Non so cosa fare
Salve a tutti,
vi scrivo perché ho bisogno di un consiglio.
Da 4 mesi mi vedo con un ragazzo. Con lui vi sono alti e bassi, quando siamo assieme spesso le cose vanno molto bene, c'è intesa sul piano affettivo, sessuale, etc
A volte, dal nulla, si trasforma, da dolce diventa, tutto ad un tratto freddo e un po' distante..
Da quando ci frequentiamo passa da momenti in cui sembra presissimo, e felice di stare con me, a momenti in cui è tutto è buio. A volte fa dei commenti su altre donne, o sul fatto che lui non sa se può avere una relazione e sembra molto distante, a volte dice che sta ancora cercando la donna giusta. un mese fa non ci siamo visti per 2 settimane ( causa vacanze), nelle quali lui non si è praticamente fatto sentire, e quando ci siamo rivisti mi ha detto che si era infatuato di un'altra (senza che succedesse nulla) e che per questo era un po' un crisi.. le sue parole sono state: ho conosciuto un'altra, ma volevo te.. io me la sono presa molto, soprattutto perché prima di partire lui mi ha detto che era pazzo di me e che forse ero "la donna giusta" .. io non ho mai fatto alcuna pressione, di nessun tipo, e non gli ho mai detto niente del genere... e soprattutto gli ho sempre detto di non voler forzare niente e di volere una relazione dove ognuno è independente.. ma non voglio essere preoccupata ogni volta che fa qualcosa da solo.. Lui ha però detto di voler veramente stare con me e che era solo confuso..
È un ragazzo davvero emotivo, e capisco che possa essere confuso, o che si guardi in giro.. ma così non sono serena, quando mi ritrovo sola rifletto molto, e mi chiedo se sia davvero giusto continuare la relazione con un ragazzo che non sa cosa vuole.. mi piace come persona, e quando siamo assieme davvero abbiamo dei momenti davvero felici, non penso di essere mai stata così con nessuno.. però dopo subentra la paura che possa farmi del male.. che ne approffitti perché io sono buona e comprensiva..
Se è confuso posso accettarlo, ma non posso accettere se sta con me solo in attesa di un'altra migliore.. come faccio a capire se è così? magari sono io che sono insicura e che tendo a vedere le cose in negativo, non lo so... può darsi che abbia solo paura?
Preciso che abbiamo entrambi 28 anni, entrambi siamo usciti a gennaio, da una storia durata 5 anni.
Grazie
Cordiali Saluti
vi scrivo perché ho bisogno di un consiglio.
Da 4 mesi mi vedo con un ragazzo. Con lui vi sono alti e bassi, quando siamo assieme spesso le cose vanno molto bene, c'è intesa sul piano affettivo, sessuale, etc
A volte, dal nulla, si trasforma, da dolce diventa, tutto ad un tratto freddo e un po' distante..
Da quando ci frequentiamo passa da momenti in cui sembra presissimo, e felice di stare con me, a momenti in cui è tutto è buio. A volte fa dei commenti su altre donne, o sul fatto che lui non sa se può avere una relazione e sembra molto distante, a volte dice che sta ancora cercando la donna giusta. un mese fa non ci siamo visti per 2 settimane ( causa vacanze), nelle quali lui non si è praticamente fatto sentire, e quando ci siamo rivisti mi ha detto che si era infatuato di un'altra (senza che succedesse nulla) e che per questo era un po' un crisi.. le sue parole sono state: ho conosciuto un'altra, ma volevo te.. io me la sono presa molto, soprattutto perché prima di partire lui mi ha detto che era pazzo di me e che forse ero "la donna giusta" .. io non ho mai fatto alcuna pressione, di nessun tipo, e non gli ho mai detto niente del genere... e soprattutto gli ho sempre detto di non voler forzare niente e di volere una relazione dove ognuno è independente.. ma non voglio essere preoccupata ogni volta che fa qualcosa da solo.. Lui ha però detto di voler veramente stare con me e che era solo confuso..
È un ragazzo davvero emotivo, e capisco che possa essere confuso, o che si guardi in giro.. ma così non sono serena, quando mi ritrovo sola rifletto molto, e mi chiedo se sia davvero giusto continuare la relazione con un ragazzo che non sa cosa vuole.. mi piace come persona, e quando siamo assieme davvero abbiamo dei momenti davvero felici, non penso di essere mai stata così con nessuno.. però dopo subentra la paura che possa farmi del male.. che ne approffitti perché io sono buona e comprensiva..
Se è confuso posso accettarlo, ma non posso accettere se sta con me solo in attesa di un'altra migliore.. come faccio a capire se è così? magari sono io che sono insicura e che tendo a vedere le cose in negativo, non lo so... può darsi che abbia solo paura?
Preciso che abbiamo entrambi 28 anni, entrambi siamo usciti a gennaio, da una storia durata 5 anni.
