Voglia di morire
Sono una ragazza di 22 anni ho vissuto un 'infanzia traumatica,a 3 anni mia madre è andata via dicendo di non poter fare la madre.Sono vissuta con un padre che mi picchiava e le sue fidanzate ed amanti,alcune facevano lo stesso,altre andavano e venivano ma tutte volevano farmi da madre imponendomi di tutto...Ho preso tutti i tipi di delusioni.Ho sempre cercato di costruire una mia famiglia,ovvero con un uomo che amo,ma è sempre andata male dopo anni di storie..A 14 anni ho cominciato con le droghe..ho rischiato di lasciarci la pelle piu e piu volte,l'ultima 2 giorni fa quando sono andata in coma per un overdose,e questo mi ha fatto molto riflettere,perchè non provo nulla se penso a quel momento in cui mi sono risvegliata..penso che avrei voluto dormire ancora...per sempre..penso che forse sarebbe stata l'unica soluzione a questa esistenza così da non dover piu tirare avanti fra preoccupazioni violenze depressione ansia e nessuna prospettiva di futuro.Io adesso abito a casa del mio compagno e di sua madre.Sono mantenuta da loro,la mia famiglia non mia aiuta...il mio compagno passa le giornate a giocare al computer...che vita è questa?ogni giorno sono sempre piu convinta della decisione di suicidarmi e penso che non dovevano svegliarmi, 2 giorni fa.....non vedo soluzioni,nella mia zona lavoro non esiste..non ho i mezzi per cambiare niente e mi sembra,dall'esperienza datami finora dalla mia vita che nulla cambierà mai per me..come se alcune persone sono nate per brillare,altre per far brillar ancor di piu chi brilla,con la lora sfortuna e depressione...
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Cara ragazza,
anche quando il passato è stato difficile come nel tuo caso è possibile impegnarsi per risollevare le proprie sorti.
In questo momento fortunatamente non sei sola: hai un compagno che ti ospita nella casa della propria famiglia e quindi qualcuno che si occupa di te, anche se magari questo avviene in maniera parziale e inadeguata.
Naturalmente questo non può essere sufficiente a sanare le ferite che ti porti dentro per l'abbandono subito dalla mamma, e per tutto ciò che ne è conseguito, ma ora spetta a te chiedere aiuto a chi può dartene.
Tanto più dal momento che denunci un problema di abuso di sostanze (quali?) è necessario che tu faccia il primo passo e ti rivolga o al consultorio familiare o al centro di salute mentale della tua città per iniziare ad essere ascoltata e aiutata.
Qui trovi una serie di recapiti e informazioni utili:
http://www.usl8.toscana.it/index.php/strutture-e-servizi/numeri-utili/589-elenco-uf-salute-mentale
http://www.regione.toscana.it/sociale/salutementale/index.html
http://www.comuni-italiani.it/051/consultori.html
Fino ad oggi non sei mai stata seguita da uno psicologo o da un medico psichiatra?
anche quando il passato è stato difficile come nel tuo caso è possibile impegnarsi per risollevare le proprie sorti.
In questo momento fortunatamente non sei sola: hai un compagno che ti ospita nella casa della propria famiglia e quindi qualcuno che si occupa di te, anche se magari questo avviene in maniera parziale e inadeguata.
Naturalmente questo non può essere sufficiente a sanare le ferite che ti porti dentro per l'abbandono subito dalla mamma, e per tutto ciò che ne è conseguito, ma ora spetta a te chiedere aiuto a chi può dartene.
Tanto più dal momento che denunci un problema di abuso di sostanze (quali?) è necessario che tu faccia il primo passo e ti rivolga o al consultorio familiare o al centro di salute mentale della tua città per iniziare ad essere ascoltata e aiutata.
