Problema con l'altro sesso...
Salve Dottori, ho un problema bello grosso e vorrei un consiglio da voi. Sono affetto da una sindrome che, in breve, non mi ha dato sufficiente testosterone durante la pubertà, e che quindi mi ha smorzato lo sviluppo penineo. Da circa 3 mesi ora sono in cura con testosterone, ma avendo oramai 23 anni posso notare risultati scarsissimi sullo sviluppo appunto.Psicologicamente mi sta dando tanti beneficii anche con l'aiuto di entact. Il mio problema automaticamente, è quello di non riuscire ad avvicinarmi ad una ragazza. Non ne ho mai avuto una, e non ho mai avuto amiche, solo 2 3 amici. Il problema è che faccio fatica a stabilire anche un minimo contatto con una, e penso tanto è bella...1 non mi guarderà mai, e 2 anche se ci conoscessimo, prima o poi la questione del sesso dovrò affrontarla, solo che a me il sesso proprio non mi passa per la testa. Ho una paura immane a farlo. Cosi come stare accanto ad una ragazza. Siccome mai una ragazza mi si è avvicinata, è vero anche che l'uomo deve fare il primo passo, ho quel sensore come se loro avvertissero che in me c'e qualcosa che non quadra. Ed è un sensore molto forte che traspare in me. Sono timidissimo, ma semplicemente per il problema che ho, non per altro. Sarei stato più disinvolto se età e sviluppo sarebbero andati di pari passo...E poi guardo quei maschi con ammirazione, che riescono a fare tutto tranquillamente e felicemente con le loro ragazze...anche una semplice passeggiata....Detto tutto questo cosa posso fare ??? Uno psicosessuolgo può essermi d'aiuto??? Un'altra cosa siccome sono in cura con entact da 2 anni, mi ha reso l'umore più forte, ma non riesco più a versare una lacrima. Nei sogni invece piango spesso e tanto come mai????
Grazie a tutti per l'aiuto e mi scuso se mi sono divulgato troppo.
Cordiali Saluti
Grazie a tutti per l'aiuto e mi scuso se mi sono divulgato troppo.
Cordiali Saluti
[#1]
Gent.mo utente,
ci può dire chi le ha prescritto l'entact e a seguito di quale diagnosi?
Come mai ha iniziato solo a quest'età la cura ormonale?
Quali risultati le sono stati prospettati e in quali tempi?
Da quello che ci dice sembra che si sia tenuto lontano dalle ragazze unicamente per il senso di inferiorità che prova a causa della sindrome della quale soffre, e le chiedo quindi se prima di iniziare a fare confronti con gli altri ragazzi si sentiva più sciolto nei riguardi delle coetanee: crescendo ha effettivamente riscontrato un cambiamento e un aumento dell'insicurezza o in realtà anche da bambino era un soggetto timido?
Il "sensore" che lei cita in un certo senso esiste, ma esiste in tutti (anche in lei, che infatti sa distinguere i ragazzi sicuri e disinvolti da quelli che non lo sono).
Quando una persona si sente molto insicura assume un atteggiamento che comunica (involontariamente) all'esterno e quindi agli altri il suo stato d'animo: questi segnali sono in genere colti dalle persone circostanti che si comportano di conseguenza (e anche in base alla propria personalità) nei riguardi di chi percepiscono essere in difficoltà.
Un ragazzo che appare sicuro di sè (che magari non lo è sul serio, ma recita solo una parte) richiama positivamente l'attenzione e suscita maggiormente il desiderio da parte delle ragazze di conoscerlo e trascorrere del tempo con lui, eventualmente arrivando anche a fidanzarsi, rispetto a chi appare insicuro.
Su questi aspetti della sua personalità è possibile intervenire con una psicoterapia, perciò sarebbe utile che lei si rivolgesse ad uno psicologo psicoterapeuta che possa valutare globalmente la sua situazione e aiutarla ad acquisire maggiore fiducia in sè stesso.
ci può dire chi le ha prescritto l'entact e a seguito di quale diagnosi?
Come mai ha iniziato solo a quest'età la cura ormonale?
Quali risultati le sono stati prospettati e in quali tempi?
Da quello che ci dice sembra che si sia tenuto lontano dalle ragazze unicamente per il senso di inferiorità che prova a causa della sindrome della quale soffre, e le chiedo quindi se prima di iniziare a fare confronti con gli altri ragazzi si sentiva più sciolto nei riguardi delle coetanee: crescendo ha effettivamente riscontrato un cambiamento e un aumento dell'insicurezza o in realtà anche da bambino era un soggetto timido?
