Vorrei un buon rapporto con mia madre

Io 20 anni e lei 60 e abbiamo sempre avuto un rapporto burrascoso. Mi critica costantemente, su qualsiasi cosa faccia e ormai sono anni che non mi da un consiglio, una carezza o un gesto di solidarietà.

Lei , lo ammetto, è una persona molto triste. La famiglia era povera e a 14 anni ha lasciato gli studi ed è andata a lavorare, a 17 ha perso i genitori e ha trascorso il resto della sua vita a badare a una zia vecchia e lavorare ... Poi a 40 anni s'è sposata e dopo che sono nata io lei ha fatto la casalinga. I miei genitori non hanno amici, non viaggiano mai quindi mia madre tutti i giorni è a casa da sola a pulire, cucinare e non parla mai con nessuno, se non con la sorella che la chiama ogni tanto.

Io però , che mia madre lo voglia o no, cerco di avere una vita. Già ho pochi amici perchè sono timida e poco socievole ... e secondo lei sto dietro a troppa gente e dovrei uscire una sera a settimana a dir tanto. Se esco 2 volte a settimana (e nemmeno capita sempre) inizia a sbuffare, a dirmene di tutti i colori : che la deludo, che non finirò mai l'università, che sono cambiata , che sono diventata cattiva e poco seria ... Tutto questo perchè non voglio ridurmi come lei? A me piace stare insieme alla gente , mi piace uscire o cenare con i miei amici (specialmente quelli dell'uni, che dista da me mezz'ora) ... ma non posso mai farlo. Perchè per lei sarebbe pericoloso darmi l'auto per andare là, fare la poco seria a rimanere fuori casa fino alle 2 , perchè è sconveniente stare o dormire a casa altrui. Solo perchè loro odiano avere gente a casa (quindi non posso mai invitare nessuno) non vuol dire che per tutti sia così. Io a suon di ascoltare i loro discorsi rimango sempre tagliata fuori da tutti i gruppi ...

Cosa devo fare con lei che mi critica sempre? Che vorrebbe che stessi sempre a casa a studiare (perchè anche se mi leggo un libro, sto rubando tempo allo studio) o a farle compagnia? Vi giuro, è una vita che ci parlo. La situazione si calma per un giorno e poi ricomincia ...
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

penso siano comprensibili le situazioni di entrambe, dati i trascorsi che avete vissuto.

Mi pare anche che in parte Lei si sia già data una risposta: alla Sua età è giusto e doveroso costruirsi la propria vita, a prescindere dall'opinione dei genitori.

Difficile dare indicazioni per migliorare il rapporto tra voi senza avervi conosciuto; Lei conosce Sua madre meglio di chiunque altro e può quindi individuare quali potrebbero essere gli argomenti (o gli effettivi cambiamenti) che potrebbero portare, nel medio periodo, a cambiare la situazione.

Comunque penso sia già sulla buona strada.

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Attivo dal 2010 al 2015
Ex utente
Io ho cercato di provarle di tutte "nei periodi di calma".
Dal cucinare con lei, all'aiutarla a pulire, a lavare. O semplicemente guardarsi un film insieme o raccontarle dei miei amici, del mio ragazzo ecc ... come se fosse una mia amica.

E ogni volta ho trovato quasi totalmente un muro. Cinque minuti magari li passava a guardarmi sorridente che stessi insieme a lei e gli altri 55 a criticarmi sul mio modo di pensare, di fare o a dire che la impiccio se mi metto a fare le cose di casa.

Ci sono tanti suoi comportamenti irritanti ... Come ad esempio, se torno a casa prima di cena se ero fuori il pomeriggio, o verso l'una se ero fuori la sera, lei mi tiene il muso. Mi guarda con uno sguardo accusatorio , non mi parla per una giornata, come se gli avessi fatto un torto personale! Se gli chiedo il motivo, dice semplicemente che non sono seria.
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Dr.ssa Marisa Nicolini Psicologo, Psicoterapeuta 132 6
Gentile utente,
rileggendo anche i suoi messaggi precedenti, è verosimile ipotizzare che esistano delle difficoltà relazionali basate su un processo di maturità e autonomia (individuazione/separazione) non avvenuto nel modo più funzionale nella sua infanzia e adolescenza. Timidezza e insicurezza sono caratteristiche che lei si riconosce e che cita spesso. Descrive la sua famiglia come chiusa in se stessa e poco incline alle relazioni sociali.
A mio parere, per evitare che possano consolidarsi in lei meccanismi difensivi per cui è sempre colpa degli altri se qualcosa non funziona, ma anche per evitare che lei stessa possa sentirsi in colpa verso gli altri, sarebbero utili dei colloqui di persona con un professionista empatico che l'aiutino a riflettere su di sé e sul ruolo degli altri (ognuno con una sua storia e con risorse/limiti personali) in modo da ridurre le aspettative e potenziare la sua capacità di iniziativa.
Se vuole, ci tenga informati.
Intanto le auguro buona continuazione, anche per i suoi studi!