Grazie
Cordiali Saluti
[#1]
Gentile Utente,
i nostri avi si sono inventati quella cosa chiamata matrimonio proprio per evitare ripensamenti e dubbi, almeno in teoria, e rendere le storie meno *passeggere* e meno fluttuanti, o per lo meno non solo basate sulle emozioni.
Se uno è confuso, è confuso, e non sarà neanche certo della storia che sta vivendo con Lei, almeno fino a quando non avrà delle certezze...
Però, mi perdoni la franchezza, ma se Lei il consulto lo titola "Non so cosa fare", mi permetta di farle notare che anche Lei in quanto a *confusione* è ben preparata!
Può anche succedere che questa sia una storia cuscinetto per entrambi dato che <entrambi siamo usciti a gennaio, da una storia durata 5 anni> e che quindi stiate elaborando la perdita della storia precedente.
Cosa le impedisce a Lei di continuare questa storia *finchè và* o magari finchè non incontra anche Lei uno migliore? In fin dei conti anche se Lei lasciasse lui oggi, lo farebbe perchè spera d'incontrarne uno migliore...
Che ne pensa?
i nostri avi si sono inventati quella cosa chiamata matrimonio proprio per evitare ripensamenti e dubbi, almeno in teoria, e rendere le storie meno *passeggere* e meno fluttuanti, o per lo meno non solo basate sulle emozioni.
Se uno è confuso, è confuso, e non sarà neanche certo della storia che sta vivendo con Lei, almeno fino a quando non avrà delle certezze...
Però, mi perdoni la franchezza, ma se Lei il consulto lo titola "Non so cosa fare", mi permetta di farle notare che anche Lei in quanto a *confusione* è ben preparata!
Può anche succedere che questa sia una storia cuscinetto per entrambi dato che <entrambi siamo usciti a gennaio, da una storia durata 5 anni> e che quindi stiate elaborando la perdita della storia precedente.
Cosa le impedisce a Lei di continuare questa storia *finchè và* o magari finchè non incontra anche Lei uno migliore? In fin dei conti anche se Lei lasciasse lui oggi, lo farebbe perchè spera d'incontrarne uno migliore...
Che ne pensa?
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#2]
Utente
Gentile Dr,
la ringrazio per la sua risposta. Si ha ragione, in quanto a confusione sono ben preparata..
non penso troppo che sia una storia cuscinetto perché per tutti e due è stata una scelta ben ponderata (entrambi abbiamo lasciato) e l'amore con i rispettivi compagni finito da molto tempo.. e entrambi abbiamo tutt'ora un buon rapporto con gli ex compagni.. l'idea che possa prendermi come cuscinetto mi fa male..
non mi piace molto l'idea di continuare la storia finché va... come faccio a costruire qualcosa su queste basi, se penso che lui pensa che la storia non durerà.. mi farei solo del male... ma non riesco a lasciar andare, perché a lui tengo, e mi dico che magari con un po' di pazienza le cose cambieranno.. può darsi no?
grazie..
la ringrazio per la sua risposta. Si ha ragione, in quanto a confusione sono ben preparata..
non penso troppo che sia una storia cuscinetto perché per tutti e due è stata una scelta ben ponderata (entrambi abbiamo lasciato) e l'amore con i rispettivi compagni finito da molto tempo.. e entrambi abbiamo tutt'ora un buon rapporto con gli ex compagni.. l'idea che possa prendermi come cuscinetto mi fa male..
non mi piace molto l'idea di continuare la storia finché va... come faccio a costruire qualcosa su queste basi, se penso che lui pensa che la storia non durerà.. mi farei solo del male... ma non riesco a lasciar andare, perché a lui tengo, e mi dico che magari con un po' di pazienza le cose cambieranno.. può darsi no?
grazie..
[#3]
Gentile Utente,
forse si aspettava comprensione e supporto, e mi dispiace deluderLa, ma se <entrambi avete lasciato>, mi corregga se sbaglio, stavate ciascuno con il proprio partner e poi non andava e quindi, sperando di trovare qualcosa di meglio, avete lasciato...
L'amore, se è un sentimento, finisce o comunque ha alti e bassi (altrimenti non sarebbe emotivo) e dato che usa il verbo *ponderato* vuol dire che ci si è ragionato su.
Ora non so se la storia tra di voi è nata dopo, o l'avete pianificata.
Ora mi avventuro in un terreno difficile, dato che l'intenzione di quanto scrivo è di riflettere sui fatti e cercherò di descriverli (con il rischio che sembri un giudizio, ma assolutamente non è questo l'intento).
Se l'avete pianificata, probabilmente i vostri dubbi potrebbero nascere dall'idea del *non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te* e considerando che entrambi sapete che l'altro è capace di fare *lascio l'altro perchè ho trovato di meglio* ecco che vi temete a vicenda dato che entrambi avete fatto quello che l'altro teme.
Come faccio a sapere che l'altro non farà altrettanto con me, dato che so che l'ha già fatto una volta? Non so se mi sono spiegato bene. Ripeto, è solo una constatazione dei fatti.
Potrebbe anche essere che effettivamente questo ragazzo sia emotivamente instabile, ma questo deve darsi tempo di scoprirlo e parlare con lui.