Il "sensore" che lei cita in un certo senso esiste, ma esiste in tutti (anche in lei, che infatti sa distinguere i ragazzi sicuri e disinvolti da quelli che non lo sono).
Quando una persona si sente molto insicura assume un atteggiamento che comunica (involontariamente) all'esterno e quindi agli altri il suo stato d'animo: questi segnali sono in genere colti dalle persone circostanti che si comportano di conseguenza (e anche in base alla propria personalità) nei riguardi di chi percepiscono essere in difficoltà.
Un ragazzo che appare sicuro di sè (che magari non lo è sul serio, ma recita solo una parte) richiama positivamente l'attenzione e suscita maggiormente il desiderio da parte delle ragazze di conoscerlo e trascorrere del tempo con lui, eventualmente arrivando anche a fidanzarsi, rispetto a chi appare insicuro.
Su questi aspetti della sua personalità è possibile intervenire con una psicoterapia, perciò sarebbe utile che lei si rivolgesse ad uno psicologo psicoterapeuta che possa valutare globalmente la sua situazione e aiutarla ad acquisire maggiore fiducia in sè stesso.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Grazie Dottoressa Massaro per l'aiuto. Allora, entact mi è stato prescritto dopo una visita psichiatrica dove manifestavo una sindrome ansioso depressiva. Devo dire la verità il farmaco mi sta aiutando tantissimo. La sindrome è stata scoperta solo quest'anno e per questo ho iniziato solo quest'anno la cura .Onestamente all'età di 11 anni avevo magari più rapporti sociali con le ragazze ma per forza di cose dato che facevo le medie ed erano mie compagne di scuola, e poi non pensavo ai problemi che mi stavano per arrivare. Il tutto è iniziato a crollare verso i 16 17 anni dove mi stavo accorgendo che qualcosa non stava cambiando. Ai 19 ho iniziato a fare qualche indagine sui valori del testosterone, tiroide ecc. Dove appunto sono risultati bassi per il testosterone e alterati quelli della tiroide, dove successivamente mi verrà diagnosticato un ipotiroidismo. Dai 19 ai 21 sono stati anni bruttissimi dove appunto piangevo sempre, e il punto fisso era quello li della diversità ecc. Iniziavano ad arrivare attacchi di panico fobie ecc. Fortunatamente poi con entact ho risolto. Mentre da piccolo dai 5 anni fino agli 11 , sono stato una peste. Ma nel vero senso della parola. Adesso mi trovo come se fossi impotente di fronte a questa situazione. In un certo senso lo sono. Di fronte agli altri maschi molte volte mi sento molto inferiore rispetto a loro. Ripeto guardo gli altri maschi con ammirazione, e vorrei tanto avere il loro corpo magro, scultoreo, essere felici...vorrei tanto essere loro,maschi nel vero senso della parola, e non penso di avere una tendenza omosessuale...Cosa posso fare?? La paura e l'insicurezza mi pervadono..
[#3]
Per quanto riguarda l'ipotiroidismo non le è stato prescritto nulla?
Le è stata consigliata dell'attività fisica?
Come le dicevo, sarebbe utile integrare una psicoterapia alla cura farmacologica che, per quanto le abbia consentito di liberarsi da una serie di sintomi, non le sta permettendo di ritrovare quella spensieratezza e vivacità che aveva da bambino e ragazzino.
La sua vera personalità è infatti quella che ricorda di aver avuto prima di inziare a sentirsi diverso, e un lavoro psicoterapeutico dovrebbe consentirle di disinnescare pensieri ed emozioni che sono sorti solo a seguito della constatazione del suo quadro clinico e della diagnosi che ha ricevuto.
Le è stata consigliata dell'attività fisica?
Come le dicevo, sarebbe utile integrare una psicoterapia alla cura farmacologica che, per quanto le abbia consentito di liberarsi da una serie di sintomi, non le sta permettendo di ritrovare quella spensieratezza e vivacità che aveva da bambino e ragazzino.
La sua vera personalità è infatti quella che ricorda di aver avuto prima di inziare a sentirsi diverso, e un lavoro psicoterapeutico dovrebbe consentirle di disinnescare pensieri ed emozioni che sono sorti solo a seguito della constatazione del suo quadro clinico e della diagnosi che ha ricevuto.
