Situazione insostenibile
Buongiorno,
vi scrivo perchè è da molto anzi troppo tempo che sopporto una situazione che non riesco piu a sostenere. Ho 26 anni e vivo ancora in casa, sono fidanzata da 3 mesi e dato che i miei sono molto "apprensivi" ho deciso da subito di far conoscere questo ragazzo a loro. Premetto che nonostante io sia una persona seria, tranquilla e rispettosa per loro, soprattutto per mia madre, non va mai bene nulla. Lavoro, sono "indipendente"(almeno economicamente) ma per loro sembra che io non sia mai cresciuta. Anche gli anni passati ho avuto situazioni di questo genere, ma per lo meno erano gestibili, anche se a causa del loro comportamento io mi sono sempre di piu chiusa in me stessa credendo che tutto fosse sbagliato. Non ho amici a parte colleghi di lavoro e conoscenti, torno a casa la sera da lavoro e anziche rilassarmi devo continuamente sentire problemi su problemi. Inoltre devo studiare, sto terminando la laurea e ho bisogno di tranquillità soprattutto in questo periodo. Il punto è che loro pensano che io non studio non faccio nulla..che penso solo a uscire:quando io non esco mai tranne il sabato col mio ragazzo. Lui non abita vicino a me quindi nel fine settimana resta a dormire e questo causa problemi perchè mia madre si agita e vorrebbe che lui venisse solo la domenica e che dopo una settimana che non lo vedo ci vedessimo solo un giorno!Le uniche parole che sento sono:dovresti, devi, fai, perchè, per come, non si può...Io non ce la faccio più, sono arrivata a un punto di non ritorno, sto soffrendo parecchio per questo e le conseguenze si ripercuotono sia sul fisico che sulla mente..sto perdendo i capelli e mi sto curando anche per questo,,ho avuto una gastrite acuta tempo fa e ora mi sta ritornando..Lo so che voi mi direte: risolvi tu la situazione!ma credetemi se fosse possibile non sarei arrivata al punto di scrivere su questo sito.
Vi ringrazio e attendo vostre risposte.Saluti.
vi scrivo perchè è da molto anzi troppo tempo che sopporto una situazione che non riesco piu a sostenere. Ho 26 anni e vivo ancora in casa, sono fidanzata da 3 mesi e dato che i miei sono molto "apprensivi" ho deciso da subito di far conoscere questo ragazzo a loro. Premetto che nonostante io sia una persona seria, tranquilla e rispettosa per loro, soprattutto per mia madre, non va mai bene nulla. Lavoro, sono "indipendente"(almeno economicamente) ma per loro sembra che io non sia mai cresciuta. Anche gli anni passati ho avuto situazioni di questo genere, ma per lo meno erano gestibili, anche se a causa del loro comportamento io mi sono sempre di piu chiusa in me stessa credendo che tutto fosse sbagliato. Non ho amici a parte colleghi di lavoro e conoscenti, torno a casa la sera da lavoro e anziche rilassarmi devo continuamente sentire problemi su problemi. Inoltre devo studiare, sto terminando la laurea e ho bisogno di tranquillità soprattutto in questo periodo. Il punto è che loro pensano che io non studio non faccio nulla..che penso solo a uscire:quando io non esco mai tranne il sabato col mio ragazzo. Lui non abita vicino a me quindi nel fine settimana resta a dormire e questo causa problemi perchè mia madre si agita e vorrebbe che lui venisse solo la domenica e che dopo una settimana che non lo vedo ci vedessimo solo un giorno!Le uniche parole che sento sono:dovresti, devi, fai, perchè, per come, non si può...Io non ce la faccio più, sono arrivata a un punto di non ritorno, sto soffrendo parecchio per questo e le conseguenze si ripercuotono sia sul fisico che sulla mente..sto perdendo i capelli e mi sto curando anche per questo,,ho avuto una gastrite acuta tempo fa e ora mi sta ritornando..Lo so che voi mi direte: risolvi tu la situazione!ma credetemi se fosse possibile non sarei arrivata al punto di scrivere su questo sito.
Vi ringrazio e attendo vostre risposte.Saluti.
[#1]
Ovviamente lei dovrà risolvere prima o poi la sua dipendenza e mancata emancipazione dai suoi genitori, però non è detto che debba riuscirci da sola. La cosa migliore sarebbe che si rivolgesse a uno psicologo per un parere. Problemi come il suo sono abbastanza frequenti fra i giovani.
Si è mai rivolta a uno psicologo prima d'ora?
Si è mai rivolta a uno psicologo prima d'ora?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Gentile Utente,
da quello che ci racconta sembra evidente che i Suoi genitori stiano facendo molta fatica ad accettare che la loro bambina sia una giovane donna di 26 anni e che stia facendo, come è giusto che sia, le proprie scelte, i propri errori, che riesca a prendere decisioni, che si sia resa autonoma e indipendente, che abbia desideri che non combaciano con quelli che i Suoi genitori vorrebbero per Lei, ecc...