Credo che dobbiate chiarirvi su cosa pensate l'uno dell'altro ed esplorare se effettivamente le precedenti storie sono chiuse.
Comunque un periodo di *rodaggio* lo deve prevedere e dovete conoscervi meglio: 4 mesi, son pochi, anche se c'è intesa sessuale.
Per Lei, che tempo di rodaggio potrebbe essere accettabile?
forse si aspettava comprensione e supporto, e mi dispiace deluderLa, ma se <entrambi avete lasciato>, mi corregga se sbaglio, stavate ciascuno con il proprio partner e poi non andava e quindi, sperando di trovare qualcosa di meglio, avete lasciato...
L'amore, se è un sentimento, finisce o comunque ha alti e bassi (altrimenti non sarebbe emotivo) e dato che usa il verbo *ponderato* vuol dire che ci si è ragionato su.
Ora non so se la storia tra di voi è nata dopo, o l'avete pianificata.
Ora mi avventuro in un terreno difficile, dato che l'intenzione di quanto scrivo è di riflettere sui fatti e cercherò di descriverli (con il rischio che sembri un giudizio, ma assolutamente non è questo l'intento).
Se l'avete pianificata, probabilmente i vostri dubbi potrebbero nascere dall'idea del *non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te* e considerando che entrambi sapete che l'altro è capace di fare *lascio l'altro perchè ho trovato di meglio* ecco che vi temete a vicenda dato che entrambi avete fatto quello che l'altro teme.
Come faccio a sapere che l'altro non farà altrettanto con me, dato che so che l'ha già fatto una volta? Non so se mi sono spiegato bene. Ripeto, è solo una constatazione dei fatti.
Potrebbe anche essere che effettivamente questo ragazzo sia emotivamente instabile, ma questo deve darsi tempo di scoprirlo e parlare con lui.
Credo che dobbiate chiarirvi su cosa pensate l'uno dell'altro ed esplorare se effettivamente le precedenti storie sono chiuse.
Comunque un periodo di *rodaggio* lo deve prevedere e dovete conoscervi meglio: 4 mesi, son pochi, anche se c'è intesa sessuale.
Per Lei, che tempo di rodaggio potrebbe essere accettabile?
[#4]
Utente
Buongiorno,
la mia attuale storia non è stata pianificata, entrambi abbiamo lasciato i nostri compagni e poi, dopo 4 mesi circa, ci siamo conosciuti...
per quanto mi riguarda la mia storia passata è davvero conclusa, e con il mio ex compagno ho mantenuto un buon rapporto di affetto e amicizia..
Mi sono resa conto che non è solo il mio attuale compagno ad essere confuso, anche io lo sono, mi chiedo se in amore riuscirò davvero ad essere soddisfatta e felice.. non capisco cosa non vada bene, questo ragazzo mi piace molto... e quando sono con lui sono felice.. e lui anche sembra..
Devo perciò accettare che anche lui possa essere confuso e non essere infastidita da ciò se io per prima lo so..
4 mesi sono pochi, ha ragione, e forse sarebbe così con qualsiasi altra persona... e forse fra un po' di mesi saremo tutti e due meno confusi.. in fondo perché farsi cosî tanti problemi se stiamo bene quando siamo assieme?
è più difficile essendo tutti e due così, ma so che non voglio perderlo..
grazie per la sua disponibilità
Cordialmente
la mia attuale storia non è stata pianificata, entrambi abbiamo lasciato i nostri compagni e poi, dopo 4 mesi circa, ci siamo conosciuti...
per quanto mi riguarda la mia storia passata è davvero conclusa, e con il mio ex compagno ho mantenuto un buon rapporto di affetto e amicizia..
Mi sono resa conto che non è solo il mio attuale compagno ad essere confuso, anche io lo sono, mi chiedo se in amore riuscirò davvero ad essere soddisfatta e felice.. non capisco cosa non vada bene, questo ragazzo mi piace molto... e quando sono con lui sono felice.. e lui anche sembra..
Devo perciò accettare che anche lui possa essere confuso e non essere infastidita da ciò se io per prima lo so..
4 mesi sono pochi, ha ragione, e forse sarebbe così con qualsiasi altra persona... e forse fra un po' di mesi saremo tutti e due meno confusi.. in fondo perché farsi cosî tanti problemi se stiamo bene quando siamo assieme?
è più difficile essendo tutti e due così, ma so che non voglio perderlo..
grazie per la sua disponibilità
Cordialmente
[#5]
Gentile utente,
per molti versi si è già risposta da sola a delle domande sensate. Nei momenti della vita ci possono essere desideri e volontà differenti tra le persone; quando ci si incontra e si ci frequenta è importante che dopo un inizio di approccio approfondito, le due persone camminino in buona parte sulla stessa linea d'onda. Secondo lei voi lo state facendo? Aspettare che l'altro avvicini la sua mappa del mondo alla propria è una scelta davvero soggettiva e dipende da molti fattori. Se lei ha voglia di farlo, lo faccia; se al contrario ritiene di avere le idee chiare su ciò che desidera da una relazione in generale, si comporterà di conseguenza.
