Come affrontare una grande delusione
Gentili dottori,mi rivolgo a voi perché spero possiate darmi sostegno su come affrontare una situazione che mi sta devastando corpo e anima.Ho 28 anni e da 2mesi soffro per l'improvviso abbandono del mio ragazzo (36 anni) con il quale stavo da 2anni.Avevamo una relazione a distanza sebbene molto intensa, eravamo molto innamorati l'uno dell'altra e c'è stata sempre molta intesa e passioni comuni.Una storia seria da subito e coltivata con serietà da entrambi.La distanza era dovuta alla sede del mio lavoro e fin da quando ci siamo conosciuti sapevamo che avrei dovuto aspettare 2 anni prima di ottenere il trasferimento e poter tornare nella nostra città e poter (eventualmente) anche vivere insieme. Abbiamo sognato e aspettato tanto questo trasferimento e ora che il momento è arrivato (e fra poche settimane sarò definitivam trasferita), lui mi ha lasciato.Improvvisam ha messo in dubbio l'amore che provava per me, ho notato e percepito il suo cambiamento improvviso in POCHI GIORNI.Mi ha tenuto nell'altalena dell'indecisione per settimane per poi lasciarmi definitivam dicendomi che si è reso conto che non provava più il sentimento inziale.Io vi ho consultato qualche settimana fa per cercare di capire cosa sia successo,ma sto soffrendo molto perchè non riesco a darmi una spiegazione,ad accettare e capire come una persona possa cambiare un sentimento in pochi giorni, senza dare segnali, ma dando conferme fino a poco prima.Sono molto delusa e ferita, non riesco più a fidarmi di nessuno, nè a riprendere a vivere degnamente perchè ho sempre in mente mille domande a cui non riesco a dare risposta.Questa delusione è molto grande e, anche se tornasse (ne dubito) non lo vorrei più, però ho proprio necessità di capire cosa sia successo per poter andare avanti e fidarmi di nuovo di qualcuno.
In queste settimane ho avuto modo di sentire diverse opioni "esterne" di persone che conoscevano entrambi e hanno assistio a quello che è avvenuto. So che non dovrei ascoltare molto quello che dicono, però tutti hanno un'opinione comune: lo descrivono come immaturo, irresponsabile e incoerente, incapace di assumersi le responsabilità di adulto (36 anni) e di una relazione concreta. Ma io mi chiedo: può una persona essere tanto immatura da fare una cosa del genere? da arrivare a ferire così forte anche la persona che diceva che avrebbe amato per sempre? Lui mi aveva detto pochi giorni prima di questa "crisi" che avrebbe voluto fare qualcosa di concreto per la nostra vita insieme. Può davvero una persona cambiare idea in così poco tempo? può un amore finire per la paura di essere adulti?Cosa è successo nella sua mente?
non so più come affrontare questa cosa.Dovrei chiudere definitivam la porta a chiave, ma non riesco a smettere di cercare una spiegazione e questo mi crea ansia.Ora peso 36 kg,non riesco a riprendere a vivere come prima, ho stati d'ansia e sbalzi di umore. Potete aiutarmi a capire cosa può essergli successo? magari mi aiuterà a farmene una ragione e dimenticarlo.
In queste settimane ho avuto modo di sentire diverse opioni "esterne" di persone che conoscevano entrambi e hanno assistio a quello che è avvenuto. So che non dovrei ascoltare molto quello che dicono, però tutti hanno un'opinione comune: lo descrivono come immaturo, irresponsabile e incoerente, incapace di assumersi le responsabilità di adulto (36 anni) e di una relazione concreta. Ma io mi chiedo: può una persona essere tanto immatura da fare una cosa del genere? da arrivare a ferire così forte anche la persona che diceva che avrebbe amato per sempre? Lui mi aveva detto pochi giorni prima di questa "crisi" che avrebbe voluto fare qualcosa di concreto per la nostra vita insieme. Può davvero una persona cambiare idea in così poco tempo? può un amore finire per la paura di essere adulti?Cosa è successo nella sua mente?
non so più come affrontare questa cosa.Dovrei chiudere definitivam la porta a chiave, ma non riesco a smettere di cercare una spiegazione e questo mi crea ansia.Ora peso 36 kg,non riesco a riprendere a vivere come prima, ho stati d'ansia e sbalzi di umore. Potete aiutarmi a capire cosa può essergli successo? magari mi aiuterà a farmene una ragione e dimenticarlo.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Può davvero una persona cambiare idea in così poco tempo? può un amore finire per la paura di essere adulti?
Gentile signora, e se la risposta fosse "sì" a tutte e due le domande?
Non sto affermando categoricamente che questo è quello che è successo al suo ex. Ma il solo fatto che un avvenimento ci provoca tanto dolore non vuol dire che non può succedere...
>>Potete aiutarmi a capire cosa può essergli successo? magari mi aiuterà a farmene una ragione e dimenticarlo
Non credo si possa "indovinare" cosa è successo al suo ex a distanza, senza neppure conoscerlo.
Il problema che lei riporta potrebbe essere: "Prima di poter accettare che la nostra storia è finita devo trovare una spiegazione logica, razionale, accettabile, sensata".
Questo potrebbe un pò "intrappolarla". Perchè non è detto che una spiegazione logica, sensata, accettabile esista.
Provo ad immaginare il dolore di una giovane ragazza innamorata che faceva progetti, sognava il suo futuro assieme al ragazzo che ama, e che da un giorno all'altro, invece di veder concretizzate le sue speranze, ha visto questo bel sogno crollarle addosso.
E credo sia difficile da accettare. Ma, mi permetta di essere diretto, prima o poi dovrà farlo. E piangere, disperarsi, arrabbiarsi; ma accettare quello che è successo.
Perchè l'illusione di poter "non accettare" gli eventi dolorosi della nostra vita ci porta solo guai, e lei li sta vivendo sulla sua pelle.
Cosa fare?
Riprendere ad impegnarsi nelle direzioni che sono per lei importanti, "CON" il suo dolore. Anche se non le va, o le sembra inutile.
Darsi tempo. Aspettare che la polvere si abbassi, che il fumo si diradi. Ma non star ferma.
Fare i conti con la sua delusione, con il suo dolore.
E, se proprio sente di non farcela, chiedere aiuto. Gli altri esistono, e può trovare persone disposte ad aiutarla: parenti, amici, e se non ce la fa anche un aiuto specialistico.
Non è che si muoverà quando starà meglio: starà meglio dopo che avrà ripreso a muoversi, anche se all'inizio farà male.
Gentile signora, e se la risposta fosse "sì" a tutte e due le domande?
Non sto affermando categoricamente che questo è quello che è successo al suo ex. Ma il solo fatto che un avvenimento ci provoca tanto dolore non vuol dire che non può succedere...
>>Potete aiutarmi a capire cosa può essergli successo? magari mi aiuterà a farmene una ragione e dimenticarlo
Non credo si possa "indovinare" cosa è successo al suo ex a distanza, senza neppure conoscerlo.
Il problema che lei riporta potrebbe essere: "Prima di poter accettare che la nostra storia è finita devo trovare una spiegazione logica, razionale, accettabile, sensata".
Questo potrebbe un pò "intrappolarla". Perchè non è detto che una spiegazione logica, sensata, accettabile esista.
Provo ad immaginare il dolore di una giovane ragazza innamorata che faceva progetti, sognava il suo futuro assieme al ragazzo che ama, e che da un giorno all'altro, invece di veder concretizzate le sue speranze, ha visto questo bel sogno crollarle addosso.
E credo sia difficile da accettare. Ma, mi permetta di essere diretto, prima o poi dovrà farlo. E piangere, disperarsi, arrabbiarsi; ma accettare quello che è successo.
Perchè l'illusione di poter "non accettare" gli eventi dolorosi della nostra vita ci porta solo guai, e lei li sta vivendo sulla sua pelle.
Cosa fare?
Riprendere ad impegnarsi nelle direzioni che sono per lei importanti, "CON" il suo dolore. Anche se non le va, o le sembra inutile.
Darsi tempo. Aspettare che la polvere si abbassi, che il fumo si diradi. Ma non star ferma.
Fare i conti con la sua delusione, con il suo dolore.
E, se proprio sente di non farcela, chiedere aiuto. Gli altri esistono, e può trovare persone disposte ad aiutarla: parenti, amici, e se non ce la fa anche un aiuto specialistico.
Non è che si muoverà quando starà meglio: starà meglio dopo che avrà ripreso a muoversi, anche se all'inizio farà male.
[#2]
Gentile Ragazza,
La fine di un amore e per di piu' senza avvisaglie visibili di malessere , genera un dolore atroce.
Cosa stia passando della sua mente, e' difficile comprenderlo, forse dava segnali di malessere anche prima, ma non erano chiari e dall' intento comunicativo, forse ha smesso di amare, forse....
Possono essereci tanti " forse" , ma a mio avviso on e' tentando di comprendere cosa sia successo realmente, che smettera' di soffrire, ma cercando magari con aiuti specialistici, di elaborare il lutto di questa fine destruenta, che le sta lacerando psiche e soma.
La fine di un amore, oltre alla mancanza dell' oggetto amato, porta alla ripresa in carico delle parti di se' che l' altro ha fatto nascere, crescere e contenuto dentro di se' , mediante la relazione d' amore.
Lei e' giovane ed anche se non aiuta sentirselo dire, ha una vita davanti a se' , forza e coraggio, prima o poi riprendera' a vivere e ad occuparsi di se'
Le allego un articolo per ulteriore spunto di riflesione. V. Randone
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
La fine di un amore e per di piu' senza avvisaglie visibili di malessere , genera un dolore atroce.
Cosa stia passando della sua mente, e' difficile comprenderlo, forse dava segnali di malessere anche prima, ma non erano chiari e dall' intento comunicativo, forse ha smesso di amare, forse....
Possono essereci tanti " forse" , ma a mio avviso on e' tentando di comprendere cosa sia successo realmente, che smettera' di soffrire, ma cercando magari con aiuti specialistici, di elaborare il lutto di questa fine destruenta, che le sta lacerando psiche e soma.
La fine di un amore, oltre alla mancanza dell' oggetto amato, porta alla ripresa in carico delle parti di se' che l' altro ha fatto nascere, crescere e contenuto dentro di se' , mediante la relazione d' amore.
Lei e' giovane ed anche se non aiuta sentirselo dire, ha una vita davanti a se' , forza e coraggio, prima o poi riprendera' a vivere e ad occuparsi di se'
Le allego un articolo per ulteriore spunto di riflesione. V. Randone
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Vi ringrazio davvero tanto della solerte e gentile risposta, ogni vostro consiglio per me è un grande aiuto per fare anche un piccolo passo avanti. Ormai sono passati quasi due mesi e il fatto di non riuscire ad accettare definitivamente questa cosa mi fa stare molto male.
Forse davvero non riesco ancora ad "elaborare il lutto" come ha detto la dottoressa.
Dentro di me credo di aver trovato una spiegazione a quello che è successo, ma questa spiegazione continua a non bastarmi, forse perchè è stato davvero inaspettato, e per me, che sono molto razionale, è molto difficile accettare un comportamento così impulsivo come quello che ha tenuto lui, prendendo una decisione tanto importante in così poco tempo. Fino a pochi giorni prima era disposto e convinto di voler stare con me e vivere insieme, e lo dimostrava in tante parole e azioni, poi quando il momento vero e proprio è arrivato, si è tirato indietro.
Io credo che lui sia una persona immatura e che sia stato innamorato di me nel senso dell'innamoramento di cui parla la dott.ssa Ravone nel suo articolo, ma non è una persona in grado di "amare" nel senso maturo e adulto del termine (questo è un po' grave a 36 anni). Quando ci stavamo conoscendo, 2 anni fa, mi aveva detto di non sapere se si fosse mai innamorato di nessuna, nè di aver mai provato le farfalle nello stomaco di cui tutti parlano. Quella frase mi colpì molto, e ora a distanza di 2 anni e avendolo provato sulla mia pelle, inizio a capire cosa intendesse. Lui ha avuto almeno 7 fidanzate, come può non aver mai provato le farfalle nello stomaco e aver detto loro "ti amo". Lui si appassiona alle cose e alle persone, a lui "piacciono" ma non le "ama", sono cose molto diverse. Forse è per questo che riesce all'improvviso a mettere da parte una cosa/persona, come se niente fosse. Un po' come un bambino smette di giocare con il suo gioco anche se quello prima gli "piaceva" tanto.
Lui è una persona molto passionale, che accende un grande fuoco quando inizia una passione (o un hobby) o un amore, si concede totalmente e con grande trasporto, e con questo atteggiamento trascina gli altri che si convincono (illudono) che lui sia veramente attratto da quella cosa/persona, e poi improvvisamente molla la presa, senza una spiegazione ragionevole. Forse lo fa quando viene meno l'elemento di novità verso quella cosa/persona, e quando comincia la monotonia e la staticità tipica di tutte le cose/relazioni. Forse lì si blocca e non è in grado di andare avanti.
In questi due anni l'ho visto agire in questo modo nei confronti di molti hobby (sport e passioni varie) che lui ha intrapreso e poi messo improvvisamente da parte, nonostante sembrassero passioni forti e vera. Ora mi sto rendendo conto che ha fatto così anche con me, e forse anche con le precedenti fidanzate, di cui non so molto, ma con le quali è stato al massimo per 2 anni.
Lui, nonostante abbia 36 anni, non sente l'esigenza vera di sistemarsi e per questo è spesso accusato sia dai genitori che da molti amici. Lui parla e parla della vita da "adulto" dicendo "un giorno farò", tutti verbi al futuro, come se la vita da adulto fosse lontana e futura, mentre invece è presente.
Forse non sono stata in grado di cogliere in tempo questi aspetti del suo carattere, e tutt'ora per come è stata improvvisa la cosa, non riesco ad accettare che sia definitiva. Tutte queste cose che vi ho descritto, se fossero realmente così (sono mie ipotesi, perchè comunque non sono uno psicologo e potrei sbagliarmi), dovrebbero essere sufficienti per farmi capire che non è una persona che merita pi
la mia attenzione perchè non è e non sarà mai in grado di darmi quella stabilità che io cerco in un uomo.
Però tutto questo non mi basta, ho sempre dentro di me la sensazione che lui cambi idea, si ravvedi e torni. Chiaramente non sarei più in grado di accettarlo perchè ho perso la fiducia in lui, ma il suo ritorno sarebbe per me un modo per capire che la vita non è così crudele come mi sta sembrando ora e che le persone davvero non possano trattare gli altri come delle "cose", che si possono mettere da parte quando ci si stufa..
