Voto di castità

Gentili Dottori, mi scuso per la domanda essendo consapevole al 100% che questo non è il sito adatto per questo genere di questioni, ma ho cercato su internet e già chiesto su vari siti da cui ovviamente ho ricevuto risposte sarcastiche e senza senso.
Ho 20 anni, vivo in una famiglia di buone origini e con nessun problema econimico oppure riguardante la giustizia. Sono cresciuto quindi in un ambiente sano,educato e miei genitori mi hann cresciuto con rispetto e amore.

Volevo chiedervi questo: sapreste per caso come farei a ottenere un voto di castità? Ho sempre visto la sessualità come una cosa "disgustosa", e sono contrario al fidanzamento e al matrimonio. Non sono mai stato fidanzato e non ho mai baciato nessuna ragazza, questa mancanza la reputo sopratutto al mio aspetto fisico: sono un ragazzo abbastanza brutto e sfigato.
Razionalmente la cosa riesco a viverla con serenità, dicendomi:" Se nessuna mi vuole, vabbè che mi importa, ho altri impegni quotidiani!"
Ma avendo letto dappertutto(cosa che tra l'altro sapevo già) l'essere umano è un animale sociale e in quanto tale non può isolarsi e sarebbe meraviglioso e fantastico trascorrere la propria vita assieme alla donna dei nostri sogni.
Ma io sono sicuro che non la troverò mai, perchè sono un ragazzo abbastanza asociale, preferisco una partita super impegnativa a un videogioco sparatutto alla Playstation 3 piuttosto che una serata casinara in discoteca con amici e ragazze.
Allargherei la mia riflessione dicendo pure che preferirei la Playstation a un rapporto di fidanzamento con una ragazza, perchè ho un carattere abbastanza burbero, solitario e antipatico. Non intendo cambiare i miei atteggiamenti e avere delle relazioni sociali come qualunque altro essere umano.
Dato che però, ci sono delle giornate in cui vengo quasi dilaniato da questa mia mega solitudine(sopratutto quando vado nei centri commerciali e vedo coppie di fidanzati della mia età felici e spensierati), voglio che questa sensazione occasionale di dolore venga soppressa con qualche metodo "assoluto", tipo appunto il voto di castità. A chi mi dovrei rivolgere? Io mi sento pronto e sicuro a promettere che se anche mi si presentasse un giorno l'occasione di avere una ragazza, io rimarrei fedele al voto... So che è un metodo maleducato e improprio nei confronti della Chiesa quello di usare una pratica religiosa per risolvere un conflitto interiore e mettersi l'anima e il cuore in pace.. Voi cosa ne pensate? Credete sia possibile una cosa del genere?
Aggiungo che sono ateo al 100%

Gradirei dei vostri commenti su questa mia domanda e possibilmente dei consigli per indirizzarmi a delle persone più adatte a questo genere di pratiche/argomenti.
Vi ringrazio davvero col cuore, buon lavoro a tutti!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Usare una pratica religiosa nel suo caso potrebbe non solo non essere "maleducato", ma anche adeguato. Semmai è improprio porre a degli psicologi la sua domanda, dato che gli psicologi non si occupano direttamente di religione. Se è una persona di fede, ha provato a rivolgersi al sacerdote della sua parrocchia? Credo possa darle indicazioni di gran lunga più adatte di uno psicologo.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro Ragazzo,

ci dici che ti senti "brutto e sfigato" e che hai "un carattere abbastanza burbero, solitario e antipatico", aggiungi che non hai intenzione di cambiare e cerchi quindi un motivo razionale per rimanere nella condizione di solitudine che descrivi e che, però, ci dici anche che ti pesa e ti rattrista.

Se il problema è che ti senti diverso dagli altri e che sei praticamente certo del rifiuto che le ragazze ti rivolgerebbero (" Se nessuna mi vuole, vabbè che mi importa, ho altri impegni quotidiani!") non è certo dandoti un motivo razionale per giustificare la situazione che ti sentirai meglio.
Si tratterebbe solo di un camuffamento del problema, perchè se hai - giustamente - delle esigenze affettive e di socializzazione che per ora non riescono ad essere soddisfatte non sarà un voto di castità a farle scomparire.
Non ti sentiresti sollevato dal cruccio di non avere una persona che ti ama solo per aver fatto un voto.

Immagino che tu abbia in mente questa possibilità come più rapida e indolore rispetto a cercare di cambiare, ma in realtà un impegno del genere preso non per convinzione, ma per necessità, non significherebbe nulla, e non ti farebbe mettere il cuore in pace.

Sarebbe piuttosto utile che tu cercassi di cambiare e di accettare eventuali rifiuti/fallimenti come eventualità che nella vita capitano a tutti, senza che per questo si debba rinunciare a ciò che si desidera.

