Un percorso che sia si orientato al presente
Buona sera
Scrivo per chiedere un parere . Ho iniziato da circa un paio di mesi una psicoterapia sistemico-costruttivista a seguito di un'esperienza di vita dolorosa che mi ha spinto piu in profondita' e in contatto con alcuni miei problemi interiori. Sono un counselor e conosco un po' le varie differenze tra gli orientamenti psicoterapici pero' , trovandomi io in un momento di grande fragilita' in cui non ero in grado di capire bene cosa potesse davvero aiutarmi in quel momento e non avendo neanche le energie per iniziare la ricerca del terapeuta e dell'approccio adatto, ho seguito il consiglio di questa mia collega amica che mi ha suggerito un medico psicoterapeuta fidato dicendomi che non dovevo assolutamente pensare all'orientamento psicoterapico ma piuttosto a trovare un terapeuta in gamba e verificare che potessi instaurare un rapporto empatico e di fiducia . Questo si dice sempre : e' importante il legame terapeutico e la fiducia. Il punto e' che ad oggi ho riacquistato lucidita' sufficiente ( e solo in parte grazie alla terapia ) per capire che ho un ottimo legame con questo medico ,che stimo profondamente e reputo in gamba , ma mi rendo sempre piu conto che questo approccio non e' quello che veramente mi serve perche' ho bisogno di un percorso che sia si orientato al presente ( non riuscirei a fare ,ad esempio, psicoanalisi) pero' che mi permetta anche di fare esperienze elaborative perche' ho un intricato groviglio di emozioni e stati d'animo legati ad esperienze che non ho elaborato e smaltito veramente e che ancora mi producono dolore e limite. Questo lo sento anche nel corpo ,ingessato e rigido ( e tuttavia non mi sento neanche di fare analisi bioenergetica) . Allora la mia domanda e' : dovrei non ascoltare questo sentore e continuare con la terapia costruttivista visto il meraviglioso rapporto che ho con il terapeuta oppure ascoltare la parte di me che "e' pronta a iniziare una ricerca "? grazie anticipatamente per l'attenzione e per il consiglio .
Scrivo per chiedere un parere . Ho iniziato da circa un paio di mesi una psicoterapia sistemico-costruttivista a seguito di un'esperienza di vita dolorosa che mi ha spinto piu in profondita' e in contatto con alcuni miei problemi interiori. Sono un counselor e conosco un po' le varie differenze tra gli orientamenti psicoterapici pero' , trovandomi io in un momento di grande fragilita' in cui non ero in grado di capire bene cosa potesse davvero aiutarmi in quel momento e non avendo neanche le energie per iniziare la ricerca del terapeuta e dell'approccio adatto, ho seguito il consiglio di questa mia collega amica che mi ha suggerito un medico psicoterapeuta fidato dicendomi che non dovevo assolutamente pensare all'orientamento psicoterapico ma piuttosto a trovare un terapeuta in gamba e verificare che potessi instaurare un rapporto empatico e di fiducia . Questo si dice sempre : e' importante il legame terapeutico e la fiducia. Il punto e' che ad oggi ho riacquistato lucidita' sufficiente ( e solo in parte grazie alla terapia ) per capire che ho un ottimo legame con questo medico ,che stimo profondamente e reputo in gamba , ma mi rendo sempre piu conto che questo approccio non e' quello che veramente mi serve perche' ho bisogno di un percorso che sia si orientato al presente ( non riuscirei a fare ,ad esempio, psicoanalisi) pero' che mi permetta anche di fare esperienze elaborative perche' ho un intricato groviglio di emozioni e stati d'animo legati ad esperienze che non ho elaborato e smaltito veramente e che ancora mi producono dolore e limite. Questo lo sento anche nel corpo ,ingessato e rigido ( e tuttavia non mi sento neanche di fare analisi bioenergetica) . Allora la mia domanda e' : dovrei non ascoltare questo sentore e continuare con la terapia costruttivista visto il meraviglioso rapporto che ho con il terapeuta oppure ascoltare la parte di me che "e' pronta a iniziare una ricerca "? grazie anticipatamente per l'attenzione e per il consiglio .
