Medici vs psicologi!
So che questo sito è fatto per altri motivi e me ne scuso ma non so a chi altri domandare alcune cose.
Sono un ragazzo al primo anno di psicologia, e mi capita molto spesso di parlare con degli studenti di medicina e veramente non capisco l'odio (da parte dei medici e futuri medici) verso gli psicologi, ogni volta che parliamo non fanno altro che ridicolizzare la psicologia, paragonandola ad un mucchio di teorie campate sul nulla, pensate che anche alcuni professori di medicina la pensano così, io credevo che mio nonno di 80 credeva che la psicologia era fantascienza ma anche prof 30 e lode la pensano così, la prima domanda che mi viene da fare è rivolta ai medici, perchè questo odio?
Molto spesso controbattono sul fatto che la psicologia non è una scienza, e proprio ieri hanno detto che lo psicologo non fa nulla, fa qualche cosa solo in seconda battuta, e che non può fare diagnosi, lo psicologo può fare diagnosi?
Mi sto laureando in fantascienza??
Sono un ragazzo al primo anno di psicologia, e mi capita molto spesso di parlare con degli studenti di medicina e veramente non capisco l'odio (da parte dei medici e futuri medici) verso gli psicologi, ogni volta che parliamo non fanno altro che ridicolizzare la psicologia, paragonandola ad un mucchio di teorie campate sul nulla, pensate che anche alcuni professori di medicina la pensano così, io credevo che mio nonno di 80 credeva che la psicologia era fantascienza ma anche prof 30 e lode la pensano così, la prima domanda che mi viene da fare è rivolta ai medici, perchè questo odio?
Molto spesso controbattono sul fatto che la psicologia non è una scienza, e proprio ieri hanno detto che lo psicologo non fa nulla, fa qualche cosa solo in seconda battuta, e che non può fare diagnosi, lo psicologo può fare diagnosi?
Mi sto laureando in fantascienza??
[#1]
Caro Ragazzo,
lei solleva un polverone, che purtroppo noi che lavoriamo da tanto, conosciamo bene.
Purtroppo l'occuparsi di psiche, di funzioni cognitive superiori, di inconscio, di dinamiche di coppia, di sessualità, ecc......non avendo una sede anatomica, sembra per i non addetti ai lavori, occuparsi del nulla, quasi di chiacchere da salotto.
La laurea quinquiennale, il tirocinio post-lauream, l'iscrizone all'albo , le future scuole di specilaizzazione, rendono lo studio della psicologia, scientifico, tanto quanto la medicina.
Consideri, che non si può curare il corpo, senza occuparsi della psiche e non si può curare la psiche, senza occuparsi del corpo, i clinici non affetti da "miopia mentale" lo sanno bene.
Cari auguri per tutto
Valeria Randone
lei solleva un polverone, che purtroppo noi che lavoriamo da tanto, conosciamo bene.
Purtroppo l'occuparsi di psiche, di funzioni cognitive superiori, di inconscio, di dinamiche di coppia, di sessualità, ecc......non avendo una sede anatomica, sembra per i non addetti ai lavori, occuparsi del nulla, quasi di chiacchere da salotto.
La laurea quinquiennale, il tirocinio post-lauream, l'iscrizone all'albo , le future scuole di specilaizzazione, rendono lo studio della psicologia, scientifico, tanto quanto la medicina.
Consideri, che non si può curare il corpo, senza occuparsi della psiche e non si può curare la psiche, senza occuparsi del corpo, i clinici non affetti da "miopia mentale" lo sanno bene.
Cari auguri per tutto
Valeria Randone
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
(..)ogni volta che parliamo non fanno altro che ridicolizzare la psicologia, paragonandola ad un mucchio di teorie campate...
gentile ragazzo, tra gli studenti aleggiano molti miti e questo è uno di quelli.
la psicologia ha da tempo assunto uno statuto di sicenza
a tal proposito le cito un articolo pubblicato dalla rivista Skeptical Inquirer in cui viene rammentato uno studio poco noto di Larry Hedgs ,statistico e studioso di metodologia scientifica dell'Università di Chicago, che si pose il problema della forza scientifica della psicologia.
Egli si pose come metodo di misura per la valutazione di una scienza la cosiddetta "cumulabilità empirica" ossia se una scienza ha davvero successo nel descrivere il mondo o alcuni dei suoi processi, i risultati empirici dovrebbero essere coerenti tra una pubblicazione e l'altra.
in pratica se la terra è davvero sferica e misura un certo diametro, nonostante i diversi metodi di misura utilizzati ,i risultati dovrebbero dare sempre lo stesso diametro.