Cordiali saluti
per molti versi si è già risposta da sola a delle domande sensate. Nei momenti della vita ci possono essere desideri e volontà differenti tra le persone; quando ci si incontra e si ci frequenta è importante che dopo un inizio di approccio approfondito, le due persone camminino in buona parte sulla stessa linea d'onda. Secondo lei voi lo state facendo? Aspettare che l'altro avvicini la sua mappa del mondo alla propria è una scelta davvero soggettiva e dipende da molti fattori. Se lei ha voglia di farlo, lo faccia; se al contrario ritiene di avere le idee chiare su ciò che desidera da una relazione in generale, si comporterà di conseguenza.
Cordiali saluti
Dott.ssa Roberta De Bellis
[#6]
Utente
Salve,
sono così confusa e ansiosa oggi. Ieri sera ci sono stati di nuovo dei problemi, ho percepito qualcosa di strano in lui, ma non ha voluto dirmi cosa c'era che non andava, facendomi così stare peggio. Ha detto che se mi diceva qualcosa, da una cosa piccola ne avrei fatto un dramma. Mi ha detto che si sente aggredito quando gli chiedo cosa c'è...e che questo lo fa riflettere portandolo a trovare davvero qualcosa che non va...ma io non ce la faccio a non fare a caso ai suoi cambiamenti di umore..
gli ho chiesto se pensa che stiamo bene assieme e lui mi ha detto la maggior parte delle volte si.. ed io naturalmente piuttosto che esser felice di questo mi chiedo quando è che non è convinto..
forse a questo punto sono solo io che mi sto facendo chissa che pensieri... mi sento insicura e non so di cosa ho paura.. il pensiero di perderlo mi fa stare davvero male, quasi mi manda in panico. Sul lavoro non riesco a concentrami e continuo a pensare a cosa posso fare per non perderlo senza essere oppressiva.. non so davvero con chi parlare di questo perché anche le mie amiche poi pensano che faccio dei teatri per niente..
grazie mille
Cordiali Saluti
sono così confusa e ansiosa oggi. Ieri sera ci sono stati di nuovo dei problemi, ho percepito qualcosa di strano in lui, ma non ha voluto dirmi cosa c'era che non andava, facendomi così stare peggio. Ha detto che se mi diceva qualcosa, da una cosa piccola ne avrei fatto un dramma. Mi ha detto che si sente aggredito quando gli chiedo cosa c'è...e che questo lo fa riflettere portandolo a trovare davvero qualcosa che non va...ma io non ce la faccio a non fare a caso ai suoi cambiamenti di umore..
gli ho chiesto se pensa che stiamo bene assieme e lui mi ha detto la maggior parte delle volte si.. ed io naturalmente piuttosto che esser felice di questo mi chiedo quando è che non è convinto..
forse a questo punto sono solo io che mi sto facendo chissa che pensieri... mi sento insicura e non so di cosa ho paura.. il pensiero di perderlo mi fa stare davvero male, quasi mi manda in panico. Sul lavoro non riesco a concentrami e continuo a pensare a cosa posso fare per non perderlo senza essere oppressiva.. non so davvero con chi parlare di questo perché anche le mie amiche poi pensano che faccio dei teatri per niente..
grazie mille
Cordiali Saluti
[#7]
Cara Utente,
rispetto a qualche giorno fa mi sembra di poter dire che le dinamiche siano sempre le stesse.
Si chiede <<quando è che non è convinto>>; non pensa che, forse, non sia convinto proprio quando lei "percepisce qualcosa di strano in lui" e si pone in modo che lui percepisce come "aggressivo"?
In altre parole, se accettiamo il fatto che ogni azione provochi una reazione, forse è normale che se il suo compagno si sente aggredito, nel momento in cui lei chiede se pensa che stiate bene insieme risponda: "la maggior parte delle volte si". Forse intende dire "in questo momento no". O forse ci sono momenti in cui si sente confuso, esattamente come riconosce di essere confusa lei.
Ma questo non è forse normale in una relazione nata da pochi mesi tra due persone che hanno già avuto una esperienza significativa alle spalle?
Mi sembra che lei non riesca a cogliere il fatto che, in una relazione, ci possano essere momenti felici ed altri più "ordinari".
Nella sua precedente esperienza durata 5 anni ha sempre vissuto una felicità costante e ha sempre pensato che lei ed il suo ex compagno stavate bene insieme?
Io non so dirle se questa vostra relazione potrà durare, non so dirle cosa sia giusto e cosa sia sbagliato perchè non la conosco e non vivo le emozioni ed i sentimenti che vive lei, nè tantomeno, le emozioni del suo compagno.
Ciò che credo è, però, che continuando a "percepire" cose che, magari, non hanno alcun fondamento e alimentando, in questo modo, lo scontento di entrambi non riuscirà certo a remare a favore del destino di questa storia.