[#4]
Utente
Si si per tutti i problemi patologici, sono sotto cura. L'attività fisica la faccio da sempre. Da quando mi hanno trovato l insulino-resistenza, e prescritto la cura, sto perdendo 1kg a settimana. Il fatto che le mie paure non sono psichiche, ma esistono realmente. La psicoterapia aiuterà a farmi convivere con questi problemi??? Spensieratezza e vivacità con le ragazze vorrei trovare...o per lo meno il coraggio di affrontarne una. Grazie ancora...
[#5]
Gentile Ragazzo,
La farmacotapia, non e' disgiunta dalla psicoterapia, che non e' disgiunta dal lavoro sulla sua ansia, depressione, affettivita' , rapporto con la sua fisicita' , sessualita' , eccc...
La psicoterapia, non e' un lavoro finalizzato alla rassegnazione o sedazione del suo disagio, ma ad un ascolto piu' attento e mirato alla risoluzione di quanto la fa stare male , trovando mediante il lavoro fatto, strategie maggiormente adattive alle sue difficolta'
La farmacotapia, non e' disgiunta dalla psicoterapia, che non e' disgiunta dal lavoro sulla sua ansia, depressione, affettivita' , rapporto con la sua fisicita' , sessualita' , eccc...
La psicoterapia, non e' un lavoro finalizzato alla rassegnazione o sedazione del suo disagio, ma ad un ascolto piu' attento e mirato alla risoluzione di quanto la fa stare male , trovando mediante il lavoro fatto, strategie maggiormente adattive alle sue difficolta'
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, riassumo.
A causa di uno sviluppo che lei considera "inadeguato" ha cominciato a nutrire tutta una serie di timori relativi al suo essere "all'altezza degli altri ragazzi".
Ha reagito a questa paura chiudendosi, ritirandosi e non esponendosi ai contatti con le ragazze, per paura di possibili rifiuti.
Purtroppo, proteggersi dai rifiuti ha un effetto collaterale insidioso: ci isola. Per paura di non essere isolati dagli altri, ci isoliamo noi stessi.
E così proprio quella paura che coltivavamo prende corpo, e diventa reale: in psicologia, questo effetto prende il nome di "profezia che si autoavvera".
E questa "maledizione" potrebbe essere tenuta in piedi da alcuni comportamenti protettivi. Mi spiego meglio: secondo un'ottica cognitivo-comportamentale, alcuni comportamenti assumono un ruolo di protezione dalle nostre paure. Ad esempio, non cercare contatti con le ragazze potrebbe proteggerla dalla paura di essere rifiutato. Il problema è che, invece di proteggerla DAVVERO, questo comportamento aumenta in realtà le sue paure.
Ci pensi: da quando ha cominciato ad aver paura di essere rifiutato, e quindi si è tenuto lontano dalle ragazze, questa paura è diminuita? Lei si sente più sicuro?
Il problema è che magari, proprio non avendo l'abitudine di avvicinarsi a delle ragazze, potrebbe non aver "allenato adeguatamente" le abilità necessarie (come intavolare una conversazione, come mantenere il contatto con l'altro, come comunicare in modo congruo a livello verbale e non verbale, come gestire le critiche, l'imbarazzo, etc.).
Quindi, potrebbe essere prigioniero di una specie di "circolo vizioso": più teme il contatto con le ragazze, più si sente inadeguato; più si sente inadeguato, meno si avvicina alle ragazze, e così via.
Inoltre, lei attribuisce queste sue paure alle dimensioni del suo pene. Se la sentirebbe di dirci perchè le considera inadeguate?
A causa di uno sviluppo che lei considera "inadeguato" ha cominciato a nutrire tutta una serie di timori relativi al suo essere "all'altezza degli altri ragazzi".
Ha reagito a questa paura chiudendosi, ritirandosi e non esponendosi ai contatti con le ragazze, per paura di possibili rifiuti.
Purtroppo, proteggersi dai rifiuti ha un effetto collaterale insidioso: ci isola. Per paura di non essere isolati dagli altri, ci isoliamo noi stessi.
E così proprio quella paura che coltivavamo prende corpo, e diventa reale: in psicologia, questo effetto prende il nome di "profezia che si autoavvera".