Il fatto di non riuscire ad accettare questa realtà mi crea uno stato d'ansia notevole e tensione, non riesco a dormire (nonostante io stia ancora seguendo una cura miorilassante prescritta dal neurologo alcuni mesi fa), ho dolori di tensione muscolare al viso e tensione allo stomaco, ho perso molti chili e nel mio aspetto fisico è visibile il dolore che sto provando. Attorno a me ci sono decine di persone che si stanno mostrando amiche, che mi ascoltano e mi aiutano a sfogarmi e che mi ripetono ogni giorno che l'unica persona che ha perso qualcosa in questa storia è lui. Poi ci sono i colleghi che sto per lasciare (fra 10 giorni verrò trasferita in una altra città) che sono dispiaciuti di perdermi e i nuovi colleghi ansiosi di conoscermi. Tutto attorno è come se fosse perfetto per questo cambiamento, quasi a volermi dire che doveva andare cosi, e ho decine di ragioni per essere felice, ma riesco solo a concentrarmi nell'unica ragione che mi fa essere triste e instabile. Sono preoccupata soprattutto perchè non riesco a concentrarmi nelle cose serie e togliermi questo pensiero ossessivo dalla mente e ho paura di fare una pessima impressione nel mio nuovo posto di lavoro. Questa è una cosa importante che non devo sottovalutare e non dovrei mettere in pericolo a causa sua, per una storia irrreversibilmente chiusa. Però non ci riesco, vedo tutto in salita, non riesco a concentrarmi sulle cose positive perchè sto sempre a pensare e cercare di capire "perchè" lui possa aver fatto così. Ero veramente convinta che fossimo una coppia perfetta e lo erano convinti tutti quelli che ci conoscevano e questo suo abbandono improvviso e inspiegabile è stato veramente un brutto colpo. Non so se la spiegazione che mi sono data sia corretta e sufficiente, e comunque continua a non bastarmi.
Come posso fare i conti con la delusione e con il dolore? e andare avanti "con" il dolore, come avete suggerito voi? quali sono le azioni che dovrei fare? perdonatemi se sono ripetitiva, ma sto proprio male in questa situazione e non posso continuare a piangere ogni giorno, perchè lavoro con il pubblico tutto e sto dando agli altri una brutta impressione di persona instabile e depressa e io non voglio essere così..io non ero così..
Forse davvero non riesco ancora ad "elaborare il lutto" come ha detto la dottoressa.
Dentro di me credo di aver trovato una spiegazione a quello che è successo, ma questa spiegazione continua a non bastarmi, forse perchè è stato davvero inaspettato, e per me, che sono molto razionale, è molto difficile accettare un comportamento così impulsivo come quello che ha tenuto lui, prendendo una decisione tanto importante in così poco tempo. Fino a pochi giorni prima era disposto e convinto di voler stare con me e vivere insieme, e lo dimostrava in tante parole e azioni, poi quando il momento vero e proprio è arrivato, si è tirato indietro.
Io credo che lui sia una persona immatura e che sia stato innamorato di me nel senso dell'innamoramento di cui parla la dott.ssa Ravone nel suo articolo, ma non è una persona in grado di "amare" nel senso maturo e adulto del termine (questo è un po' grave a 36 anni). Quando ci stavamo conoscendo, 2 anni fa, mi aveva detto di non sapere se si fosse mai innamorato di nessuna, nè di aver mai provato le farfalle nello stomaco di cui tutti parlano. Quella frase mi colpì molto, e ora a distanza di 2 anni e avendolo provato sulla mia pelle, inizio a capire cosa intendesse. Lui ha avuto almeno 7 fidanzate, come può non aver mai provato le farfalle nello stomaco e aver detto loro "ti amo". Lui si appassiona alle cose e alle persone, a lui "piacciono" ma non le "ama", sono cose molto diverse. Forse è per questo che riesce all'improvviso a mettere da parte una cosa/persona, come se niente fosse. Un po' come un bambino smette di giocare con il suo gioco anche se quello prima gli "piaceva" tanto.
Lui è una persona molto passionale, che accende un grande fuoco quando inizia una passione (o un hobby) o un amore, si concede totalmente e con grande trasporto, e con questo atteggiamento trascina gli altri che si convincono (illudono) che lui sia veramente attratto da quella cosa/persona, e poi improvvisamente molla la presa, senza una spiegazione ragionevole. Forse lo fa quando viene meno l'elemento di novità verso quella cosa/persona, e quando comincia la monotonia e la staticità tipica di tutte le cose/relazioni. Forse lì si blocca e non è in grado di andare avanti.
In questi due anni l'ho visto agire in questo modo nei confronti di molti hobby (sport e passioni varie) che lui ha intrapreso e poi messo improvvisamente da parte, nonostante sembrassero passioni forti e vera. Ora mi sto rendendo conto che ha fatto così anche con me, e forse anche con le precedenti fidanzate, di cui non so molto, ma con le quali è stato al massimo per 2 anni.
Lui, nonostante abbia 36 anni, non sente l'esigenza vera di sistemarsi e per questo è spesso accusato sia dai genitori che da molti amici. Lui parla e parla della vita da "adulto" dicendo "un giorno farò", tutti verbi al futuro, come se la vita da adulto fosse lontana e futura, mentre invece è presente.
Forse non sono stata in grado di cogliere in tempo questi aspetti del suo carattere, e tutt'ora per come è stata improvvisa la cosa, non riesco ad accettare che sia definitiva. Tutte queste cose che vi ho descritto, se fossero realmente così (sono mie ipotesi, perchè comunque non sono uno psicologo e potrei sbagliarmi), dovrebbero essere sufficienti per farmi capire che non è una persona che merita pi
la mia attenzione perchè non è e non sarà mai in grado di darmi quella stabilità che io cerco in un uomo.
Però tutto questo non mi basta, ho sempre dentro di me la sensazione che lui cambi idea, si ravvedi e torni. Chiaramente non sarei più in grado di accettarlo perchè ho perso la fiducia in lui, ma il suo ritorno sarebbe per me un modo per capire che la vita non è così crudele come mi sta sembrando ora e che le persone davvero non possano trattare gli altri come delle "cose", che si possono mettere da parte quando ci si stufa..
Il fatto di non riuscire ad accettare questa realtà mi crea uno stato d'ansia notevole e tensione, non riesco a dormire (nonostante io stia ancora seguendo una cura miorilassante prescritta dal neurologo alcuni mesi fa), ho dolori di tensione muscolare al viso e tensione allo stomaco, ho perso molti chili e nel mio aspetto fisico è visibile il dolore che sto provando. Attorno a me ci sono decine di persone che si stanno mostrando amiche, che mi ascoltano e mi aiutano a sfogarmi e che mi ripetono ogni giorno che l'unica persona che ha perso qualcosa in questa storia è lui. Poi ci sono i colleghi che sto per lasciare (fra 10 giorni verrò trasferita in una altra città) che sono dispiaciuti di perdermi e i nuovi colleghi ansiosi di conoscermi. Tutto attorno è come se fosse perfetto per questo cambiamento, quasi a volermi dire che doveva andare cosi, e ho decine di ragioni per essere felice, ma riesco solo a concentrarmi nell'unica ragione che mi fa essere triste e instabile. Sono preoccupata soprattutto perchè non riesco a concentrarmi nelle cose serie e togliermi questo pensiero ossessivo dalla mente e ho paura di fare una pessima impressione nel mio nuovo posto di lavoro. Questa è una cosa importante che non devo sottovalutare e non dovrei mettere in pericolo a causa sua, per una storia irrreversibilmente chiusa. Però non ci riesco, vedo tutto in salita, non riesco a concentrarmi sulle cose positive perchè sto sempre a pensare e cercare di capire "perchè" lui possa aver fatto così. Ero veramente convinta che fossimo una coppia perfetta e lo erano convinti tutti quelli che ci conoscevano e questo suo abbandono improvviso e inspiegabile è stato veramente un brutto colpo. Non so se la spiegazione che mi sono data sia corretta e sufficiente, e comunque continua a non bastarmi.
Come posso fare i conti con la delusione e con il dolore? e andare avanti "con" il dolore, come avete suggerito voi? quali sono le azioni che dovrei fare? perdonatemi se sono ripetitiva, ma sto proprio male in questa situazione e non posso continuare a piangere ogni giorno, perchè lavoro con il pubblico tutto e sto dando agli altri una brutta impressione di persona instabile e depressa e io non voglio essere così..io non ero così..
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
Il suo lungo sfogo/riflessione e quello che racconta sui suoi amici ("Attorno a me ci sono decine di persone che si stanno mostrando amiche, che mi ascoltano e mi aiutano a sfogarmi e che mi ripetono ogni giorno che l'unica persona che ha perso qualcosa in questa storia è lui") mi fanno pensare che è possibile che lei sia entrata in un "circolo vizioso" rimuginativo.
La mia ipotesi è questa: la sua mente potrebbe suggerirle delle domande (es., "Ma perchè si è comportato così?"), e poi lei potrebbe impegnarsi a lungo per cercare delle risposte, che comunque non la soddisfano mai.
Se questo avviene, forse lei si impegna tanto proprio per cercare una spiegazione e per arginare il dolore.
Il problema sorge perchè, non potendo trovare soddisfazione nelle risposte, lei continua a pensarci e ripensarci, alla ricerca di risposte che le rendano più accettabile una situazione che lei non accetta.
Che queste domande le vengano in mente, è naturale. Ma lei non è obbligata a cercare le risposte. Anche perchè, forse, cosa è accaduto realmente non lo saprà mai con certezza, potrà soltanto fare delle congetture.
Se lei riesce a tenersi le domande in mente senza cercare delle risposte, allora pian piano l'esigenza di rispondere potrà venir meno, a patto che lei smetta anche di sfogarsi con gli amici, rimestando continuamente la stessa zuppa.
Se invece sente di non farcela, allora un aiuto specialistico potrebbe essere importante per smettere di mettere legna sotto il fuoco della rimuginazione.
Cordiali saluti
La mia ipotesi è questa: la sua mente potrebbe suggerirle delle domande (es., "Ma perchè si è comportato così?"), e poi lei potrebbe impegnarsi a lungo per cercare delle risposte, che comunque non la soddisfano mai.
Se questo avviene, forse lei si impegna tanto proprio per cercare una spiegazione e per arginare il dolore.
Il problema sorge perchè, non potendo trovare soddisfazione nelle risposte, lei continua a pensarci e ripensarci, alla ricerca di risposte che le rendano più accettabile una situazione che lei non accetta.
Che queste domande le vengano in mente, è naturale. Ma lei non è obbligata a cercare le risposte. Anche perchè, forse, cosa è accaduto realmente non lo saprà mai con certezza, potrà soltanto fare delle congetture.
Se lei riesce a tenersi le domande in mente senza cercare delle risposte, allora pian piano l'esigenza di rispondere potrà venir meno, a patto che lei smetta anche di sfogarsi con gli amici, rimestando continuamente la stessa zuppa.
Se invece sente di non farcela, allora un aiuto specialistico potrebbe essere importante per smettere di mettere legna sotto il fuoco della rimuginazione.
Cordiali saluti
[#5]
Utente
Grazie della sua attenzion e del suo sostegno..
Si, credo proprio di essere entrata nel circolo vizioso delle remuginazione, perchè, come dice lei, ho un bsiogno impagabile di avere spiegazioni e ho mille domande in testa a cui trovo risposte ma ogni risposta mi soddisfa per poche ore e poi sono punto e a capo.
Iniziano nuove domande e nuove risposte e non riesco proprio ad accettare questa cosa improvvisa.
In certi momenti cerco di pensarlo come se fosse morto, nel senso di una persona che per me non esiste più, però questa volontà non è abbastanza forte da eliminarlo totalmente dai miei pensieri.
Poi c'è un'altra cosa che mi tiene in bilico: fra qualche giorno (appena ultimerò il tralscoco) dovrò restituirgli le sue cose che sono a casa mia. Ho paura di affrontare quel momento, di doverlo chiamare per dirgli di venire a riprendersele o di passare da lui a riportargliele. Cercherò di farlo nel modo meno doloroso e più veloce possibile, in modo che non abbia occasione di parlarmi, anche se, dopo quell'incontro, magari si sentirà di contattarmi o mandarmi un sms anche solo per dirmi addio...e so che sarà molto doloroso..
E poi vorrei dirgli tutto quello che penso di lui, non è ho mai avuto occasione vera e propria dopo quello che è successo, e sento il bisogno di dirgli che mi ha deluso e ferito. Ho scritto una mail che non gli ho mai inviato, ma che desidero profondamente che lui legga. Non voglio farlo con l'intenzione di fargli cambiare idea, nè di farlo ragionare, è solo un bisogno (sicuramente egoistico) che ho di sbattegli in faccia quello che penso. Questo può essere rischioso e contraproducente perchè potrebbe riaprirmi la ferita e farmi soffrire ancora di più, però nello stesso tempo se non glielo dirò e non riuscirò a sfogarmi con lui, temo che questa ferita non si cicatrizzerà mai..
Si, credo proprio di essere entrata nel circolo vizioso delle remuginazione, perchè, come dice lei, ho un bsiogno impagabile di avere spiegazioni e ho mille domande in testa a cui trovo risposte ma ogni risposta mi soddisfa per poche ore e poi sono punto e a capo.
Iniziano nuove domande e nuove risposte e non riesco proprio ad accettare questa cosa improvvisa.
In certi momenti cerco di pensarlo come se fosse morto, nel senso di una persona che per me non esiste più, però questa volontà non è abbastanza forte da eliminarlo totalmente dai miei pensieri.
Poi c'è un'altra cosa che mi tiene in bilico: fra qualche giorno (appena ultimerò il tralscoco) dovrò restituirgli le sue cose che sono a casa mia. Ho paura di affrontare quel momento, di doverlo chiamare per dirgli di venire a riprendersele o di passare da lui a riportargliele. Cercherò di farlo nel modo meno doloroso e più veloce possibile, in modo che non abbia occasione di parlarmi, anche se, dopo quell'incontro, magari si sentirà di contattarmi o mandarmi un sms anche solo per dirmi addio...e so che sarà molto doloroso..
E poi vorrei dirgli tutto quello che penso di lui, non è ho mai avuto occasione vera e propria dopo quello che è successo, e sento il bisogno di dirgli che mi ha deluso e ferito. Ho scritto una mail che non gli ho mai inviato, ma che desidero profondamente che lui legga. Non voglio farlo con l'intenzione di fargli cambiare idea, nè di farlo ragionare, è solo un bisogno (sicuramente egoistico) che ho di sbattegli in faccia quello che penso. Questo può essere rischioso e contraproducente perchè potrebbe riaprirmi la ferita e farmi soffrire ancora di più, però nello stesso tempo se non glielo dirò e non riuscirò a sfogarmi con lui, temo che questa ferita non si cicatrizzerà mai..
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta
E' comprensibile che lei possa sentirsi ambivalente, e che possa da un lato coltivare la speranza che lui ritorni, ma dall'altro anche la rabbia ed il desiderio di chiudere.
Sono momenti, anche lunghi, che ricorrono spesso alla fine di una storia d'amore, specie se questa fine non è decisa di comune accordo ma "imposta" da una parte all'altra della coppia.
Forse tutte queste domande richiedono che lei non le "nutra" più con le risposte; altrimenti, come piante infestanti, continueranno a germogliare e moltiplicarsi nella sua mente, distogliendola dal muoversi in direzioni che per lei, nella sua vita, possono essere molto importanti.
Cordialmente
Sono momenti, anche lunghi, che ricorrono spesso alla fine di una storia d'amore, specie se questa fine non è decisa di comune accordo ma "imposta" da una parte all'altra della coppia.
Forse tutte queste domande richiedono che lei non le "nutra" più con le risposte; altrimenti, come piante infestanti, continueranno a germogliare e moltiplicarsi nella sua mente, distogliendola dal muoversi in direzioni che per lei, nella sua vita, possono essere molto importanti.
Cordialmente
[#7]
Utente
La ringrazio dei suoi preziosi consigli. Proverò con tutte le mie forze ad ignorare le domande che mi vengono in mente e soprattutto a non proseguire con questa infinita ricerca di risposte.
Spero di farcela al più presto, perchè rischio davvero di perdere di vista le cose che contano davvero.
grazie ancora..
Spero di farcela al più presto, perchè rischio davvero di perdere di vista le cose che contano davvero.
grazie ancora..