Come mai non riesce a viverla serenamente come un normale rodaggio in cui conoscersi e capire se ci sono davvero le potenzialità per una relazione duratura che meriti di essere chiamata tale?
Un caro saluto
rispetto a qualche giorno fa mi sembra di poter dire che le dinamiche siano sempre le stesse.
Si chiede <<quando è che non è convinto>>; non pensa che, forse, non sia convinto proprio quando lei "percepisce qualcosa di strano in lui" e si pone in modo che lui percepisce come "aggressivo"?
In altre parole, se accettiamo il fatto che ogni azione provochi una reazione, forse è normale che se il suo compagno si sente aggredito, nel momento in cui lei chiede se pensa che stiate bene insieme risponda: "la maggior parte delle volte si". Forse intende dire "in questo momento no". O forse ci sono momenti in cui si sente confuso, esattamente come riconosce di essere confusa lei.
Ma questo non è forse normale in una relazione nata da pochi mesi tra due persone che hanno già avuto una esperienza significativa alle spalle?
Mi sembra che lei non riesca a cogliere il fatto che, in una relazione, ci possano essere momenti felici ed altri più "ordinari".
Nella sua precedente esperienza durata 5 anni ha sempre vissuto una felicità costante e ha sempre pensato che lei ed il suo ex compagno stavate bene insieme?
Io non so dirle se questa vostra relazione potrà durare, non so dirle cosa sia giusto e cosa sia sbagliato perchè non la conosco e non vivo le emozioni ed i sentimenti che vive lei, nè tantomeno, le emozioni del suo compagno.
Ciò che credo è, però, che continuando a "percepire" cose che, magari, non hanno alcun fondamento e alimentando, in questo modo, lo scontento di entrambi non riuscirà certo a remare a favore del destino di questa storia.
Come mai non riesce a viverla serenamente come un normale rodaggio in cui conoscersi e capire se ci sono davvero le potenzialità per una relazione duratura che meriti di essere chiamata tale?
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#8]
Utente
Salve,
innanzitutto grazie per la gentile risposta.
Nella mia precedente storia non ho sempre pensato che io e il mio compagno stavamo bene, anzi, ma si era creato un legame di dipendenza difficile da spezzare. Ma in compenso lui sembrava più convinto di me e questo mi era di aiuto..
In questa storia sono probabilmente impaziente.. e ho paura che possa non essere sincero con me... a volte mi dico che è normale essere confusi, a volte mi dico che non è così.. però mi rendo conto che facendo così non faccio che peggiorare la situazione.. e che alla fine sono più i momenti belli che i momenti di confusione che stiamo vivendo assieme.. forse rifletto troppo,.. ma come riuscire a viverla serenamente, come riuscire a vincere questa paura? non riesco ad essere razionale purtroppo....
cari saluti
innanzitutto grazie per la gentile risposta.
Nella mia precedente storia non ho sempre pensato che io e il mio compagno stavamo bene, anzi, ma si era creato un legame di dipendenza difficile da spezzare. Ma in compenso lui sembrava più convinto di me e questo mi era di aiuto..
In questa storia sono probabilmente impaziente.. e ho paura che possa non essere sincero con me... a volte mi dico che è normale essere confusi, a volte mi dico che non è così.. però mi rendo conto che facendo così non faccio che peggiorare la situazione.. e che alla fine sono più i momenti belli che i momenti di confusione che stiamo vivendo assieme.. forse rifletto troppo,.. ma come riuscire a viverla serenamente, come riuscire a vincere questa paura? non riesco ad essere razionale purtroppo....
cari saluti
[#9]
Cara Utente,
forse uno dei nodi su cui dovrebbe iniziare a interrogarsi è proprio questo: <<si era creato un legame di dipendenza difficile da spezzare.>>
La dipendenza non è mai sintomo di una buona relazione.
Può essere che questo modo di vivere la relazione faccia parte di lei e che, anche in questa storia, lo metta in campo più o meno consapevolmente.
Per provare a scioglierlo e cominciare a fare un lavoro interiore su se stessa potrebbe pensare di consultare un professionista di persona che possa aiutarla a fare un po' di chiarezza.
In fondo, se non faccio male i calcoli, lei ha iniziato la precedente relazione in un'età in cui, probabilmente, le dinamiche di dipendenza-individuazione possono ancora non essere ben definite e, se il suo ex compagno aveva dinamiche complementari alle sue, può essersi instaurato un tipo di legame che, alla fine, non ha portato i frutti desiderati.
Cosa ne pensa di questa prospettiva?
Spero che possa cominciare a riflettere su questo suo aspetto e che ciò possa esserle di aiuto per rivedere la situazione sotto una luce nuova.
Un caro saluto
forse uno dei nodi su cui dovrebbe iniziare a interrogarsi è proprio questo: <<si era creato un legame di dipendenza difficile da spezzare.>>
La dipendenza non è mai sintomo di una buona relazione.
Può essere che questo modo di vivere la relazione faccia parte di lei e che, anche in questa storia, lo metta in campo più o meno consapevolmente.