Hedgs decise di confrontare questa cumulabilità empirica di una scienza considerata forte, la fisica e la psicologia, considerata debole. Egli setacciò i risultati della letteratura in fisica (in questo caso sulla fisica delle particelle) e quelli della letteratura in psicologia pubblicate in un certo numero di anni su una certa quantità di riviste specializzate (per la psicologica prese molti campi come lo studio delle differenze di genere, la valutazione scolastica, i programmi di prevenzione contro le discriminazioni raziali ecc) e confrontò i risultati .
le osservazioni furono sorprendenti, ossia la cumulabilità empirica degli studi in psicologia, in termini di coerenza e replicabilità, erano statisticamente sovrapponibili a quelli degli studi in fisica.
quando i suoi amici studenti studieranno di più smetteranni di credere ai miti. e per quei docenti? peggio per loro :-)
gentile ragazzo, tra gli studenti aleggiano molti miti e questo è uno di quelli.
la psicologia ha da tempo assunto uno statuto di sicenza
a tal proposito le cito un articolo pubblicato dalla rivista Skeptical Inquirer in cui viene rammentato uno studio poco noto di Larry Hedgs ,statistico e studioso di metodologia scientifica dell'Università di Chicago, che si pose il problema della forza scientifica della psicologia.
Egli si pose come metodo di misura per la valutazione di una scienza la cosiddetta "cumulabilità empirica" ossia se una scienza ha davvero successo nel descrivere il mondo o alcuni dei suoi processi, i risultati empirici dovrebbero essere coerenti tra una pubblicazione e l'altra.
in pratica se la terra è davvero sferica e misura un certo diametro, nonostante i diversi metodi di misura utilizzati ,i risultati dovrebbero dare sempre lo stesso diametro.
Hedgs decise di confrontare questa cumulabilità empirica di una scienza considerata forte, la fisica e la psicologia, considerata debole. Egli setacciò i risultati della letteratura in fisica (in questo caso sulla fisica delle particelle) e quelli della letteratura in psicologia pubblicate in un certo numero di anni su una certa quantità di riviste specializzate (per la psicologica prese molti campi come lo studio delle differenze di genere, la valutazione scolastica, i programmi di prevenzione contro le discriminazioni raziali ecc) e confrontò i risultati .
le osservazioni furono sorprendenti, ossia la cumulabilità empirica degli studi in psicologia, in termini di coerenza e replicabilità, erano statisticamente sovrapponibili a quelli degli studi in fisica.
quando i suoi amici studenti studieranno di più smetteranni di credere ai miti. e per quei docenti? peggio per loro :-)
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Gentile Utente,
è l'antica diatriba tra il paradigma psicosomatico e quello somatopsichico, laddove gli psicologi prediligono il primo mentre i medici il secondo.
Provi a ricordare ai medici scettici che la psicologia e la psicoterapia sono due cose ben diverse. La psicologia studia il comportamento umano mentre la psicoterapia si basa sul comportamento del singolo.
Faccia notare ai medici scettici che i padri fondatori della psicoterapia sono tutti medici, ad eccezione di qualche filosofo o di qualche umanista, e che oggi, la formazione delle scuole di psicoterapia è al 99% in mano a medici psichiatri, nel senso che il direttore responsabile è quasi sempre uno psichiatra.
Non si sta quindi laureando in fantascienza, ma sicuramente in qualcosa che è molto plastico ed ampio e che ha una variabilità ben maggiore rispetto ad una scienza esatta, non strettamente quantitativa, ma qualitativa, laddove il significato personale assume un valore importante.
è l'antica diatriba tra il paradigma psicosomatico e quello somatopsichico, laddove gli psicologi prediligono il primo mentre i medici il secondo.
Provi a ricordare ai medici scettici che la psicologia e la psicoterapia sono due cose ben diverse. La psicologia studia il comportamento umano mentre la psicoterapia si basa sul comportamento del singolo.
Faccia notare ai medici scettici che i padri fondatori della psicoterapia sono tutti medici, ad eccezione di qualche filosofo o di qualche umanista, e che oggi, la formazione delle scuole di psicoterapia è al 99% in mano a medici psichiatri, nel senso che il direttore responsabile è quasi sempre uno psichiatra.
Non si sta quindi laureando in fantascienza, ma sicuramente in qualcosa che è molto plastico ed ampio e che ha una variabilità ben maggiore rispetto ad una scienza esatta, non strettamente quantitativa, ma qualitativa, laddove il significato personale assume un valore importante.
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#4]
rispondendo alla sua domanda:
...lo psicologo può fare diagnosi?...
le indico queste letture
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/41-diagnosi-psicologica-e-le-competenze-diagnostiche-dello-psicologo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/36-la-diagnosi-differenziale-dello-psicologo-la-diagnosi-psicopatologica.html
...lo psicologo può fare diagnosi?...
le indico queste letture
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/41-diagnosi-psicologica-e-le-competenze-diagnostiche-dello-psicologo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/36-la-diagnosi-differenziale-dello-psicologo-la-diagnosi-psicopatologica.html
[#5]
Al futuro "collega" posso riportare la mia esperienza:
lavoro da 16 anni in psichiatria, come psicologa e psicoterapeuta, affiancando medici psichiatri e medici di altre specialità.
