dipendenza dalla madre
Gentile staff, vi scrive la mamma di una ragazza di 14 anni. Da sempre siamo state molto legate(è figlia unica) ma per fortuna fino ad oggi lei è riuscita a vivere la sua vita sociale in maniera intensa. Da qualche mese rifiuta di dormire fuori di casa da un'amica se questa abita lontano da casa nostra. Se devo spostarmi per lavoro lei si preoccupa eccessivamente perche teme che possa succedermi qualcosa. Essendo preoccupata che la cosa possa degenerare ho inziato a confrontarmi con amici (medici, psicologi etc) e ho ricevuto pareri contrastanti. Alcuni di loro mi hanno consigliato di ricolgermi allo psicologo altri invece al neuropsichiatra infantile, altri addirittura (sopratutto familiari) mi consigliano di sopprassedere per evitare i rischi legai alla medicalizzazione. ...sono molto indecisa...e preoccupata
Mesi fà siamo stati insieme all'estero, io per lavoro, lei per motivi di studio. Durante il soggiorno le sono successe due episodi negativi: un episodio di sincope vagale e una grande delusione subita dalla sua migliore amica. La sua preoccupazione nei miei riguardi c'è sempre stata ma più contenuta, adesso invece associa la sua preoccupazione a veri e propri malesseri fisici (mal di pancia, vomito etc
[#1]
Gentile signora,
che cosa è successo nell'ultimo periodo nella vita di Sua figlia?
Da quanto tempo ha apprezzato questa preoccupazione in lei?
che cosa è successo nell'ultimo periodo nella vita di Sua figlia?
Da quanto tempo ha apprezzato questa preoccupazione in lei?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Mesi fà siamo stati insieme all'estero, io per lavoro, lei per motivi di studio. Durante il soggiorno le sono successe due episodi negativi: un episodio di sincope vagale e una grande delusione nei riguardi della sua migliore amica. La sua preoccupazione nei miei riguardi c'è sempre stata ma più contenuta, adesso invece associa la sua preoccupazione a veri e propri malesseri fisici (mal di pancia, vomito etc)
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Magari sono due cose diverse. Mi spiego meglio. Se in seguito allo svenimento Sua figlia ha associato a questo evento la paura e preoccupazione che l'evento possa ricapitare (e magari non essere soccorsa da nessuno, o trovarsi lontano da casa e da presenze rassicuranti, ecc...), allora potrebbe essere utile l'intervento di uno psicologo. Potrebbe darsi infatti che Sua figlia voglia starLe sempre vicino e abbia difficoltà ad allontanarsi da Lei proprio per avere qualcuno di estrema fiducia vicino in caso di necessità. Si tratta, in genere, di condotte che vengono messe in atto dopo episodi quali attacchi di panico, traumi, ecc...
Questo potrebbe spiegare anche la difficoltà e il rifiuto della ragazza di dormire a casa delle amiche come ha sempre fatto in passato.
Per quanto riguarda la delusione da parte della Sua amica, sa se ne ha parlato con qualcuno? Suppongo che ne abbia parlato anche con Lei, dal momento che ne è a conoscenza.
Nel Suo primo post dice una cosa che mi vede decisamente d'accordo: non medicalizzare la situazione. Verissimo.
Tuttavia, se ci sono condotte di evitamento, come ad esempio evitare di andare dalle amiche o comunque non fare più ciò che faceva prima e con la serenità con cui le faceva prima, potrebbe essere utile provare a parlarne con lo psicologo, perchè il tempo in situazioni del genere tende a cronicizzare e rafforzare la sintomatologia e l'evitamento.
Un cordiale saluto,
Questo potrebbe spiegare anche la difficoltà e il rifiuto della ragazza di dormire a casa delle amiche come ha sempre fatto in passato.
Per quanto riguarda la delusione da parte della Sua amica, sa se ne ha parlato con qualcuno? Suppongo che ne abbia parlato anche con Lei, dal momento che ne è a conoscenza.
Nel Suo primo post dice una cosa che mi vede decisamente d'accordo: non medicalizzare la situazione. Verissimo.
Tuttavia, se ci sono condotte di evitamento, come ad esempio evitare di andare dalle amiche o comunque non fare più ciò che faceva prima e con la serenità con cui le faceva prima, potrebbe essere utile provare a parlarne con lo psicologo, perchè il tempo in situazioni del genere tende a cronicizzare e rafforzare la sintomatologia e l'evitamento.
