Disturbo ossessivo-compulsivo
Salve
Prendo da sei anni circa paroxetina-20mg al giorno prescrittami dal medico di base per attacchi di panico in seguito ad uso di cannabinoidi.
Quest'estate ho avuto un attacco di panico forte e sono entrato in uno stato depressivo(crisi di pianto e apatia),tutte le paure che avevo sopite sono esplose(ho tre fratelli schizofrenici ed una sorella che ha avuto un boueffet delirante)e ho continuamente il timore di essere/diventare psicotico(ho iniziato ad interessarmi della diefferenza tra psicotico e nevrotico solo ora,in realtà non sapevo neanche che i miei fratelli erano schizofrenici,solo che avevano gravi problemi psichiatrici).Ho paura di iniziare a sentire voci o ad avere allucinazioni,arrivo addirittura a crearmi delle false voci(nel senso che sono un mio pensiero)che mi dicono "uccidi"(non sto scherzando,e infatti mi sento anche ridicolo a dirlo).Oppure paranoie come "e se vivessi in un sogno" oppure in una realtà virtuale(ho passato gran parte della mia adolescenza sui videogiochi).Questi pensieri generano a loro volta ansia e vampate di calore.
Sono andato da uno psichiatra e mi ha detto che soffro di ansia e depressione,e non ho propriamente il doc e mi ha confermato la terapia del medico di base con in aggiunta lo xanax da 0,25 tre volte al giorno.
In effetti leggendo tra gli altri consulti e informandomi su internet ho capito che il disturbo è composto da pensieri e rituali.io non faccio rituali(anche se da bambino ricordo che per un periodo facevo le cose sempre due volte,ma poi è passato da sè).
Il mio dubbio è se questi miei pensieri e paranoie possano essere considerate ossessioni oppure semplici paure giustificate dalla situazione famigliare.
Un altro mio dubbio è se sia condannato ad assumere farmaci per sempre oppure,magari con l'aiuto di una psicoterapia,riesca a "guarire" senza avere più bisogno di prenderli.
Prendo da sei anni circa paroxetina-20mg al giorno prescrittami dal medico di base per attacchi di panico in seguito ad uso di cannabinoidi.
Quest'estate ho avuto un attacco di panico forte e sono entrato in uno stato depressivo(crisi di pianto e apatia),tutte le paure che avevo sopite sono esplose(ho tre fratelli schizofrenici ed una sorella che ha avuto un boueffet delirante)e ho continuamente il timore di essere/diventare psicotico(ho iniziato ad interessarmi della diefferenza tra psicotico e nevrotico solo ora,in realtà non sapevo neanche che i miei fratelli erano schizofrenici,solo che avevano gravi problemi psichiatrici).Ho paura di iniziare a sentire voci o ad avere allucinazioni,arrivo addirittura a crearmi delle false voci(nel senso che sono un mio pensiero)che mi dicono "uccidi"(non sto scherzando,e infatti mi sento anche ridicolo a dirlo).Oppure paranoie come "e se vivessi in un sogno" oppure in una realtà virtuale(ho passato gran parte della mia adolescenza sui videogiochi).Questi pensieri generano a loro volta ansia e vampate di calore.
Sono andato da uno psichiatra e mi ha detto che soffro di ansia e depressione,e non ho propriamente il doc e mi ha confermato la terapia del medico di base con in aggiunta lo xanax da 0,25 tre volte al giorno.
In effetti leggendo tra gli altri consulti e informandomi su internet ho capito che il disturbo è composto da pensieri e rituali.io non faccio rituali(anche se da bambino ricordo che per un periodo facevo le cose sempre due volte,ma poi è passato da sè).
Il mio dubbio è se questi miei pensieri e paranoie possano essere considerate ossessioni oppure semplici paure giustificate dalla situazione famigliare.
Un altro mio dubbio è se sia condannato ad assumere farmaci per sempre oppure,magari con l'aiuto di una psicoterapia,riesca a "guarire" senza avere più bisogno di prenderli.
[#1]
Gentile Utente,
qualunque disturbo psichico, che si tratti di nevrosi d'ansia, di psicosi, di doc, ecc....necessita di un approccio combinato: farmacoterapia e psicoterapia, ancor di più per lei che è veramente giovanissimo.
Di cosa si tratta di preciso, da quì non si può sapere, nè si può fare diagnosi.
