Perdonare un tradimento

Salve, forse prenderà il mio caso sotto gamba vista la mia giovane età, ho 18 anni, ma il rapporto che avevo con il mio ragazzo era tutt'altro che infantile e il dolore che provo è quasi insopportabile.
Io e lui siamo stati insieme più di 3 anni, abbiamo vissuto dei momenti splendidi, siamo cresciuti insieme, premetto che è un ragazzo molto maturo per la sua età forse anche per gli eventi che la vita aveva in serbo per lui, ha accudito la madre malata ed ha dovuto superare la sua morte, io l'ho sempre affiancato, ho vissuto la malattia e la morte della madre con lui in simbiosi. Ho sempre pensato di aver trovato la persona migliore di tutte. Eravamo non solo grandi amanti ma soprattutto veri amici. Qualche giorno fa ho scoperto che mi ha tradita. L'estate scorsa con quella che era la mia migliore amica. Lui l'ha usata (dice lui) perchè io non c'ero quasi mai per via del lavoro (lavoravo di notte e di giorno dormivo fino a tardi). Lui era cambiato un po', lo vedevo assente, distante ed ho sempre cercato di giustificarlo con l'idea che il grande dolore appena subito (la perdita della madre appunto) lo avesse sconvolto completamente. Finita l'estate lei è partita per un anno e tra noi è tornata la normalità.
Ora l'ho lasciato. Ma dentro me so che io lo perdonerò. Lui piange, si dispera, chiede perdono, dice di essere pentito, sa di aver perso qualcosa che non troverà mai più, dice che aspetterà anche anni se sarà il tempo necessario a me per perdonarlo. Io lo amo, lo amo più di me stessa, non riesco a stare senza lui. Ora, però, non riesco a toccarlo, a baciarlo, il pensiero di loro due insieme mi da la nausea, non mangio, mi sono ammalata e tra punture e cortisone non riesco ad uscirne. Mi sento fatta a pezzi, tradita e sminuita.
Dovrei perdonarlo? Tornerà mai ad essere il rapporto che avevamo prima? Ho paura che questo spettro mi tormenterà ogni giorno della mia vita.
La ringrazio in anticipo.
Giulia
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente giovane,

è difficile dirLe cosa deve fare e se *deve* perdonare; da una parte il tutto può essere giustificato come un effettivo momento di debolezza da parte del Suo ragazzo, che avendo perso una figura femminile di riferimento (mamma) ed essendo temporaneamente indisponibile la Sua compagna ufficiale sia caduto nella rete della *fida amica*.

Tra l'altro anche questo *triangolo* è abbastanza frequente data la confidenza che si crea tra le persone coinvolte, ed alla fine la carne è debole.

Se il Suo ragazzo abbia imparato la lezione, ed effettivamente abbia avuto un momento di comprensibile debolezza, questo lo dirà solo il tempo, per cui non si può darLe certezza se non tradirà più e resterà fedele.

Da quel che scrive, sembrerbbe che la prova del nove si avrà tra un anno, quando l'amica tornerà, e solo allora si saprà quel che succede.

Ora, fintanto che non riesce a superare la reazione a pelle, e ad avere ben chiaro cosa prova, e quindi cosa fare per compensare o per riparare è un pò difficile dire se effettivamente sia il momento del perdono, o se sia opportuno aspettare, informarsi meglio ed osservare come si comporta il Suo ragazzo. Cioè fintanto che non ha meglio compreso le Sue emozioni e come sfogarle.

Perdonare comunque non vuol dire dimenticare o abbassare la guardia.

Ora dirle che il rapporto tornerà come prima è irrealistico, ma il rapporto non può andare avanti con molti spettri, ed anzi gli spettri vanno mandati nel mondo che compete loro.
Il rapporto è cambiato, tutto sta a comprendere come creare il nuovo rapporto, se possibile, oppure chiuderlo e cercare altro: comunque il passato è alle spalle ed il futuro dipende da quello che costruite.