Dott.ssa Marisa Nicolini, psicologa-psicoterapeuta
m_nicolini@virgilio.it
riceve a Roma e a Viterbo

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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara ragazza,

il difficile rapporto con sua madre che descrive non può, purtroppo, trovare soluzione per mezzo di un consulto a distanza e, tantomeno, può trovare la soluzione che lei sembra aspettarsi.

Mi sembra di capire che lei vorrebbe da noi una magica ricetta per far "ragionare" sua madre, per farle capire che lei (che scrive) ha tutto il diritto di vivere la sua vita e di ritagliarsi spazi di socialità che nella sua famiglia sembrano inesistenti.

In tutto questo non ci dice se lei è figlia unica. Da ciò che scrive immagino non abbia sorelle o fratelli che possano "allearsi" con lei per aiutarla nel miglioramento di questo difficile rapporto.

Che tipo di rapporto ha, invece, con suo padre?
Potrebbe essere, forse, un alleato in questo suo legittimo desiderio di maggiore autonomia ed indipendenza?

Ciò che mi sentirei di raccomandarle è un ciclo di colloqui con uno psicologo che, una volta conosciuta la sua storia, possa aiutarla a rapportarsi con sua madre nel miglior modo possibile valorizzando le sue risorse personali e aiutandola a completare il naturale processo di separazione individuale che, forse, ancora ostacola il suo desiderio di autonomia.

L'aspettativa di poter cambiare sua madre, che forse alberga in qualche misura in lei, andrebbe invece ridimensionata; difficilmente possiamo aspettarci cambiamenti negli altri, soprattutto in un genitore 60enne; è molto più semplice rivedere le nostre aspettative e imparare a gestire in modo più proficuo le nostre relazioni affettive.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Attivo dal 2010 al 2015
Ex utente
Sa, io non pretendo di cambiare mia madre. Ci sono troppe differenze di pensiero ed atteggiamento, ed è sbagliatissimo cambiare una persona.
Solo che non vedo come possa trattarmi a pesci in faccia perchè penso una cosa diversa da lei. Io sono fidanzata e sapete cosa pensa lei? Che ci stia soltanto per divertimento, e quando le ho detto che mi sarebbe piaciuto fare una vacanza con lui in futuro, mi ha detto che sono una poco di buono perchè in vacanza ci si va solo per fare sesso, e per farlo anche con i suoi amici. Cioè pensa che sia una sguarldrina ?

Il bello è che non capisco perchè pensi queste cose di me, dato che sono sempre stata una persona tranquilla e giudiziosa e non ha mai dato nessun problema di nessun tipo. Sapete tipo un pesciolino rosso che sta lì nella sua boccia e non da fastidio? Ecco esattamente così.

Si sono figlia unica. Mio padre lavora dalla mattina all'ora di cena, non c'è mai tutte le volte che discutiamo , e quando ci becca che litighiamo non si intromette mai. Io e lui non abbiamo un grande rapporto proprio per il fatto che c'è poco , se ha da commentare qualcosa su di me, lo dice a mia madre.

Sapete qual è il suo programma della mia vita? Alzati alle 7 anche in vacanza, studia tutta la mattina senza mai fare una pausa sennò sei una persona debole, pranza, studia di nuovo, la sera a letto preso. Esci il sabato. E quando si è in vista di un esame (che per lei è anche un mese prima -.-) non si esce nemmeno il sabato. Le amiche e il ragazzo se danno noia, si lasciano indietro. A 20 anni si deve pensare allo studio e alla famiglia. Ditemi voi come faccio a non sentirmi intrappolata !