OLtre alla farmacoterapia somministrata dallo psichiatra, le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta, per completare la cura.
qualunque disturbo psichico, che si tratti di nevrosi d'ansia, di psicosi, di doc, ecc....necessita di un approccio combinato: farmacoterapia e psicoterapia, ancor di più per lei che è veramente giovanissimo.
Di cosa si tratta di preciso, da quì non si può sapere, nè si può fare diagnosi.
OLtre alla farmacoterapia somministrata dallo psichiatra, le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta, per completare la cura.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
la sua preoccupazione è comprensibile ed è positivo che lei si informi e soprattuto che si sia rivolto a uno psichiatra. Le ha consigliato solo la terapia farmacologica o anche una psicoterapia? Perchè se la cura consiste in un connubio tra psicoterapia e farmacoterapia con buona probabilità (se si lavora bene) i farmaci prima o poi possono essere abbandonati o quantomeno alleggeriti, in special modo se il disturbo non si cronicizza. Ciò che Le suggerisco è, visto che lei è molto giovane e sembra stia sviluppando sintomi consistenti soprattutto ora, di prendersi cura di sè anche dal punto di vista psicologico. Questo perchè nell'insorgenza dei disturbi intervengono più livelli: di ordine biologico (alterazioni chimiche-neurologiche), di ordine psicologico (storia personale, alterazioni psichiche) e, infine, di ordine sociale (relazioni interpersonali in cui la persona cresce e si trova inserita). La psicoterapia può agire per migliorare le ultime due componenti ed è fondamentale, dunque, avere l'opportunità di unire i due approcci terapeutici.
cordialmente,
la sua preoccupazione è comprensibile ed è positivo che lei si informi e soprattuto che si sia rivolto a uno psichiatra. Le ha consigliato solo la terapia farmacologica o anche una psicoterapia? Perchè se la cura consiste in un connubio tra psicoterapia e farmacoterapia con buona probabilità (se si lavora bene) i farmaci prima o poi possono essere abbandonati o quantomeno alleggeriti, in special modo se il disturbo non si cronicizza. Ciò che Le suggerisco è, visto che lei è molto giovane e sembra stia sviluppando sintomi consistenti soprattutto ora, di prendersi cura di sè anche dal punto di vista psicologico. Questo perchè nell'insorgenza dei disturbi intervengono più livelli: di ordine biologico (alterazioni chimiche-neurologiche), di ordine psicologico (storia personale, alterazioni psichiche) e, infine, di ordine sociale (relazioni interpersonali in cui la persona cresce e si trova inserita). La psicoterapia può agire per migliorare le ultime due componenti ed è fondamentale, dunque, avere l'opportunità di unire i due approcci terapeutici.
cordialmente,
Sarah Cervi
www.psicologadellosviluppo-roma.blogspot.it
www.comunitalaquiete.blogspot.it
[#3]
Utente
Grazie delle risposte
Volevo chiedervi anche una delucidazione sulla farmacoterapia:il medico di base mi ha prescritto l'alprazolam 0,25 una volta al giorno.Lo prendo da un mese.Ora lo Psichiatra mi ha detto di aumentare a tre volte al giorno per 3 mesi.Siccome ho letto che le benzodiazepine creano dipendenza mi sono preoccupato per la durata del trattamento:tre mesi dopo già un mese di assunzione non sono troppi?
Grazie
Volevo chiedervi anche una delucidazione sulla farmacoterapia:il medico di base mi ha prescritto l'alprazolam 0,25 una volta al giorno.Lo prendo da un mese.Ora lo Psichiatra mi ha detto di aumentare a tre volte al giorno per 3 mesi.Siccome ho letto che le benzodiazepine creano dipendenza mi sono preoccupato per la durata del trattamento:tre mesi dopo già un mese di assunzione non sono troppi?
Grazie
[#4]
Gentile Ragazzo,
gli psicologi non sono medici e non si occupano di farmaci.
Segua però le indicazioni dello psichiatra che l'ha in cura, ponga a lui direttamente le domande sul trattamento farmacologico e valuti concretamente i suggerimenti delle Colleghe sull'opportunità di consultare anche uno psicoterapeuta per un eventuale trattamento combinato.
Cordialmente
gli psicologi non sono medici e non si occupano di farmaci.
Segua però le indicazioni dello psichiatra che l'ha in cura, ponga a lui direttamente le domande sul trattamento farmacologico e valuti concretamente i suggerimenti delle Colleghe sull'opportunità di consultare anche uno psicoterapeuta per un eventuale trattamento combinato.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.2k visite dal 11/08/2012.
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