Qui trovi una serie di recapiti e informazioni utili:
http://www.usl8.toscana.it/index.php/strutture-e-servizi/numeri-utili/589-elenco-uf-salute-mentale
http://www.regione.toscana.it/sociale/salutementale/index.html
http://www.comuni-italiani.it/051/consultori.html
Fino ad oggi non sei mai stata seguita da uno psicologo o da un medico psichiatra?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Il bisogno di Carezze (intese come l'essere riconosciuti, confermati nella propria esistenza) è uno dei bisogni fondamentali dell'essere umano, così come il bisogno di Sicurezza e di Appartenenza. Sono bisogni che in genere i genitori soddisfano nel corso dello sviluppo... ma forse nel suo caso questa cura è mancata... e ora lei fatica a riconoscere dentro di sè il desiderio di vivere, l'energia per farlo. Quando ci mancano così tante sicurezze, contenimenti, amore e, anzi, ciò che riceviamo sono "calci" e abbandoni fatichiamo a trovare risorse dentro di noi. Lei la sua risorsa per rimanere attaccata alla vita (anche se può sembrare un paradosso, e lo è in definitiva) l'ha trovata: le droghe. Eh si perchè quelle attenuano la sofferenza e permettono di "andare avanti", di avere una "compagnia", un sollievo momentaneo.
Io penso che lei abbia voglia di vivere, ma le risorse scarseggiano dentro di lei. Fuori di lei ne trova solo di quelle in linea con la sua storia travagliata e dolorosa, quindi ancora una volta disfunzionali... <<le esperienze -dice lei- mi hanno confermato che nulla cambierà per me...>> e io dico che spesso quando si fanno certe esperienze cosi profondamente dolorose i pensieri negativi prendono il sopravvento e si attirano certe situazioni. Non voglio darle consigli o spronarla a fare questo o quello, immagino quanti ci abbiano già provato con lei... voglio però dirle che sono sicura che lei può trovare chi comprende il suo dolore e lo accoglie... e che il resto dipende da lei.
un caro saluto
Io penso che lei abbia voglia di vivere, ma le risorse scarseggiano dentro di lei. Fuori di lei ne trova solo di quelle in linea con la sua storia travagliata e dolorosa, quindi ancora una volta disfunzionali... <<le esperienze -dice lei- mi hanno confermato che nulla cambierà per me...>> e io dico che spesso quando si fanno certe esperienze cosi profondamente dolorose i pensieri negativi prendono il sopravvento e si attirano certe situazioni. Non voglio darle consigli o spronarla a fare questo o quello, immagino quanti ci abbiano già provato con lei... voglio però dirle che sono sicura che lei può trovare chi comprende il suo dolore e lo accoglie... e che il resto dipende da lei.
un caro saluto
Sarah Cervi
www.psicologadellosviluppo-roma.blogspot.it
www.comunitalaquiete.blogspot.it
[#3]
Ex utente
Vi ringrazio molto entrambe per la risposta...rispondendo alla Dott.ssa Flavia Massaro: non ho una dipendenza fisica dalle droghe in quanto non me la potrei nemmeno permettere,infatti ho avuto questa overdose (da eroina)forse perchè non ne facevo uso da 4 mesi...perciò,no,non sono in cura in nessuna struttura,ma vado da una psicologa dell'usl qui nella mia zona,anche se devo dire che non mi ha aiutata molto;o almeno credo.
La prima volta che sono andata da lei soffrivo di anoressia nervosa e col tempo ho imparato a ''guarire''da questa malattia di cui avevo sofferto molto anche in passato.Guarire fra virgolette perchè anche se adesso mangio e magari ho ripreso anche un chilo o due,non vivo bene il rapporto con il mio corpo...bè comunque mi sono dilungata troppo, quello che volevo dire è che questa psicologa altro non fa che ascoltarmi,ma non mi aiuta davvero a risolvere i miei problemi...
Dott.ssa Sarah Cervi: lei mi ha detto cose così vere...è proprio così,in realtà avrei molta voglia di vivere ma non riesco a capire come...e non riesco mai a cpire chi possa riuscire a comprendere il mio dolore davvero,per questo mi innamoro molto facilmente e mi butto in relazioni che dopo poco tempo mi fanno rendere conto che sono stata solo troppo impulsiva....e mi ritrovo a soffrire piu di prima per aver cercato qualcosa in una persona che in realtà non mi puo aiutare....