[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Spero di farcela al più presto, perchè rischio davvero di perdere di vista le cose che contano davvero
Questa sua frase mi ha colpito molto. Le auguro allora di risollevare la vista proprio su quelle cose che nella sua vita sono per lei di grande valore.
Il resto verrà da sè.
Un cordiale "a rileggerci" e, se volesse aggiornarci, siamo qui
Questa sua frase mi ha colpito molto. Le auguro allora di risollevare la vista proprio su quelle cose che nella sua vita sono per lei di grande valore.
Il resto verrà da sè.
Un cordiale "a rileggerci" e, se volesse aggiornarci, siamo qui
[#9]
Utente
La ringrazio molto, ieri le sue parole mi sono state di grane aiuto. Ho raccolto tutte le mie forze e sono uscita con un amico e pensavo di cominciare a stare un pochino meglio.Ho cercato di pensare che lui è fatto così, questa è stata la sua scelta e io non posso farci nulla. Però sono ancora molto delusa. Poi oggi ho ricevuto un suo messaggio dove mi chiede come sto. Leggerlo mi ha fatto di nuovo crollare totalmente a terra, punto e a capo dall'inizio. Sono a lavoro e ho le lacrime agli occhi tutta la mattina, non riesco neanche a emettere parole e lavoro con il pubblico allo sportello. E' una tortura incredibile, sono ancora troppo vulnerabile.
Voorei rispondergli e dirgli tutto quello che penso, che mi ha deluso e ferito pronfondamente e non voglio più avere a che fare con lui e che gli restituirò le sue cose entro la prossima settimana. Potrei cogliere questa occasione per dirgli finalmente quello che sento e liberarmi di questo rancore che altrimenti rischierei di portarmi dentro, e poi chiudere definitivamente la porta per sempre. Pensa che dirgli quello che penso possa aiutarmi a stare meglio e poi andare avanti senza di lui? o è meglio ignorarlo totalmente e non rispondergli in alcun modo e chiudere per sempre senza dirgli quelle cose?
mi scuso se queste domande paiono infantili, ma mi sento così ferita e debole e ho proprio bisogno di un qualcosa da cui ripartire..
aspetto un suo consiglio e nel frattempo continuerò a rifletterci prima di fare cose avventate..
grazie davvero
Voorei rispondergli e dirgli tutto quello che penso, che mi ha deluso e ferito pronfondamente e non voglio più avere a che fare con lui e che gli restituirò le sue cose entro la prossima settimana. Potrei cogliere questa occasione per dirgli finalmente quello che sento e liberarmi di questo rancore che altrimenti rischierei di portarmi dentro, e poi chiudere definitivamente la porta per sempre. Pensa che dirgli quello che penso possa aiutarmi a stare meglio e poi andare avanti senza di lui? o è meglio ignorarlo totalmente e non rispondergli in alcun modo e chiudere per sempre senza dirgli quelle cose?
mi scuso se queste domande paiono infantili, ma mi sento così ferita e debole e ho proprio bisogno di un qualcosa da cui ripartire..
aspetto un suo consiglio e nel frattempo continuerò a rifletterci prima di fare cose avventate..
grazie davvero
[#10]
Psicologo, Psicoterapeuta
Mi piacerebbe poterle dire "faccia questo, faccia quest'altro" e farle passare il dolore. Credo che piacerebbe a molti di noi psicologi avere questo straordinario potere, e guarire le persone dalla sofferenza.
Ma non è così. Se io le dicessi "Lo chiami e si sfoghi", oppure "Si lasci tutto alle spalle", in questo caso starei rimuginando insieme a lei. E la mia indicazione è proprio smettere di cercare risposte, non smettere di farsi domande.
In tutta onestà, posso dirle che non basterà lo sforzo di un giorno per ritornare a vivere pienamente. Ma posso invitarla a valutare che effetto ha avuto su di lei uscire, MENTRE era fuori e DOPO essere uscita. E' stato peggio? Ha avuto qualche momento in cui si è sentita di nuovo in contatto con la sua vita? Se potesse tornare indietro, sceglierebbe di non uscire con il suo amico?
Le vorrei chiedere un'ultima cosa: vorrei sapere se ha scelto la data esatta (il giorno, il mese, l'anno) in cui lei desidera tornare a vivere. E per "tornare a vivere" non intendo "dimenticare tutto" o "non soffrire più", ma tornare ad occuparsi DI LEI e DELLA SUA VITA anche se sta soffrendo come una martire.
Ma non è così. Se io le dicessi "Lo chiami e si sfoghi", oppure "Si lasci tutto alle spalle", in questo caso starei rimuginando insieme a lei. E la mia indicazione è proprio smettere di cercare risposte, non smettere di farsi domande.
In tutta onestà, posso dirle che non basterà lo sforzo di un giorno per ritornare a vivere pienamente. Ma posso invitarla a valutare che effetto ha avuto su di lei uscire, MENTRE era fuori e DOPO essere uscita. E' stato peggio? Ha avuto qualche momento in cui si è sentita di nuovo in contatto con la sua vita? Se potesse tornare indietro, sceglierebbe di non uscire con il suo amico?
Le vorrei chiedere un'ultima cosa: vorrei sapere se ha scelto la data esatta (il giorno, il mese, l'anno) in cui lei desidera tornare a vivere. E per "tornare a vivere" non intendo "dimenticare tutto" o "non soffrire più", ma tornare ad occuparsi DI LEI e DELLA SUA VITA anche se sta soffrendo come una martire.
[#11]
Utente
Se potessi tornare indietro uscirei nuovamente con il mio amico, perchè ho sentito una persona vicina e in quel momento ho capito che nel mondo non tutti ti faranno male, e che ci sono delle persone disposte a starmi vicino senza volere nulla in cambio.
Dopo averci riflettutto tutto il giorno, ieri, alla fine ho deciso di inviargli quella mail in cui gli dico quello che penso di lui e di quello che il suo atteggiamento mi ha provocato. Sentivo proprio il bisogno di dirgli questi miei pensieri per smettere di provare rancore, e adesso mi sento in un certo senso liberata da quel peso grande che avevo nello stomaco e non mi stava lasciando vivere. Forse era quello il passo che dovevo fare per poter poi decidere di riprendere la mia vita in mano e occuparmi di me. Da ora posso ricominciare a vivere.
So che le parole che gli ho scritto gli faranno male, ma non sono insulti, sono solo parole vere e la verità si sa che spesso fa male.
Ora c'è la possibilità che mi risponderà e mi scriverà qualcosa che mi farà stare ancora peggio e quello sarà il colpo di grazia da cui potrò ripartire. Solo così finirò di piangere tutte le mie lacrime.
Lui potrebbe finalmente crescere e avere quella molla che lo fa sbloccare dalla paura di crescere e POTREBBE rendersi conto di quello che ha fatto e perso e tornare indietro, e a quel punto sarò io a SCEGLIERE se riprenderlo o no, perchè in quel caso la strada che dovrà fare sarà molto stretta e in salita e non sarà facile rientrare dalla stessa porta dalla quale è uscito. Perchè io, se dovesse prima o poi tornare, lo vorrò solo se sarà veramente cresciuto e avrà imparato la lezione. Ma ad ogni modo non gli ho scritto per fargli cambiare idea, ma solo per dirgli quello che penso, perchè sentivo proprio il bisogno di farlo prima di poter voltare pagina e chiudere.
Altrimenti potrebbe comunque restare indifferente a quello che gli ho scritto e continuare ad essere immaturo e a quel punto avrò la conferma che non ho perso niente di speciale..
Sembra quasi che ad ogni modo la situazione si evolverà a mio favore, solo che ora non riesco ancora a coglierne la concretezza perchè il dolore che provo va a ondate con intervalli di lucidità.
La ringrazio per il sostegno e i consigli veramente preziosi che sono stati un grande aiuto per tirarmi su.
Spero di poterle scrivere presto che ho superato bene questa fase. Ad ogni modo smetterò di cercare risposte come mi ha consigliato lei, e mettendo insieme tutti questi passi prima o poi uscirò dal tunnel..
Dopo averci riflettutto tutto il giorno, ieri, alla fine ho deciso di inviargli quella mail in cui gli dico quello che penso di lui e di quello che il suo atteggiamento mi ha provocato. Sentivo proprio il bisogno di dirgli questi miei pensieri per smettere di provare rancore, e adesso mi sento in un certo senso liberata da quel peso grande che avevo nello stomaco e non mi stava lasciando vivere. Forse era quello il passo che dovevo fare per poter poi decidere di riprendere la mia vita in mano e occuparmi di me. Da ora posso ricominciare a vivere.
So che le parole che gli ho scritto gli faranno male, ma non sono insulti, sono solo parole vere e la verità si sa che spesso fa male.
Ora c'è la possibilità che mi risponderà e mi scriverà qualcosa che mi farà stare ancora peggio e quello sarà il colpo di grazia da cui potrò ripartire. Solo così finirò di piangere tutte le mie lacrime.
Lui potrebbe finalmente crescere e avere quella molla che lo fa sbloccare dalla paura di crescere e POTREBBE rendersi conto di quello che ha fatto e perso e tornare indietro, e a quel punto sarò io a SCEGLIERE se riprenderlo o no, perchè in quel caso la strada che dovrà fare sarà molto stretta e in salita e non sarà facile rientrare dalla stessa porta dalla quale è uscito. Perchè io, se dovesse prima o poi tornare, lo vorrò solo se sarà veramente cresciuto e avrà imparato la lezione. Ma ad ogni modo non gli ho scritto per fargli cambiare idea, ma solo per dirgli quello che penso, perchè sentivo proprio il bisogno di farlo prima di poter voltare pagina e chiudere.
Altrimenti potrebbe comunque restare indifferente a quello che gli ho scritto e continuare ad essere immaturo e a quel punto avrò la conferma che non ho perso niente di speciale..
Sembra quasi che ad ogni modo la situazione si evolverà a mio favore, solo che ora non riesco ancora a coglierne la concretezza perchè il dolore che provo va a ondate con intervalli di lucidità.
La ringrazio per il sostegno e i consigli veramente preziosi che sono stati un grande aiuto per tirarmi su.
Spero di poterle scrivere presto che ho superato bene questa fase. Ad ogni modo smetterò di cercare risposte come mi ha consigliato lei, e mettendo insieme tutti questi passi prima o poi uscirò dal tunnel..
[#12]
Utente
Come previsto è tornato. Dopo uno scambio di mail molto forti, in cui entrambi abbiamo tirato fuori quello che avevamo, mi ha chiesto di vederci e abbiamo parlato molto. Mi ha spiegato i motivi per cui se ne è andato: la monotonia, la paura di affrontare la concretezza del mio ritorno e le responsabilità di una vita di coppia. Tuttte cose che ha capito piano piano con il tempo, in questo periodo in cui dice di essersi accorto che gli manco e che prova un sentimento forte verso di me (che però non sa definire) vorrebbe riavvicinarsi, provare a riscoprirci e superare, riavvicinandoci, quell'adagiamento in cui eravamo caduti x via delle distanza e che lui, anzichè affrontare e discuterne insieme, ha evitato scappando via senza darmi spiegazioni.
Non so che pensare. Sono distrutta tra la ragione che mi dice che le sue parole non sono abbastanza convincenti e che è molto pericoloso lasciarsi andare perchè potrebbe essere un falso ritorno; e il cuore che mi dice di provare, perchè se non rischio non saprò mai come è andata e poi perchè in fondo sento che ci tiene davvero.
Ho molta paura. Non riesco a fidarmi ma nello stesso tempo sento che qualcosa mi dice di darci una seconda possibilità, perchè la nostra relazione non era davvero finita.
Non scrivo qui per chiedervi cosa devo fare, perché alla fine la decisione sarà solo mia, ma solo per chiedere aiuto su come affrontare questa forte situazione di tensione.
Forse sto solo cercando di proteggermi da una cosa che ci sono serie possibilità che mi farà soffrire molto e sicuramente sto peggiorando la situazione..perchè lo sento sul mio corpo.
Ho davvero paura per me, non riesco a mangiare, ho lo stomaco bloccato, la tensione nervosa in testa e sui denti, mi manca il respiro, ho paura che mi venga un attacco di panico (purtroppo mi è capitato altre volte) e abito da sola in una città dove non conosco nessuno.. E qualsiasi cosa io faccia, sia che gli consenta di riavvicinarsi, sia che lo mandi via, mi fa comunque stare male perchè non allevia il mio stato d'ansia... ho paura di fare una brutta fine..
Non so che pensare. Sono distrutta tra la ragione che mi dice che le sue parole non sono abbastanza convincenti e che è molto pericoloso lasciarsi andare perchè potrebbe essere un falso ritorno; e il cuore che mi dice di provare, perchè se non rischio non saprò mai come è andata e poi perchè in fondo sento che ci tiene davvero.
Ho molta paura. Non riesco a fidarmi ma nello stesso tempo sento che qualcosa mi dice di darci una seconda possibilità, perchè la nostra relazione non era davvero finita.
Non scrivo qui per chiedervi cosa devo fare, perché alla fine la decisione sarà solo mia, ma solo per chiedere aiuto su come affrontare questa forte situazione di tensione.
Forse sto solo cercando di proteggermi da una cosa che ci sono serie possibilità che mi farà soffrire molto e sicuramente sto peggiorando la situazione..perchè lo sento sul mio corpo.
Ho davvero paura per me, non riesco a mangiare, ho lo stomaco bloccato, la tensione nervosa in testa e sui denti, mi manca il respiro, ho paura che mi venga un attacco di panico (purtroppo mi è capitato altre volte) e abito da sola in una città dove non conosco nessuno.. E qualsiasi cosa io faccia, sia che gli consenta di riavvicinarsi, sia che lo mandi via, mi fa comunque stare male perchè non allevia il mio stato d'ansia... ho paura di fare una brutta fine..
[#13]
Psicologo, Psicoterapeuta
Molto lucidamente ha chiaro che non possiamo né sappiamo dirle quale sia la scelta "giusta" per lei.
Mi sento di farle notare che "scegliere" può significare "avvicinarsi" o "fuggire". Può avvicinarsi a questa persona o fuggire dalla solitudine; può andare verso lo star sola o fuggire dalla paura di soffrire di nuovo.
Ponga attenzione a questo aspetto, magari chiedendosi verso quale direzione vuole incamminarsi piú che da cosa vuole scappare.
Le difficoltá di adattamento ad una nuova cittá sono molto comuni. Ció che cambia è il modo in cui le affrontiamo. Ma questo vale forse per tutti i problemi con cui le nostre vite inevitabilmente ci confrontano.
Se lo desidera, ci aggiorni. Ma tenga presente che un servizio online come questo puó fornire un orientamento, e che per una consulenza piú orientata ad un eventuale valutazione o sostegno potrá rivolgersi ai Servizi della sua cittá o ad uno psocologo libero professionista.
Cordialmente
Mi sento di farle notare che "scegliere" può significare "avvicinarsi" o "fuggire". Può avvicinarsi a questa persona o fuggire dalla solitudine; può andare verso lo star sola o fuggire dalla paura di soffrire di nuovo.
Ponga attenzione a questo aspetto, magari chiedendosi verso quale direzione vuole incamminarsi piú che da cosa vuole scappare.
Le difficoltá di adattamento ad una nuova cittá sono molto comuni. Ció che cambia è il modo in cui le affrontiamo. Ma questo vale forse per tutti i problemi con cui le nostre vite inevitabilmente ci confrontano.
