Terapia giusta
Salve,
qualche tempo fa ho acquistato un auto che mi ha messo praticamente in crisi date le sue dimensioni. Ho da subito capito che il problema non fosse l'auto ma il mio. Fatto sta che le paranoie continue hanno iniziato a manifestarsi con i sintomi. Nausea, Inappetenza, Ansia, Insonnia e Ipocondria.
Mi sono rivolto al c.s.m. dove sono in cura con uno psicologo da circa luglio.
Sinceramente non vedo nessun miglioramento e forse è una questione di tempo, ma il fatto è che sto male ed è davvero difficile andare avanti.
Mi ha mandato dalla psichiatra che mi ha prescritto le medicine che ancora non inizio per via degli effetti collaterali e per mancanza della psichiatra stessa che rientra il 25.
Mi sento più sicuro iniziare appena rientra.
La domanda che vi faccio è? Secondo voi, vale la pena cambiare tipo di terapia? Cercare una breve strategica o una cognitiva comportamentale?
O meglio continuare per non perdere il lavoro già fatto. Voglio solo stare bene con me stesso, cose che per il momento non riesco a fare.
Grazie
Grazie
qualche tempo fa ho acquistato un auto che mi ha messo praticamente in crisi date le sue dimensioni. Ho da subito capito che il problema non fosse l'auto ma il mio. Fatto sta che le paranoie continue hanno iniziato a manifestarsi con i sintomi. Nausea, Inappetenza, Ansia, Insonnia e Ipocondria.
Mi sono rivolto al c.s.m. dove sono in cura con uno psicologo da circa luglio.
Sinceramente non vedo nessun miglioramento e forse è una questione di tempo, ma il fatto è che sto male ed è davvero difficile andare avanti.
Mi ha mandato dalla psichiatra che mi ha prescritto le medicine che ancora non inizio per via degli effetti collaterali e per mancanza della psichiatra stessa che rientra il 25.
Mi sento più sicuro iniziare appena rientra.
La domanda che vi faccio è? Secondo voi, vale la pena cambiare tipo di terapia? Cercare una breve strategica o una cognitiva comportamentale?
O meglio continuare per non perdere il lavoro già fatto. Voglio solo stare bene con me stesso, cose che per il momento non riesco a fare.
Grazie
Grazie
[#1]
Gentile Utente,
il suo percorso è iniziato da poco tempo e credo sia presto per poterne apprezzare gli effetti, poi dovrebbe seguire le prescrizioni dello psichiatra se è stato stabilito un trattamento combinato.
Gli approcci terapeutici da lei indicati sono senz'altro idonei ed efficaci rispetto ai suoi disagi, parli con i suoi curanti in merito alle sue perplessità, poi semmai valuti cosa ritiene più opportuno fare.
Cordialmente
il suo percorso è iniziato da poco tempo e credo sia presto per poterne apprezzare gli effetti, poi dovrebbe seguire le prescrizioni dello psichiatra se è stato stabilito un trattamento combinato.
Gli approcci terapeutici da lei indicati sono senz'altro idonei ed efficaci rispetto ai suoi disagi, parli con i suoi curanti in merito alle sue perplessità, poi semmai valuti cosa ritiene più opportuno fare.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#5]
Gentile utente,
non conosco il tipo di psicoterapia che sta svolgendo. Comunque sia, la terapia cognitivo-comportamentale risulta molto efficace per i disturbi d'ansia in generale.
Tenga comunque presente che il tipo di psicoterapia non è l'unico elemento da considerare affinchè il problema venga risolto. E' molto importante il tipo di relazione che si instaura con il terapeuta, oltre ad altre dinamiche che ne influenzano l'andamento.
La saluto cordialmente,
Dott.ssa Serena Rizzo.
www.psicologiabenevento.it
non conosco il tipo di psicoterapia che sta svolgendo. Comunque sia, la terapia cognitivo-comportamentale risulta molto efficace per i disturbi d'ansia in generale.
Tenga comunque presente che il tipo di psicoterapia non è l'unico elemento da considerare affinchè il problema venga risolto. E' molto importante il tipo di relazione che si instaura con il terapeuta, oltre ad altre dinamiche che ne influenzano l'andamento.