La prima volta che sono andata da lei soffrivo di anoressia nervosa e col tempo ho imparato a ''guarire''da questa malattia di cui avevo sofferto molto anche in passato.Guarire fra virgolette perchè anche se adesso mangio e magari ho ripreso anche un chilo o due,non vivo bene il rapporto con il mio corpo...bè comunque mi sono dilungata troppo, quello che volevo dire è che questa psicologa altro non fa che ascoltarmi,ma non mi aiuta davvero a risolvere i miei problemi...
Dott.ssa Sarah Cervi: lei mi ha detto cose così vere...è proprio così,in realtà avrei molta voglia di vivere ma non riesco a capire come...e non riesco mai a cpire chi possa riuscire a comprendere il mio dolore davvero,per questo mi innamoro molto facilmente e mi butto in relazioni che dopo poco tempo mi fanno rendere conto che sono stata solo troppo impulsiva....e mi ritrovo a soffrire piu di prima per aver cercato qualcosa in una persona che in realtà non mi puo aiutare....
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, leggendo la sua storia ho provato ad immaginare il mondo visto dai suoi occhi.
Mi sono sentito invadere da una disperazione molto intensa, ed ho pensato che dev'essere davvero dura: girarsi da ogni lato alla ricerca di un pò di luce, e vedere tutto buio e spento.
La vita che ci ha accennato può essere stata difficile, magari anche crudele. Può aver sofferto tanto, ed a lungo, e magari aver imparato che per lei non c'è nessuna pace, nessun riposo.
Se lei sente questo, non c'è nulla di sbagliato, nulla di terribile. E' umano e comprensibile sentirsi spenti, vuoti, spaventati.
Eppure, anche se con immense difficoltà, alcuni cambiamenti sono possibili. Non facili, non immediati, non gratuiti.
Richiedono coraggio, disponibilità, testardaggine e caparbietà. Ma sono possibili.
E' sempre possibile costruire una vita intorno a noi, che sia degna di essere vissuta. E' possibile venire a patti col proprio passato, chiudere le porte ancora aperta ed aprirne nuove.
Certo, alcune cose non sono possibili: non sarà possibile far tornare indietro il tempo, cancellare i brutti ricordi, eliminare le cicatrici. Ma forse alzare di nuovo gli occhi, e guardare un pò più in là sì.
I riferimenti che le ha fornito la dott.ssa Massaro possono essere un ottimo inizio per dare una scossa alla sua vita.
E' ancora in tempo, anche se forse lei può sentire che non è così.
Mi sono sentito invadere da una disperazione molto intensa, ed ho pensato che dev'essere davvero dura: girarsi da ogni lato alla ricerca di un pò di luce, e vedere tutto buio e spento.
La vita che ci ha accennato può essere stata difficile, magari anche crudele. Può aver sofferto tanto, ed a lungo, e magari aver imparato che per lei non c'è nessuna pace, nessun riposo.
Se lei sente questo, non c'è nulla di sbagliato, nulla di terribile. E' umano e comprensibile sentirsi spenti, vuoti, spaventati.
Eppure, anche se con immense difficoltà, alcuni cambiamenti sono possibili. Non facili, non immediati, non gratuiti.
Richiedono coraggio, disponibilità, testardaggine e caparbietà. Ma sono possibili.
E' sempre possibile costruire una vita intorno a noi, che sia degna di essere vissuta. E' possibile venire a patti col proprio passato, chiudere le porte ancora aperta ed aprirne nuove.
Certo, alcune cose non sono possibili: non sarà possibile far tornare indietro il tempo, cancellare i brutti ricordi, eliminare le cicatrici. Ma forse alzare di nuovo gli occhi, e guardare un pò più in là sì.
I riferimenti che le ha fornito la dott.ssa Massaro possono essere un ottimo inizio per dare una scossa alla sua vita.
E' ancora in tempo, anche se forse lei può sentire che non è così.
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Ex utente
La ringrazio per avermi risposto...in questi giorni ho una gran confusione perchè ho detto in tutti i modi al mio compagno che così non sono felice..lui passa le sue giornate al computer e mi sento trascurata..tutti mi dicono di lasciarlo ma non è così semplice.