Se lo desidera, ci aggiorni. Ma tenga presente che un servizio online come questo puó fornire un orientamento, e che per una consulenza piú orientata ad un eventuale valutazione o sostegno potrá rivolgersi ai Servizi della sua cittá o ad uno psocologo libero professionista.
Cordialmente
[#14]
Utente
Gentile dottore, le scrivo ancora dopo dieci giorni perchè ancora non posso dire di stare bene, nonostante vada un po' meglio, e per avere, ancora una volta, il suo supporto..La ringrazio molto per questo, le sue parole mi aiutano sempre tanto..
Come le ho scritto una decina di giorni fa, lui ha provato a riavvicinarsi, ci siamo visti diverse volte e abbiamo parlato, ma ci sono stati momenti in cui io ero molto diffidente, tanto da spaventarlo (Come dice lui) e fargli fare marcia indietro e allontanarsi di nuovo, per poi riavvicinarsi qualche giorno dopo, in un continuo vai e vieni..
In sostanza lui dice di volermi un grande bene, ha il desiderio di cercarmi, di passare del tempo con me e sta bene in mia compagnia, e dice che sono una persona speciale che non vorrebbe perdere mai,ma non è ancora sicuro se quello che prova è veramente amore e non sa cosa vuole, ha una grande paura di farmi soffrire e di sbagliare ancora una volta.
Lui mi ha detto che ogni sera prega il signore che faccia incrociare la sua strada con la mia, ma che ha tanta paura ed è bloccato da questo.
Io gli ho detto, con molta serenità, che in questo ultimo periodo ho smesso di farmi domande, e di provare odio o rancore e di aver capito che l'unico che deve farsi domande ora è lui, per capire cosa vuole da me e dalla sua vita (continua ad avere problemi nella situazione lavorativa,e sta valutando l'idea di licenziarsi perchè il lavoro che sta mettendo seriamente in crisi la sua salute). Gli ho detto di prendersi tutto il tempo che vuole per pensare e capirsi e se poi un giorno si renderà conto di avere davvero il desiderio di stare con me, potremo insieme riaffrontare il discorso.
Io penso che questa sia la soluzione migliore, perchè lui ha bisogno di chiarirsi e trovare la sua sicurezza, perchè senza di questa non sarà mai certo di aver fatto la scelta giusta e io rieschierò di essere sempre diffidente.
A dirla così sembrerebbe che tutto sia "risolto" o meglio sia in una situazione tale da essere meno doloroso per entrambi. Ma io non riesco a essere ferma in questa posizione, continuo a soffrire, continuo ad avere il desiderio di cercarlo e di stare con lui e la notte sogno che ci rincontriamo.
Sto cercando di vivere la mia vita, il mio nuovo lavoro, i miei amici (e finalmente sono tornata a vivere nella nostra città), e a grandi linee penso di essere una persona che riesce a reggersi sulle sue gambe senza dovrsi appoggiare al patrner, però io continuo a pensare che la mia vita con lui potrebbe essere migliore e non riesco a smettere di desiderarla con lui.
Lui mi cerca tutti i giorni, ci sentiamo per sms, e avolte ci vediamo anche, ma ogni volta è come se ci fosse qualcosa che ci blocca, che non ci consente di "ritrovarci"..
Ho un senso senso che non riesco a ignorare, sento che entrambi desideriamo la stessa cosa (di ritrovarci), ma la paura di sbagliare, di soffrire, di illudere l'altro è così forte che non ci permette di incontrarci..Io lo sento che lui ci tiene davvero a me e sento che è sincero quando mi parla e mi cerca, ma sento anche che è profondamente indeciso e spaventato e ho paura di fare mosse sbagliate per compromettere tutto.
Ma io mi chiedo: come possono due persone che desiderano la stessa cosa non riuscire a ritrovarsi? la paura e l'insicurezza possono essere davvero così forti da impedire che due persone che si amano (se è vero che ci amiamo) non riescano a ritrovarsi mai più? O forse questo desiderio non è abbastanza forte, ed è per questo che non riesce a vincere le paure??
è come se fossimo in una stanza buia, io so che lui c'è e che mi sta cercando e anche lui sa che io sono lì che lo cerco, ma non riusciamo a trovarci, c'è troppo buio, a volte ci sfioriamo ma non ci afferriamo mai..
E nel frattempo io continuo a stare male, ad avere l'ansia e non riuscire mangiare e ad essere veramente felice come ero prima.
Cosa posso fare per stare meglio? io so che ora è difficile immaginare l'esisto di questa storia, ma vorrei riuscire a trovare l'approccio giusto per affrontarla. Che atteggiamento dovrei avere?
la ringrazio tanto..
Come le ho scritto una decina di giorni fa, lui ha provato a riavvicinarsi, ci siamo visti diverse volte e abbiamo parlato, ma ci sono stati momenti in cui io ero molto diffidente, tanto da spaventarlo (Come dice lui) e fargli fare marcia indietro e allontanarsi di nuovo, per poi riavvicinarsi qualche giorno dopo, in un continuo vai e vieni..
In sostanza lui dice di volermi un grande bene, ha il desiderio di cercarmi, di passare del tempo con me e sta bene in mia compagnia, e dice che sono una persona speciale che non vorrebbe perdere mai,ma non è ancora sicuro se quello che prova è veramente amore e non sa cosa vuole, ha una grande paura di farmi soffrire e di sbagliare ancora una volta.
Lui mi ha detto che ogni sera prega il signore che faccia incrociare la sua strada con la mia, ma che ha tanta paura ed è bloccato da questo.
Io gli ho detto, con molta serenità, che in questo ultimo periodo ho smesso di farmi domande, e di provare odio o rancore e di aver capito che l'unico che deve farsi domande ora è lui, per capire cosa vuole da me e dalla sua vita (continua ad avere problemi nella situazione lavorativa,e sta valutando l'idea di licenziarsi perchè il lavoro che sta mettendo seriamente in crisi la sua salute). Gli ho detto di prendersi tutto il tempo che vuole per pensare e capirsi e se poi un giorno si renderà conto di avere davvero il desiderio di stare con me, potremo insieme riaffrontare il discorso.
Io penso che questa sia la soluzione migliore, perchè lui ha bisogno di chiarirsi e trovare la sua sicurezza, perchè senza di questa non sarà mai certo di aver fatto la scelta giusta e io rieschierò di essere sempre diffidente.
A dirla così sembrerebbe che tutto sia "risolto" o meglio sia in una situazione tale da essere meno doloroso per entrambi. Ma io non riesco a essere ferma in questa posizione, continuo a soffrire, continuo ad avere il desiderio di cercarlo e di stare con lui e la notte sogno che ci rincontriamo.
Sto cercando di vivere la mia vita, il mio nuovo lavoro, i miei amici (e finalmente sono tornata a vivere nella nostra città), e a grandi linee penso di essere una persona che riesce a reggersi sulle sue gambe senza dovrsi appoggiare al patrner, però io continuo a pensare che la mia vita con lui potrebbe essere migliore e non riesco a smettere di desiderarla con lui.
Lui mi cerca tutti i giorni, ci sentiamo per sms, e avolte ci vediamo anche, ma ogni volta è come se ci fosse qualcosa che ci blocca, che non ci consente di "ritrovarci"..
Ho un senso senso che non riesco a ignorare, sento che entrambi desideriamo la stessa cosa (di ritrovarci), ma la paura di sbagliare, di soffrire, di illudere l'altro è così forte che non ci permette di incontrarci..Io lo sento che lui ci tiene davvero a me e sento che è sincero quando mi parla e mi cerca, ma sento anche che è profondamente indeciso e spaventato e ho paura di fare mosse sbagliate per compromettere tutto.
Ma io mi chiedo: come possono due persone che desiderano la stessa cosa non riuscire a ritrovarsi? la paura e l'insicurezza possono essere davvero così forti da impedire che due persone che si amano (se è vero che ci amiamo) non riescano a ritrovarsi mai più? O forse questo desiderio non è abbastanza forte, ed è per questo che non riesce a vincere le paure??
è come se fossimo in una stanza buia, io so che lui c'è e che mi sta cercando e anche lui sa che io sono lì che lo cerco, ma non riusciamo a trovarci, c'è troppo buio, a volte ci sfioriamo ma non ci afferriamo mai..
E nel frattempo io continuo a stare male, ad avere l'ansia e non riuscire mangiare e ad essere veramente felice come ero prima.
Cosa posso fare per stare meglio? io so che ora è difficile immaginare l'esisto di questa storia, ma vorrei riuscire a trovare l'approccio giusto per affrontarla. Che atteggiamento dovrei avere?
la ringrazio tanto..
[#15]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, bentrovata.
Innanzitutto mi fa piacere che la situazione vada "un pochissimo" meglio, anche se non bene e non tutto a posto.
Mi sembra che lei si stia impegnando in un'attività in cui molte persone innamorate cadono, quella di leggere le intenzioni ed i sentimenti dell'altra persona, basandosi sulle sue sensazioni:
>>Ho un senso senso che non riesco a ignorare, sento che entrambi desideriamo la stessa cosa (di ritrovarci), ma la paura di sbagliare, di soffrire, di illudere l'altro è così forte che non ci permette di incontrarci..Io lo sento che lui ci tiene davvero a me e sento che è sincero quando mi parla e mi cerca, ma sento anche che è profondamente indeciso e spaventato e ho paura di fare mosse sbagliate per compromettere tutto.
Lei può ovviamente scegliere qualsiasi cosa ritenga migliore per sè, ma corre secondo me un rischio, quello di vivere "nella sua mente" tutta questa storia.
In pratica, più che descrivere, valutare e tenere in considerazione i comportamenti concreti, lei ci parla di come secondo lei si sente il suo ex, di quello che prova, di quello che ha dentro, del fatto che "non riuscite a trovarvi" per "paura di far soffrire l'altro".
Ma nella realtà cosa accade? Quali comportamenti concreti lei tiene in considerazione?
E' possibile che le cose evolvano in bene o in male, o rimangano così a lungo, ma la invito davvero a scegliere cosa sia meglio per lei in modo realistico, tenendo i piedi per terra. Altrimenti, lei rischia di scambiare desideri, sensazioni, pensieri, parole per la realtà.
Cordiali saluti
Innanzitutto mi fa piacere che la situazione vada "un pochissimo" meglio, anche se non bene e non tutto a posto.
Mi sembra che lei si stia impegnando in un'attività in cui molte persone innamorate cadono, quella di leggere le intenzioni ed i sentimenti dell'altra persona, basandosi sulle sue sensazioni:
>>Ho un senso senso che non riesco a ignorare, sento che entrambi desideriamo la stessa cosa (di ritrovarci), ma la paura di sbagliare, di soffrire, di illudere l'altro è così forte che non ci permette di incontrarci..Io lo sento che lui ci tiene davvero a me e sento che è sincero quando mi parla e mi cerca, ma sento anche che è profondamente indeciso e spaventato e ho paura di fare mosse sbagliate per compromettere tutto.
Lei può ovviamente scegliere qualsiasi cosa ritenga migliore per sè, ma corre secondo me un rischio, quello di vivere "nella sua mente" tutta questa storia.
In pratica, più che descrivere, valutare e tenere in considerazione i comportamenti concreti, lei ci parla di come secondo lei si sente il suo ex, di quello che prova, di quello che ha dentro, del fatto che "non riuscite a trovarvi" per "paura di far soffrire l'altro".
Ma nella realtà cosa accade? Quali comportamenti concreti lei tiene in considerazione?
E' possibile che le cose evolvano in bene o in male, o rimangano così a lungo, ma la invito davvero a scegliere cosa sia meglio per lei in modo realistico, tenendo i piedi per terra. Altrimenti, lei rischia di scambiare desideri, sensazioni, pensieri, parole per la realtà.
Cordiali saluti
[#16]
Utente
La ringrazio molto, ancora una volta, per il suo sostegno..ogni volta per me è un grande aiuto, soprattutto perché è immediato e quando arrivo a scriverle è perché sto proprio male.. Mi ritrovo in ufficio con le lacrime agli occhi...
Le frasi che ho scritto sopra sono in parte una mia visione della cosa, ma in gran parte sono parole sue.
Provo a riscriverle i fatti e le sue frasi cercando di non mettere il mio giudizio.
Lui mi dice che "mi vuole un gran bene" "che sono una persona speciale" "che ogni sera prega il signore che faccia incontrare la mia strada con la sua" "che sta bene in mia compagnia" "che gli fa piacere vederci e chiacchierare" "mi chiede di non escluderlo dalla mia vita" delle volte mi dice che "non è in grado di dare una risposta adesso alla nostra situazione" "che ha tanta paura di farmi soffrire ancora e di illudermi" "che non riesce a definire il suo sentimento" che "vuole vivere la vita come viene e vedere dove ci porta questa strada" che "sente il peso del rischio di farmi soffrire un'altra volta e di deludermi ancora" (questo lo rimarca spesso). Lui mi cerca OGNI GIORNO per sms, sia per il buon giorno, sia per la buonanotte e poi durante il giorno, sono sms dove parliamo del più e del meno..Alcuni giorni mi scrive molto spesso, altri giorni meno. Alcune volte mi chiede di "non aspettare che mi scriva lui per prima e di prendere iniziativa io". A volte poi mi scrive "chissà se mai tornerà come prima" "chissà come andrà". Mi dice sempre "che ha molta paura e che questo lo fa chiudere" e il fatto che io sia "diffidente lo fa allontanare e rendere più insicuro".
L'altra sera ci siamo visti, abbiamo parlato molto della sua situazione lavorativa.
Ha scoperto di avere un problema di salute causato dal lavoro che svolge e vorrebbe licenziarsi ma non c'è alternativa lavorativa in questo momento per lui, potrebbe buttarsi nel mondo della fotografia (oggettivamente lui è un bravo fotografo), ma "ha paura di rendersi conto che non è in grado" (parole sue) e di butttarsi in un campo rischioso in un momento rischioso, dice di aver bisogno di migliorare la sua tecnica fotografica prima di aprire uno studio suo, ma nello stesso tempo dice "di aver paura di mettersi alla prova per scoprire di non essere in grado" e dice ancora che "aspetta di avere tempo libero disponibile per poter studiare meglio la teoria e la pratica fotografica" e quindi resta ad aspettare. I genitori (ricordo che ha 36 anni ma vive ancora con loro), lo distolgono molto da questa idea imprenditoriale che vedono molto rischiosa (in famiglia hanno già vissuto il fallimento di un'azienda familiare).
Ho provato a scriverle a grandi linee quello che mi dice..su tutti gli aspetti che lo riguardano senza dare nessun giudizio, ma se posso permettermi di commentare tutto questo che le ho scritto io vedo una persona molto confusa e spaventata, che non sa proprio quello che vuole, perché fa e dice cose in contraddizione tra loro (un giorno mi cerca continuamente e il giorno dopo sembra più distaccato, per poi tornare ad avvicinarsi il giorno dopo). A me sembra che lui stia aspettando che "dal cielo" gli arrivino le risposte, ma temo che non arriveranno mai da sole se lui non si sforza di trovarle. Per l'aspetto lavorativo io gli ho consigliato di sforzarsi a migliorarsi negli aspetti in cui si sente insicuro, senza aspettare di avere il tempo libero, ma ti trovare almeno 5 minuti al giorno e cosi via, almeno per coltivare questa sua passione, al di là del fatto che questa diventi o meno il suo prossimo lavoro.
Non lo so..ma a volte mi sembra tanto che più che altro sia lui ad avere bisogno di uno psicologo!!!