La saluto cordialmente,
Dott.ssa Serena Rizzo.
www.psicologiabenevento.it
Dr.ssa serena rizzo
[#6]
Caro Utente,
le sue domande denotano estrema ansia, oltre al comprensibile desiderio di risolvere quanto prima un disagio piuttosto significativo.
Lei vuole un nostro parere e noi possiamo darglielo su alcuni aspetti della questione, perchè non conoscendola direttamente non possiamo pronunciarci con certezza su ogni dettaglio.
Quel che è certo è che il lavoro necessario per risolvere qualunque problema psicologico o disturbo psicopatologico dipende dalla gravità del quadro e dalla sua durata, e non esistono scorciatoie che permettano di risolvere in breve e stabilmente problemi radicati e pervasivi.
Ho alcune domande per lei, dal momento che non ci ha detto molto: per quanto riguarda le sedute che ha iniziato a luglio, quante volte ha visto il nostro collega? Con che cadenza lo incontrerà?
Ha la prospettiva di un numero di sedute prefissato, o non le hanno parlato di un termine prestabilito di colloqui?Le sono stati somministrati dei test psicologici? Che diagnosi ha ricevuto?
Vorrei inoltre sapere in cosa consistono le "paranoie" che sono iniziate dopo l'acquisto dell'auto e se in precedenza aveva mai sofferto di sintomi ansiosi o depressivi.
le sue domande denotano estrema ansia, oltre al comprensibile desiderio di risolvere quanto prima un disagio piuttosto significativo.
Lei vuole un nostro parere e noi possiamo darglielo su alcuni aspetti della questione, perchè non conoscendola direttamente non possiamo pronunciarci con certezza su ogni dettaglio.
Quel che è certo è che il lavoro necessario per risolvere qualunque problema psicologico o disturbo psicopatologico dipende dalla gravità del quadro e dalla sua durata, e non esistono scorciatoie che permettano di risolvere in breve e stabilmente problemi radicati e pervasivi.
Ho alcune domande per lei, dal momento che non ci ha detto molto: per quanto riguarda le sedute che ha iniziato a luglio, quante volte ha visto il nostro collega? Con che cadenza lo incontrerà?
Ha la prospettiva di un numero di sedute prefissato, o non le hanno parlato di un termine prestabilito di colloqui?Le sono stati somministrati dei test psicologici? Che diagnosi ha ricevuto?
Vorrei inoltre sapere in cosa consistono le "paranoie" che sono iniziate dopo l'acquisto dell'auto e se in precedenza aveva mai sofferto di sintomi ansiosi o depressivi.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#7]
Il trattamento combinato farmacoterapia e psicoterapia, dopo necessaria valutazione specialistica diretta, si rivela in genere efficace per i disagi riferiti.
Come le ho già detto, si affidi ai suoi curanti e attenda tempo per apprezzare e verificare i benefici del percorso intrapreso.
Cordialmente
Come le ho già detto, si affidi ai suoi curanti e attenda tempo per apprezzare e verificare i benefici del percorso intrapreso.
Cordialmente
[#8]
Utente
Per rispondere alle domande sopra.
Ho avuto un primo episodio di ansia nel 2010, per 6 mesi sono stato male e prendevo solo lo xanax, avevo intrapreso una strada da un terapeuta presso il csm con il quale non mi trovavo benissimo. Dopo circa 6 mesi ho smesso perché il terapeuta è stato male.
Piano piano mi sono ripreso da solo e sono tornato alla normalità, con un solo disturbo, i conati di vomito alla mattina. Ma ci convivevo.
A luglio ho comprato l'auto e sono andato in paranoia nel senso che mi sentivo insicuro, che l'auto fosse troppo grossa, che non trovavo parcheggio in giro, che rimanevo incastrato da qualche parte.
Mi sono reso conto che il problema ero io e non l'auto. Ho cominciato a focalizzare il problema su di me e sono iniziati diversi sintomi. Ansia, Insonnia, dispepsia, confusione mentale e ipocondria.
I sintomi si presentano tutti i giorni a turni più o meno e l'insonnia tutte le sere. Non ho più voglia di lavorare e sono stanco dei sintomi.
Più si presentano i sintomi e più mi angoscio, insomma il gatto che si morde la coda.
La psicologa non mi ha fatto nessun test ma mi fa raccontare mi da dei consigli e mi fa delle domande. Non è stato prefissato un numero di sedute.