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Gentile Utente,
è sempre difficile rispondere a domande di questo tipo e a distanza. E' vero che la relazione terapeutica è molto importante; è sempre molto importante che ci sia stima e fiducia verso il professionista. Ma ci sono casi in cui può non bastare e gli approcci psicoterapici in effetti non sono tutti uguali.
L'approccio sistemico-costruttivista è un approccio molto valido.
Per aiutarLa e risponderLe in modo più preciso possibile, sarebbe gentile da spiegare meglio per quali ragioni ha cominicato una psicoterapia?
Il Suo terapeuta è un medico e non uno psicologo psicoterapeuta, giusto?
è sempre difficile rispondere a domande di questo tipo e a distanza. E' vero che la relazione terapeutica è molto importante; è sempre molto importante che ci sia stima e fiducia verso il professionista. Ma ci sono casi in cui può non bastare e gli approcci psicoterapici in effetti non sono tutti uguali.
L'approccio sistemico-costruttivista è un approccio molto valido.
Per aiutarLa e risponderLe in modo più preciso possibile, sarebbe gentile da spiegare meglio per quali ragioni ha cominicato una psicoterapia?
Il Suo terapeuta è un medico e non uno psicologo psicoterapeuta, giusto?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
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Ex utente
Gentile Dr.ssa grazie per la sua risposta. No , ho utilizzato erroneamente il termine "medico" ma lui e' uno psicologo-psicoterapeuta.
Ho cominciato la terapia a causa di uno stato depressivo e di malessere per la fine di una relazione con un uomo che mi massacrava psicologicamente in svariati modi. La mia "apertura" e incapacita' di mettere confini a tutto questo, il mio "sentirmi in colpa" tutte le volte che mi segnalava il non adempimento alle sue aspettative e tanto altro mi ha fatto sprofondare nella perdita totale di autostima , in moti di profonda rabbia verso la mia vita e in una grande sfiducia nella capacita' rimanere centrata quando amo e di avere relazioni sane.
Ho cominciato la terapia a causa di uno stato depressivo e di malessere per la fine di una relazione con un uomo che mi massacrava psicologicamente in svariati modi. La mia "apertura" e incapacita' di mettere confini a tutto questo, il mio "sentirmi in colpa" tutte le volte che mi segnalava il non adempimento alle sue aspettative e tanto altro mi ha fatto sprofondare nella perdita totale di autostima , in moti di profonda rabbia verso la mia vita e in una grande sfiducia nella capacita' rimanere centrata quando amo e di avere relazioni sane.
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Adesso è più chiaro :)
Secondo l'orientamento di tipo cognitivo-comportamentale si potrebbe andare alla ricerca di quegli schemi cognitivi e comportamentali disfunzionali ma automatici (inconsapevoli) che però hanno generato e nel tempo mantenuto il problema e che con buona probabilità non riguardano solo questa storia d'amore, ma sono Suoi, fanno parte del Suo modo di relazionarsi (o magari si accentuano nel momento in cui si innamora e non riesce a mettere dei paletti).
Questo serve per cambiare la prospettiva e permetterLe in futuro di relazionarsi in maniera diversa, acquisendo la capacità di relazionarsi senza annullarsi e senza farsi segnare nel momento in cui non soddisfa le aspettative altrui.
La parte da rafforzare è proprio il modo in cui Lei vede e tratta se stessa: bisogna modificare la capacità di mettersi al primo posto e di volersi bene. Chiaramente la Sua rabbia può essere un bel campanello d'allarme in tal senso, che va solo ascoltato. Magari potrebbe farsi aiutare in terapia per utilizzare questa rabbia a Suo vantaggio, come energia per costruire il Suo futuro.
Ma non capisco in che senso sente che questo tipo di terapia non è ciò che Le serve?
Perchè non è orientato al presente?
La ricostruzione dello stile affettivo c'è bene o male in tutte le forme di psicoterapia...
Secondo l'orientamento di tipo cognitivo-comportamentale si potrebbe andare alla ricerca di quegli schemi cognitivi e comportamentali disfunzionali ma automatici (inconsapevoli) che però hanno generato e nel tempo mantenuto il problema e che con buona probabilità non riguardano solo questa storia d'amore, ma sono Suoi, fanno parte del Suo modo di relazionarsi (o magari si accentuano nel momento in cui si innamora e non riesce a mettere dei paletti).