Io dalla mia parte non so cosa fare, sono in balia di una persona che non sa quello che vuole, ma io sono troppo legata a lui e insieme stavamo bene veramente.Ogni giorno mi propongo di vivere la mia vita da sola, come se lui non esistesse più, come se fosse acqua passata o capitolo chiuso, e quando magari riesco a fare un minuscolo passo avanti in questa mia posizione interiore, ecco che lui si fa risentire in modo più affettuoso (sembra quasi che mi legga nel pensiero). Per questo dico che mi sembra che ci cerchiamo e non ci troviamo mai, quasi come fossimo li a girare intorno ad una cosa (ma questo è un mio giudizio).
Mi rendo conto che questa situazione potrebbe durare a lungo, non so se in questi casi bisogna fare qualcosa, forzare affinché prenda una direzione, qualunque essa sia, oppure se bisogna davvero stare ad aspettare che la situazione faccia il suo corso da sola..
Vorrei almeno trovare il modo di viverla al meglio, come una cosa positiva, nonostante di positivo ci sia poco..
Le frasi che ho scritto sopra sono in parte una mia visione della cosa, ma in gran parte sono parole sue.
Provo a riscriverle i fatti e le sue frasi cercando di non mettere il mio giudizio.
Lui mi dice che "mi vuole un gran bene" "che sono una persona speciale" "che ogni sera prega il signore che faccia incontrare la mia strada con la sua" "che sta bene in mia compagnia" "che gli fa piacere vederci e chiacchierare" "mi chiede di non escluderlo dalla mia vita" delle volte mi dice che "non è in grado di dare una risposta adesso alla nostra situazione" "che ha tanta paura di farmi soffrire ancora e di illudermi" "che non riesce a definire il suo sentimento" che "vuole vivere la vita come viene e vedere dove ci porta questa strada" che "sente il peso del rischio di farmi soffrire un'altra volta e di deludermi ancora" (questo lo rimarca spesso). Lui mi cerca OGNI GIORNO per sms, sia per il buon giorno, sia per la buonanotte e poi durante il giorno, sono sms dove parliamo del più e del meno..Alcuni giorni mi scrive molto spesso, altri giorni meno. Alcune volte mi chiede di "non aspettare che mi scriva lui per prima e di prendere iniziativa io". A volte poi mi scrive "chissà se mai tornerà come prima" "chissà come andrà". Mi dice sempre "che ha molta paura e che questo lo fa chiudere" e il fatto che io sia "diffidente lo fa allontanare e rendere più insicuro".
L'altra sera ci siamo visti, abbiamo parlato molto della sua situazione lavorativa.
Ha scoperto di avere un problema di salute causato dal lavoro che svolge e vorrebbe licenziarsi ma non c'è alternativa lavorativa in questo momento per lui, potrebbe buttarsi nel mondo della fotografia (oggettivamente lui è un bravo fotografo), ma "ha paura di rendersi conto che non è in grado" (parole sue) e di butttarsi in un campo rischioso in un momento rischioso, dice di aver bisogno di migliorare la sua tecnica fotografica prima di aprire uno studio suo, ma nello stesso tempo dice "di aver paura di mettersi alla prova per scoprire di non essere in grado" e dice ancora che "aspetta di avere tempo libero disponibile per poter studiare meglio la teoria e la pratica fotografica" e quindi resta ad aspettare. I genitori (ricordo che ha 36 anni ma vive ancora con loro), lo distolgono molto da questa idea imprenditoriale che vedono molto rischiosa (in famiglia hanno già vissuto il fallimento di un'azienda familiare).
Ho provato a scriverle a grandi linee quello che mi dice..su tutti gli aspetti che lo riguardano senza dare nessun giudizio, ma se posso permettermi di commentare tutto questo che le ho scritto io vedo una persona molto confusa e spaventata, che non sa proprio quello che vuole, perché fa e dice cose in contraddizione tra loro (un giorno mi cerca continuamente e il giorno dopo sembra più distaccato, per poi tornare ad avvicinarsi il giorno dopo). A me sembra che lui stia aspettando che "dal cielo" gli arrivino le risposte, ma temo che non arriveranno mai da sole se lui non si sforza di trovarle. Per l'aspetto lavorativo io gli ho consigliato di sforzarsi a migliorarsi negli aspetti in cui si sente insicuro, senza aspettare di avere il tempo libero, ma ti trovare almeno 5 minuti al giorno e cosi via, almeno per coltivare questa sua passione, al di là del fatto che questa diventi o meno il suo prossimo lavoro.
Non lo so..ma a volte mi sembra tanto che più che altro sia lui ad avere bisogno di uno psicologo!!!
Io dalla mia parte non so cosa fare, sono in balia di una persona che non sa quello che vuole, ma io sono troppo legata a lui e insieme stavamo bene veramente.Ogni giorno mi propongo di vivere la mia vita da sola, come se lui non esistesse più, come se fosse acqua passata o capitolo chiuso, e quando magari riesco a fare un minuscolo passo avanti in questa mia posizione interiore, ecco che lui si fa risentire in modo più affettuoso (sembra quasi che mi legga nel pensiero). Per questo dico che mi sembra che ci cerchiamo e non ci troviamo mai, quasi come fossimo li a girare intorno ad una cosa (ma questo è un mio giudizio).
Mi rendo conto che questa situazione potrebbe durare a lungo, non so se in questi casi bisogna fare qualcosa, forzare affinché prenda una direzione, qualunque essa sia, oppure se bisogna davvero stare ad aspettare che la situazione faccia il suo corso da sola..
Vorrei almeno trovare il modo di viverla al meglio, come una cosa positiva, nonostante di positivo ci sia poco..
[#17]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Io dalla mia parte non so cosa fare, sono in balia di una persona che non sa quello che vuole, ma io sono troppo legata a lui e insieme stavamo bene veramente.
Credo che uno dei nodi della questione possa essere questo. Lei si ritiene in balia di una persona, ma questo cosa vuol dire?
"Essere in balia del mare", ad esempio, vuol dire che la forza delle onde è tale che io non ho concretamente alcuna possibilità di dirigere la mia imbarcazione dove voglio io, cioè non posso scegliere in che direzione muovermi.
>>Ogni giorno mi propongo di vivere la mia vita da sola, come se lui non esistesse più, come se fosse acqua passata o capitolo chiuso, e quando magari riesco a fare un minuscolo passo avanti in questa mia posizione interiore, ecco che lui si fa risentire in modo più affettuoso (sembra quasi che mi legga nel pensiero)
Uno dei problemi che lei si trova a dover affrontare è "voglio o non voglio accettare questo stato di cose? Voglio o non voglio accettare il suo comportamento incostante ed incoerente?".
A volte, alcune persone si lasciano intrappolare da una visione dell'amore molto "romantica", in cui il sentimento basta a tenere in piedi una coppia.
Ma basta davvero? O a volte coltiviamo l'idea che la forza dell'amore può smuovere le montagne, cambiare le persone, aiutare chi è confuso ad orientarsi, etc.?
Lei cosa desidera? I suoi desideri sono realistici? Cosa è disposta a pagare per cercare di soddisfarli?
Credo che uno dei nodi della questione possa essere questo. Lei si ritiene in balia di una persona, ma questo cosa vuol dire?
"Essere in balia del mare", ad esempio, vuol dire che la forza delle onde è tale che io non ho concretamente alcuna possibilità di dirigere la mia imbarcazione dove voglio io, cioè non posso scegliere in che direzione muovermi.
>>Ogni giorno mi propongo di vivere la mia vita da sola, come se lui non esistesse più, come se fosse acqua passata o capitolo chiuso, e quando magari riesco a fare un minuscolo passo avanti in questa mia posizione interiore, ecco che lui si fa risentire in modo più affettuoso (sembra quasi che mi legga nel pensiero)
Uno dei problemi che lei si trova a dover affrontare è "voglio o non voglio accettare questo stato di cose? Voglio o non voglio accettare il suo comportamento incostante ed incoerente?".
A volte, alcune persone si lasciano intrappolare da una visione dell'amore molto "romantica", in cui il sentimento basta a tenere in piedi una coppia.
Ma basta davvero? O a volte coltiviamo l'idea che la forza dell'amore può smuovere le montagne, cambiare le persone, aiutare chi è confuso ad orientarsi, etc.?
Lei cosa desidera? I suoi desideri sono realistici? Cosa è disposta a pagare per cercare di soddisfarli?
[#18]
Utente
Non nascondo di avere una visione romantica dell'amore, come tutte le donne credo,e di avere quell'illusione di fondo che "tutto si risolverà",e che a volte bisogna perdersi per ritrovarsi e che a volte si capisce il valore delle cose quando non le si hanno più.
Però so anche che nella realtà, nelle relazioni, non è tutto cosi facile come vorremmo, e che le delusioni e il rancore possono minare un rapporto per sempre e che quello che si è spezzato potrebbe non ripararsi mai più e che l'amore non è così potente (come nei film) da aiutare chi è confuso ad orientarsi.
Temo proprio che chi è confuso rimanga confuso finchè non accade qualcosa (soprattutto dentro di lui) che faccia sbloccare la sua confusione (in bene o in male). Non so cosa possa essere questo "qualcosa" e nemmeno quanto tempo ci vorrà affinchè accada, e sopratt potrebbe non accadere mai.. Anche perchè lui non fa nulla di concreto per trovare la risposta, ma continua ad aspettare che la risposta arrivi da sola..Un po' come per la fotografia, che non agisce per migliorarsi perchè ha paura di scoprire di non essere in grado e quindi resta lì ad aspettare chissà cosa!!
Io vorrei non accettare questo stato di cose, vorrei essere in grado di dirgli "non sentiamoci più, sappi che non ho rancore nè odio, ma penso che tu debbba chiarire le tue idee da solo e trovare le tue risposte, senza mettere alla prova il tuo sentimento confrontandoti con me e interpretando le sensazioni che provi quando mi vedi e mi senti,ma cerca di capirti da solo, perchè non hai bisogno di conoscermi, sai già come sono, devi solo capire se mi vuoi o non mi vuoi, e quando avrai trovato le risposte ne riparleremo, nel frattempo io mi vivo la mia vita da sola, senza aspettarti. Non ti impongo un timer nè una scadenza entro la quale devi darmi risposte, ma ti dico prenditi tutto il tempo che vuoi, perchè tutto quello che fai è per te. Poi quando avrai trovato le risposte, SE io sarò ancora di questa idea, potremo riparlarne".
Vorrei tenere fermamente questa posizione ma non ci riesco. O meglio non riesco a esser abbastanza forte e costante in questa cosa. Ho provato a dirglielo tantissime volte in questi due mesi e per qualche giorno abbiamo anche mantenuto questo patto,
lui mi ringrazia per la mia "sensibilità e intelligentza e mi dice che cercherà al più presto le sue risposte e cercherà di farlo in questo modo". Ma poi non resiste neanche un giorno e subito mi cerca.. spezza il patto e mi cerca, anche solo per sms, anche solo per parlare del più e del meno, e io cedo e gli rispondo (perchè in realtà muoio dalla voglia di sentirlo - e quindi sono combattuta tra il desiderio del cuore di sentirlo, e la voce della mente che mi dice che sentirci forse non porterà a dei risultati sensati) e quindi ricominciamo a sentirci..e siamo punto e a capo ogni volta.
Sono passati quasi tre mesi e lui non ha ancora trovato le risposte,nè per me, nè per il suo lavoro, e la sua vita più in generale. Lui ancora non sa cosa vuole.
Sicuramente l'ostilità lo blocca ancora di più, perciò temo che se sono distaccata o se erigo un muro dicendogli "non sentiamoci" lui si tira indietro di nuovo e non ci incontriamo più e per me sarebbe come aver sprecato l'ultima possibilità che avevamo. Perchè poi mi accorgo che dopo che ci frequentiamo un pochino, lui è più rilassato..
E poi non è cosi facile qui non vedersi e non sentirci, abitiamo nello stesso paese e facciamo parte della stessa associazione culturale e stiamo preparando un'esibizione (nella quale balliamo in coppia) per la fine del mese di settembre, quindi sono costretta a vederlo almeno 2 o 3 volte alla settimana e non so se questo "non vedersi e non sentirsi" possa essere davvero messo in pratica..
Continuo a non sapere cosa pensare..a volte credo proprio che le persone non si smuovano dalla propria posizione finchè non ne sono obbligate, cioè non cercano davvero le risposte finchè non sono obbligati a porsi le domande, nel frattempo tergiversano..perchè è più comodo cosi, e forse meno doloroso e drastico..
Però so anche che nella realtà, nelle relazioni, non è tutto cosi facile come vorremmo, e che le delusioni e il rancore possono minare un rapporto per sempre e che quello che si è spezzato potrebbe non ripararsi mai più e che l'amore non è così potente (come nei film) da aiutare chi è confuso ad orientarsi.
Temo proprio che chi è confuso rimanga confuso finchè non accade qualcosa (soprattutto dentro di lui) che faccia sbloccare la sua confusione (in bene o in male). Non so cosa possa essere questo "qualcosa" e nemmeno quanto tempo ci vorrà affinchè accada, e sopratt potrebbe non accadere mai.. Anche perchè lui non fa nulla di concreto per trovare la risposta, ma continua ad aspettare che la risposta arrivi da sola..Un po' come per la fotografia, che non agisce per migliorarsi perchè ha paura di scoprire di non essere in grado e quindi resta lì ad aspettare chissà cosa!!
Io vorrei non accettare questo stato di cose, vorrei essere in grado di dirgli "non sentiamoci più, sappi che non ho rancore nè odio, ma penso che tu debbba chiarire le tue idee da solo e trovare le tue risposte, senza mettere alla prova il tuo sentimento confrontandoti con me e interpretando le sensazioni che provi quando mi vedi e mi senti,ma cerca di capirti da solo, perchè non hai bisogno di conoscermi, sai già come sono, devi solo capire se mi vuoi o non mi vuoi, e quando avrai trovato le risposte ne riparleremo, nel frattempo io mi vivo la mia vita da sola, senza aspettarti. Non ti impongo un timer nè una scadenza entro la quale devi darmi risposte, ma ti dico prenditi tutto il tempo che vuoi, perchè tutto quello che fai è per te. Poi quando avrai trovato le risposte, SE io sarò ancora di questa idea, potremo riparlarne".
Vorrei tenere fermamente questa posizione ma non ci riesco. O meglio non riesco a esser abbastanza forte e costante in questa cosa. Ho provato a dirglielo tantissime volte in questi due mesi e per qualche giorno abbiamo anche mantenuto questo patto,
lui mi ringrazia per la mia "sensibilità e intelligentza e mi dice che cercherà al più presto le sue risposte e cercherà di farlo in questo modo". Ma poi non resiste neanche un giorno e subito mi cerca.. spezza il patto e mi cerca, anche solo per sms, anche solo per parlare del più e del meno, e io cedo e gli rispondo (perchè in realtà muoio dalla voglia di sentirlo - e quindi sono combattuta tra il desiderio del cuore di sentirlo, e la voce della mente che mi dice che sentirci forse non porterà a dei risultati sensati) e quindi ricominciamo a sentirci..e siamo punto e a capo ogni volta.
Sono passati quasi tre mesi e lui non ha ancora trovato le risposte,nè per me, nè per il suo lavoro, e la sua vita più in generale. Lui ancora non sa cosa vuole.
