Mi sento vuota e senza voglia di vivere
Sono una ragazza che, nonostante l'età, ha avuto un'esperienza parecchio forte.
Ho convissuto due anni e mezzo con Andrea, 14 anni in più di me. Separato e con 2 figli. L'ho amato e lo amo ancora tanto. Per lui ho fatto follie, scappare di casa e interrompere tutte le mie amicizie. Siamo andati a vivere a 200 km di distanza dal mio paese e vivevamo l'uno per l'altro. 24 ore su 24 assieme. Era andato in aspettativa per motivi di studio. Mi ha aiutata a crearmi una professione ma tutti i giorni mi faceva scenate di gelosia per qualunque cavolata. Fino a che, il 27 dicembre del 2011, si organizza per lasciarmi nel mio paese (in mezzo alla strada) e spedirmi tutta la mia roba a casa dei miei genitori. Mi contatta due giorni dopo dicendomi che doveva fare così perchè non mi amava più e che non poteva lasciarmi da sola nella casa in cui convivevamo perchè aveva paura di qualche mio brutto gesto.
A gennaio sono partita per Roma (sono sarda), e qui ho trovato lavoro e casa.Ma continuo a pensare a lui (nonostante siano trascorsi 8 mesi).
Ho provato a conoscere altri ragazzi ma inutile, o duravano una o 2 settimane e poi li lasciavo oppure li usavo. Sono vuota. Non provo sentimenti verso nessuno. Sono sola, non ho amici. Solo un paio di conoscenti, tutto qua. Continuo a pensare a lui. Ogni tanto ci sentiamo e gli dico di incontrarci..ma lui risponde dicendomi che abbiamo chiuso troppe porte, siamo lontani e i miei genitori non sarebbero d accordo...ma io lo amo. Amo solo lui. Soffro di ansia e le persone che hanno provato ad avvicinarsi a me dicevano che sono fredda.Mi sento un robot ma non so cosa fare. Vorrei dimenticarlo ma in altri momenti vorrei convincerlo a incontrarmi. Sento un vuoto dentro di me pazzesco. Molte volte penso di farla finita ma non ho il coraggio. Mi aiuti lei.
La ringrazio in anticipo
Ho convissuto due anni e mezzo con Andrea, 14 anni in più di me. Separato e con 2 figli. L'ho amato e lo amo ancora tanto. Per lui ho fatto follie, scappare di casa e interrompere tutte le mie amicizie. Siamo andati a vivere a 200 km di distanza dal mio paese e vivevamo l'uno per l'altro. 24 ore su 24 assieme. Era andato in aspettativa per motivi di studio. Mi ha aiutata a crearmi una professione ma tutti i giorni mi faceva scenate di gelosia per qualunque cavolata. Fino a che, il 27 dicembre del 2011, si organizza per lasciarmi nel mio paese (in mezzo alla strada) e spedirmi tutta la mia roba a casa dei miei genitori. Mi contatta due giorni dopo dicendomi che doveva fare così perchè non mi amava più e che non poteva lasciarmi da sola nella casa in cui convivevamo perchè aveva paura di qualche mio brutto gesto.
A gennaio sono partita per Roma (sono sarda), e qui ho trovato lavoro e casa.Ma continuo a pensare a lui (nonostante siano trascorsi 8 mesi).
Ho provato a conoscere altri ragazzi ma inutile, o duravano una o 2 settimane e poi li lasciavo oppure li usavo. Sono vuota. Non provo sentimenti verso nessuno. Sono sola, non ho amici. Solo un paio di conoscenti, tutto qua. Continuo a pensare a lui. Ogni tanto ci sentiamo e gli dico di incontrarci..ma lui risponde dicendomi che abbiamo chiuso troppe porte, siamo lontani e i miei genitori non sarebbero d accordo...ma io lo amo. Amo solo lui. Soffro di ansia e le persone che hanno provato ad avvicinarsi a me dicevano che sono fredda.Mi sento un robot ma non so cosa fare. Vorrei dimenticarlo ma in altri momenti vorrei convincerlo a incontrarmi. Sento un vuoto dentro di me pazzesco. Molte volte penso di farla finita ma non ho il coraggio. Mi aiuti lei.
La ringrazio in anticipo
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Otto mesi possono essere pochi o tanti per superare una storia sentimentale finita male, dipende da caso a caso. In psicologia s'inizia a parlare di "lutto complicato" (perché anche la fine di una storia importante può essere assimilata a un lutto) in genere dopo due anni.
Questo per dirle che ciò che sta sentendo è normale. La difficoltà sta però nel fatto che non riesce ad accettarlo.
Può rivolgersi a uno psicologo di persona, se ne sente il bisogno, altrimenti c'è solo una strada, ed è quella che già sta percorrendo: andare avanti con la sua vita e aspettare che la ferita si rimargini da sola.
Questo per dirle che ciò che sta sentendo è normale. La difficoltà sta però nel fatto che non riesce ad accettarlo.
Può rivolgersi a uno psicologo di persona, se ne sente il bisogno, altrimenti c'è solo una strada, ed è quella che già sta percorrendo: andare avanti con la sua vita e aspettare che la ferita si rimargini da sola.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.1k visite dal 20/08/2012.
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