Solitudine e ansie che ne conseguono

Buongiorno, sono una ragazza di 21 anni e il motivo principale per il quale sto scrivendo è che mi sento sola. La mia famiglia mi è vicino e ho un'amica (una sola) che è fantastica, ma a parte loro non riesco ad instaurare nessun rapporto stretto con nessuno. Conosco superficialmente parecchie persone nei confronti delle quali sono sempre solare e sorridente, ma in realtà la mia mancanza di amici o di relazioni mi fa soffrire molto, mi chiedo cosa ci sia di sbagliato in me. A causa di questo senso di solitudine, nella mia immaginazione posticipo il "momento in cui sarò felice" ad un indefinito momento del futuro (quando mi sarò laureata, avrò trovato il lavoro dei miei sogni, una famiglia ecc.), ma allo stesso tempo è come se fossi rassegnata, come se pensassi che ai quei momenti non ci arriverò mai: ci sono infatti certi periodi in cui faccio dei pensieri che mi ossessionano, pensieri che mi forniscono possibili motivi per i quali io non riuscirò a raggiungere questa felicità (ad esempio, mi sono fatta prendere dall'ansia vedendo di avere una linea della vita sulla mano abbastanza corta). Penso che questo tipo di pensieri sparirebbe di sicuro se cominciassi ad uscire di più e ad avere amici, magari un ragazzo che mi faccia sentire desiderata e importante, ma non so da dove cominciare per uscire da questa situazione che mi sta portando sempre più all'apatia e alla rassegnazione. Mi sembrava di essere riuscita a cambiare il mio atteggiamento mentale, riuscendo ad essere meno timida di com'ero da adolescente e più aperta, ma nulla è davvero cambiato, vedo che tutti quelli che mi circondano raggiungono i loro obiettivi, hanno fidanzati/e con cui godersi la vita, per quanto mi riguarda invece mi sembra di essere condannata alla solitudine e all'insoddisfazione perenne.

Grazie in anticipo a chi sarà in grado di darmi un consiglio
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11
Gentile ragazza,
alla sua età succede spesso di cominciare a guardarsi dentro e anche attorno per fare una specie di bilancio della propria vita: comincia una nuova era, con l'idea di costruirsi una vita propria, fatta di lavoro, vita di coppia e soddisfazioni personali.

Il consiglio più sensato che posso darle è quello di rivolgersi a uno psicologo che possa aiutarla a comprendere meglio innanzitutto ciò che sta succedendo.

Cordialità,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
Come le ha suggerito la Collega, un esperto potra' aiutarla a far luce all' internomdel suo disagio, la cui sintomatologia e' la solitudine e ' insoddisfazione.
Le crisi, ben elaborate e risolte, rappresentano importanti momenti di crescita psichica e relazionale.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it