Se vedi il cambiamento come qualcosa di molto impegnativo e difficile puoi sempre farti aiutare da uno psicologo ad analizzare la situazione per capire se davvero è così disperata, o se invece ti stai semplicemente tenendo un passo indietro dall'avere a che fare con le tue coetanee per paura del rifiuto.
Forse vedi la situazione sotto una luce eccessivamente pessimistica, forse no: in ogni caso sei molto giovane e hai sicuramente tempo e modo di cambiare sia nei comportamenti, sia nella sicurezza interiore che probabilmente devi ancora costruire.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Grazie a entrambi i Dottori che gentilmente mi hanno risposto..
Volevo dirLe una cosa Dr. Massaro: io avevo già preso in considerazione la possibilità di andare da uno psicologo/psicoterapeuta... Ma mi stavo chiedendo, è possibile che a un paziente(in questo caso, io) si trovi la possibilità di iniziare una terapia con un professionista con delle caratteristiche scelte da me?
Mi spiego meglio, io analizzando la mia situazione mi sentirei più a mio agio e mi troverei meglio ad affrontare i miei problemi relazionali con uno psicoterapeuta giovane(che quindi la sua visione e concezione attuale della vita sia in termini di età abbastanza vicina alla mia), anche appena laureato con pochi anni di esperienza lavorativa.
In poche parole non mi piacerebbe andare da uno psicoterapeuta con più di trent anni, io ne ho 20 e preferirei parlare dei miei problemi emotivi a un professionista giovane.
E dato che il mio tallone d'Achille sono proprio i rapporti d'amicizia con le ragazze, potrei scegliere addirittura di iniziare una terapia con una psicoterapeuta giovane?
Sarebbe possibile una cosa del genere? Volevo prima chiedere conferma a voi prima di chiedere al mio medico di base una richiesta del genere.... quella di farmi andare da una psicologa/psicoterapeuta giovane in modo che non ci sia un grande distacco di età tra la mia e la sua... Semplicemente perchè mi sentirei più a mio agio e mi adatterei, seguirei di più le parole e i consigli di una persona con un'età il più possibile vicino alla mia.
Grazie mille un saluto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazzo,
L' empatia e la sinonia con il clinico, non e' eta ' correlata, ma dipende da tantissimo altro: l' aspetto fisico, la formazione, l' esperienza pregssa, la sintonia , il modo di gestire il colloquio o la seduta, ecc,....
Credo che un voto di castita' e per di piu' per lei che e' " ateo" , sarebbe soltanto una strategia difensiva, per non affrontare tutte le difficolta' , che stanno alla base del rapporto con se stesso , con la sua fisicita' , con il femminile ed ovviamnete con la sessualita'
V.Randone

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Roberta De Bellis Psicologo, Psicoterapeuta 48
"Dato che però, ci sono delle giornate in cui vengo quasi dilaniato da questa mia mega solitudine(sopratutto quando vado nei centri commerciali e vedo coppie di fidanzati della mia età felici e spensierati), voglio che questa sensazione occasionale di dolore venga soppressa con qualche metodo "assoluto", tipo appunto il voto di castità".

E' proprio sicuro di ciò che pensa e di cui dice di essere convinto?

Dott.ssa Roberta De Bellis

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Dr.ssa Carmelina Di Salvo Psicologo, Psicoterapeuta 40 4
Gentile utente,
sicuramente non è certo imponendosi una scelta "forzata" che risolverebbe le sue difficoltà nel rapporto con il suo corpo e nella relazione con gli altri. E' come se immaginasse questa scelta simile all'indossare una corazza difensiva che la protegge dal contatto con le proprie emozioni e con gli altri...

La scelta di un terapeuta è un fatto molto soggettivo.

Ci si può trovare o non, e questo dipende dalla relazione che si instaura, da quanto ci si sente compreso, accolto... da quanto si sente che ci si può affidare all'altro.
Ciononostante, se lei sente di desiderare un interlocutore giovane, può scegliere, tra quelli a lei proposti, la persona che ritiene meglio si adatti alle sue aspettative.
Buona fortuna!

Carmelina Di Salvo
Psicoterapeuta ad indirizzo umanistico esistenziale
www.elitadisalvo.altervista.org

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Mi fa piacere leggere che sei disposto a chiedere aiuto, cosa che dal tuo post iniziale davvero non era scontata (anzi).

Non penso ci sia nessun problema se desideri essere seguito da una persona giovane, per quanto ovviamente (dati i tempi lunghi della formazione) non potrai trovare uno psicologo più giovane di 25-26 anni e uno psicologo psicoterapeuta più giovane di 29-30.

L'unico possibile rischio è che tu scambi il rapporto professionale per rapporto di amicizia, cosa che non deve avvenire se vuoi che il lavoro psicologico ti serva, ma avendo prensente fin da subito questo pericolo penso che potrai evitarlo o al limite accorgerti del momento in cui dovessi mai scambiare la natura del rapporto professionale per altro.