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr.ssa Serena Romegialli Psicologo 2
Buongiorno Giulia,
non è mia intenzione prendere il suo caso con leggerezza, tutt'altro. Dalle righe che scrive emerge chiaramente un quadro di sofferenza, in tale situazione più che legittima. Cerco di immaginare quale vuoto abbia lasciato in lei questa separazione. Mi sembra anche di capire, dal fatto che lei dice di essersi ammalata, che tutte le emozioni, le più spiacevoli, sono poco gestibili. Si tratta di una vera e propria crisi, alla quale solitamente attribuiamo una connotazione negativa di malessere, angoscia. Tutto questo è vero, ma la crisi è anche un'occasione di cambiamento, di riflessione, di un nuovo ordine. E' utile per lei, in questo momento, fermarsi a riflettere su cosa le sta succedendo, perché la consapevolezza è la strada maestra per poter affrontare e superare le difficoltà. In questo periodo il suo atteggiamento verso la vita le impedisce di vedere una via d'uscita, un po' come se avesse perso la bussola. Un sostegno psicologico potrebbe aiutarla a ritrovare le risorse e a darle nuovi stimoli per accettare questo momento, senza giudicarsi troppo. Le suggerisco pertanto di cercare un aiuto esterno, al fine di sostituire alle medicine un ascolto empatico.
Cordiali saluti.

Dottoressa Serena Romegialli

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
come tu stessa ci racconti è possibile costruire relazioni significative anche in giovane età attraverso le quali si creano legami molto importanti, come creso sia nel caso del rapporto con il tuo ragazzo.
C'è già dentro di te la consapevolezza che per quanto dolorosa, la ferita del tradimento, non ha compromesso definitivamente la relazione di coppia.
Tuttavia è altrettanto importante prendersi cura di questa sofferenza che ha dovuto trovare un'espressione a livello somatico per farsi "sentire", quindi merita di trovare uno spazio di ascolto e di elaborazione.
Puoi rivolgerti, da sola o con il tuo ragazzo al Consultorio Familiare della tua ASL per un colloquio con uno Psicologo, qui trovi i riferimenti per un primo contatto.



http://www.asl13ascoli.it/guida08.htm

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#4]
Utente
Utente
Ringrazio infinitamente per le risposte.
Per il Dottor Bellizzi: Lei è già tornata, è tornata poco più di un mese fa e da ciò che dicono tra loro c'è stato quasi nulla. Quando lei ha chiesto a lui "Vuoi stare con me o con lei?" lui ha risposto che voleva rimanere con me.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente giovane,

e queste parole come la fanno sentire?

Nel marketing si dice che ci volgiono anni per costruire la fiducia di un cliente ed un attimo per perderLa, e credo che questa osservazione valga per qualsiasi rapporto di fiducia.

Però solo Lei sa se offrire un'altra opportunità al Suo fidanzato, ascoltando quel che sente e dandosi il tempo di pensare ed elaborare quanto successo e cercando il più sinceramente, con se stessa, di capire e di sentire che peso nella Sua attuale storia quel *tra loro c'è stato quasi nulla*.

Tutti possono sbagliare, alcuni errori sono corregibili, altri un pò meno, alcuni hanno conseguenze importanti, altri si dimenticano spontaneamente.

Forse poi è difficile, ma probabilmente utile, riuscire a capire ed esplorare quali sono le emozioni legate al comportamento dell'amica ed a quelle del ragazzo.

È una situazione emotivamente impegnativa, che purtroppo fa parte delle possibili esperienze di vita che possiamo vivere! Ci vuole un pò di coraggio per affrontarla!
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Utente
Utente
L'"amica" dice di essere follemente innamorata di lui, ma contemporaneamente a lui c'era già un altro. E' una poco di buono. Il rapporto con lei è ormai distrutto e non ho intenzioni di preoccuparmi per recuperarlo.

L'unica cosa che mi interessa è capire come comportarmi con lui.
Lui dice di averla usata in mia "assenza", (in realtà io c'ero ma non avevamo più il rapporto stretto di prima).
Credo anche che lui mi abbia data per scontata ,forse, dopo tanto tempo le certezze che gli davo erano tantissime.Credeva non l'avrei mai lasciato, che ci sarei sempre stata. Ora che mi ha perso spero capirà l'importanza che avevo nella sua vita e che io non sono una certezza scontata.