Questo serve per cambiare la prospettiva e permetterLe in futuro di relazionarsi in maniera diversa, acquisendo la capacità di relazionarsi senza annullarsi e senza farsi segnare nel momento in cui non soddisfa le aspettative altrui.
La parte da rafforzare è proprio il modo in cui Lei vede e tratta se stessa: bisogna modificare la capacità di mettersi al primo posto e di volersi bene. Chiaramente la Sua rabbia può essere un bel campanello d'allarme in tal senso, che va solo ascoltato. Magari potrebbe farsi aiutare in terapia per utilizzare questa rabbia a Suo vantaggio, come energia per costruire il Suo futuro.
Ma non capisco in che senso sente che questo tipo di terapia non è ciò che Le serve?
Perchè non è orientato al presente?
La ricostruzione dello stile affettivo c'è bene o male in tutte le forme di psicoterapia...
[#4]
Ex utente
Grazie Dr.ssa per le sue parole . No al contrario , sento che si lavora molto sul presente pero' mi restano i nodi dentro , non la sento profonda come vorrei , sento che mi sfiora solo in superficie. Ne ho parlato con lui e mi ha detto che con questa terapia si lavora su piu scacchiere e che muovendo quella del presente in qualche modo si muovono anche le altre . Ma io fino ad ora no ho sentito nulla che mi arrivasse fino in fondo ...
[#5]
Ex utente
Dimenticavo di aggiungere questo : io soffro spesso di ansia somatizzata e ,come mi disse tanti anni fa una neurologa, depressione sfumata somatoforme. Molto spesso sono a disagio con il mio corpo e soffro di disturbi psicosomatici. Da cio' sento come la necessita' di scaricare in qualche modo questo disagio ma non so come , di esplodere invece che implodere . Nel periodo in cui stavo con quest'uomo e in tutti i periodi problematici del passato questi disturbi si sono ripresentati. ( forte contrattura retronucale , fatica a respirare e limitazione ad una respirazione corta e superficiale, irrigidimento del corpo) . questo contribuisce a crearmi perplessita' sull'orientamento , non perche' il terapeuta non sia bravo ma perche', mi sembra che questa terapia non abbia gli strumenti adeguati e diretti per lavorare su questo genere di sintomi.
[#6]
"mi sembra che questa terapia non abbia gli strumenti adeguati e diretti per lavorare su questo genere di sintomi. "
E' vero. Ci sono approcci, come quello di tipo cognitivo-comportamentale che sono di maggior elezione per il trattamento di alcuni disturbi come l'ansia.
La terapia ha cadenza settimanale? Ha fatto quindi solo 8 sedute?
E' vero. Ci sono approcci, come quello di tipo cognitivo-comportamentale che sono di maggior elezione per il trattamento di alcuni disturbi come l'ansia.
La terapia ha cadenza settimanale? Ha fatto quindi solo 8 sedute?
[#8]
Probabilmente il tempo è poco per apprezzare significativi cambiamenti.
Potrebbe cominciare a discutere di queste Sue esigenze con il terapeuta. Le ricordo che il pz. ha una parte attiva nella psicoterapia ed è anche il massimo esperto di se stesso. Lo psicoterapeuta ha il compito di mostrare, facilitare e aiutarLa a mettere ordine.
Per l'ansia potrà affiancare anche delle tecniche e mostrarLe strategie più funzionali per affrontare il problema.
Però mi pare che la cosa più saggia, a maggior ragione se la relazione terapeutica è buona, sia quella di segnalare al curante le Sue impressioni.
Eventualmente ci faccia sapere nelle prossime settimane.
Buona giornata,
Potrebbe cominciare a discutere di queste Sue esigenze con il terapeuta. Le ricordo che il pz. ha una parte attiva nella psicoterapia ed è anche il massimo esperto di se stesso. Lo psicoterapeuta ha il compito di mostrare, facilitare e aiutarLa a mettere ordine.
Per l'ansia potrà affiancare anche delle tecniche e mostrarLe strategie più funzionali per affrontare il problema.
Però mi pare che la cosa più saggia, a maggior ragione se la relazione terapeutica è buona, sia quella di segnalare al curante le Sue impressioni.
Eventualmente ci faccia sapere nelle prossime settimane.
