Problemi risolvibili da sola o con l'aiuto medico? 23 anni.

Salve a tutti! Fino ad ora ho sempre scritto per conto di altri, ma adesso mi ritrovo, con molta difficoltà, a dover parlare di me.
Sono sempre stata una ragazza solare, spigliata; amavo la vita, le cose che mi circondavano, in sintonia con le persone che avevo intorno. Piano piano, però, nella mia vita si è affacciata come una specie di ombra, in concomitanza forse con alcuni avvenimenti che mi hanno segnato profondamente, o meglio, hanno segnato profondamente la fiducia che riponevo nelle persone, in primis quelle che amavo, come i miei genitori. Ho incominciato a "pensare male" quasi di tutto e pian piano sento di essermi estraniata da tutto ciò che mi circonda. Ho provato a costruirmi un'indipendenza, affidandomi talvolta alle persone con cui avevo una relazione, due, il mio ex con il quale sono stata 4 anni circa ed il mio attuale ragazzo; pensavo di farcela, di andare avanti, di girare pagina e vivere serenamente la mia vita, ma non è andata così. Già da un paio di anni, una settimana prima che mi venisse il ciclo, ho cominciato ad accusare malesseri che avevano qualcosa di depressivo, vedevo tutto "buio", non avevo voglia di nulla, mi sentivo fragile, vulnerabile, insicura di me stessa; ma poi con il ciclo tutto passava, per ripetersi poi inspiegabilmente il mese successivo. Non avendo dato troppo peso a questa cosa, spiegandomela come un mero fatto ormonale, ho continuato ad avere questi alti e bassi, fino al punto di essermi accorta che questi stati non interessavano più soltanto il periodo del ciclo, ma si stavano estendendo man mano nella mia vita, quella di tutti i giorni. Mi vergogno a dirlo, ma è capitato che io pensassi anche a cose del tipo "E se me ne andassi" oppure "E se non ci fossi". Inoltre io ho sempre sofferto di una leggera balbuzie che si manifestava soltanto nei miei momenti di "emozione", ma adesso vedo che si sta aggravando, quando parlo con gli altri (soprattutto le persone a me care) avverto la paura di parlare, come se le parole che voglio pronunciare fossero una montagna da scalare e non un semplice discorso, e spesso scelgo il silenzio; io che sono sempre stata una logorroica instancabile. Nella mia vita non è accaduto nessun avvenimento fortemente traumatico, piuttosto ho vissuto eventi che mi hanno scosso, ma a questo punto credo che la mia mente li abbia vissuti in modo molto più grave. In particolare sono venute fuori storie vecchie di decenni dei miei genitori, e gli attuali comportamenti che li contraddistinguono non mi aiutano di sicuro; ho subito due operazioni all'età di 16 e 18 anni al seno poichè era una fabbrica di fibroadenomi, e lotto al fianco del mio ragazzo da tre anni per un deficit erettivo che non ci ha permesso di avere rapporti sessuali completi. Mi è capitato, inoltre di venire molestata da un dottore in un mio momento di difficoltà, e non so spiegarmi il perchè ma questa cosa raffiora più di prima nei miei pensieri; come se la mia mente ricercasse avvenimenti negativi.
Di cosa ho bisogno?
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Dr.ssa Cristina Bernardo Psicologo, Psicoterapeuta 6
Salve cara ragazza, di cosa ha bisogno, Le posso dire senz'altro che ha bisogno di un percorso psicologico con uno psicoterapeuta, ma badi, non perchè credo che Lei abbia un grosso problema, ma perchè sta riflettendo accuratamente su vari eventi della sua storia, (prima o poi nella vita ognuno lo fà) e non riesce ad affrontarli in solitudine, dunque li porta fuori dei sintomi che Lei definisce depressivi. Si faccia aiutare e vedrà che starà meglio di sicuro. E' tutta la sua storia personale che deve elaborare, passata e presente, semplicemnete questo. La saluto caldamente.

Dott.ssa Cristina  Bernardo

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Utente
Utente
Salve Dottoressa, la ringrazio; rifletterò sicuramente su quello che mi ha scritto. Grazie ancora.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

ben ritrovata!

Per prima cosa dici che da due anni circa percepisci un problema legato al ciclo cui attribuivi una causa ormonale. Qual è l'opinione del tuo ginecologo?

E da quando questo stato si è esteso a tutta la tua esistenza e non solo in concomitanza con il ciclo? Da meno di due anni? Ne hai mai parlato col medico di base o con il ginecologo?

Per la balbuzie apprezzi un peggioramento: da quanto tempo?

Gli interventi chirurgici al seno hanno lasciato secondo te un peso oppure ce li hai elencati per completare le informazioni? E' un problema per te adesso (es. percezione corporea)?

Quanto, secondo te, incide il problema sessuale che vivi col tuo ragazzo in tutto questo?

