Rapporto tra ex
Salve, vio ho scritto diverse volte in questo periodo molto difficile della mia vita, ma sento ancora di aver bisogno di un aiuto, di una voce esterna.
Riassumo: lasciata dopo un litigio improvvisamente, dopo 2 anni di complice e viva convivenza, senza avvisaglie nè verbali nè comportamentali (solo litigi dovuti a miei gelosie e insicurezze) fino alla sera prima. dopo 2 settimane, lo convinco a rifrequentarmi, ma io con un dolore immenso lui in piena crisi esistenziale, non reggiamo la situazione e dopo 2 mesi in una serata pesante decide di chiudere con un "se decido con la mente e non con ll cuore vuol dire che non ti amo piu'". da lì sono passati 4 mesi, di pianti, incontri, dialoghi, svisceramenti vari per arrivare a un "ti voglio bene, con te sto bene, c'e' sempre affiinità e attrazione fisica, mi manchi, ma ho capito che siccome non sono stato in grado di sopportare i problemi significa che non ti amo abbastanza, per cui non possiamo continuare ad avere una relazione". io in questo periodo ho capito i miei errori, ho eliminato le mie erronee percezioni, gelosie e insicurezze e credo di sapere che amare non significa sopportare, che nessuno puo' pensare di amare così tanto da farlo, che se mi avesse parlato apertamente dei suoi disagi, piuttosto che esprimerli con i litigi, avrei capito e non saremmo arrivati a questo punto. ho cercato di spiegargli che se non capisce questo, arriverà sempre al punto di scoppiare, come è successo con la sua ex, lui sembra capire lì per lì, ma poi mi dice "non esiste una verità assoluta, io la penso così, ormai ho deciso non torno indietro ". ma il problema piu' grosso è gli amici e i locali in comune: tutte le sere ci ritroviamo insieme, a una cena o a bere: ho cercato di fargli capire piu' volte che questa situazione mi fa soffrire, ma lui risponde sempre con un "voglio essere in pace con te, perchè non dobbiamo parlarci, sto male anche io non è facile nemmeno per me". gli ho detto un miliardo di volte che lo amo ancora e vorrei dimenticarlo ma lui niente: non si allontana da me. so che la situazione non è colpa sua, ma mi aspetterei almeno un po' di generosità in questo ambito, anche perchè io qualche giorno reggo facendo finta che non ci sia, dopo scoppio, come stasera, che all'ennesima sera passata insieme gli ripeto "ma perchè credi di non amami, perchè non credi in un mio miglioramento dovuto dal dolore". stasera mi ha risposto che lui non preclude niente, che in futuro magari puo' capire di amarmi, ma ora no, e una cosa che mi ha fatto malissimo "ti voglio così bene e non voglio vederti soffrire che sarei felice di saperti felice con un altro uomo, e questo vuol dire che non ti amo". ma nonostante tutto, se gli chiedo di vedersi non si tira mai idietro, e forse io cerco questo, una fine brutta per andare avanti...ora mi chiedo: come faccio a scordarlo se lo vedo tutte le sere? sbaglio se insisto ancora provando a riconquistarlo, o se gli chiedo di sparire per rispetto nei miei confronti? grazie
Riassumo: lasciata dopo un litigio improvvisamente, dopo 2 anni di complice e viva convivenza, senza avvisaglie nè verbali nè comportamentali (solo litigi dovuti a miei gelosie e insicurezze) fino alla sera prima. dopo 2 settimane, lo convinco a rifrequentarmi, ma io con un dolore immenso lui in piena crisi esistenziale, non reggiamo la situazione e dopo 2 mesi in una serata pesante decide di chiudere con un "se decido con la mente e non con ll cuore vuol dire che non ti amo piu'". da lì sono passati 4 mesi, di pianti, incontri, dialoghi, svisceramenti vari per arrivare a un "ti voglio bene, con te sto bene, c'e' sempre affiinità e attrazione fisica, mi manchi, ma ho capito che siccome non sono stato in grado di sopportare i problemi significa che non ti amo abbastanza, per cui non possiamo continuare ad avere una relazione". io in questo periodo ho capito i miei errori, ho eliminato le mie erronee percezioni, gelosie e insicurezze e credo di sapere che amare non significa sopportare, che nessuno puo' pensare di amare così tanto da farlo, che se mi avesse parlato apertamente dei suoi disagi, piuttosto che esprimerli con i litigi, avrei capito e non saremmo arrivati a questo punto. ho cercato di spiegargli che se non capisce questo, arriverà sempre al punto di scoppiare, come è successo con la sua ex, lui sembra capire lì per lì, ma poi mi dice "non esiste una verità assoluta, io la penso così, ormai ho deciso non torno indietro ". ma il problema piu' grosso è gli amici e i locali in comune: tutte le sere ci ritroviamo insieme, a una cena o a bere: ho cercato di fargli capire piu' volte che questa situazione mi fa soffrire, ma lui risponde sempre con un "voglio essere in pace con te, perchè non dobbiamo parlarci, sto male anche io non è facile nemmeno per me". gli ho detto un miliardo di volte che lo amo ancora e vorrei dimenticarlo ma lui niente: non si allontana da me. so che la situazione non è colpa sua, ma mi aspetterei almeno un po' di generosità in questo ambito, anche perchè io qualche giorno reggo facendo finta che non ci sia, dopo scoppio, come stasera, che all'ennesima sera passata insieme gli ripeto "ma perchè credi di non amami, perchè non credi in un mio miglioramento dovuto dal dolore". stasera mi ha risposto che lui non preclude niente, che in futuro magari puo' capire di amarmi, ma ora no, e una cosa che mi ha fatto malissimo "ti voglio così bene e non voglio vederti soffrire che sarei felice di saperti felice con un altro uomo, e questo vuol dire che non ti amo". ma nonostante tutto, se gli chiedo di vedersi non si tira mai idietro, e forse io cerco questo, una fine brutta per andare avanti...ora mi chiedo: come faccio a scordarlo se lo vedo tutte le sere? sbaglio se insisto ancora provando a riconquistarlo, o se gli chiedo di sparire per rispetto nei miei confronti? grazie
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Se sente ancora di aver bisogno di un aiuto, è di persona che dovrebbe cercarlo, come le abbiamo già fatto presente. Continuare a parlare qui dello stesso problema non aggiungerebbe altro a ciò che già le abbiamo detto e in più rischierebbe di diventare collusivo e ottenere l'effetto controproducente di strutturare ancora di più la sua difficoltà.
Non è online che potrà risolvere il suo problema. Si rivolga a un collega di persona, nel suo miglior interesse.
Non è online che potrà risolvere il suo problema. Si rivolga a un collega di persona, nel suo miglior interesse.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 09/08/2012.
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