La diagnosi poi l'ho ricevuto dopo il colloquio con il psichiatra che pensa che io abbia principalmente un disturbo depressivo anche se io mi sento principalmente in ansia.
Gli incontri sono a cadenza settimanale, solo che in estate tra le mie ferie e quelle del terapeuta, si è perso un mese. Più o meno ho fatto 6/7 sedute.
Il lavoro non molto interessante per me, ci mette il suo, infatti andare a lavoro mi angoscia, ma bisogna anche lavorare.
Credo ma non sono sicuro che sia solo psicoanalisi e quindi mi chiedevo se forse vale la pena provare con una terapia diversa, tipo la breve strategica in modo da ridurre i sintomi.
Oggi rivedo la psicologa e farò magari qualche domanda diretta, suggerimenti?
Ho avuto un primo episodio di ansia nel 2010, per 6 mesi sono stato male e prendevo solo lo xanax, avevo intrapreso una strada da un terapeuta presso il csm con il quale non mi trovavo benissimo. Dopo circa 6 mesi ho smesso perché il terapeuta è stato male.
Piano piano mi sono ripreso da solo e sono tornato alla normalità, con un solo disturbo, i conati di vomito alla mattina. Ma ci convivevo.
A luglio ho comprato l'auto e sono andato in paranoia nel senso che mi sentivo insicuro, che l'auto fosse troppo grossa, che non trovavo parcheggio in giro, che rimanevo incastrato da qualche parte.
Mi sono reso conto che il problema ero io e non l'auto. Ho cominciato a focalizzare il problema su di me e sono iniziati diversi sintomi. Ansia, Insonnia, dispepsia, confusione mentale e ipocondria.
I sintomi si presentano tutti i giorni a turni più o meno e l'insonnia tutte le sere. Non ho più voglia di lavorare e sono stanco dei sintomi.
Più si presentano i sintomi e più mi angoscio, insomma il gatto che si morde la coda.
La psicologa non mi ha fatto nessun test ma mi fa raccontare mi da dei consigli e mi fa delle domande. Non è stato prefissato un numero di sedute.
La diagnosi poi l'ho ricevuto dopo il colloquio con il psichiatra che pensa che io abbia principalmente un disturbo depressivo anche se io mi sento principalmente in ansia.
Gli incontri sono a cadenza settimanale, solo che in estate tra le mie ferie e quelle del terapeuta, si è perso un mese. Più o meno ho fatto 6/7 sedute.
Il lavoro non molto interessante per me, ci mette il suo, infatti andare a lavoro mi angoscia, ma bisogna anche lavorare.
Credo ma non sono sicuro che sia solo psicoanalisi e quindi mi chiedevo se forse vale la pena provare con una terapia diversa, tipo la breve strategica in modo da ridurre i sintomi.
Oggi rivedo la psicologa e farò magari qualche domanda diretta, suggerimenti?
[#9]
Gentilissimo,
ha quindi parlato con la psicologa?
Cosa le ha detto?
Ha sicuramente facoltà di scegliere di rivolgersi altrove, ma prima è importante chiarire i suoi dubbi sulla natura dell'intervento in atto, sul suo progresso e sulle sue potenzialità.
Detto per inciso, dubito che si tratti di un intervento psicoanalitico, che consiste in una psicoterapia chiaramente strutturata e differente da quanto lei ci ha riferito ("La psicologa mi fa raccontare mi da dei consigli e mi fa delle domande").
Spero che la collega le abbia chiarito anche questo punto.
ha quindi parlato con la psicologa?
Cosa le ha detto?
Ha sicuramente facoltà di scegliere di rivolgersi altrove, ma prima è importante chiarire i suoi dubbi sulla natura dell'intervento in atto, sul suo progresso e sulle sue potenzialità.
Detto per inciso, dubito che si tratti di un intervento psicoanalitico, che consiste in una psicoterapia chiaramente strutturata e differente da quanto lei ci ha riferito ("La psicologa mi fa raccontare mi da dei consigli e mi fa delle domande").
Spero che la collega le abbia chiarito anche questo punto.
[#10]
Utente
Le ho chiesto se era il caso secondo lei di cambiare terapia in favore di una breve strategica.
Lei mi ha risposto che non crede molto nella terapie corte, probabilmente per non denigrare il suo lavoro.