Per provare a scioglierlo e cominciare a fare un lavoro interiore su se stessa potrebbe pensare di consultare un professionista di persona che possa aiutarla a fare un po' di chiarezza.
In fondo, se non faccio male i calcoli, lei ha iniziato la precedente relazione in un'età in cui, probabilmente, le dinamiche di dipendenza-individuazione possono ancora non essere ben definite e, se il suo ex compagno aveva dinamiche complementari alle sue, può essersi instaurato un tipo di legame che, alla fine, non ha portato i frutti desiderati.
Cosa ne pensa di questa prospettiva?
Spero che possa cominciare a riflettere su questo suo aspetto e che ciò possa esserle di aiuto per rivedere la situazione sotto una luce nuova.
Un caro saluto
[#10]
Utente
Buongiorno,
a un paio di mesi di distanza ieri ho avuto di nuovo una discussione con il mio compagno. Lui si trova adesso in un nuovo posto di lavoro e torna a casa la sera attorno alle 22 molto stanco. Non abitiamo assieme dunque ci vediamo poco e quando ci vediamo dormiamo solo. I due mesi scorsi sono andati piuttosto bene, anche perché ho evitato di fare domande etc, o anche perché per lui`era un periodo più tranquillo ed era più in forma..
Ieri gli ho chiesto se era innamorato di me e lui mi ha risposto "credo di si", quando gli ho chiesto cosa intendesse mi ha detto che a volte è sicuro ed è tutto perfetto, a volte no dunque non si sente innamorato.. ma che vuole essere onesto con me.. La risposta non mi è piaciuta e mi fa stare davvero male.. stamattina mi sono svegliata con l'ansia e so che sarò ansiosa tutto il giorno.
Ho paura che sul lavoro possa incontrare un'altra e sentirsi davvero innamorato, continuo a pensare a lui sul lavoro che pian piano si dimentica di me.. ho quest'immagine nella mia mente.. ci penso tutti i giorni ed ho molta paura.. vorrei urlare, piangere, ma non posso.. e di nuovo sul lavoro non mi concentro.. ho così paura di rimanere da sola e che mi lasci, non voglio rovinare la storia...
Vorrei sapere se non sa di essere innamorato, perché sono io, o se sarebbe così con qualunque ragazza, perché è un eterno confuso e non è mai contento al 100%, ma non posso saperlo.. lui mi dice che gli piaccio e che sono speciale.
Riuscirò mai a guarire dalla mia ansia e dalla mia insicurezza? Ho provato ad entrare in terapia diverse volte senza risultati.. sto davvero male...
a un paio di mesi di distanza ieri ho avuto di nuovo una discussione con il mio compagno. Lui si trova adesso in un nuovo posto di lavoro e torna a casa la sera attorno alle 22 molto stanco. Non abitiamo assieme dunque ci vediamo poco e quando ci vediamo dormiamo solo. I due mesi scorsi sono andati piuttosto bene, anche perché ho evitato di fare domande etc, o anche perché per lui`era un periodo più tranquillo ed era più in forma..
Ieri gli ho chiesto se era innamorato di me e lui mi ha risposto "credo di si", quando gli ho chiesto cosa intendesse mi ha detto che a volte è sicuro ed è tutto perfetto, a volte no dunque non si sente innamorato.. ma che vuole essere onesto con me.. La risposta non mi è piaciuta e mi fa stare davvero male.. stamattina mi sono svegliata con l'ansia e so che sarò ansiosa tutto il giorno.
Ho paura che sul lavoro possa incontrare un'altra e sentirsi davvero innamorato, continuo a pensare a lui sul lavoro che pian piano si dimentica di me.. ho quest'immagine nella mia mente.. ci penso tutti i giorni ed ho molta paura.. vorrei urlare, piangere, ma non posso.. e di nuovo sul lavoro non mi concentro.. ho così paura di rimanere da sola e che mi lasci, non voglio rovinare la storia...
Vorrei sapere se non sa di essere innamorato, perché sono io, o se sarebbe così con qualunque ragazza, perché è un eterno confuso e non è mai contento al 100%, ma non posso saperlo.. lui mi dice che gli piaccio e che sono speciale.
Riuscirò mai a guarire dalla mia ansia e dalla mia insicurezza? Ho provato ad entrare in terapia diverse volte senza risultati.. sto davvero male...
[#11]
Cara Utente,
come le ho risposto qualche mese fa, credo che uno dei suoi nodi critici ruoti intorno alle dinamiche di dipendenza/indipendenza.
Sembra che lei non riesca ad accettare completamente la possibilità che l'altro abbia una propria individualità, con i suoi sbalzi di umore, le sue insicurezze, i suoi dubbi, i suoi ripensamenti, i suoi spazi inevitabilmente privati .
Sembra che si senta sicura solo quando tutta la situazione è sotto il suo controllo e quando, nella relazione, ha la possibilità di "fondersi" con l'altro (<<Ho paura che sul lavoro possa incontrare un'altra e sentirsi davvero innamorato>>).