Da una parte, però se i Suoi genitori sono così ( e certamente lo fanno in buona fede, magari sono ansiosi e non riescono a gestire la propria ansia in modo diverso se non buttandole addosso le loro preoccupazioni), anche Lei, con buona probabilità collude con le richieste dei Suoi genitori.
Ci sono infatti dei comportamenti di cui parla (chiudersi in se stessa, non uscire, insomma rigare dritto!) che fanno passare un altro messaggio ai Suoi genitori, come di sottomissione e ubbidienza. Pertanto si sentono come autorizzati a trattarla come la bambina ubbidiente o talvolta come quella disubbidiente.
Spetta a Lei fare qualcosa per emanciparsi da loro, pur continuando a voler loro bene e riconciliandosi con le figure genitoriali.
Come Le ha indicato il Collega potrebbe esserLe utile il supporto di uno psicologo per farlo. Che ne pensa?
da quello che ci racconta sembra evidente che i Suoi genitori stiano facendo molta fatica ad accettare che la loro bambina sia una giovane donna di 26 anni e che stia facendo, come è giusto che sia, le proprie scelte, i propri errori, che riesca a prendere decisioni, che si sia resa autonoma e indipendente, che abbia desideri che non combaciano con quelli che i Suoi genitori vorrebbero per Lei, ecc...
Da una parte, però se i Suoi genitori sono così ( e certamente lo fanno in buona fede, magari sono ansiosi e non riescono a gestire la propria ansia in modo diverso se non buttandole addosso le loro preoccupazioni), anche Lei, con buona probabilità collude con le richieste dei Suoi genitori.
Ci sono infatti dei comportamenti di cui parla (chiudersi in se stessa, non uscire, insomma rigare dritto!) che fanno passare un altro messaggio ai Suoi genitori, come di sottomissione e ubbidienza. Pertanto si sentono come autorizzati a trattarla come la bambina ubbidiente o talvolta come quella disubbidiente.
Spetta a Lei fare qualcosa per emanciparsi da loro, pur continuando a voler loro bene e riconciliandosi con le figure genitoriali.
Come Le ha indicato il Collega potrebbe esserLe utile il supporto di uno psicologo per farlo. Che ne pensa?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Rifletta su quello che ha appena detto: se le fosse stato possibile risolvere il suo problema da sola, non sarebbe arrivata al punto di scrivere su questo sito. Ma chiedere a degli psicologi non è fare da soli, è farsi aiutare:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
Perciò il consiglio è di rivolgersi a un collega di persona. Da qui non si può far granché per aiutare direttamente i nostri utenti, purtroppo.
Ha difficoltà a recarsi da uno psicologo?
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
Perciò il consiglio è di rivolgersi a un collega di persona. Da qui non si può far granché per aiutare direttamente i nostri utenti, purtroppo.
Ha difficoltà a recarsi da uno psicologo?
[#5]
Utente
Ringrazio il dott. Santonocito e la dott. ssa Pileci per le risposte che mi avete dato.
Per rispondere alla dott. ssa confermo che forse anche io con il mio comportamento non ho contribuito a rendermi piu indipendente da loro, ma se l' ho fatto è perchè io stavo bene in casa e volevo aiutare nella gestione del menage familiare. Ora con questa situazione mi ritrovo a preferire il lavoro piuttosto che tornare a casa prima e quando il fine settimana dovrei in teoria rilassarmi ho soltanto un mucchio di tensione addosso cosi da passare il weekend piu stanca di prima.
Per quanto riguarda il discorso "aiuto psicologico" penso che mi informero' per un consulto magari nella mia zona. Di certo non lascerò correre come ho sempre fatto anche perchè rischio di mettere a rischio la mia salute mentale e fisica.
Grazie molte.
Per rispondere alla dott. ssa confermo che forse anche io con il mio comportamento non ho contribuito a rendermi piu indipendente da loro, ma se l' ho fatto è perchè io stavo bene in casa e volevo aiutare nella gestione del menage familiare. Ora con questa situazione mi ritrovo a preferire il lavoro piuttosto che tornare a casa prima e quando il fine settimana dovrei in teoria rilassarmi ho soltanto un mucchio di tensione addosso cosi da passare il weekend piu stanca di prima.
Per quanto riguarda il discorso "aiuto psicologico" penso che mi informero' per un consulto magari nella mia zona. Di certo non lascerò correre come ho sempre fatto anche perchè rischio di mettere a rischio la mia salute mentale e fisica.
Grazie molte.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.4k visite dal 07/09/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.