E questa "maledizione" potrebbe essere tenuta in piedi da alcuni comportamenti protettivi. Mi spiego meglio: secondo un'ottica cognitivo-comportamentale, alcuni comportamenti assumono un ruolo di protezione dalle nostre paure. Ad esempio, non cercare contatti con le ragazze potrebbe proteggerla dalla paura di essere rifiutato. Il problema è che, invece di proteggerla DAVVERO, questo comportamento aumenta in realtà le sue paure.
Ci pensi: da quando ha cominciato ad aver paura di essere rifiutato, e quindi si è tenuto lontano dalle ragazze, questa paura è diminuita? Lei si sente più sicuro?
Il problema è che magari, proprio non avendo l'abitudine di avvicinarsi a delle ragazze, potrebbe non aver "allenato adeguatamente" le abilità necessarie (come intavolare una conversazione, come mantenere il contatto con l'altro, come comunicare in modo congruo a livello verbale e non verbale, come gestire le critiche, l'imbarazzo, etc.).
Quindi, potrebbe essere prigioniero di una specie di "circolo vizioso": più teme il contatto con le ragazze, più si sente inadeguato; più si sente inadeguato, meno si avvicina alle ragazze, e così via.
Inoltre, lei attribuisce queste sue paure alle dimensioni del suo pene. Se la sentirebbe di dirci perchè le considera inadeguate?
[#7]
Utente
Grazie per l'attenzione Dottoressa Randone e Dottor Cali. No le mie paure ed ansie sono sempre andate ad aumentare e mai diminuire, anche evitando ogni tipo di rapporto con l'altro sesso. Le mie misure sono inadeguate per un problema, come dicevo primo, genetico. Dato che la sindrome che ho è genetica appunto, e che purtroppo non mi ha dato i sufficienti valori ormonali durante lo sviluppo. Sono arrivato a 18 anni con un valore di testosterone sotto la norma. Sotto mia richiesta, ho esplicitato che se questo aveva potuto causare qualche problema di dimensioni. Loro mi hanno risposto di si che è stato possibile. Infatti sto avendo valori di testosterone da adulto solo da 3 mesi. E poi è inadeguato alla vista...è una cosa brutta. Vorrei prendere in considerazione un'intervento, ma le spese sono troppe. E questo mi demoralizza ancor di più. Per questo volevo sapere una psicoterapia come poteva aiutarmi se dopo il problema rimane sempre....
Grazie ancora.
Grazie ancora.
[#8]
Non dimentichiamo che ha iniziato da poco a curarsi: per questo le chiedevo se le sono state date prospettive di un miglioramento significativo o meno e in che tempi.
Immagino che se non ci fosse alcun margine di miglioramento la terapia ormonale non sarebbe stata istituita, perciò è importante che chiarisca con chi l'ha in cura cosa deve aspettarsi prima di pensare che solo un intervento chirurgico possa essere risolutivo.
Per quanto il suo problema sia oggettivo (e, come dicevamo, in presumibile via di miglioramento) rimane pur sempre soggettivo il modo in cui lo affronta e cioè l'ansia che prova al riguardo e l'importanza che attribuisce alla faccenda.
In questo senso una psicoterapia contribuirebbe a modificare il suo vissuto e il suo atteggiamento verso il problema e verso gli altri (sia ragazzi che ragazze), consentendole di recuperare le qualità che ha espresso fino all'adolescenza e che fanno ancora parte di lei, e di riequilibrare il peso che dà ai diversi aspetti del suo essere.
In questo momento infatti lei sembra identificarsi totalmente con il problema che ha esposto, che però rappresenta solo una parte della sua esistenza, ed è necessario che inizi a rivolgere lo sguardo anche altrove.
Immagino che se non ci fosse alcun margine di miglioramento la terapia ormonale non sarebbe stata istituita, perciò è importante che chiarisca con chi l'ha in cura cosa deve aspettarsi prima di pensare che solo un intervento chirurgico possa essere risolutivo.
Per quanto il suo problema sia oggettivo (e, come dicevamo, in presumibile via di miglioramento) rimane pur sempre soggettivo il modo in cui lo affronta e cioè l'ansia che prova al riguardo e l'importanza che attribuisce alla faccenda.
In questo senso una psicoterapia contribuirebbe a modificare il suo vissuto e il suo atteggiamento verso il problema e verso gli altri (sia ragazzi che ragazze), consentendole di recuperare le qualità che ha espresso fino all'adolescenza e che fanno ancora parte di lei, e di riequilibrare il peso che dà ai diversi aspetti del suo essere.