Sicuramente l'ostilità lo blocca ancora di più, perciò temo che se sono distaccata o se erigo un muro dicendogli "non sentiamoci" lui si tira indietro di nuovo e non ci incontriamo più e per me sarebbe come aver sprecato l'ultima possibilità che avevamo. Perchè poi mi accorgo che dopo che ci frequentiamo un pochino, lui è più rilassato..
E poi non è cosi facile qui non vedersi e non sentirci, abitiamo nello stesso paese e facciamo parte della stessa associazione culturale e stiamo preparando un'esibizione (nella quale balliamo in coppia) per la fine del mese di settembre, quindi sono costretta a vederlo almeno 2 o 3 volte alla settimana e non so se questo "non vedersi e non sentirsi" possa essere davvero messo in pratica..
Continuo a non sapere cosa pensare..a volte credo proprio che le persone non si smuovano dalla propria posizione finchè non ne sono obbligate, cioè non cercano davvero le risposte finchè non sono obbligati a porsi le domande, nel frattempo tergiversano..perchè è più comodo cosi, e forse meno doloroso e drastico..
[#19]
Utente
Lei mi chiede cosa sono disposta a pagare per soddisfarli?
Io vorrei stare con lui e sono disposta a stare in balia della sua indecisione e incoerenza (perchè di fatto è quello che sto facendo) e se sapessi che questo è l'unico modo per riaverlo, sono disposta a fare questo sacrificio.
Non ho bisogno che il modo sia facile, ma che ne valga la pena..
Ma non sapendo se è questa la strada giusta per ritrovarci, tutto mi viene ancora più difficile, e mi assalgono i dubbi se sto facendo la cosa giusta o se rischio di peggiorare le cose.
Io vorrei una risposta subito ma mi rendo conto che c'è ancora tanto da aspettare per averla, perchè la risposta non la sa nemmeno lui..
Io vorrei stare con lui e sono disposta a stare in balia della sua indecisione e incoerenza (perchè di fatto è quello che sto facendo) e se sapessi che questo è l'unico modo per riaverlo, sono disposta a fare questo sacrificio.
Non ho bisogno che il modo sia facile, ma che ne valga la pena..
Ma non sapendo se è questa la strada giusta per ritrovarci, tutto mi viene ancora più difficile, e mi assalgono i dubbi se sto facendo la cosa giusta o se rischio di peggiorare le cose.
Io vorrei una risposta subito ma mi rendo conto che c'è ancora tanto da aspettare per averla, perchè la risposta non la sa nemmeno lui..
[#20]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Io vorrei stare con lui e sono disposta a stare in balia della sua indecisione e incoerenza (perchè di fatto è quello che sto facendo) e se sapessi che questo è l'unico modo per riaverlo, sono disposta a fare questo sacrificio.
Purtroppo le sfere di cristallo non esistono, ed ancor meno in amore...
Se questo è il prezzo che lei è disposta a pagare, allora accetti anche di vivere nei dubbi, con l'incertezza di star facendo la cosa giusta o sbagliata, di contribuire ad una situazione in bilico e di non avere nessuna assicurazione che questo la ripagherà.
Perchè l'idea di fondo è che, perchè LEI sia felice, deve cambiare LUI.
Ovvero l'illusione che il nostro benessere e la nostra felicità siano nelle mani degli altri.
Se sente di farcela, bene; se dovesse sentire che la situazione le sta sfuggendo di mano, forse un aiuto psicologico potrà accompagnarla in questo momento difficile della sua vita.
Con mille auguri che lei possa imboccare una strada di maggiore benessere
Purtroppo le sfere di cristallo non esistono, ed ancor meno in amore...
Se questo è il prezzo che lei è disposta a pagare, allora accetti anche di vivere nei dubbi, con l'incertezza di star facendo la cosa giusta o sbagliata, di contribuire ad una situazione in bilico e di non avere nessuna assicurazione che questo la ripagherà.
Perchè l'idea di fondo è che, perchè LEI sia felice, deve cambiare LUI.
Ovvero l'illusione che il nostro benessere e la nostra felicità siano nelle mani degli altri.
Se sente di farcela, bene; se dovesse sentire che la situazione le sta sfuggendo di mano, forse un aiuto psicologico potrà accompagnarla in questo momento difficile della sua vita.
Con mille auguri che lei possa imboccare una strada di maggiore benessere
[#21]
Gentile utente,
comprendo vivamente la sua delusione giustificata. Può capitare che l'amore finisca e bisogna accettarlo. Lei sa se il suo ragazzo non l'amava piu' da tempo e non glielo ha mai comunicato? Spesso la paura di ferire l'altra persona, allunga i tempi della decisione finale. Penso che ora debba aiutare sè stessa e voltare pagina. Sapere cosa è successo serve fino ad un certo punto; l'aiuterebbe a "farsene una ragione", ma poi bisogna attivare un cambiamento, se vuole ovviamente, che la porti a stare meglio.
Conoscere il perchè delle cose, nasce da un bisogno di certezza umana; alle volte diventa un deterrente per non cambiare. Non la conosco, ma immagino che voglia stare bene, dopo l'esperienza vissuta, Ecco, stare bene,vuol dire fare i conti con la realtà che è rappresentata dalla fine di una storia d'amore. I dubbi, le domande fanno parte del processo di accettazione della sofferenza che si sta provando; è come se aspettando le risposte allungassimo il tempo per iniziare il processo di metabolizzazione del dolore, un processo qualche lungo, doloroso e significativo. La metabolizzazione fa parte dell'inizio di un cambiamento duraturo nel tempo. Quindi ciò che farebbe ora per sè stessa, sarebbe produttivo, funzionale e sano per la sua vita futura.
Buona fortuna
comprendo vivamente la sua delusione giustificata. Può capitare che l'amore finisca e bisogna accettarlo. Lei sa se il suo ragazzo non l'amava piu' da tempo e non glielo ha mai comunicato? Spesso la paura di ferire l'altra persona, allunga i tempi della decisione finale. Penso che ora debba aiutare sè stessa e voltare pagina. Sapere cosa è successo serve fino ad un certo punto; l'aiuterebbe a "farsene una ragione", ma poi bisogna attivare un cambiamento, se vuole ovviamente, che la porti a stare meglio.
Conoscere il perchè delle cose, nasce da un bisogno di certezza umana; alle volte diventa un deterrente per non cambiare. Non la conosco, ma immagino che voglia stare bene, dopo l'esperienza vissuta, Ecco, stare bene,vuol dire fare i conti con la realtà che è rappresentata dalla fine di una storia d'amore. I dubbi, le domande fanno parte del processo di accettazione della sofferenza che si sta provando; è come se aspettando le risposte allungassimo il tempo per iniziare il processo di metabolizzazione del dolore, un processo qualche lungo, doloroso e significativo. La metabolizzazione fa parte dell'inizio di un cambiamento duraturo nel tempo. Quindi ciò che farebbe ora per sè stessa, sarebbe produttivo, funzionale e sano per la sua vita futura.
Buona fortuna
Dott.ssa Roberta De Bellis
[#22]
Utente
Dr. Gianluca Cali la ringrazio del consiglio, ancora non sono del tutto sicura che questa sia davvero la strada che voglio mantenere (cioè di essere complice del suo stato di indecisione, come ha sottolineato lei), ma di fatto è quello che al momento sto facendo.
Cercherò di capire bene se per me è davvero meglio continuare in questa situazione di bilico oppure chiudere i collegamenti e dirgli in tutta serenità di trovare le sue risposte da solo, senza cercarle testando me. Sicuramente questa è la decisione che provoca un dolore più immediato, ma che nel lungo periodo può darmi più benefici, rispetto al fatto di stare ancora nel bilico e avere un po' di dolore ogni giorno, che forse è solo un rimandare il problema..
Dr.ssa Roberta De Bellis io so che il mio ragazzo non aveva smesso di amarmi da tempo, e non me lo aveva comunicato per non farmi soffrire, come mi ha chiesto lei. Non posso mettere la mano sul fuoco, perchè anche la scienza è valida fino a prova contraria, figuriamoci queste cose!, ma mi sento di affermare con sicurezza che lui mi amava oserei dire fino al giorno prima di quando se ne è andato, e baso la mia affermazione sulle parole, sulle espressioni e tutto quello che lui mi comunicava fino a pochi giorni prima e che poi è cambiato radicalmente di un colpo. E' per questo sicuramente che ho cercato delle risposte, ancora più di quanto sia fisiologico in ogni storia che finisce, proprio perchè non riuscivo a spiegarmi il suo abbandono.
Però le dico che ormai ho smesso di cercare ossessivamente le risposte perchè ho capito che nemmeno lui sa quello che vuole.
Sto cercando di voltare pagina e di metabolizzare la fine della storia, ma continuo a pensare che non sia mai realment finita, perchè per tutto questo tempo e soprattutto ancora oggi lui continua costantemente a cercarmi. E spesso mi dice che piano piano le sta trovando e sta capendo che vuole me. Ma di fatto queste sue "risposte" non sono mai abbastanza convinte da fargli fare un passo deciso verso di me.E quindi lui continua a stare in mezzo alla porta, non entra e non esce.
E quindi io non riesco a convincermi che sia finita perchè lui ogni volta infrange il limite cercandomi, e io ovviamente cedo alle sue attenzioni (perchè ho voglia di sentirlo) e ogni volta che sento che si avvicina mi illudo che ci siano speranze. Come posso convincermi che una storia è finita se di fatto continuiamo a cercarci? Come posso metabolizzare una fine se di fatto questa fine non c'è? Lo so che non posso neanche dire che ci sia una storia..Continuiamo a stare nel mezzo.. ma mi chiedo se tutto questo ci porterà da qualche parte..
Cercherò di capire bene se per me è davvero meglio continuare in questa situazione di bilico oppure chiudere i collegamenti e dirgli in tutta serenità di trovare le sue risposte da solo, senza cercarle testando me. Sicuramente questa è la decisione che provoca un dolore più immediato, ma che nel lungo periodo può darmi più benefici, rispetto al fatto di stare ancora nel bilico e avere un po' di dolore ogni giorno, che forse è solo un rimandare il problema..
Dr.ssa Roberta De Bellis io so che il mio ragazzo non aveva smesso di amarmi da tempo, e non me lo aveva comunicato per non farmi soffrire, come mi ha chiesto lei. Non posso mettere la mano sul fuoco, perchè anche la scienza è valida fino a prova contraria, figuriamoci queste cose!, ma mi sento di affermare con sicurezza che lui mi amava oserei dire fino al giorno prima di quando se ne è andato, e baso la mia affermazione sulle parole, sulle espressioni e tutto quello che lui mi comunicava fino a pochi giorni prima e che poi è cambiato radicalmente di un colpo. E' per questo sicuramente che ho cercato delle risposte, ancora più di quanto sia fisiologico in ogni storia che finisce, proprio perchè non riuscivo a spiegarmi il suo abbandono.
Però le dico che ormai ho smesso di cercare ossessivamente le risposte perchè ho capito che nemmeno lui sa quello che vuole.
Sto cercando di voltare pagina e di metabolizzare la fine della storia, ma continuo a pensare che non sia mai realment finita, perchè per tutto questo tempo e soprattutto ancora oggi lui continua costantemente a cercarmi. E spesso mi dice che piano piano le sta trovando e sta capendo che vuole me. Ma di fatto queste sue "risposte" non sono mai abbastanza convinte da fargli fare un passo deciso verso di me.E quindi lui continua a stare in mezzo alla porta, non entra e non esce.
E quindi io non riesco a convincermi che sia finita perchè lui ogni volta infrange il limite cercandomi, e io ovviamente cedo alle sue attenzioni (perchè ho voglia di sentirlo) e ogni volta che sento che si avvicina mi illudo che ci siano speranze. Come posso convincermi che una storia è finita se di fatto continuiamo a cercarci? Come posso metabolizzare una fine se di fatto questa fine non c'è? Lo so che non posso neanche dire che ci sia una storia..Continuiamo a stare nel mezzo.. ma mi chiedo se tutto questo ci porterà da qualche parte..
[#23]
Utente
Alla fine ho preso il coraggio e gliel'ho detto. Giovedì sera gli ho detto di non cercarmi più, di prendersi il tempo che vuole per trovare le sue risposte e nel frattempo vivrò la mia vita da sola senza più aspettarlo, perchè questa situazione di sentirci e vederci ogni tanto lo stava solo facendo adagiare e chissà quanti altri secoli impiegherebbe ad assumersi la responsabilità di una decisione, qualunque essa sia.
Dopo che abbiamo parlato per ore, e anche lui mi ha detto che è meglio cosi, perchè non è giusto per me e tutto quanto ho già scritto sopra, mi stava salutando prima di andare via e mi ha detto "allora quando ci sentiamo?".
Ma io mi chiedo davvero con chi ho a che fare? dopo che abbiamo parlato per ore e abbiamo deciso insieme che è meglio non sentirci più perchè tutto questo per me sta diventando una sofferenza, lui continua a chiedermi quando ci sentiamo! E' assurdo..
Io davvero non riesco a capire che cosa ha in testa questo ragazzo.
Se è davvero confuso, e non sa cosa vuole dalla sua vita o se semplicemente ha smesso di amare e non vuole assumersi la responsabilità di ammetterlo.
So che non posso continuare la mia vita dietro a questa situazione..ma sebbene mi sforzo di fare qualsiasi cosa pur di non pensarci, uscire, suonare, scrivere ecc. ce l'ho sempre in mente. Per me è davvero difficile smettere di pensarci e lui non mi facilita la cosa, anche stanotte mi ha mandato un sms per sapere come era andata la giornata, ma io non gli ho più risposto..E adesso mi ha cercato pure nella chat per chiedermi perchè non gli ho risposto. Gli ho ribadito tutto il concetto...e lui continua a ripetermi che è giusto cosi, e che lui non riesce a darmi una risposta subito.
Adesso è fuori città con un'amica (Chissà chi) a prendersi una gelato e fare una chiacchierata (cosi mi ha detto). Ma io mi chiedo perchè continua a cercarmi? non mi lascia in pace!!!
Ma cosa devo fare io? Io così non ce la faccio proprio e vi giuro che mi sto sforzando davvero tanto per non pensarci più, per mettermi in testa che è finita e vivermi la mia vita..ma questa storia mi sta davvero consumando..
Vi chiedo un'ultima cosa, anche se mi direte che probabilmente non esistono risposte universali: secondo voi è vero che una persona, nel momento in cui si pone il dubbio se ama o no, ha già la risposta (cioè che non ama)?. Cosa ne pensate di questo??
Dopo che abbiamo parlato per ore, e anche lui mi ha detto che è meglio cosi, perchè non è giusto per me e tutto quanto ho già scritto sopra, mi stava salutando prima di andare via e mi ha detto "allora quando ci sentiamo?".
Ma io mi chiedo davvero con chi ho a che fare? dopo che abbiamo parlato per ore e abbiamo deciso insieme che è meglio non sentirci più perchè tutto questo per me sta diventando una sofferenza, lui continua a chiedermi quando ci sentiamo! E' assurdo..
Io davvero non riesco a capire che cosa ha in testa questo ragazzo.
Se è davvero confuso, e non sa cosa vuole dalla sua vita o se semplicemente ha smesso di amare e non vuole assumersi la responsabilità di ammetterlo.
So che non posso continuare la mia vita dietro a questa situazione..ma sebbene mi sforzo di fare qualsiasi cosa pur di non pensarci, uscire, suonare, scrivere ecc. ce l'ho sempre in mente. Per me è davvero difficile smettere di pensarci e lui non mi facilita la cosa, anche stanotte mi ha mandato un sms per sapere come era andata la giornata, ma io non gli ho più risposto..E adesso mi ha cercato pure nella chat per chiedermi perchè non gli ho risposto. Gli ho ribadito tutto il concetto...e lui continua a ripetermi che è giusto cosi, e che lui non riesce a darmi una risposta subito.