Non sono stato in grado di chiedere che tipo di lavoro stiamo facendo, forse per imbarazzo di non farla sentire all'altezza quando magari lo è, ed è solo una questione di tempo. Forse fa solo psicologia e non psicoterapia.
Vi ringrazio per le risposte.
Lei mi ha risposto che non crede molto nella terapie corte, probabilmente per non denigrare il suo lavoro.
Non sono stato in grado di chiedere che tipo di lavoro stiamo facendo, forse per imbarazzo di non farla sentire all'altezza quando magari lo è, ed è solo una questione di tempo. Forse fa solo psicologia e non psicoterapia.
Vi ringrazio per le risposte.
[#11]
Gentile Utente,
cambiare indirizzo e strategie terapeutiche, solitamente è una strategia per ritardare la risoluzione della difficoltà.
Si affidi con fiducia ai colleghi che la stanno seguendo , anche perchè affinchè la terapia combinata ( farmacoterapia e psicoterapia), faccia effetto, ci vuole tempo e pazienza.
V.Randone
cambiare indirizzo e strategie terapeutiche, solitamente è una strategia per ritardare la risoluzione della difficoltà.
Si affidi con fiducia ai colleghi che la stanno seguendo , anche perchè affinchè la terapia combinata ( farmacoterapia e psicoterapia), faccia effetto, ci vuole tempo e pazienza.
V.Randone
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#12]
Utente
Vi ringrazio. Probabilmente è una questione di tempo.
Forse l'ansia e il stare male mi fa cercare un soluzione breve. Soluzione che forse non esiste. Continuerò con la terapia combinata e magari parlerò meglio con il mio psicologo chiedendogli che tipo di lavoro stiamo facendo e come questo possa aiutarmi.
Vi ringrazio per le risposte.
Forse l'ansia e il stare male mi fa cercare un soluzione breve. Soluzione che forse non esiste. Continuerò con la terapia combinata e magari parlerò meglio con il mio psicologo chiedendogli che tipo di lavoro stiamo facendo e come questo possa aiutarmi.
Vi ringrazio per le risposte.
[#13]
"Forse fa solo psicologia e non psicoterapia"
Visto che si tratta di un intervento condotto presso una struttura pubblica è possibile che si tratti di un percorso di sostegno psicologico più che di una vera e propria psicoterapia.
Per quanto mi risulta, infatti, le strutture pubbliche non hanno in genere molte risorse e spesso possono proporre percorsi limitati nel tempo e/o condotti per la maggior parte da tirocinanti - che in ogni caso sono già psicologi iscritti all'Albo e quindi possono ovviamente erogare colloqui psicologici.
Per quanto riguarda il numero prefissato di colloqui ci ha detto che non si tratta della sua situazione, mentre per quanto riguarda il dubbio sulla natura del lavoro svolto penso che sia il caso di chiarire fino in fondo questo aspetto, per evitare che lei vada in seduta con l'idea di fare un percorso inadeguato e di perdere tempo.
Le ricordo che quando uno psicologo è anche specializzato in psicoterapia è iscritto all'Albo con entrambe le qualifiche (psicologo e psicoterapeuta), quindi può partire dalla verifica delle credenziali di chi la segue per poi chiedere eventuali ulteriori lumi alla diretta interessata.
Visto che si tratta di un intervento condotto presso una struttura pubblica è possibile che si tratti di un percorso di sostegno psicologico più che di una vera e propria psicoterapia.
Per quanto mi risulta, infatti, le strutture pubbliche non hanno in genere molte risorse e spesso possono proporre percorsi limitati nel tempo e/o condotti per la maggior parte da tirocinanti - che in ogni caso sono già psicologi iscritti all'Albo e quindi possono ovviamente erogare colloqui psicologici.
Per quanto riguarda il numero prefissato di colloqui ci ha detto che non si tratta della sua situazione, mentre per quanto riguarda il dubbio sulla natura del lavoro svolto penso che sia il caso di chiarire fino in fondo questo aspetto, per evitare che lei vada in seduta con l'idea di fare un percorso inadeguato e di perdere tempo.
Le ricordo che quando uno psicologo è anche specializzato in psicoterapia è iscritto all'Albo con entrambe le qualifiche (psicologo e psicoterapeuta), quindi può partire dalla verifica delle credenziali di chi la segue per poi chiedere eventuali ulteriori lumi alla diretta interessata.