Un cordiale saluto,
[#4]
Utente
Si, credo che Lei abbia centrato il punto e credo anche che la sua paura che possa rivivere uno svenimento (manifestato da veri e propri attacchi di panico) e la profonda delusione ricevuta , siano la risposta alla suo modo di essere, alla sua grande sensibilità. Questo però ha accentuato il profondo legame ha con me. Ma il mio grande desiderio è vederla libera da gabbie emotive e vederla sbocciare. Accetterò il suo consiglio, mi rivolgerò allo psicologo, esporrò le mie preoccupazioni...sarà il primo passo..poi affronteremo con fiducia tutto il resto, Grazie
[#5]
Gentile signora,
è vero che i figli debbono diventare autonomi e indipendenti e che l'adolescenza è il momento per cominciare a fare tante sperimentazioni, ma è anche vero che la mamma (i genitori) sono un porto sicuro in cui rifugiarsi quando si ha bisogno. E questo per tutta la vita.
Non abbia fretta di vedere Sua figlia "sbocciare", se si rivolge a Lei è perchè in questo momento ne ha bisogno e La vede, come è giusto che sia, come la persona adulta di riferimento cui rivolgersi nelle difficoltà. Consideri un gioco quello delle distanze con Sua figlia: a volte è necessario starle più vicino, altre volte guardarla mentre si allontana, ecc...
Inoltre per essere liberi da gabbie emotive si fanno proprio determinate esperienze nella vita: anche la delusione che ha ricevuto dalla amica. In un certo senso è un esperienza positiva, perchè Sua figlia sperimenta la vera vita e impara che brucia il tradimento delle persone amiche. Ma è anche grazie a questo che si cresce. per questo, ovviamente, non occorre lo psicologo: tutti prima o poi ci passano!
Soltanto così potrà capire e in seguito apprezzare e fare propri dei valori.
Poi a 14 anni è frequentissimo che accadano queste "rotture" con le amiche.
Ad ogni modo, se vuole ci faccia sapere in futuro.
Un cordiale saluto,
è vero che i figli debbono diventare autonomi e indipendenti e che l'adolescenza è il momento per cominciare a fare tante sperimentazioni, ma è anche vero che la mamma (i genitori) sono un porto sicuro in cui rifugiarsi quando si ha bisogno. E questo per tutta la vita.
Non abbia fretta di vedere Sua figlia "sbocciare", se si rivolge a Lei è perchè in questo momento ne ha bisogno e La vede, come è giusto che sia, come la persona adulta di riferimento cui rivolgersi nelle difficoltà. Consideri un gioco quello delle distanze con Sua figlia: a volte è necessario starle più vicino, altre volte guardarla mentre si allontana, ecc...
Inoltre per essere liberi da gabbie emotive si fanno proprio determinate esperienze nella vita: anche la delusione che ha ricevuto dalla amica. In un certo senso è un esperienza positiva, perchè Sua figlia sperimenta la vera vita e impara che brucia il tradimento delle persone amiche. Ma è anche grazie a questo che si cresce. per questo, ovviamente, non occorre lo psicologo: tutti prima o poi ci passano!
Soltanto così potrà capire e in seguito apprezzare e fare propri dei valori.
Poi a 14 anni è frequentissimo che accadano queste "rotture" con le amiche.
Ad ogni modo, se vuole ci faccia sapere in futuro.
Un cordiale saluto,
[#6]
Utente
Gentile dott.ssa,
sono pienamente convinta che il percorso che inizieremo ci vedrà impegnati tutti e tre. La mia più grande preoccupazione è quella di accompagnare mia figlia nel suo percorso di crescita nella maniera più equilibrata possibile. Ed è per questo che anche io sento la necessità di essere affiancata da uno specialista. La ringrazio per i suoi preziosi consigli e per il suo proficuo intervento. Tornerò ad informarLa con grande piacere.
A presto
sono pienamente convinta che il percorso che inizieremo ci vedrà impegnati tutti e tre. La mia più grande preoccupazione è quella di accompagnare mia figlia nel suo percorso di crescita nella maniera più equilibrata possibile. Ed è per questo che anche io sento la necessità di essere affiancata da uno specialista. La ringrazio per i suoi preziosi consigli e per il suo proficuo intervento. Tornerò ad informarLa con grande piacere.
A presto
[#7]
Gentile madre,
sembra che negli ultimi mesi nella vita di sua figlia siano capitati diversi avvenimenti che la ragazza in qualche modo non riesce ad "assorbire" a livello emotivo, affettivo, psicologico.
La ricerca di vicinanza con lei, sua madre, sembra essere il suo tentativo di affrontare la forte angoscia cui si trova di fronte. Lei sembra aver già compreso molto bene che però questa soluzione non è evolutivamente utile per sua figlia, che invece a 14 anni ha bisogno di sperimentarsi, di mettere in campo se stessa per maturare e per sentire di potercela fare sempre di più anche da sola.
