Da 3 mesi a questa parte sto facendo psicoterapia perchè negli ultimi mesi non riuscivo più
Gentili dottori,
ho 21 anni e credo di soffrire d'ansia da tutta la vita,soltanto che solo negli ultimi anni crescendo mi sono resa conto di cosa fosse questo disturbo, anche perchè non è mai stato tanto invalidante come quest anno. Da 3 mesi a questa parte sto facendo psicoterapia perchè negli ultimi mesi non riuscivo più nemmeno ad uscire di casa perchè mi assaliva il panico. Devo dire che facendo psicoterapia sono stata molto meglio, ho ripreso a uscire di più rispetto a prima e a guidare ,cosa che avevo smesso di fare, anche se mi crea ancora disagio frequentare luoghi affollati come feste e ristoranti... secondo voi quanto può durare il periodo che mi ha colpita? inoltre ho un problema per me molto pesante ovvero che da diversi anni ogni volta che vado in vacanza sono colpita dagli attacchi di panico e quest anno ho dovuto rinunciare alle vacanze perchè solo l idea di partire mi fa stare malissimo.La mia psicologa mi spinge a fare una breve vacanza per valutare gli effetti che può avere,ma davvero non me la sento,voi cosa mi consigliate? ovviamente sono contenta dei progressi fatti rispetto a come stavo stavo inizialmente, ma vorrei fare ancora molto di piu..
ho 21 anni e credo di soffrire d'ansia da tutta la vita,soltanto che solo negli ultimi anni crescendo mi sono resa conto di cosa fosse questo disturbo, anche perchè non è mai stato tanto invalidante come quest anno. Da 3 mesi a questa parte sto facendo psicoterapia perchè negli ultimi mesi non riuscivo più nemmeno ad uscire di casa perchè mi assaliva il panico. Devo dire che facendo psicoterapia sono stata molto meglio, ho ripreso a uscire di più rispetto a prima e a guidare ,cosa che avevo smesso di fare, anche se mi crea ancora disagio frequentare luoghi affollati come feste e ristoranti... secondo voi quanto può durare il periodo che mi ha colpita? inoltre ho un problema per me molto pesante ovvero che da diversi anni ogni volta che vado in vacanza sono colpita dagli attacchi di panico e quest anno ho dovuto rinunciare alle vacanze perchè solo l idea di partire mi fa stare malissimo.La mia psicologa mi spinge a fare una breve vacanza per valutare gli effetti che può avere,ma davvero non me la sento,voi cosa mi consigliate? ovviamente sono contenta dei progressi fatti rispetto a come stavo stavo inizialmente, ma vorrei fare ancora molto di piu..
[#1]
L'ansia e il panico sono generalmente risolvibili in breve tempo attraverso approcci psicoterapeutici specifici.
Sa dirci che tipo di terapia sta facendo?
Sa dirci che tipo di terapia sta facendo?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Cioè vuole dire che ci va quando si sente, e quando non si sente non ci va? In questo caso non deve stupirsi se la terapia non sta avendo pieno effetto.
La terapia comportamentale è indicata per il problema che descrive. Tuttavia, tre mesi possono essere sufficienti o meno per sbloccare il problema, ma in ogni caso deve attenersi a ciò che le prescrive il terapeuta.
Quali sono i compiti che ha ricevuto finora, esattamente?
La terapia comportamentale è indicata per il problema che descrive. Tuttavia, tre mesi possono essere sufficienti o meno per sbloccare il problema, ma in ogni caso deve attenersi a ciò che le prescrive il terapeuta.
Quali sono i compiti che ha ricevuto finora, esattamente?
[#4]
Ex utente
no no io la terapia la frequento regolarmente, è il mio umore che va a fasi alterne... all' inizio ogni giorno dovevo fare qualcosa di piacevole per me stessa, adesso sto tenendo un diario e poi mi è stato raccomandato di non evitare nessun tipo di situazione, però alle volte davvero è piu forte di me! a volte non capisco se è la terapia a funzionare a fasi alterne o sono io che non mi impegno abbastanza ma sul serio per me alcune situazioni sono difficili ! tipo la vacanza so che dovrei farla ma non riesco..