Queste sono solo ipotesi ma, credo che una riflessione in tal senso dovrebbe cominciare a farla.
Ci può dire cosa intende quando dice che ha provato ad entrare in terapia diverse volte senza risultati?
Che tipo di esperienze ha avuto? Si trattava di colleghi psicoterapeuti? Di che orientamento? Per quanto tempo ci è andata?
Un caro saluto
come le ho risposto qualche mese fa, credo che uno dei suoi nodi critici ruoti intorno alle dinamiche di dipendenza/indipendenza.
Sembra che lei non riesca ad accettare completamente la possibilità che l'altro abbia una propria individualità, con i suoi sbalzi di umore, le sue insicurezze, i suoi dubbi, i suoi ripensamenti, i suoi spazi inevitabilmente privati .
Sembra che si senta sicura solo quando tutta la situazione è sotto il suo controllo e quando, nella relazione, ha la possibilità di "fondersi" con l'altro (<<Ho paura che sul lavoro possa incontrare un'altra e sentirsi davvero innamorato>>).
Queste sono solo ipotesi ma, credo che una riflessione in tal senso dovrebbe cominciare a farla.
Ci può dire cosa intende quando dice che ha provato ad entrare in terapia diverse volte senza risultati?
Che tipo di esperienze ha avuto? Si trattava di colleghi psicoterapeuti? Di che orientamento? Per quanto tempo ci è andata?
Un caro saluto
[#12]
Utente
Salve,
la ringrazio per la sua risposta sulla quale mi trovo d'accordo.
Sono stata in terapia per 5 mesi da uno psichiatra per ansia e attacchi di panico, il quale mi ha prescritto cipralex 10 mg al giorno. La cura con cipralex l'ho continuata per 1 anno. Dopo questi 5 mesi mi sono trasferita e dopo alcuni mesi ho cominciato un'altra terapia, cognitivo-comportamentale e, quando pensavo di aver superato gli attacchi di panico, ho smesso con cipralex e terapia. Sono stata bene per diverso tempo ma poi l'ansia è ritornata. (In particolare i periodi critici sono autunno e primavera, dopo sono molto più ansiosa ho notato). La psicologa si è trasferita e ho fatto 3 sedute con un'altra, con la quale non mi trovavo davvero bene e ogni volta sentivo un clima di tensione che non so spiegare.
Questa ansia credo sia dovuta al mio approccio alla vita, forse un po' infantile, specialmente nei rapporti di coppia.
Settimana scorsa ho iniziato una nuova terapia, da una psicoterapeuta che usa l'analisi transazionale. La prima seduta è andata molto bene e mi ha fatto riflettere molto e sono motivata a continuare e stavolta a davvero fare qualcosa. Lei è un po' contraria ai farmaci in questi casi e spero anch'io di riuscirci senza.
grazie
Cari Saluti
la ringrazio per la sua risposta sulla quale mi trovo d'accordo.
Sono stata in terapia per 5 mesi da uno psichiatra per ansia e attacchi di panico, il quale mi ha prescritto cipralex 10 mg al giorno. La cura con cipralex l'ho continuata per 1 anno. Dopo questi 5 mesi mi sono trasferita e dopo alcuni mesi ho cominciato un'altra terapia, cognitivo-comportamentale e, quando pensavo di aver superato gli attacchi di panico, ho smesso con cipralex e terapia. Sono stata bene per diverso tempo ma poi l'ansia è ritornata. (In particolare i periodi critici sono autunno e primavera, dopo sono molto più ansiosa ho notato). La psicologa si è trasferita e ho fatto 3 sedute con un'altra, con la quale non mi trovavo davvero bene e ogni volta sentivo un clima di tensione che non so spiegare.
Questa ansia credo sia dovuta al mio approccio alla vita, forse un po' infantile, specialmente nei rapporti di coppia.
Settimana scorsa ho iniziato una nuova terapia, da una psicoterapeuta che usa l'analisi transazionale. La prima seduta è andata molto bene e mi ha fatto riflettere molto e sono motivata a continuare e stavolta a davvero fare qualcosa. Lei è un po' contraria ai farmaci in questi casi e spero anch'io di riuscirci senza.
grazie
Cari Saluti
[#14]
Utente
Salve,
oggi sono di nuovo in piena crisi, sto seguendo la terapia ma chiaramente ci vuole del tempo ed io ho bisogno di sfogarmi..
Non riesco a togliermi dalla testa la domanda se il mio ragazzo tutt'ora non sappia se mi ama o no perché da molto peso a questa parola e non è sempre sicuro, oppure se il fatto di essere insicuro sia dovuto al fatto che non mi ama.. se mi amasse non gli verrebbe il dubbio no? proprio non riesco a spiegarmelo.. lui è molto stressato con il lavoro, e se gli parlo di queste cose mi dice che lo stresso ancora di più.. ma io ci sto male, sono infelice e non so se voglio andare avanti con qualcuno che non sa se mi ama o no...