Purtroppo non vedo come possa andare a una serie di colloqui psicologici. Sarebbe una spesa in più da fare a fine mese. Ci sarei voluta andare anche per conto mio, avevo provato ai consultori ma non ho trovato gente adatta.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara ragazza,

penso di comprendere come possa sentirsi e proprio per questo credo davvero che varrebbe la pena di non gettare la spugna; nella sua provincia ci sono molti consultori a cui far riferimento:

http://www.comuni-italiani.it/047/consultori.html

Non credo che ovunque ci siano "persone non adatte"... forse questa è una sua percezione ma, almeno su questo, dovrebbe, forse, provare a interrogarsi.
Su che base dice che nei consultori non ha trovato gente adatta?

Ha provato a verificare che non ci sia, magari, uno sportello d'ascolto nella sua università?

Purtroppo, da qui, possiamo far ben poco se non empatizzare con il suo disagio e darle un'indicazione generale. Credo che questo potrà comprenderlo.

Posso suggerirle, tuttavia, di provare a trovare un alleato almeno in suo padre? Il fatto che non abbiate un grande rapporto non significa che non possa provare a coltivare un rapporto con lui; lei non è più una bambina e suo padre potrebbe dimostrarsi più comprensivo e disponibile di sua madre.
In fondo anche lui dovrebbe avere una sua "funzione relazionale" nella vostra famiglia; cominci lei a riconoscerla e a valorizzarla; spesso è difficile cambiare le modalità relazionali che si instaurano tra genitori e figli; il figlio continua a sentirsi figlio e il genitore continua a vedere il figlio come il proprio bambino mai cresciuto.
Si instaurano così delle dinamiche disfunzionali in cui entrambi continuano a comportarsi come hanno sempre fatto, come sanno fare.

Se uno dei due prova ad avvicinarsi all'altro in modo diverso, spesso, riesce a spezzare il modo di comunicare e si mostra all'altro sotto una veste diversa...

Un caro saluto
[#7]
Attivo dal 2010 al 2015
Ex utente
Io e mio padre non abbiamo un gran rapporto perchè è un tipo molto taciturno, sempre immerso nei suoi pensieri , nel lavoro o nel computer ... Noi stiamo insieme tutti e tre soltanto durante la cena, e il pranzo il sabato e domenica. Diciamo che io e mia mamma, in periodi di calma, siamo quelle chiacchierone della casa. O che magari ci guardiamo lo stesso telefilm.

Mio padre parla poco , e quelle poche volte che lo fa, lo fa in modo perentorio. Anche lui è un tipo molto ansioso, come mia madre, e spesso mi impedisce di andare in qualche posto. Però so che se ho bisogno di qualcosa lui c'è sempre ... anche se non voglio assillarlo con i miei problemi, dato che lui ne ha già tanti.

Io già da oggi ho provato ad essere gentile con mia mamma, domani le ho detto che vado al centro commerciale e le ho detto se vuole venire con me. Cerco di trovare un punto di incontro insomma. Purtroppo ogni volta che riesco a creare una situazione calma e pacifica, trova un motivo per litigare di nuovo ... La tranquillità dura fino a quando sto a casa e la porto da qualche parte, dal momento che esco per i cavoli miei, si arrabbia. Io penso solo che sia invidiosa.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara ragazza,

mi sembra che in tutto il suo ragionamento, che apparentemente non fa una grinza, ci sia qualcosa che le sfugga.

E' come se lei fosse sempre protagonista passiva delle sue relazioni (e così sembra anche dai suoi consulti precedenti), come se non avesse un peso nelle situazioni ma che le subisse sempre dagli altri.
Come mai, secondo lei? Ha mai provato a vedere le cose da questa prospettiva?

Il consiglio non può essere che lo stesso già dato: provi a contattare un professionista di persona che possa aiutarla a mettere a fuoco cosa le sta sfuggendo.

Sono certo che potrà trovare persone preparate e ben disposte nei consultori della sua zona, in grado di comprendere il suo disagio e di accoglierla in modo più empatico di quanto le è successo in passato.

Le auguro davvero di poter trovare presto delle risposte soddisfacenti.
Resto comunque a disposizione

Un caro saluto