Buona giornata,
[#10]
gentile utente questa lettura potrà esserle utile
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
saluti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#11]
>>> Questo si dice sempre : e' importante il legame terapeutico e la fiducia
>>>
La relazione terapeutica è un prerequisito fondamentale, ma da sola può essere insufficiente, specie per problemi come quelli che sembrano riguardarla.
La fiducia la si acquista con il tempo e non è necessaria all'inizio, è sufficiente affidarsi.
Per problemi d'ansia e depressione le forme di psicoterapia attiva che assegnano compiti specifici da eseguire fra una seduta e l'altra, in genere si rivelano più efficaci ed efficienti del "parlare e basta".
Per somatizzazioni e tensione muscolare può essere utile apprendere delle forme di rilassamento psicofisico, cosa che lo psicologo è in grado di fare.
Che tipo di compiti sta ricevendo finora?
>>>
La relazione terapeutica è un prerequisito fondamentale, ma da sola può essere insufficiente, specie per problemi come quelli che sembrano riguardarla.
La fiducia la si acquista con il tempo e non è necessaria all'inizio, è sufficiente affidarsi.
Per problemi d'ansia e depressione le forme di psicoterapia attiva che assegnano compiti specifici da eseguire fra una seduta e l'altra, in genere si rivelano più efficaci ed efficienti del "parlare e basta".
Per somatizzazioni e tensione muscolare può essere utile apprendere delle forme di rilassamento psicofisico, cosa che lo psicologo è in grado di fare.
Che tipo di compiti sta ricevendo finora?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#12]
Ex utente
Grazie Dr.re per il suo intervento .
i compiti che ho ricevuto non sono stati molti, mi e' stato suggerito semplicemente di iniziare a fare delle cose che per me non sono abituali rimanendo pero' in un ambito molto generale ( come ad esempio mettere delle "controtendenze", tipo" se sono troppo remissiva con alcune persone mettere dei confini") . Riguardo agli stati d'ansia e di depressione , il dr. re mi ha proposto la tecnica E.M.D.R picchiettando sui dorsi delle mani (in alternativa ai movimenti oculari) , ma sinceramente , a parte una sensazioni di alleggerimento dei pensieri negativi sul momento , poi non ho avuto effetti benefici e sostanziali a lungo termine . l'effetto e' rimasto solo per un tempo breve.
i compiti che ho ricevuto non sono stati molti, mi e' stato suggerito semplicemente di iniziare a fare delle cose che per me non sono abituali rimanendo pero' in un ambito molto generale ( come ad esempio mettere delle "controtendenze", tipo" se sono troppo remissiva con alcune persone mettere dei confini") . Riguardo agli stati d'ansia e di depressione , il dr. re mi ha proposto la tecnica E.M.D.R picchiettando sui dorsi delle mani (in alternativa ai movimenti oculari) , ma sinceramente , a parte una sensazioni di alleggerimento dei pensieri negativi sul momento , poi non ho avuto effetti benefici e sostanziali a lungo termine . l'effetto e' rimasto solo per un tempo breve.
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Gentile signora,
come Le dicevo in precedenza gli approcci d'elezione per i disturbi d'ansia sono di altro tipo (ad esempio quello cognitivo-comportamentale) e prevedono prescrizioni molto precise per poter lavorare sul comportamento ma anche sui pensieri e sulle credenze che generano e mantengono il problema.
Inoltre la tecnica EMDR è indicata ad esempio nel caso di gravi traumi, come ad esempio la sintomatologia da stress post traumatico.
Ci faccia comunque sapere dopo aver ridiscusso queste perplessità con il curante.
Un cordiale saluto,
come Le dicevo in precedenza gli approcci d'elezione per i disturbi d'ansia sono di altro tipo (ad esempio quello cognitivo-comportamentale) e prevedono prescrizioni molto precise per poter lavorare sul comportamento ma anche sui pensieri e sulle credenze che generano e mantengono il problema.
Inoltre la tecnica EMDR è indicata ad esempio nel caso di gravi traumi, come ad esempio la sintomatologia da stress post traumatico.
Ci faccia comunque sapere dopo aver ridiscusso queste perplessità con il curante.
Un cordiale saluto,
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Una forma di terapia adatta ai disturbi d'ansia e depressivi è la breve strategica, che in questi casa si basa su compiti specifici a seconda delle modalità con cui si esprime il disturbo.