Il mio dubbio da qui e pertanto con i limiti di un consulto on line è che anche parlare troppo del passato potrebbe far male perchè si va ad appesantire quelle questioni (es intervento al seno: è risolta la questione?; molestia: è risolta la questione?) che magari nulla hanno a che vedere con questo stato di malessere.

Con questo non voglio certo dire che sminuisco il tuo attuale stato, anche perchè da qui non sarebbe possibile inquadrarlo correttamente.

Quindi, come step da seguire potresti:

- sentire il ginecologo e il medico di base per approfondire il disagio che avverti

- in seconda battuta rivolgerti ad uno psicologo, magari presso il consultorio della tua zona.

Nel frattempo dubito che il tuo ragazzo sia riuscito a sentire un altro parere professionale durante la pausa estiva, dico bene? Lo farà a settembre?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Salve Dottoressa Pileci, per quanto riguarda il mio ragazzo, questo, come lei ben sa, non è un periodo favorevole per ricercare uno specialista, quindi ne riparleremo a settembre.
Per quanto mi riguarda, invece sto incominciando a preoccuparmi per la mia salute, mentale e fisica. Sono sottoposta a forti stress da molte fonti, io purtroppo mi sono resa conto di non essere in grado di espellere le "scorie" che mi arrivano inesorabilmente addosso; le assorbo, le custodisco. Vorrei tanto che i miei pensieri negativi andassero via, vorrei poter sorridere veramente; sento che c'è qualcosa che non va in me e questo mi spaventa; ho paura di scivolare sempre più in basso.
Per quanto riguarda le mie esperienze, quello che ho scritto è il risultato di un'autoanalisi; mi sono chiesta perchè mi sentissi così e mi sono detta che forse erano le mie esperienze ad avermi cambiato, piano piano, e che probabilmente questa è ciò che sono io adesso.
Io, dei miei interventi porto le cicatrici fisiche e mentali, e non so nemmeno spiegarmi il perchè. Hanno minato la mia autostima? si, da sempre; ma questo non lo sa nessuno.
A 17 anni mia madre, per colpire mio padre, ha raccontato a noi figli cose passate, forse inconcepibili per la mente di un adolescente, che vede nel padre un punto fermo, un'icona. Un male atroce che, quando si sono riappacificati, hanno sintetizzato con frasi del tipo "Cosa ve ne frega a voi, sono cose fra me e vostro padre!" dopo avercele sbandierate in faccia senza un briciolo di sensibilità. Loro nemmeno immaginano quanto è grande il buco dentro che mi hanno fatto.
Le molestie? quelle non so dire se mi hanno fatto poi così male, so soltanto che quando ci penso inorridisco; provo paura, vulnerabilità; ho la scena nitida nella mia mente e ogni tanto "compare"...l'avevo quasi accantonata lì per lì, ma poi mi è capitato di essere molestata nuovamente, in una situazione e con persone diverse, e di riprovare le stesse cose, quindi di ricordare. Ai miei genitori non l'ho mai raccontato, non sapevo se quella fosse una vera e propria molestia e soprattutto pensavo che non mi avrebbero creduto.
Il problema con il mio ragazzo sicuramente non aiuta la mia autostima, ma questo è scontato.
E ultimamente è venuta a mancare una persona a me cara.
Lei a ragione, forse non dovrei "incolpare" queste cose, ed infatti sto cercando un modo per non farlo, per accantonarle, per gettare via, finalmente, le mie scorie. Sto cercando di capire come fare, se posso farcela da sola oppure se ho bisogno di un supporto.
Dal medico di famiglia non ci sono ancora andata; non voglio che i miei genitori sappiano di questo mio problema, almeno per ora, perchè sono persone ignoranti che collegano ancora lo psicologo al "pazzo", e non so se potermi fidare o meno dato che ha in cura praticamente tutta la mia famiglia.
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Dr.ssa Valentina Bovio Psicologo, Psicoterapeuta 71 1
Gentile ragazza,
per quanto riguarda le visite di tipo medico, se ha difficoltà a rivolgersi al medico di famiglia può sempre rivolgersi ad una struttura pubblica, prendendo contatti con un consultorio.

Per quanto riguarda la sua domanda "Sto cercando di capire come fare, se posso farcela da sola oppure se ho bisogno di un supporto", ciò che posso dirle è che probabilmente da sola continuerebbe a rimuginare sulle sue ferite, fisiche ed emotive, per lungo tempo, cercando di identificare quale di queste sia responsabile del suo disagio attuale, ma a che pro? Invece con il supporto di uno psicologo potrebbe rielaborare queste ferite, che da ostacolo potrebbero invece diventare risorsa per un suo rilancio personale.

Saluti

Dr.ssa Valentina Bovio - Psicologa Psicoterapeuta

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Utente
Utente
Grazie Dottoressa Bovio, ha ragione. A Settembre cercherò di mobilitarmi.