Io sono sicura di amarlo, mi piace come persona quando stiamo insieme e ho tanta paura di perderlo.. ma d'altra parte ho 28 anni, vorrei stare con una persona con cui possa pensare ad un futuro insieme..
sto davvero male.. non so come uscirne, non riesco a vedere le cose con chiarezza, non riesco ad essere razionale.. non voglio rovinare una storia solo per paura mie, ma ho paura di "avere le fette di salame sugli occhi".
grazie di cuore
cari saluti
oggi sono di nuovo in piena crisi, sto seguendo la terapia ma chiaramente ci vuole del tempo ed io ho bisogno di sfogarmi..
Non riesco a togliermi dalla testa la domanda se il mio ragazzo tutt'ora non sappia se mi ama o no perché da molto peso a questa parola e non è sempre sicuro, oppure se il fatto di essere insicuro sia dovuto al fatto che non mi ama.. se mi amasse non gli verrebbe il dubbio no? proprio non riesco a spiegarmelo.. lui è molto stressato con il lavoro, e se gli parlo di queste cose mi dice che lo stresso ancora di più.. ma io ci sto male, sono infelice e non so se voglio andare avanti con qualcuno che non sa se mi ama o no...
Io sono sicura di amarlo, mi piace come persona quando stiamo insieme e ho tanta paura di perderlo.. ma d'altra parte ho 28 anni, vorrei stare con una persona con cui possa pensare ad un futuro insieme..
sto davvero male.. non so come uscirne, non riesco a vedere le cose con chiarezza, non riesco ad essere razionale.. non voglio rovinare una storia solo per paura mie, ma ho paura di "avere le fette di salame sugli occhi".
grazie di cuore
cari saluti
[#15]
Cara Utente,
pur accogliendo il suo sfogo, potrei solo ripeterle quanto già detto nei miei precedenti consulti; anche perché le tematiche che riporta sembrano essere le medesime.
Oltretutto, cercare di darle conforto o risposte più puntuali rischierebbe di inficiare il lavoro che sta facendo con la collega.
Si affidi alla psicoterapeuta che la sta seguendo; sono certo che, con un po' di pazienza, riuscirà a ritrovare un buon equilibrio.
Un caro saluto
pur accogliendo il suo sfogo, potrei solo ripeterle quanto già detto nei miei precedenti consulti; anche perché le tematiche che riporta sembrano essere le medesime.
Oltretutto, cercare di darle conforto o risposte più puntuali rischierebbe di inficiare il lavoro che sta facendo con la collega.
Si affidi alla psicoterapeuta che la sta seguendo; sono certo che, con un po' di pazienza, riuscirà a ritrovare un buon equilibrio.
Un caro saluto
[#16]
Utente
Salve,
la ringrazio per la sua risposta.
Si è vero la tematica è la stesso, il mio è un problema di "controllo", voglio avere tutto sotto controllo, a partire dalla mia relazione, alla mia salute etc etc. Quasi avessi paura che se non penso a tutto potrebbe andare peggio..
pensa che con una psicoterapia io possa guarire da questo mio problema ? anche senza psicofarmaci? a volte mi sento giù e temo di rimanere sempre così...
grazie di cuore per la disponibilità e per il tempo che mi ha dedicato.
Cordialmente
la ringrazio per la sua risposta.
Si è vero la tematica è la stesso, il mio è un problema di "controllo", voglio avere tutto sotto controllo, a partire dalla mia relazione, alla mia salute etc etc. Quasi avessi paura che se non penso a tutto potrebbe andare peggio..
pensa che con una psicoterapia io possa guarire da questo mio problema ? anche senza psicofarmaci? a volte mi sento giù e temo di rimanere sempre così...
grazie di cuore per la disponibilità e per il tempo che mi ha dedicato.
Cordialmente
[#17]
Cara Utente,
l'obiettivo di una psicoterapia dovrebbe essere proprio quello di farle superare queste sue ansie e paure.
La cura farmacologica interviene sul sintomo e può essere utile soprattutto nelle prime fasi dell'intervento psicoterapeutico.
Sarà il suo terapeuta a consigliarle, o meno, una visita da uno psichiatra per l'eventuale assunzione di psicofarmaci.
Il farmaco da solo, purtroppo, non risolve il problema alla radice e nel lungo periodo, come lei ha già avuto modo di verificare in passato.
Spero che potrà presto trarre benefici dal suo percorso.
Un caro saluto
l'obiettivo di una psicoterapia dovrebbe essere proprio quello di farle superare queste sue ansie e paure.
La cura farmacologica interviene sul sintomo e può essere utile soprattutto nelle prime fasi dell'intervento psicoterapeutico.
Sarà il suo terapeuta a consigliarle, o meno, una visita da uno psichiatra per l'eventuale assunzione di psicofarmaci.
Il farmaco da solo, purtroppo, non risolve il problema alla radice e nel lungo periodo, come lei ha già avuto modo di verificare in passato.
Spero che potrà presto trarre benefici dal suo percorso.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 8.6k visite dal 03/09/2012.
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