Esponga al suo curante in modo aperto e completo le sue perplessità, poi valuti insieme a lui il da farsi ed eventualmente se cambiare.
Esponga al suo curante in modo aperto e completo le sue perplessità, poi valuti insieme a lui il da farsi ed eventualmente se cambiare.
[#17]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentilissima
Rispondo visto che sono sono stato interpellato da lei in msg pvt. la ringrazio per la fiducia.Innanzitutto spero che il mio punto di vista le sia di aiuto come quello degli altri colleghi.Io personalmente sono convinto che le terapie (togliendo quella psicoanalitica vecchio stampa che ha un sapore ormai di dinosauro).
abbiano tutte un po' la stessa finalità "il benessere dell'individuo" .
Ora vedendo da quello che ha scritto penso che lei debba seguire il suo sentire... tutto quello che succede in terapia è curativa.....la sua rabbia....la sua non fiducia verso il terapeuta e l'approccio che esso usa... anche quello è terapia..!.Secondo il mio parere le consiglierei di affidarsi alle sue percezioni... In quanto noi terapeuti della Gestalt nel nostro approccio siamo più propensi a focalizzarci sulle emozioni e sensazioni che ha il pz incoraggiandolo a prendersi la responsabilità di quello che vive è sente.
Incoraggiando il paziente ad avere fiducia in se stesso lo mettiamo nella condizione di rischiare di fare scelte e di dare un ritmo alla terapia. Io personalmente sono per un approccio corporeo,La Gestalt l'ho scelta per questo...
Lei scrive: sento il corpo rigido ma non vuole fare la bionergetica,lei sembra che abbia un corpo congelato; allora cosa è congelato?,bloccato?Ed esattamente dove lo sente?
In Gestalt Therapy noi diamo vita al corpo, partiamo dal corpo per ritornare ad esso,osserviamo le cose fenomenologicamente,senza interprettare,rimaniamo li con il pz,attendendo un Contatto nel qui ed ora.
Questo è per me il processo della terapia gestaltica.
Quindi non perda altro tempo dica e faccia le scelte che deve fare.
Ogni approccio ha i suoi limiti e vantaggi ma una cosa è certa tutte le terapie che non coinvolgono il corpo sono a metà.
Saluti
Rispondo visto che sono sono stato interpellato da lei in msg pvt. la ringrazio per la fiducia.Innanzitutto spero che il mio punto di vista le sia di aiuto come quello degli altri colleghi.Io personalmente sono convinto che le terapie (togliendo quella psicoanalitica vecchio stampa che ha un sapore ormai di dinosauro).
abbiano tutte un po' la stessa finalità "il benessere dell'individuo" .
Ora vedendo da quello che ha scritto penso che lei debba seguire il suo sentire... tutto quello che succede in terapia è curativa.....la sua rabbia....la sua non fiducia verso il terapeuta e l'approccio che esso usa... anche quello è terapia..!.Secondo il mio parere le consiglierei di affidarsi alle sue percezioni... In quanto noi terapeuti della Gestalt nel nostro approccio siamo più propensi a focalizzarci sulle emozioni e sensazioni che ha il pz incoraggiandolo a prendersi la responsabilità di quello che vive è sente.
Incoraggiando il paziente ad avere fiducia in se stesso lo mettiamo nella condizione di rischiare di fare scelte e di dare un ritmo alla terapia. Io personalmente sono per un approccio corporeo,La Gestalt l'ho scelta per questo...
Lei scrive: sento il corpo rigido ma non vuole fare la bionergetica,lei sembra che abbia un corpo congelato; allora cosa è congelato?,bloccato?Ed esattamente dove lo sente?
In Gestalt Therapy noi diamo vita al corpo, partiamo dal corpo per ritornare ad esso,osserviamo le cose fenomenologicamente,senza interprettare,rimaniamo li con il pz,attendendo un Contatto nel qui ed ora.
Questo è per me il processo della terapia gestaltica.
Quindi non perda altro tempo dica e faccia le scelte che deve fare.
Ogni approccio ha i suoi limiti e vantaggi ma una cosa è certa tutte le terapie che non coinvolgono il corpo sono a metà.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 2.7k visite dal 31/08/2012.
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