Situazione famigliare difficile
Buongiorno,
scrivo perché mi trovo in difficoltà a causa di una situazione famigliare difficile. Ho 21 anni e frequento l'università. Purtroppo mio padre è morto di tumore quando avevo 16 anni; come se non bastasse proprio in quel periodo mia madre (che adesso ha più di 65 anni) sviluppò un serio problema alla schiena per cui dovette essere operata ma è rimasta semi-invalida, cammina con l'aiuto di un deambulatore. Dopo il lutto ci siamo trasferiti nella città dove abita la sua unica sorella, a cui è molto legata. Ha lasciato con una certa difficoltà il lavoro (è andata in pensione) e la città a cui erano legati i ricordi dei momenti felici della sua vita e io i miei amici e la scuola. Nella nuova città abbiamo trovato un appartamento carino, io sebbene la nuova scuola non mi piacesse molto ho comunque trovato nuove amicizie e un compagno, quindi sembrava che stessimo iniziando a superare il brutto periodo, solo che alla fine solo io sono uscita quasi indenne da tutta questa esperienza. Mia madre è lentamente caduta in quella che io sono certa si tratti di una forma di depressione. Sta superando con estrema difficoltà la morte di mio padre, si sente molto sola. Il fatto di non potersi più muovere come prima dev'essere per lei estremamente frustrante, in particolare la perdita delle attività come il lavoro o semplicemente girare la città con i mezzi pubblici. Si sente bloccata, inutile, avvilita. Qui ha ritrovato qualche vecchia amicizia ma le frequenta molto raramente: queste persone ogni tanto la chiamano ma lei non fa mai altrettanto e non capisco perché. Si è attaccata molto a delle cose per me futili, perché è convinta che l'unica funzione che le sia rimasta è quella di badare a me, ma accorgendosi che ormai sono grande e non ho più bisogno di certe cure parentali, la sua è quasi diventata una fissazione nel "servirmi". Inoltre per sentirsi rassicurata ha un bisogno quasi morboso di attenzioni fisiche, baci, abbracci etc. Un gesto spontaneo e affettuoso ogni tanto per me è normale, ma quello che fa mia madre è chiedermi quasi come un comando più e più volte al giorno "un bacetto" e via dicendo, senza accorgersi che per una ragazza di 21 anni comportarsi così è eccessivo (almeno lo è per me). Quando capita che io le muova una critica o le faccia un piccolo rifiuto va su tutte le furie e sono grida, porte sbattute e rifiuto totale di affrontare l'argomento, si allontana e mi ignora. Non abbiamo la macchina perché non ce la possiamo permettere quindi non posso nemmeno portarla in giro a svagarsi un po', a volte esce con i miei zii e più raramente con qualche vecchia amica ma sta quasi sempre in casa e dice giustamente di annoiarsi. Non so come sbloccarla da questa situazione, a volte mi sembra che faccia la vittima, si lamenta ma poi quando le viene proposto qualcosa si rifiuta a e torna a fare le cose di prima, creando un circolo vizioso. Io vorrei che potesse tornare ad avere motivi per essere felice indipendentemente da me. Sono angosciata...
scrivo perché mi trovo in difficoltà a causa di una situazione famigliare difficile. Ho 21 anni e frequento l'università. Purtroppo mio padre è morto di tumore quando avevo 16 anni; come se non bastasse proprio in quel periodo mia madre (che adesso ha più di 65 anni) sviluppò un serio problema alla schiena per cui dovette essere operata ma è rimasta semi-invalida, cammina con l'aiuto di un deambulatore. Dopo il lutto ci siamo trasferiti nella città dove abita la sua unica sorella, a cui è molto legata. Ha lasciato con una certa difficoltà il lavoro (è andata in pensione) e la città a cui erano legati i ricordi dei momenti felici della sua vita e io i miei amici e la scuola. Nella nuova città abbiamo trovato un appartamento carino, io sebbene la nuova scuola non mi piacesse molto ho comunque trovato nuove amicizie e un compagno, quindi sembrava che stessimo iniziando a superare il brutto periodo, solo che alla fine solo io sono uscita quasi indenne da tutta questa esperienza. Mia madre è lentamente caduta in quella che io sono certa si tratti di una forma di depressione. Sta superando con estrema difficoltà la morte di mio padre, si sente molto sola. Il fatto di non potersi più muovere come prima dev'essere per lei estremamente frustrante, in particolare la perdita delle attività come il lavoro o semplicemente girare la città con i mezzi pubblici. Si sente bloccata, inutile, avvilita. Qui ha ritrovato qualche vecchia amicizia ma le frequenta molto raramente: queste persone ogni tanto la chiamano ma lei non fa mai altrettanto e non capisco perché. Si è attaccata molto a delle cose per me futili, perché è convinta che l'unica funzione che le sia rimasta è quella di badare a me, ma accorgendosi che ormai sono grande e non ho più bisogno di certe cure parentali, la sua è quasi diventata una fissazione nel "servirmi". Inoltre per sentirsi rassicurata ha un bisogno quasi morboso di attenzioni fisiche, baci, abbracci etc. Un gesto spontaneo e affettuoso ogni tanto per me è normale, ma quello che fa mia madre è chiedermi quasi come un comando più e più volte al giorno "un bacetto" e via dicendo, senza accorgersi che per una ragazza di 21 anni comportarsi così è eccessivo (almeno lo è per me). Quando capita che io le muova una critica o le faccia un piccolo rifiuto va su tutte le furie e sono grida, porte sbattute e rifiuto totale di affrontare l'argomento, si allontana e mi ignora. Non abbiamo la macchina perché non ce la possiamo permettere quindi non posso nemmeno portarla in giro a svagarsi un po', a volte esce con i miei zii e più raramente con qualche vecchia amica ma sta quasi sempre in casa e dice giustamente di annoiarsi. Non so come sbloccarla da questa situazione, a volte mi sembra che faccia la vittima, si lamenta ma poi quando le viene proposto qualcosa si rifiuta a e torna a fare le cose di prima, creando un circolo vizioso. Io vorrei che potesse tornare ad avere motivi per essere felice indipendentemente da me. Sono angosciata...
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Gentile ragazza,
Purtroppo la situazione di Sua madre e' una versione aggravata di quello che capita a molte signore che rimaste sole per separazioni o vedovanze si ripiegano su se stesse opprimendo i figli con la loro condotta.
Lei puo' fare poco perche' restarle vicino sarebbe un peso e una ingiustizia per lei, starle lontano la farebbe sentire in colpa e verrebbe vissuto male.
Dovrebbe cercare un punto di equilibrio che non sacrifichi la Sua vita pur continundo ad essere un punto di riferimento per la mamma.
Le faccio i miei migliori augurinn ci faccia sapere come va fra qualche tempo.
Purtroppo la situazione di Sua madre e' una versione aggravata di quello che capita a molte signore che rimaste sole per separazioni o vedovanze si ripiegano su se stesse opprimendo i figli con la loro condotta.
Lei puo' fare poco perche' restarle vicino sarebbe un peso e una ingiustizia per lei, starle lontano la farebbe sentire in colpa e verrebbe vissuto male.
Dovrebbe cercare un punto di equilibrio che non sacrifichi la Sua vita pur continundo ad essere un punto di riferimento per la mamma.
Le faccio i miei migliori augurinn ci faccia sapere come va fra qualche tempo.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 20/08/2012.
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