Da 11 anni sono la Responsabile del Servizio di Psicologia e Psicodiagnosi in una Casa di cura neuropsichiatrica: lavoro gomito a gomito con gli psichiatri ogni giorno, in un clima di collaborazione strettissima, e di aiuto reciproco nel reggere il lavoro quotidiano. Mi sento valorizzata e sento che ci chiamano e chiedono aiuto per comprendere le persone o per fare diagnosi, non solo perchè noi utilizziamo i test proiettivi. Con alcuni è nata una profonda amicizia ed una convergenza nel cammino formativo. Dunque?
Penso che quando si è studenti si abbia l'entusiasmo dei neofiti! Abbiamo fatto una scelta e la difendiamo col cuore, ci crediamo e tendiamo un po' ad essere tutti "fanatici". Anche noi psicologi: rifletti sul fatto che l'atteggiamento che tu deprechi nei confronti degli studenti di medicina (ma mica tutti sono così, dai!) ce l'abbiamo anche noi psicologi verso la medicina, soprattutto verso i farmaci. Ci hai mai pensato? Molti psicologi demonizzano l'uso della farmacoterapia o l'impianto stesso dell'intervento psichiatrico. E spesso lo fanno senza averne esperienza diretta, sulla base di adesioni ideologiche e/preconcetti vetusti, di matrice manichea e scissionale....
Insomma: nella professione vedrai che ti capiterà di lavorare molto bene a fianco dei medici, non avere timore. Se riuscirai a modulare, però, l'atteggiamento di giusto rispetto nei loro confronti. In fondo, l'essenza dell'intervento psicodiagnostico è la consapevolezza della propria quota di responsabilità negli eventi che ci accadono.
E dal punto di vista epistemologico, sul quesito se la nostra disciplina sia scienza o no, la risposta è già stata molto chiara da parte del collega De Vincetiis.
Non avere dubbi: se hai cuore e testa, farai l'esperienza di una professione molto ricca sul piano umano.
Buono studio!
Dott.ssa Barbara Alessio
psicologa psicoterapeuta
www.almadea.it
lavoro da 16 anni in psichiatria, come psicologa e psicoterapeuta, affiancando medici psichiatri e medici di altre specialità.
Da 11 anni sono la Responsabile del Servizio di Psicologia e Psicodiagnosi in una Casa di cura neuropsichiatrica: lavoro gomito a gomito con gli psichiatri ogni giorno, in un clima di collaborazione strettissima, e di aiuto reciproco nel reggere il lavoro quotidiano. Mi sento valorizzata e sento che ci chiamano e chiedono aiuto per comprendere le persone o per fare diagnosi, non solo perchè noi utilizziamo i test proiettivi. Con alcuni è nata una profonda amicizia ed una convergenza nel cammino formativo. Dunque?
Penso che quando si è studenti si abbia l'entusiasmo dei neofiti! Abbiamo fatto una scelta e la difendiamo col cuore, ci crediamo e tendiamo un po' ad essere tutti "fanatici". Anche noi psicologi: rifletti sul fatto che l'atteggiamento che tu deprechi nei confronti degli studenti di medicina (ma mica tutti sono così, dai!) ce l'abbiamo anche noi psicologi verso la medicina, soprattutto verso i farmaci. Ci hai mai pensato? Molti psicologi demonizzano l'uso della farmacoterapia o l'impianto stesso dell'intervento psichiatrico. E spesso lo fanno senza averne esperienza diretta, sulla base di adesioni ideologiche e/preconcetti vetusti, di matrice manichea e scissionale....
Insomma: nella professione vedrai che ti capiterà di lavorare molto bene a fianco dei medici, non avere timore. Se riuscirai a modulare, però, l'atteggiamento di giusto rispetto nei loro confronti. In fondo, l'essenza dell'intervento psicodiagnostico è la consapevolezza della propria quota di responsabilità negli eventi che ci accadono.
E dal punto di vista epistemologico, sul quesito se la nostra disciplina sia scienza o no, la risposta è già stata molto chiara da parte del collega De Vincetiis.
Non avere dubbi: se hai cuore e testa, farai l'esperienza di una professione molto ricca sul piano umano.
Buono studio!
Dott.ssa Barbara Alessio
psicologa psicoterapeuta
www.almadea.it
Dr.ssa BARBARA ALESSIO
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.4k visite dal 24/08/2012.
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