[#14]
Utente
bene..come faccio a controllare sull'albo?
Mi sento in imbarazzo chiedere lumi sul tipo di lavoro che stiamo facendo. Se si trattasse solo di sostegno psicologico, va bene continuare o vale meglio fare una psicoterapia?
Non credo si tratti di tirocinante, la psicologa non è giovanissima.
Oggi mi sono sentito strano, credo si trattasse di deralizzazione.
Grazie mille.
Mi sento in imbarazzo chiedere lumi sul tipo di lavoro che stiamo facendo. Se si trattasse solo di sostegno psicologico, va bene continuare o vale meglio fare una psicoterapia?
Non credo si tratti di tirocinante, la psicologa non è giovanissima.
Oggi mi sono sentito strano, credo si trattasse di deralizzazione.
Grazie mille.
[#16]
Può verificare presso il nostro Albo nazionale con quali titoli è iscritta:
https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi
Direi che è importante valutare tutti gli elementi per decidere se continuare con lei o meno, perciò è importante che le chieda che tipo di lavoro state facendo e quale durata e continuità del percorso possono essere garantite dalla struttura presso la quale è seguito.
https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi
Direi che è importante valutare tutti gli elementi per decidere se continuare con lei o meno, perciò è importante che le chieda che tipo di lavoro state facendo e quale durata e continuità del percorso possono essere garantite dalla struttura presso la quale è seguito.
[#19]
Utente
Ho parlato con la mia dottoressa..
Ha detto che stiamo facendo un lavoro di introspezione /conoscenza. Questo mi servirà per conoscere me stesso in modo da creare le basi su cui creare nuove certezze, anche se io ci credo poco.
Ha detto che avrà una durata x e si deciderà insieme quando sarà il caso di terminare la terapia.
Ho ancora i miei dubbi e non so se scegliere una terapia differente.
Grazie
Ha detto che stiamo facendo un lavoro di introspezione /conoscenza. Questo mi servirà per conoscere me stesso in modo da creare le basi su cui creare nuove certezze, anche se io ci credo poco.
Ha detto che avrà una durata x e si deciderà insieme quando sarà il caso di terminare la terapia.
Ho ancora i miei dubbi e non so se scegliere una terapia differente.
Grazie
[#21]
Gentile Utente,
concordo con il parere della Collega.
Se crede può leggere questi articoli per informarsi
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Cordialmente
concordo con il parere della Collega.
Se crede può leggere questi articoli per informarsi
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Cordialmente
[#22]
Utente
Non è che io ho dei dubbi sulla professionalità della mia terapeuta, mi chiedo solo se effettivamente funziona su di me. Da luglio che ho iniziato la terapia sono solo stato peggio e non meglio tale da ricorrere alla terapia farmacologica.
Terapia farmacologica che non avrei mai voluto iniziare, perché non supporto l'idea di prendere farmaci in generale.
Cambiare terapia significa per me scegliere un percorso privato che quando breve che sia ha i suoi costi.
Per esempio, per ansia e disturbo di procrastinare che terapia suggerite?
Io vorrei solo ritrovare un equilibrio, per tale, non saprei che cosa scegliere anche se ho letto la miniguida.
Vi ringrazio comunque delle vostre risposte.
Terapia farmacologica che non avrei mai voluto iniziare, perché non supporto l'idea di prendere farmaci in generale.
Cambiare terapia significa per me scegliere un percorso privato che quando breve che sia ha i suoi costi.
Per esempio, per ansia e disturbo di procrastinare che terapia suggerite?
Io vorrei solo ritrovare un equilibrio, per tale, non saprei che cosa scegliere anche se ho letto la miniguida.
Vi ringrazio comunque delle vostre risposte.
[#23]
Lei dubita del fatto che quello che sta facendo "funzioni" su di lei, e quindi nutre una certa sfiducia nel percorso intrapreso.
Con queste premesse continuare non sarebbe di grande utilità, dal momento che dopo aver avuto un chiarimento la pensa come prima.
Il fatto di non avere avuto "ancora" risultati quando è seguito da luglio, con l'estate (e quindi le vacanze) ad interrompere i colloqui, è normale.
Non si tratta di problemi che si risolvono in qualche seduta, coma peraltro la stragrande maggioranza dei disturbi psicologici.