Adesso è fuori città con un'amica (Chissà chi) a prendersi una gelato e fare una chiacchierata (cosi mi ha detto). Ma io mi chiedo perchè continua a cercarmi? non mi lascia in pace!!!
Ma cosa devo fare io? Io così non ce la faccio proprio e vi giuro che mi sto sforzando davvero tanto per non pensarci più, per mettermi in testa che è finita e vivermi la mia vita..ma questa storia mi sta davvero consumando..
Vi chiedo un'ultima cosa, anche se mi direte che probabilmente non esistono risposte universali: secondo voi è vero che una persona, nel momento in cui si pone il dubbio se ama o no, ha già la risposta (cioè che non ama)?. Cosa ne pensate di questo??
[#24]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, mi scuso per la franchezza, ma penso che se lei non riesce a venire a capo di questa relazione, prendendosi i suoi tempi, magari anche soffrendo, non è tramite altre richieste online che ci riuscirà.
Altrimenti, potrebbe correre il rischio di interpretare questi scambi come se fossero una consulenza "dal vivo", cosa che purtroppo non sono.
Rilegga tutte le domande che ha fatto: per quante domande lei ci abbia posto, per quante risposte le abbiamo fornito, altre domande le vengono in mente.
Purtroppo questa non è la sede adatta per affrontare questo genere di vissuti: l'unico aiuto concreto che posso darle, anche se mi viene un pò difficile, è proprio non rispondere alla sua domanda.
Non so se sono riuscito a spiegarmi bene, ma questo è tutto quello che, online, umanamente so fare.
Cordialmente
Altrimenti, potrebbe correre il rischio di interpretare questi scambi come se fossero una consulenza "dal vivo", cosa che purtroppo non sono.
Rilegga tutte le domande che ha fatto: per quante domande lei ci abbia posto, per quante risposte le abbiamo fornito, altre domande le vengono in mente.
Purtroppo questa non è la sede adatta per affrontare questo genere di vissuti: l'unico aiuto concreto che posso darle, anche se mi viene un pò difficile, è proprio non rispondere alla sua domanda.
Non so se sono riuscito a spiegarmi bene, ma questo è tutto quello che, online, umanamente so fare.
Cordialmente
[#25]
Utente
Gentili dottori, è passato un po' di tempo dall'ultimo vostro intervento e consiglio..piano piano sono riuscita a stare meglio, ad accettare la realtà dei fatti e andare avanti.
Certo non è stato facile, c'è stato un momento in cui ho proprio toccato il fondo, ma con l'aiuto del medico, degli amici e della famiglia, poi è passato.
E' stato un brutto colpo, ma poi piano piano ho iniziato a non pensarci più.. o meglio a togliermi la fissazione di lui perchè in realtà I suoi comportamenti mi hanno dato una delusione cosi grande che già da tempo mi rendevo conto che non lo vedevo più con gli stessi occhi di prima. Ho chiuso definitivamente la porta e gettato via la chiave. Ho avuto anche occasione di incontrarlo per via del fatto che facciamo parte della stessa associazione, e pur vedendolo non ho provato più niente per lui..se non un po' di disgusto. Non so come ma credo di averlo proprio dimenticato, anche se mi è rimasta l'ansia dell'abbandono..
Nel frattempo ho conosciuto un'altra persona. C'è stato un amico, o meglio un conoscente, che mi è stato molto vicino nel periodo in cui sono stata male, mi ha confortato e ascoltato molto. Ha subito i miei sfoghi e li ha saputi ascoltare e consolare..
Piano piano mi sono accorta che ha iniziato a guardarmi in modo diverso, prima eravamo solo conoscenti e poi per via di questa situazione che ho visssuto, abbiamo avuto modo di conoscerci da dentro.
Ho notato che c'è un interesse da parte sua e inizia ad esserci anche da parte mia, è una persona molto sensibile con un modo di vedere le cose molto simile al mio. E' una brava persona e anche molto dolce e sento che il mio interesse verso di lui aumenta ogni giorno. Ci penso continuamente e mi colpisce proprio il suo modo di essere e la sua grande sensibilità.
Lui non ha mai fatto nessuna avance ufficiale nei miei confronti e nemmeno io, non siamo mai usciti insieme, ci sentiamo e basta e lui mi cerca molto per sms e cosi anche io.. Ci sentiamo tutti i giorni, qualche volta ci siamo anche visti insieme ad altri amici e ci guardavamo con interesse.
Vi scrivo per avere un consiglio perchè forse sto vivendo male questa cosa che in realtà dovrebbe essere bella..
Le mie paranoie sono solo banalità e forse non è il caso di andare da uno psicologo in carne ed ossa per una cosa cosi, però mi rendo conto che nell'affrontare questa "storia" ci sto riversando molte paranoie inutili e inesistenti e la sto vivendo con l'incubo di essere abbandonata da un momento all'altro.
Lui mi ha detto che ci va molto piano sulle relazioni e che finchè non si sente dentro di fare un passo avanti resta fermo.
E' molto previdente e ha paura di soffire.
In realtà non ho ragioni oggettive di pensare che mi stia prendendo in giro o che mi abbandoni da un momento all'altro senza preavviso, penso più che altro che lui abbia paura di soffrire, che si stia interessando a me piano piano e che magari abbia paura che il mio sia solo un "chiodo schiaccia chiodo" , ma io dentro di me so che sta nascendo un interesse reale.
Però poi quando capita un giorno in cui si fa sentire un po' meno o è un po meno affettuoso del solito, io ricomincio a pensare di non interessargli, che ha cambiato idea..che si sia stufato di me..
E allora aspetto che sia lui a farsi sentire per primo e vivo l'attesa come un'ansia anzichè godermi il piacere dell'attesa e del mistero che sono tipici di quando si sta consocendo qualcuno..
Come posso, dopo quello che ho passato, riuscire a lasciarmi andare senza avere queste paranoie? e nello stesso tempo fargli capire piano piano che l'interesse che sta nascendo in me è qualcosa di sincero e che non è uno strumento per dimenticare l'altro? ho paura di far scappare via anche lui..
Certo non è stato facile, c'è stato un momento in cui ho proprio toccato il fondo, ma con l'aiuto del medico, degli amici e della famiglia, poi è passato.
E' stato un brutto colpo, ma poi piano piano ho iniziato a non pensarci più.. o meglio a togliermi la fissazione di lui perchè in realtà I suoi comportamenti mi hanno dato una delusione cosi grande che già da tempo mi rendevo conto che non lo vedevo più con gli stessi occhi di prima. Ho chiuso definitivamente la porta e gettato via la chiave. Ho avuto anche occasione di incontrarlo per via del fatto che facciamo parte della stessa associazione, e pur vedendolo non ho provato più niente per lui..se non un po' di disgusto. Non so come ma credo di averlo proprio dimenticato, anche se mi è rimasta l'ansia dell'abbandono..
Nel frattempo ho conosciuto un'altra persona. C'è stato un amico, o meglio un conoscente, che mi è stato molto vicino nel periodo in cui sono stata male, mi ha confortato e ascoltato molto. Ha subito i miei sfoghi e li ha saputi ascoltare e consolare..
Piano piano mi sono accorta che ha iniziato a guardarmi in modo diverso, prima eravamo solo conoscenti e poi per via di questa situazione che ho visssuto, abbiamo avuto modo di conoscerci da dentro.
Ho notato che c'è un interesse da parte sua e inizia ad esserci anche da parte mia, è una persona molto sensibile con un modo di vedere le cose molto simile al mio. E' una brava persona e anche molto dolce e sento che il mio interesse verso di lui aumenta ogni giorno. Ci penso continuamente e mi colpisce proprio il suo modo di essere e la sua grande sensibilità.
Lui non ha mai fatto nessuna avance ufficiale nei miei confronti e nemmeno io, non siamo mai usciti insieme, ci sentiamo e basta e lui mi cerca molto per sms e cosi anche io.. Ci sentiamo tutti i giorni, qualche volta ci siamo anche visti insieme ad altri amici e ci guardavamo con interesse.
Vi scrivo per avere un consiglio perchè forse sto vivendo male questa cosa che in realtà dovrebbe essere bella..
Le mie paranoie sono solo banalità e forse non è il caso di andare da uno psicologo in carne ed ossa per una cosa cosi, però mi rendo conto che nell'affrontare questa "storia" ci sto riversando molte paranoie inutili e inesistenti e la sto vivendo con l'incubo di essere abbandonata da un momento all'altro.
Lui mi ha detto che ci va molto piano sulle relazioni e che finchè non si sente dentro di fare un passo avanti resta fermo.
E' molto previdente e ha paura di soffire.
In realtà non ho ragioni oggettive di pensare che mi stia prendendo in giro o che mi abbandoni da un momento all'altro senza preavviso, penso più che altro che lui abbia paura di soffrire, che si stia interessando a me piano piano e che magari abbia paura che il mio sia solo un "chiodo schiaccia chiodo" , ma io dentro di me so che sta nascendo un interesse reale.
Però poi quando capita un giorno in cui si fa sentire un po' meno o è un po meno affettuoso del solito, io ricomincio a pensare di non interessargli, che ha cambiato idea..che si sia stufato di me..
E allora aspetto che sia lui a farsi sentire per primo e vivo l'attesa come un'ansia anzichè godermi il piacere dell'attesa e del mistero che sono tipici di quando si sta consocendo qualcuno..
Come posso, dopo quello che ho passato, riuscire a lasciarmi andare senza avere queste paranoie? e nello stesso tempo fargli capire piano piano che l'interesse che sta nascendo in me è qualcosa di sincero e che non è uno strumento per dimenticare l'altro? ho paura di far scappare via anche lui..
[#26]
Utente
Gentili dottori, è passato un po' di tempo dall'ultimo vostro intervento e consiglio..piano piano sono riuscita a stare meglio, ad accettare la realtà dei fatti e andare avanti.
Certo non è stato facile, c'è stato un momento in cui ho proprio toccato il fondo, ma con l'aiuto del medico, degli amici e della famiglia, poi è passato.
E' stato un brutto colpo, ma poi piano piano ho iniziato a non pensarci più.. o meglio a togliermi la fissazione di lui perchè in realtà I suoi comportamenti mi hanno dato una delusione cosi grande che già da tempo mi rendevo conto che non lo vedevo più con gli stessi occhi di prima. Ho chiuso definitivamente la porta e gettato via la chiave. Ho avuto anche occasione di incontrarlo per via del fatto che facciamo parte della stessa associazione, e pur vedendolo non ho provato più niente per lui..se non un po' di disgusto. Non so come ma credo di averlo proprio dimenticato, anche se mi è rimasta l'ansia dell'abbandono..
Nel frattempo ho conosciuto un'altra persona. C'è stato un amico, o meglio un conoscente, che mi è stato molto vicino nel periodo in cui sono stata male, mi ha confortato e ascoltato molto. Ha subito i miei sfoghi e li ha saputi ascoltare e consolare..
Piano piano mi sono accorta che ha iniziato a guardarmi in modo diverso, prima eravamo solo conoscenti e poi per via di questa situazione che ho visssuto, abbiamo avuto modo di conoscerci da dentro.
Ho notato che c'è un interesse da parte sua e inizia ad esserci anche da parte mia, è una persona molto sensibile con un modo di vedere le cose molto simile al mio. E' una brava persona e anche molto dolce e sento che il mio interesse verso di lui aumenta ogni giorno. Ci penso continuamente e mi colpisce proprio il suo modo di essere e la sua grande sensibilità.
Lui non ha mai fatto nessuna avance ufficiale nei miei confronti e nemmeno io, non siamo mai usciti insieme, ci sentiamo e basta e lui mi cerca molto per sms e cosi anche io.. Ci sentiamo tutti i giorni, qualche volta ci siamo anche visti insieme ad altri amici e ci guardavamo con interesse.
Vi scrivo per avere un consiglio perchè forse sto vivendo male questa cosa che in realtà dovrebbe essere bella..
Le mie paranoie sono solo banalità e forse non è il caso di andare da uno psicologo in carne ed ossa per una cosa cosi, però mi rendo conto che nell'affrontare questa "storia" ci sto riversando molte paranoie inutili e inesistenti e la sto vivendo con l'incubo di essere abbandonata da un momento all'altro.
Lui mi ha detto che ci va molto piano sulle relazioni e che finchè non si sente dentro di fare un passo avanti resta fermo.
E' molto previdente e ha paura di soffire.
In realtà non ho ragioni oggettive di pensare che mi stia prendendo in giro o che mi abbandoni da un momento all'altro senza preavviso, penso più che altro che lui abbia paura di soffrire, che si stia interessando a me piano piano e che magari abbia paura che il mio sia solo un "chiodo schiaccia chiodo" , ma io dentro di me so che sta nascendo un interesse reale.
Però poi quando capita un giorno in cui si fa sentire un po' meno o è un po meno affettuoso del solito, io ricomincio a pensare di non interessargli, che ha cambiato idea..che si sia stufato di me..
E allora aspetto che sia lui a farsi sentire per primo e vivo l'attesa come un'ansia anzichè godermi il piacere dell'attesa e del mistero che sono tipici di quando si sta consocendo qualcuno..
Come posso, dopo quello che ho passato, riuscire a lasciarmi andare senza avere queste paranoie? e nello stesso tempo fargli capire piano piano che l'interesse che sta nascendo in me è qualcosa di sincero e che non è uno strumento per dimenticare l'altro? ho paura di far scappare via anche lui..
Certo non è stato facile, c'è stato un momento in cui ho proprio toccato il fondo, ma con l'aiuto del medico, degli amici e della famiglia, poi è passato.
E' stato un brutto colpo, ma poi piano piano ho iniziato a non pensarci più.. o meglio a togliermi la fissazione di lui perchè in realtà I suoi comportamenti mi hanno dato una delusione cosi grande che già da tempo mi rendevo conto che non lo vedevo più con gli stessi occhi di prima. Ho chiuso definitivamente la porta e gettato via la chiave. Ho avuto anche occasione di incontrarlo per via del fatto che facciamo parte della stessa associazione, e pur vedendolo non ho provato più niente per lui..se non un po' di disgusto. Non so come ma credo di averlo proprio dimenticato, anche se mi è rimasta l'ansia dell'abbandono..
Nel frattempo ho conosciuto un'altra persona. C'è stato un amico, o meglio un conoscente, che mi è stato molto vicino nel periodo in cui sono stata male, mi ha confortato e ascoltato molto. Ha subito i miei sfoghi e li ha saputi ascoltare e consolare..
Piano piano mi sono accorta che ha iniziato a guardarmi in modo diverso, prima eravamo solo conoscenti e poi per via di questa situazione che ho visssuto, abbiamo avuto modo di conoscerci da dentro.
Ho notato che c'è un interesse da parte sua e inizia ad esserci anche da parte mia, è una persona molto sensibile con un modo di vedere le cose molto simile al mio. E' una brava persona e anche molto dolce e sento che il mio interesse verso di lui aumenta ogni giorno. Ci penso continuamente e mi colpisce proprio il suo modo di essere e la sua grande sensibilità.