In questo momento infatti lei sembra identificarsi totalmente con il problema che ha esposto, che però rappresenta solo una parte della sua esistenza, ed è necessario che inizi a rivolgere lo sguardo anche altrove.
[#9]
Utente
La cura mi è stata data obbligatoriamente. Anche perchè mi hanno spiegato che se non dovessi seguirla andrei incontro sia fisicamente che psicologicamente a complicaze severe. Dal punto di vista dimensionale, la cura avrà pochissimi benefici, ma ne avrò dal punto di vista psicologico, di distribuzione del grasso e di virilizzazione del corpo( barba, peli ecc ). Però lo sviluppo che da dimensionalmente la pubertà, non posso più recuperarlo con le iniezioni di testosterone. Magari un colloquio con un chirurgo potrei farlo...almeno per vedere se ho bisogno o meno di questo intervento. Anche perchè quando esco, mi sento cosi diverso da tutti gli altri ragazzi, che è una cosa spaventosa. Oramai la mia autostima non la ritrovo più.Per quando mi sforzi di non pensarci, è inutile, è una cosa che ti viene spontanea alla fine pensarci, sempre. Perchè fa parte diciamo del quotidiano questo tipo di problema. Per questo avvicinarmi a qualcuno mi diventa impossibile....Nei sogni ricorrenti, sono sempre alle prese con qualche ragazza o che ci parlo o che vorrei magari averci una relazione, e che mi piacciono. Poi mi sveglio...
[#10]
Può sicuramente fare una visita dal chirurgo e informarsi sulle modalità dell'operazione, costi compresi (ed eventuale possibilità di effettuarla con il ssn).
Non sottovaluti però il lato psicologico della questione, perchè se è vero che il problema è oggettivo è anche vero che l'ansia che ne deriva è un fenomeno psicologico e che lei si potrebbe giovare dell'intervento di un professionista del nostro campo.
Non sottovaluti però il lato psicologico della questione, perchè se è vero che il problema è oggettivo è anche vero che l'ansia che ne deriva è un fenomeno psicologico e che lei si potrebbe giovare dell'intervento di un professionista del nostro campo.
[#11]
Utente
Devo chiedere, ma penso proprio che sia impossibile che tale intervento sia a carico del ssn. Ovviamente se le mie paure ecc. non si risolvono nemmeno dopo l'eventuale intervento, allora si dovrò consultare qualche psichiatra. Oppure farmi forza e andare oltre me stesso e provarci in queste condizioni, per vedere che succede...
Grazie di tutto Dottoressa Massaro
Cordiali Saluti
Grazie di tutto Dottoressa Massaro
Cordiali Saluti
[#12]
Penso che la questione sia da approfondire: non trattandosi di un intervento a fini estetici potrebbe anche essere incluso fra le prestazioni del ssn (esattamente come una mastoplastica additiva eseguita contestualmente alla rimozione della mammella colpita da carcinoma è altro rispetto allo stesso intervento attuato per fini puramente estetici).
Potrebbe comunque decidere di avvicinare qualche ragazza e vedere come vanno le cose: del resto finora non si è ancora messo alla prova, quindi può solo elaborare delle fantasie circa come potrebbe andare.
Visto che le sue aspetttative sono molto negative...mal che vada troverà una conferma, ma penso che non possa andare peggio di quanto lei si sta prefigurando.
Potrebbe comunque decidere di avvicinare qualche ragazza e vedere come vanno le cose: del resto finora non si è ancora messo alla prova, quindi può solo elaborare delle fantasie circa come potrebbe andare.
Visto che le sue aspetttative sono molto negative...mal che vada troverà una conferma, ma penso che non possa andare peggio di quanto lei si sta prefigurando.
[#13]
Utente
Effettivamente la questione essendo genetica, potrei trarne qualche vantaggio..Comunque effettivamente, peggio di come me la immagini la situazione, non potrebbe andare. Devo provare...anche se ripeto paura e vergogna sono alle stelle...Proprio nello sfiorare una ragazza non ci sono abituato. Sono un bambino da questo punto di vista, e non solo.Devo trovare l'autostima in me stesso,cosa che sarà molto molto molto difficile. Non posso confrontarmi con gli altri maschi,perchè a 23 anni andrei a perderci e non farei altro che mettere in evidenza le mie diversità rispetto a loro.Forse avrei bisogno di un' educazione sessuale...ecco.
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 1.8k visite dal 03/09/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.