Se le è stata prescritta una terapia farmacologica significa che è stata ritenuta utile nel suo caso, ad integrazione del percorso psicologico, e non che è un ripiego o una strategia "di riserva": le era infatti già stata prescritta da subito, ma lei ha preferito non iniziare fino al ritorno dalle vacanze dello psichiatra..
Per scegliere a chi rivolgersi se pensa di ricorrere ad uno psicologo privato può iniziare a cercare un nominativo fra gli iscritti a questo sito e presso l'Albo dell'Ordine degli Psicologi della sua regione.
Per sapere se un determinato professionista va bene per lei può solo prendere contatto e incontrare di persona il nostro collega: non è possibile prevedere solo in base all'orientamento terapeutico nè come si troverà, nè quanto durerà il percorso.
Con queste premesse continuare non sarebbe di grande utilità, dal momento che dopo aver avuto un chiarimento la pensa come prima.
Il fatto di non avere avuto "ancora" risultati quando è seguito da luglio, con l'estate (e quindi le vacanze) ad interrompere i colloqui, è normale.
Non si tratta di problemi che si risolvono in qualche seduta, coma peraltro la stragrande maggioranza dei disturbi psicologici.
Se le è stata prescritta una terapia farmacologica significa che è stata ritenuta utile nel suo caso, ad integrazione del percorso psicologico, e non che è un ripiego o una strategia "di riserva": le era infatti già stata prescritta da subito, ma lei ha preferito non iniziare fino al ritorno dalle vacanze dello psichiatra..
Per scegliere a chi rivolgersi se pensa di ricorrere ad uno psicologo privato può iniziare a cercare un nominativo fra gli iscritti a questo sito e presso l'Albo dell'Ordine degli Psicologi della sua regione.
Per sapere se un determinato professionista va bene per lei può solo prendere contatto e incontrare di persona il nostro collega: non è possibile prevedere solo in base all'orientamento terapeutico nè come si troverà, nè quanto durerà il percorso.
[#24]
Utente
Dal discorso intrapreso sembra che la colpa sia mia. A sto punto mi immagino che qualsiasi altro professionista/terapeuta che incontrerò avrò comunque lo stesso problema, cioè una certa resistenza alla terapia.
Mi chiedo, può essere considerato questo forma di resistenza/"mania di trovare una soluzione" una forma di disturbo?
Non dovrebbe aiutarmi la terapeuta anche in questo?
Probabilmente la mia formazione professionale, il mio vissuto mi mette in condizione di non capire o ad accettare certi meccanismi. Andrò avanti cercando di accettare la terapia.
Grazie
Mi chiedo, può essere considerato questo forma di resistenza/"mania di trovare una soluzione" una forma di disturbo?
Non dovrebbe aiutarmi la terapeuta anche in questo?
Probabilmente la mia formazione professionale, il mio vissuto mi mette in condizione di non capire o ad accettare certi meccanismi. Andrò avanti cercando di accettare la terapia.
Grazie
[#25]
"sembra che la colpa sia mia"
Perchè parla di "colpa"?
Succede di non riuscire ad avere sufficiente fiducia in un professionista, senza che la "colpa" sia di nessuno.
Se però il nostro discorso l'ha aiutata a capire che non è la prima volta che le accade una cosa del genere (in qualunque contesto), e che quindi il problema potrebbe essere la sua eccessiva diffidenza o la sua necessità di avere il controllo delle situazioni, ha fatto un passo in avanti nel comprendere meglio sè stesso, e questo è sicuramente molto positivo.
Perchè parla di "colpa"?
Succede di non riuscire ad avere sufficiente fiducia in un professionista, senza che la "colpa" sia di nessuno.
Se però il nostro discorso l'ha aiutata a capire che non è la prima volta che le accade una cosa del genere (in qualunque contesto), e che quindi il problema potrebbe essere la sua eccessiva diffidenza o la sua necessità di avere il controllo delle situazioni, ha fatto un passo in avanti nel comprendere meglio sè stesso, e questo è sicuramente molto positivo.
Questo consulto ha ricevuto 25 risposte e 2.1k visite dal 12/09/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Insonnia
L'insonnia è un disturbo del sonno che comporta difficoltà ad addormentarsi o rimanere addormentati: tipologie, cause, conseguenze, cure e rimedi naturali.