Per questo è fondamentale che vi rivolgiate a uno psicologo specializzato in età evolutiva, che aiuti voi genitori, e soprattutto vostra figlia ad affrontare qualcosa che in realtà spaventoso non è, ma che in questo momento così pare.
Cordialità,
sembra che negli ultimi mesi nella vita di sua figlia siano capitati diversi avvenimenti che la ragazza in qualche modo non riesce ad "assorbire" a livello emotivo, affettivo, psicologico.
La ricerca di vicinanza con lei, sua madre, sembra essere il suo tentativo di affrontare la forte angoscia cui si trova di fronte. Lei sembra aver già compreso molto bene che però questa soluzione non è evolutivamente utile per sua figlia, che invece a 14 anni ha bisogno di sperimentarsi, di mettere in campo se stessa per maturare e per sentire di potercela fare sempre di più anche da sola.
Per questo è fondamentale che vi rivolgiate a uno psicologo specializzato in età evolutiva, che aiuti voi genitori, e soprattutto vostra figlia ad affrontare qualcosa che in realtà spaventoso non è, ma che in questo momento così pare.
Cordialità,
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
[#8]
Gentile Signora,
l'età di sua figlia è un'età molto complessa e dalle grandi fragilità, che a mio avviso, non andrebbero medicalizzate, ma scoltate , osservate e con tanta pazienza ed a volte impotenza, aspettare che passino.
Le delusioni con le amiche, la conflittualità tra libertà e dipendenza, le somatizzazioni come mal di pancia e simili, sono tappe naturali della crescita.
Da quanto scrive di del rapporto con sua figlia, sembra esserci un'invesrione di ruoli: è la ragazza che si preoccupa di e per lei.
Perchè avviene questo?
Lei è in difficoltà?
C'è una figura patrena o siete sole in casa?
L'atteggiamento di protezionismo è rivolto soltanto a lei o anche al padre?
l'età di sua figlia è un'età molto complessa e dalle grandi fragilità, che a mio avviso, non andrebbero medicalizzate, ma scoltate , osservate e con tanta pazienza ed a volte impotenza, aspettare che passino.
Le delusioni con le amiche, la conflittualità tra libertà e dipendenza, le somatizzazioni come mal di pancia e simili, sono tappe naturali della crescita.
Da quanto scrive di del rapporto con sua figlia, sembra esserci un'invesrione di ruoli: è la ragazza che si preoccupa di e per lei.
Perchè avviene questo?
Lei è in difficoltà?
C'è una figura patrena o siete sole in casa?
L'atteggiamento di protezionismo è rivolto soltanto a lei o anche al padre?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#9]
Utente
Gentilissime, grazie innanzitutto per la Vostra attenzione.
L'atteggiamento di protezione che mia figlia ha nei miei riguardi è sempre esistito ma ha avuto delle fasi cicliche.
All'età di 8 anni non voleva più andare a scuola per stare con me in modo da assicurarsi che tutto andasse bene. Aveva paura che il mio lavoro (ambito della legalità) mi creasse dei nemici. Preoccupazione esagerata rispetto al reale pericolo del mio lavoro, essendo esso più intellettuale che di effettivo rischio.
Da qualche mese, ancora prima dell'episodio del soggiorno all'estero, ha iniziato a non tollerare le mie freqenti partenze in Italia e all'estero, malgrado esse mi tengano lontana da Lei solo alcuni giorni.In quei giorni si sente disperata, mi ha riferito che nell'ultimo periodo di ditacco ha avuto problemi di perdita dei capelli!
Il mio è sempre un dilemma, devo coccolarmela, cedere alle sue richieste di dormire con Lei quando non riesce a dormire o devo fare in modo che ce la faccia da sola!
Infine, per rispondere alla Vostra domanda, sì, ho un marito e quindi ha un papà.
Grazie
L'atteggiamento di protezione che mia figlia ha nei miei riguardi è sempre esistito ma ha avuto delle fasi cicliche.
All'età di 8 anni non voleva più andare a scuola per stare con me in modo da assicurarsi che tutto andasse bene. Aveva paura che il mio lavoro (ambito della legalità) mi creasse dei nemici. Preoccupazione esagerata rispetto al reale pericolo del mio lavoro, essendo esso più intellettuale che di effettivo rischio.
Da qualche mese, ancora prima dell'episodio del soggiorno all'estero, ha iniziato a non tollerare le mie freqenti partenze in Italia e all'estero, malgrado esse mi tengano lontana da Lei solo alcuni giorni.In quei giorni si sente disperata, mi ha riferito che nell'ultimo periodo di ditacco ha avuto problemi di perdita dei capelli!