[#5]
I disturbi come i tuoi (ti dò del tu, ok?) si superano solo evitando di evitarli. Perciò è corretto il lavoro che ti ha assegnato la psicologa, ma forse ciò che ancora manca è la tua percezione del fatto che se vuoi uscirne devi piano piano abituarti ad affrontare le situazioni fastidiose e a sopportarle, inizialmente.
Spiegare questo punto con la massima chiarezza e la dovuta enfasi è compito del terapeuta. Forse, però, siccome ancora non lo hai afferrato sufficientemente, a volte dubiti del lavoro che state facendo e ti chiedi se ne uscirai mai.
Spiegare questo punto con la massima chiarezza e la dovuta enfasi è compito del terapeuta. Forse, però, siccome ancora non lo hai afferrato sufficientemente, a volte dubiti del lavoro che state facendo e ti chiedi se ne uscirai mai.
[#6]
Ex utente
certo lei infatti ha perfettamente ragione, è che ci sono state delle occasioni in cui dovevo affrontare delle cose che mi creavano disagio e la dottoressa mi diceva che potevo rimandare alla volta successiva....però sostanzialmente mi ha sempre detto che devo sforzarmi, forse devo seriamente iniziare a farlo...la ringrazio..
[#7]
Un conto è fare una cosa per sforzo (cioè controvoglia), altra cosa è farla perché si *sa* che va fatta, quindi con tutta la motivazione necessaria. Nel primo caso le probabilità di successo sono minori, nel secondo caso molto buone.
Quando c'è da fare un lavoro di esposizione graduale alle situazioni ansiogene come quello che stai facendo tu, è spesso necessario fare anche un lavoro preliminare e parallelo, ossia di preparazione all'esposizione vera e propria. Altrimenti può succede di restare bloccati, come sta capitando a te.
Alcune forme di terapia, come la breve strategica, prevedono manovre specifiche nei propri protocolli dirette a questo scopo. Ma anche un cognitivista/comportamentista dovrebbe essere capace di graduare l'esposizione in modo da renderla accettabile al suo paziente. Suggerire di "rimandare alla volta successiva" può essere fatto, ma comunque poi è lì che bisognerà arrivare. Proprio perché una situazione genera ansia, va affrontata per essere risolta.
Ti suggerisco di riparlarne con la tua psicologa che, a proposito, dovrebbe essere anche psicoterapeuta.
Quando c'è da fare un lavoro di esposizione graduale alle situazioni ansiogene come quello che stai facendo tu, è spesso necessario fare anche un lavoro preliminare e parallelo, ossia di preparazione all'esposizione vera e propria. Altrimenti può succede di restare bloccati, come sta capitando a te.
Alcune forme di terapia, come la breve strategica, prevedono manovre specifiche nei propri protocolli dirette a questo scopo. Ma anche un cognitivista/comportamentista dovrebbe essere capace di graduare l'esposizione in modo da renderla accettabile al suo paziente. Suggerire di "rimandare alla volta successiva" può essere fatto, ma comunque poi è lì che bisognerà arrivare. Proprio perché una situazione genera ansia, va affrontata per essere risolta.
Ti suggerisco di riparlarne con la tua psicologa che, a proposito, dovrebbe essere anche psicoterapeuta.
[#8]
Ex utente
si è vero,prima o poi la situazione andrà affrontata altrimenti rischio di restare sempre a metà strada... la mia psicologa dice di lavorare sull' immaginazione perchè il pensiero è importante e quindi di progettare come si svolgerà la situazione... inoltre mi dice sempre che servono delle forti motivazioni per superare l'ansia e che se rimando è perchè forse quella determinata situazione non è per me cosi importante... si è anche psicoterapeuta e sicuramente gliene parlerò..
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.3k visite dal 14/08/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.