Depressione o cosa?
Salve dottoressa.
Il mio problema è piuttosto complesso.
Ho 24 anni e sono fidanzata da sei anni. Lui è una persona molto intelligente (ha 27 anni), acculturato e buono. Il ragazzo ideale direi. Con lui abbiamo condiviso tutto e sentiamo entrambi che le nostre vite non potranno mai essere divise.
Le spiego un attimo la situazione: lui è da sempre stato un bambino molto attaccato alla mamma, tanto che da piccolo aveva paura dell'abbandono (paura esplosa dal primo giorno di asilo). A 19 anni è andato a vivere da solo in un'altra regione per poter studiare, quindi pian piano si è staccato fisicamente dalla mamma, ma rimaneva comunque il suo punto di riferimento. Dopo circa 2 anni in cui lui era fuori per studiare, ci siamo fidanzati, io ho conosciuto i miei suoceri ed ho avuto da subito un ottimo rapporto. (Lui studiava in Lombardia, i genitori erano in Sicilia e io nel Lazio).
Da circa 3 mesi abbiamo avuto una pessima notizia: la mamma ha un tumore in fase terminale. L'abbiamo saputo in un'ora e da subito i medici non ci hanno dato speranza. Da quel momento, lui ha cominciato ad essere distante con me e non solo. Adesso lo vedo assente, impaurito, come se si fosse costruito un film: lui dice che la mamma la considera già morta, fugge dal vederla, fugge dal colloquio con i medici. Ma quando è stato messo di fronte la situazione (il papà gli ha detto che è molto grave, quindi di venire a casa perchè lui lavora molto lontano), lui è di nuovo scomparso. Non mi cerca più, non cerca il padre, non cerca nessuno. le poche volte che è venuto da me, vedevo la sua voglia di divagarsi, ma al tempo stesso voleva scappare.
io ho provato in tutti i modi a squoterlo: l'ho cercato spesso, gli ho fatto sentire la mia vicinanza. poi addirittura ho provato ad assecondarlo e rispondere solo dopo un suo sms. poi stanca di tutto ciò, l'ho anche ignorato per più di qualche giorno e lui mi riempiva di messaggi, anche di notte dicendomi che il mio silenzio lo feriva e voleva io sapessi che sono l'unica donna con cui sogna un futuro. persino 3 giorni fa mi ha detto che gli fa male pensare che sua mamma non assisterà al nostro matrimonio. non l'ha voluto dire esplicitamente, ma l'ha chiamato "quell'evento...".
adesso dottoressa mi dia lei un aiuto perchè io non so più come agire e come poterlo aiutare.
concludo dicendo che quando l'ho messo alle strette per squoterlo, mi ha detto che nel momento in cui la madre morirà, lui ricomincerà la sua vita mettendosi l'anima in pace perchè non la saprà più sul letto a soffrire.
ps: lui fa un tipo di lavoro in cui non può esternare le sue fragilità in quanto luogo militare. grazie anticipatamente.
Il mio problema è piuttosto complesso.
Ho 24 anni e sono fidanzata da sei anni. Lui è una persona molto intelligente (ha 27 anni), acculturato e buono. Il ragazzo ideale direi. Con lui abbiamo condiviso tutto e sentiamo entrambi che le nostre vite non potranno mai essere divise.
Le spiego un attimo la situazione: lui è da sempre stato un bambino molto attaccato alla mamma, tanto che da piccolo aveva paura dell'abbandono (paura esplosa dal primo giorno di asilo). A 19 anni è andato a vivere da solo in un'altra regione per poter studiare, quindi pian piano si è staccato fisicamente dalla mamma, ma rimaneva comunque il suo punto di riferimento. Dopo circa 2 anni in cui lui era fuori per studiare, ci siamo fidanzati, io ho conosciuto i miei suoceri ed ho avuto da subito un ottimo rapporto. (Lui studiava in Lombardia, i genitori erano in Sicilia e io nel Lazio).
Da circa 3 mesi abbiamo avuto una pessima notizia: la mamma ha un tumore in fase terminale. L'abbiamo saputo in un'ora e da subito i medici non ci hanno dato speranza. Da quel momento, lui ha cominciato ad essere distante con me e non solo. Adesso lo vedo assente, impaurito, come se si fosse costruito un film: lui dice che la mamma la considera già morta, fugge dal vederla, fugge dal colloquio con i medici. Ma quando è stato messo di fronte la situazione (il papà gli ha detto che è molto grave, quindi di venire a casa perchè lui lavora molto lontano), lui è di nuovo scomparso. Non mi cerca più, non cerca il padre, non cerca nessuno. le poche volte che è venuto da me, vedevo la sua voglia di divagarsi, ma al tempo stesso voleva scappare.
io ho provato in tutti i modi a squoterlo: l'ho cercato spesso, gli ho fatto sentire la mia vicinanza. poi addirittura ho provato ad assecondarlo e rispondere solo dopo un suo sms. poi stanca di tutto ciò, l'ho anche ignorato per più di qualche giorno e lui mi riempiva di messaggi, anche di notte dicendomi che il mio silenzio lo feriva e voleva io sapessi che sono l'unica donna con cui sogna un futuro. persino 3 giorni fa mi ha detto che gli fa male pensare che sua mamma non assisterà al nostro matrimonio. non l'ha voluto dire esplicitamente, ma l'ha chiamato "quell'evento...".
adesso dottoressa mi dia lei un aiuto perchè io non so più come agire e come poterlo aiutare.
concludo dicendo che quando l'ho messo alle strette per squoterlo, mi ha detto che nel momento in cui la madre morirà, lui ricomincerà la sua vita mettendosi l'anima in pace perchè non la saprà più sul letto a soffrire.
ps: lui fa un tipo di lavoro in cui non può esternare le sue fragilità in quanto luogo militare. grazie anticipatamente.
[#1]
gentile ragazza, sembra che il suo ragazzo abbia scelto una strategia di elaborazione del lutto anticipata. Tuttavia nessuno ci garantisce che il suo progetto di ripresa dopo un eventuale decesso della madre sarà davvero attuabile. Inoltre, da quello che scrive, semba che vi sia una certa difficoltà nel fronteggiare i problemi; della serie "meglio morta che affrontare la situazione"
e se il suo lavoro non gli permette di esternare il suo dolore può sempre costruirsi uno spazio per farlo, ossia quello di un setting psicoterapeutico, dal momento in cui le sue strategie di adattamento sembrano averne bisogno
saluti
e se il suo lavoro non gli permette di esternare il suo dolore può sempre costruirsi uno spazio per farlo, ossia quello di un setting psicoterapeutico, dal momento in cui le sue strategie di adattamento sembrano averne bisogno
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 02/09/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.