Lui non ha mai fatto nessuna avance ufficiale nei miei confronti e nemmeno io, non siamo mai usciti insieme, ci sentiamo e basta e lui mi cerca molto per sms e cosi anche io.. Ci sentiamo tutti i giorni, qualche volta ci siamo anche visti insieme ad altri amici e ci guardavamo con interesse.
Vi scrivo per avere un consiglio perchè forse sto vivendo male questa cosa che in realtà dovrebbe essere bella..
Le mie paranoie sono solo banalità e forse non è il caso di andare da uno psicologo in carne ed ossa per una cosa cosi, però mi rendo conto che nell'affrontare questa "storia" ci sto riversando molte paranoie inutili e inesistenti e la sto vivendo con l'incubo di essere abbandonata da un momento all'altro.
Lui mi ha detto che ci va molto piano sulle relazioni e che finchè non si sente dentro di fare un passo avanti resta fermo.
E' molto previdente e ha paura di soffire.
In realtà non ho ragioni oggettive di pensare che mi stia prendendo in giro o che mi abbandoni da un momento all'altro senza preavviso, penso più che altro che lui abbia paura di soffrire, che si stia interessando a me piano piano e che magari abbia paura che il mio sia solo un "chiodo schiaccia chiodo" , ma io dentro di me so che sta nascendo un interesse reale.
Però poi quando capita un giorno in cui si fa sentire un po' meno o è un po meno affettuoso del solito, io ricomincio a pensare di non interessargli, che ha cambiato idea..che si sia stufato di me..
E allora aspetto che sia lui a farsi sentire per primo e vivo l'attesa come un'ansia anzichè godermi il piacere dell'attesa e del mistero che sono tipici di quando si sta consocendo qualcuno..
Come posso, dopo quello che ho passato, riuscire a lasciarmi andare senza avere queste paranoie? e nello stesso tempo fargli capire piano piano che l'interesse che sta nascendo in me è qualcosa di sincero e che non è uno strumento per dimenticare l'altro? ho paura di far scappare via anche lui..
[#27]
Psicologo, Psicoterapeuta
Bentrovata! Leggo con piacere che quei brutti momenti pian piano si stanno allontanando, e che lei ha accettato di fare i conti con la realtà.
Ora ci scrive che si sta aprendo ad una nuova possibilità, ancora tutta da definire. Mi sembra di capire che lei chieda a questo rapporto, molto acerbo, delle rudimentali "conferme".
E' possibile che lei stia vivendo questa nuova storia con l'idea che il suo benessere possa dipendere dagli altri, in particolare da questo ragazzo che frequenta e a cui si sente vicina.
Questo spiegherebbe le sue ansie: e se lui cambiasse idea? Quale sarebbe la cosa peggiore che potrebbe capitare, o che per lei sarebbe più dolorosa?
Ora ci scrive che si sta aprendo ad una nuova possibilità, ancora tutta da definire. Mi sembra di capire che lei chieda a questo rapporto, molto acerbo, delle rudimentali "conferme".
E' possibile che lei stia vivendo questa nuova storia con l'idea che il suo benessere possa dipendere dagli altri, in particolare da questo ragazzo che frequenta e a cui si sente vicina.
Questo spiegherebbe le sue ansie: e se lui cambiasse idea? Quale sarebbe la cosa peggiore che potrebbe capitare, o che per lei sarebbe più dolorosa?
[#28]
Utente
so che non è possibile avere conferme, tantomeno all'inizio di una possibile relazione.
Non voglio che il mio benessere dipenda dagli altri, tantomeno da una persona che conosco poco. altrimenti sto ricadendo nella stessa trappola in cui ero un mese fa.
Nello stesso tempo sento che mi sto interessando sempre di più a lui e ho il desiderio di cercarlo e frequentarlo. Mi piace e vorrei conoscerlo meglio, ma a volte ho la sensazione che sfugga e che abbia paura di lasciarsi andare..
Quello che mi spaventa è un po' l'ansia che provo quando non si fa sentire, perchè invece di viverla come una "piacevole attesa" la vivo come un'agonia e subito penso che lui si stia allontanando, anche se non ho reali motivi per pensarlo. Poi infatti magari è proprio lui a rifarsi vivo e ho la conferma che era tutto nella mia testa..
Vorrei riuscire a vivere la cosa come un evento positivo e sognarci come ho fatto tutte le altre volte, senza avere questa maledetta ansia..
La cosa peggiore che potrebbe capitarmi forse è che io faccia qualcosa per rovinare tutto. Ho paura di avvicinarmi troppo, o troppo poco e che lui tema che io possa ferirlo e quindi andarsene ancora prima di provare..
Non voglio che il mio benessere dipenda dagli altri, tantomeno da una persona che conosco poco. altrimenti sto ricadendo nella stessa trappola in cui ero un mese fa.
Nello stesso tempo sento che mi sto interessando sempre di più a lui e ho il desiderio di cercarlo e frequentarlo. Mi piace e vorrei conoscerlo meglio, ma a volte ho la sensazione che sfugga e che abbia paura di lasciarsi andare..
Quello che mi spaventa è un po' l'ansia che provo quando non si fa sentire, perchè invece di viverla come una "piacevole attesa" la vivo come un'agonia e subito penso che lui si stia allontanando, anche se non ho reali motivi per pensarlo. Poi infatti magari è proprio lui a rifarsi vivo e ho la conferma che era tutto nella mia testa..
Vorrei riuscire a vivere la cosa come un evento positivo e sognarci come ho fatto tutte le altre volte, senza avere questa maledetta ansia..
La cosa peggiore che potrebbe capitarmi forse è che io faccia qualcosa per rovinare tutto. Ho paura di avvicinarmi troppo, o troppo poco e che lui tema che io possa ferirlo e quindi andarsene ancora prima di provare..
[#29]
Utente
e se fosse come ha detto lei, cioè che la mia felicità dipende da questo nuovo ragazzo, cosa dovrei fare affinchè non fosse cosi?
io vorrei continuare a sentirlo e frequentarlo anche molto lentamente come dice di voler fare lui, però come posso vivere questa cosa in modo che non sia il mio pensiero principale durante il giorno o la mia fonte principale di benessere?
ho degli amici, un lavoro, una famiglia su cui concentro tt le mie energie..però poi la mente finisce sempre lì..e ho paura di viverla male..
:( e sopratt se lui se ne accorgesse finirebbe per scappare via davvero..
forse devo fare un po' marcia indietro?
io vorrei continuare a sentirlo e frequentarlo anche molto lentamente come dice di voler fare lui, però come posso vivere questa cosa in modo che non sia il mio pensiero principale durante il giorno o la mia fonte principale di benessere?
ho degli amici, un lavoro, una famiglia su cui concentro tt le mie energie..però poi la mente finisce sempre lì..e ho paura di viverla male..
:( e sopratt se lui se ne accorgesse finirebbe per scappare via davvero..
forse devo fare un po' marcia indietro?
[#30]
Psicologo, Psicoterapeuta
Rispondo alla sua seconda replica, più che alla prima, perchè mi sembra che un piccolo tarlo si sia messo al lavoro nella sua mente.
>>e se fosse come ha detto lei, cioè che la mia felicità dipende da questo nuovo ragazzo, cosa dovrei fare affinchè non fosse cosi?
In realtà, se la nostra felicità "dipende" dagli altri, forse abbiamo qualche difficoltà a rimanere sulle nostre gambe, nel cammino della nostra vita.
>>come posso vivere questa cosa in modo che non sia il mio pensiero principale durante il giorno o la mia fonte principale di benessere?
Non è detto che siano la stessa cosa. Che un nuovo rapporto possa impegnare i suoi pensieri è naturale. Ancor più se positivo, e dopo la fine di una relazione sofferta come la sua.
Se lei lo ritiene la sua "principale fonte di benessere" forse andrebbero valorizzate anche le altre. Magari prendendo in considerazione l'idea di rivedere il suo modo di stare in rapporto con gli altri per lei importanti; o valutando se lei sia per sè stessa un rifugio nei momenti bui.
>>forse devo fare un po' marcia indietro?
Per ottenere cosa? Per provocarlo a riavvicinarsi? Ci rifletta: per avere un controllo sul comportamento dell'altro? Mi sembra molto preoccupata, ma mi permetta una provocazione. Un obiettivo relazionale di controllo, a lungo andare, logora, a meno che l'altro non desideri intimamente essere controllato. La libertà, nei rapporti, è viverli con la consapevolezza che se sarete compatibili e se curerete il vostro rapporto starete insieme, altrimenti no. Semplicemente.
Con le parole di Gibran:
"Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini;
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro."
(K Gibran, "Sul matrimonio")
Lei preferirebbe stare con qualcuno perchè ci sta bene o perchè senza sta male?
>>e se fosse come ha detto lei, cioè che la mia felicità dipende da questo nuovo ragazzo, cosa dovrei fare affinchè non fosse cosi?
In realtà, se la nostra felicità "dipende" dagli altri, forse abbiamo qualche difficoltà a rimanere sulle nostre gambe, nel cammino della nostra vita.
>>come posso vivere questa cosa in modo che non sia il mio pensiero principale durante il giorno o la mia fonte principale di benessere?
Non è detto che siano la stessa cosa. Che un nuovo rapporto possa impegnare i suoi pensieri è naturale. Ancor più se positivo, e dopo la fine di una relazione sofferta come la sua.
Se lei lo ritiene la sua "principale fonte di benessere" forse andrebbero valorizzate anche le altre. Magari prendendo in considerazione l'idea di rivedere il suo modo di stare in rapporto con gli altri per lei importanti; o valutando se lei sia per sè stessa un rifugio nei momenti bui.
>>forse devo fare un po' marcia indietro?
Per ottenere cosa? Per provocarlo a riavvicinarsi? Ci rifletta: per avere un controllo sul comportamento dell'altro? Mi sembra molto preoccupata, ma mi permetta una provocazione. Un obiettivo relazionale di controllo, a lungo andare, logora, a meno che l'altro non desideri intimamente essere controllato. La libertà, nei rapporti, è viverli con la consapevolezza che se sarete compatibili e se curerete il vostro rapporto starete insieme, altrimenti no. Semplicemente.
Con le parole di Gibran:
"Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini;
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro."
(K Gibran, "Sul matrimonio")
Lei preferirebbe stare con qualcuno perchè ci sta bene o perchè senza sta male?
[#31]
Utente
no certo che non intendo stare con un qualcuno perchè senza si sta male. Questa è una cosa che penso di aver impararato.
So di aver valore come persona al di là di chi mi sta a fianco, perchè le cose che ho fatto nella mia vita, i traguardi che ho raggiunto e le amicizie e gli affetti dipendono solo ed esclusivamente da me e non da nessun altro, per cui penso che il mio valore sia solo "merito" mio.
Posto questo, volevo precisare che la mia felicità non dipende neanche da questo ragazzo, però che ci penso molto e che ho iniziato a sentire da parte mia il desiderio di avvicinarmi.
In questi giorni è successo che ho avuto modo di dirgli che stavo iniziando a provare qualcosa, molto cautamente, e che avevo bisogno di capire se da parte sua c'era la stessa predisposizione oppure no.
Allora lui mi ha inizialmente detto che anche da parte sua c'è un grande piacere nel sentirmi e che l'unico problema che lo frena verso di me è che lui sia amico del mio ex fidanzato (più che grandi amici direi più che altro conoscenti). Mi ha detto di avere questo grande limite e freno nei confronti delle ragazze che sono state le ex di suoi amici e che questo suo freno purtroppo non lo fa farebbe sentire se stesso se anche mi dicesse "proviamoci".
Devo ammettere che questa sua risposta mi ha spiazzato molto e cosi gli ho detto che mi creava sofferenza il fatto che il motivo del suo "no" fosse quello. E cosi via per una serie di botta e risposta in cui lui sosteneva sempre la stessa tesi e alla mia domanda esplicita "perchè in questo mese ti sei avvicinato cosi tanto a me, pur sapendo già che ero la ex di..?" ha risposto che in realtà non aveva mai pensato di andare oltre l'amicizia.
Sono senza parole. Di nuovo. Sicuramente non lascerò che questo fatto condizioni la mia giornata, però ammetto che mi dispiace molto. Non credo di essermi sbagliata e di aver frainteso il suo affetto. Penso che un uomo se ti cerca continuamente durante la giornata ( un centinaio di sms al giorno), ti cerca per la buonanotte, per il buongiorno, parte per un viaggio di piacere con amici all'estero e ti cerca comunque, tutto questo per un mese intero, un po' di interesse ce l'abbia..sopratt se il suo affetto si manifesta con parole come anche "ti mando un bacio speciale"
non riesco per cui a spiegarmi questo suo tirarsi indietro. Ho di nuovo sbagliato io ?
E ora che le carte sono scoperte tutto è andato all'aria e tutto quello che si stava creando, improvvisamente, non ci sarà più.. E oltre ad aver perso quello che avrebbe potuto esserci, ho perso anche quello che c'era..
Temo che non ci sia più modo di recuperare nulla..
So di aver valore come persona al di là di chi mi sta a fianco, perchè le cose che ho fatto nella mia vita, i traguardi che ho raggiunto e le amicizie e gli affetti dipendono solo ed esclusivamente da me e non da nessun altro, per cui penso che il mio valore sia solo "merito" mio.
Posto questo, volevo precisare che la mia felicità non dipende neanche da questo ragazzo, però che ci penso molto e che ho iniziato a sentire da parte mia il desiderio di avvicinarmi.
In questi giorni è successo che ho avuto modo di dirgli che stavo iniziando a provare qualcosa, molto cautamente, e che avevo bisogno di capire se da parte sua c'era la stessa predisposizione oppure no.
Allora lui mi ha inizialmente detto che anche da parte sua c'è un grande piacere nel sentirmi e che l'unico problema che lo frena verso di me è che lui sia amico del mio ex fidanzato (più che grandi amici direi più che altro conoscenti). Mi ha detto di avere questo grande limite e freno nei confronti delle ragazze che sono state le ex di suoi amici e che questo suo freno purtroppo non lo fa farebbe sentire se stesso se anche mi dicesse "proviamoci".
Devo ammettere che questa sua risposta mi ha spiazzato molto e cosi gli ho detto che mi creava sofferenza il fatto che il motivo del suo "no" fosse quello. E cosi via per una serie di botta e risposta in cui lui sosteneva sempre la stessa tesi e alla mia domanda esplicita "perchè in questo mese ti sei avvicinato cosi tanto a me, pur sapendo già che ero la ex di..?" ha risposto che in realtà non aveva mai pensato di andare oltre l'amicizia.
Sono senza parole. Di nuovo. Sicuramente non lascerò che questo fatto condizioni la mia giornata, però ammetto che mi dispiace molto. Non credo di essermi sbagliata e di aver frainteso il suo affetto. Penso che un uomo se ti cerca continuamente durante la giornata ( un centinaio di sms al giorno), ti cerca per la buonanotte, per il buongiorno, parte per un viaggio di piacere con amici all'estero e ti cerca comunque, tutto questo per un mese intero, un po' di interesse ce l'abbia..sopratt se il suo affetto si manifesta con parole come anche "ti mando un bacio speciale"
non riesco per cui a spiegarmi questo suo tirarsi indietro. Ho di nuovo sbagliato io ?
E ora che le carte sono scoperte tutto è andato all'aria e tutto quello che si stava creando, improvvisamente, non ci sarà più.. E oltre ad aver perso quello che avrebbe potuto esserci, ho perso anche quello che c'era..
Temo che non ci sia più modo di recuperare nulla..
Questo consulto ha ricevuto 31 risposte e 44.9k visite dal 22/08/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.