Il mio è sempre un dilemma, devo coccolarmela, cedere alle sue richieste di dormire con Lei quando non riesce a dormire o devo fare in modo che ce la faccia da sola!
Infine, per rispondere alla Vostra domanda, sì, ho un marito e quindi ha un papà.
Grazie
[#10]
Valuti la possibilita' di effettuare qualche colloquio Psicologico, mediante il quale trovare la" giusta distanza " da attuare nel rapporto con sua figlia,tra attaccamento e processo che facilita il distacco e la crescita.
quasi mai i comportamenti dei figli, sono disgiunti dal comportameto dei genitori e dela coppia genitoriale e dai messaggi ricevuti, verbali e soprattutto non verbali
quasi mai i comportamenti dei figli, sono disgiunti dal comportameto dei genitori e dela coppia genitoriale e dai messaggi ricevuti, verbali e soprattutto non verbali
[#11]
Utente
Si, questo è sicuro. Ma pensa che anche Lei debba essere seguita? Mi avevano consigliato di farla seguire da un neuropsichiatra infantile. Ma come ho scritto nel mio primissimo messaggio, il rischio di un effetto "medicalizzazione" mi ha sempre frenata. che ne pensa?
La ringrazio anticipatamente
La ringrazio anticipatamente
[#15]
"All'età di 8 anni non voleva più andare a scuola per stare con me in modo da assicurarsi che tutto andasse bene..."
In genere le forme di fobie scolastica celano spesso una preoccupazione del bimbo di lasciare la mamma in situazioni "pericolose", piuttosto che la paura di andare a scuola, di incontrare insegnanti e compagni, o ricevere brutti voti o punizioni.
Però sono molto colpita dal fatto che a 14 anni Sua figlia Le chieda di dormire nel lettone con Lei ("Il mio è sempre un dilemma, devo coccolarmela, cedere alle sue richieste di dormire con Lei quando non riesce a dormire o devo fare in modo che ce la faccia da sola!"). Questi comportamenti sono da scoraggiare. Suo marito che cosa pensa di questa richiesta?
In genere le forme di fobie scolastica celano spesso una preoccupazione del bimbo di lasciare la mamma in situazioni "pericolose", piuttosto che la paura di andare a scuola, di incontrare insegnanti e compagni, o ricevere brutti voti o punizioni.
Però sono molto colpita dal fatto che a 14 anni Sua figlia Le chieda di dormire nel lettone con Lei ("Il mio è sempre un dilemma, devo coccolarmela, cedere alle sue richieste di dormire con Lei quando non riesce a dormire o devo fare in modo che ce la faccia da sola!"). Questi comportamenti sono da scoraggiare. Suo marito che cosa pensa di questa richiesta?
[#16]
Utente
Gentile dott.ssa,
intendevo che io vado a dormire con Lei nel suo letto,ma questo non rappresenta la norma.Il problema si pone nei suoi momenti di paure per gli eventi appena vissuti. Mio marito accetta a malincuore questa scelta. Lui in genere è determinato e non condivide la scelta che volte io dormo con lei. . Lui è molto più determinato e molto meno ansioso di me. Ma anche lui riconosce che effettivamente questo è un periodo particoalre per la figlia, e farebbe di tutto per tranquillizzarla.
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intendevo che io vado a dormire con Lei nel suo letto,ma questo non rappresenta la norma.Il problema si pone nei suoi momenti di paure per gli eventi appena vissuti. Mio marito accetta a malincuore questa scelta. Lui in genere è determinato e non condivide la scelta che volte io dormo con lei. . Lui è molto più determinato e molto meno ansioso di me. Ma anche lui riconosce che effettivamente questo è un periodo particoalre per la figlia, e farebbe di tutto per tranquillizzarla.
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"Lui è molto più determinato e molto meno ansioso di me."
In attesa di incontrare lo psicologo di persona, faccia attenzione a non trasmettere le sue ansie alla ragazza; potrebbe spaventarsi di più.
Comprendo le ansie dei genitori verso la vita dei propri figli, ma è bene gestirle lasciando i figli fuori.
Buona giornata,
In attesa di incontrare lo psicologo di persona, faccia attenzione a non trasmettere le sue ansie alla ragazza; potrebbe spaventarsi di più.
Comprendo le ansie dei genitori verso la vita dei propri figli, ma è bene gestirle lasciando i figli fuori.
Buona giornata,
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 2.9k visite dal 06/09/2012.
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