Eppure nonostante gliel'ho ripetuto mille volte, non risponde ai miei segnali, non acenna a cambiare;non può essere sempre cosi:cominciare una vita e poi lasciarla e doverne cominciare un'altra...è troppo dura per me...
Eppure nonostante gliel'ho ripetuto mille volte, non risponde ai miei segnali, non acenna a cambiare;non può essere sempre cosi:cominciare una vita e poi lasciarla e doverne cominciare un'altra...è troppo dura per me...
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E' importante che tu ti sia rivolta all'usl per avere un aiuto: hai parlato solo con la psicologa o sei stata sottoposta anche a valutazione psichiatrica?
Se non ti stai trovando bene puoi provare a cambiare e a rivolgerti ad un'altra struttura, perchè è molto importante che tu riceva un'assistenza professionale adeguata e che eviti di attenderti che il risultato dei tuoi problemi arrivi dal tuo compagno, che non può essere in grado di lenire un dolore che viene da molto lontano.
Se non ti stai trovando bene puoi provare a cambiare e a rivolgerti ad un'altra struttura, perchè è molto importante che tu riceva un'assistenza professionale adeguata e che eviti di attenderti che il risultato dei tuoi problemi arrivi dal tuo compagno, che non può essere in grado di lenire un dolore che viene da molto lontano.
[#8]
Gentile utente,
le relazioni sentimentali a volte "sanano" le nostre mancanze, i nostri vuoti interiori, e aiutano a fare nuove esperienze rigeneratrici che smontano alcune convinzioni su noi stessi che costruiamo nella relazione con le figure significative che ci hanno cresciuto e, se sono relazioni stabili, ci danno la possibilità di vivere un po' più sereni... ma quando "i buchi" sono molto profondi questo processo di risanamento non è possibile perchè le convinzioni troppo radicate ci spingono a trovare persone che vanno invece a confermare ciò che pensiamo di noi, degli altri, del mondo... e aumentano quel vuoto interiore.
La psicoterapia (fatta bene, fatta con la persona giusta per lei) può aiutare, perchè la stimola a mettersi in relazione con sé e a costruire una migliore relazione con se stessa in primis. Stare bene con sè è la chiave, non trovare qualcuno a cui aggrapparsi per colmare le sue carenze. Cerchi, trovi e poi scelga il professionista con cui sente di poter costruire qualcosa di positivo.
Le auguro un grande in bocca al lupo!
le relazioni sentimentali a volte "sanano" le nostre mancanze, i nostri vuoti interiori, e aiutano a fare nuove esperienze rigeneratrici che smontano alcune convinzioni su noi stessi che costruiamo nella relazione con le figure significative che ci hanno cresciuto e, se sono relazioni stabili, ci danno la possibilità di vivere un po' più sereni... ma quando "i buchi" sono molto profondi questo processo di risanamento non è possibile perchè le convinzioni troppo radicate ci spingono a trovare persone che vanno invece a confermare ciò che pensiamo di noi, degli altri, del mondo... e aumentano quel vuoto interiore.
La psicoterapia (fatta bene, fatta con la persona giusta per lei) può aiutare, perchè la stimola a mettersi in relazione con sé e a costruire una migliore relazione con se stessa in primis. Stare bene con sè è la chiave, non trovare qualcuno a cui aggrapparsi per colmare le sue carenze. Cerchi, trovi e poi scelga il professionista con cui sente di poter costruire qualcosa di positivo.
Le auguro un grande in bocca al lupo!
[#9]
Intendevo chiederti se presso la struttura dove hai effettuato alcuni colloqui non hai mai effettuato una visita psichiatrica per valutare l'opportunità di ricorrere anche ad una terapia farmacologica.
Forse ti sarebbe utile e lo sarebbe ancora di più se integrata ad una psicoterapia.
Hai quindi visto anche un medico psichiatra o solo la psicologa?
Forse ti sarebbe utile e lo sarebbe ancora di più se integrata ad una psicoterapia.
Hai quindi visto anche un medico psichiatra o solo la psicologa?
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.3k visite dal 08/08/2012.
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