Ansia, depressione, paura del futuro.
Buongiorno.
Fino ad un anno fa non avevo mai avuto problemi psicologici. A novembre dell'anno scorso ho iniziato ad avere sbalzi di umore, attacchi di ansia, pensieri sul futuro e sulla mia vita che mi bloccavano, mi facevano aumentare i battiti e la sudorazione e un terribile senso di angoscia.
Mi sono consultato con un psichiatra, che mi ha diagnosticato una depressione reattiva e prescritto Sereupin. La situazione tornò normale in un paio di mesi, tanto che a giugno, con l'ultima consultazione, il psichiatra mi ha detto che potevo interrompere la cura.
Adesso, dopo neanche due mesi dall'interruzione sono ripresi gli attacchi di ansia, sudorazione e angoscia opprimente. Ho ripreso di mia volontà mezza compressa di sereupin. Ho avvisato il medico tramite segreteria e attendo una sua risposta.
Mi sento vuoto e inutile, vedo il mio futuro piatto e uguale e già solo a scrivere queste parole mi viene l'angoscia. Prima no. Io ho sempre fatto questa vita. Ho un lavoro fisso non ho problemi economici degni di nota, ho tutti i pomeriggi liberi, ma non ho vita sociale. Vivo con i miei genitori, con cui non ho nessun problema, ma non ho nessun amico. Nessuno. Il mio unico svago è di stare al computer navigando e giocando. A volte faccio qualche passeggiata al parco e leggo un libro, o vado in giro per la città. Sempre da solo o tuttal'più con mio padre o mia madre.
Ripeto, ho sempre, sempre fatto questa vita praticamente da quando ho smesso di studiare (a 20 anni), e non me ne è mai fregato di quello che sarò tra uno, cinque o dieci anni. Ma ora sono in preda a questi pensieri angoscianti, "che razza di vita faccio" "resterò sempre così" "e quando sarò veramente solo che farò?". A volte non serve nemmeno che formuli un pensiero completo, basta un qualcosa, un vaghissimo accenno che subito precipito nella disperazione. Ed è tutto un ciclo. Un minuto sono euforico e mi sento bene, il minuto successivo mi crolla il mondo addoso.
Non ho neanche molta voglia di cambiarla la mia vita, vorrei solo evitare di sentirmi cosi male, possibilmente senza fare uso di farmaci, che ritengo solo dei palliativi, vorrei solo tornare a sentirmi bene come prima, senza pensieri, senza angosce.
Fino ad un anno fa non avevo mai avuto problemi psicologici. A novembre dell'anno scorso ho iniziato ad avere sbalzi di umore, attacchi di ansia, pensieri sul futuro e sulla mia vita che mi bloccavano, mi facevano aumentare i battiti e la sudorazione e un terribile senso di angoscia.
Mi sono consultato con un psichiatra, che mi ha diagnosticato una depressione reattiva e prescritto Sereupin. La situazione tornò normale in un paio di mesi, tanto che a giugno, con l'ultima consultazione, il psichiatra mi ha detto che potevo interrompere la cura.
Adesso, dopo neanche due mesi dall'interruzione sono ripresi gli attacchi di ansia, sudorazione e angoscia opprimente. Ho ripreso di mia volontà mezza compressa di sereupin. Ho avvisato il medico tramite segreteria e attendo una sua risposta.
Mi sento vuoto e inutile, vedo il mio futuro piatto e uguale e già solo a scrivere queste parole mi viene l'angoscia. Prima no. Io ho sempre fatto questa vita. Ho un lavoro fisso non ho problemi economici degni di nota, ho tutti i pomeriggi liberi, ma non ho vita sociale. Vivo con i miei genitori, con cui non ho nessun problema, ma non ho nessun amico. Nessuno. Il mio unico svago è di stare al computer navigando e giocando. A volte faccio qualche passeggiata al parco e leggo un libro, o vado in giro per la città. Sempre da solo o tuttal'più con mio padre o mia madre.
Ripeto, ho sempre, sempre fatto questa vita praticamente da quando ho smesso di studiare (a 20 anni), e non me ne è mai fregato di quello che sarò tra uno, cinque o dieci anni. Ma ora sono in preda a questi pensieri angoscianti, "che razza di vita faccio" "resterò sempre così" "e quando sarò veramente solo che farò?". A volte non serve nemmeno che formuli un pensiero completo, basta un qualcosa, un vaghissimo accenno che subito precipito nella disperazione. Ed è tutto un ciclo. Un minuto sono euforico e mi sento bene, il minuto successivo mi crolla il mondo addoso.
Non ho neanche molta voglia di cambiarla la mia vita, vorrei solo evitare di sentirmi cosi male, possibilmente senza fare uso di farmaci, che ritengo solo dei palliativi, vorrei solo tornare a sentirmi bene come prima, senza pensieri, senza angosce.
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(..)Non ho neanche molta voglia di cambiarla la mia vita, vorrei solo evitare di sentirmi cosi male(..)
gentile ragazzo, un tempo la vita che faceva non era motivo di malessere, ma appare ovvio che ad una età differente la stessa vita di un tempo possa spingere verso riflessioni e bilanci.
A volte, queste riflessioni non sono seguite da azioni operative e funzionali ma si bloccano su ciò che sta accadendo e cosa è accaduto senza la capacità di prendere provvedimenti.
l'idea di star meglio senza cambiare nulla , forse, è un tantino illusoria. La vita può essere inventata, ma se da soli c'è difficoltà, oltre alla psichiatria un percorso psicologico potrebbe dare una spinta in più.
saluti
gentile ragazzo, un tempo la vita che faceva non era motivo di malessere, ma appare ovvio che ad una età differente la stessa vita di un tempo possa spingere verso riflessioni e bilanci.
A volte, queste riflessioni non sono seguite da azioni operative e funzionali ma si bloccano su ciò che sta accadendo e cosa è accaduto senza la capacità di prendere provvedimenti.
l'idea di star meglio senza cambiare nulla , forse, è un tantino illusoria. La vita può essere inventata, ma se da soli c'è difficoltà, oltre alla psichiatria un percorso psicologico potrebbe dare una spinta in più.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Utente
Grazie per la rapida risposta Dottore.
Anche solo a parlarne con qualcuno mi fa sentire leggermente meglio.
Aggiungiamo che anche il mio carattere non aiuta di certo.
Oltre ad essere, come avrà intuito, un tipo chiuso e introverso, ho anche un certo timore del cambiamento e una pigrizia ed indolenza che mi porta a non prendere iniziative.
Cosa intende per percorso psicologico?
Il psichiatra è anche un psicologo, giusto? Potrei accennare al mio dottore di questi "percorsi"?
Anche solo a parlarne con qualcuno mi fa sentire leggermente meglio.
Aggiungiamo che anche il mio carattere non aiuta di certo.
Oltre ad essere, come avrà intuito, un tipo chiuso e introverso, ho anche un certo timore del cambiamento e una pigrizia ed indolenza che mi porta a non prendere iniziative.
Cosa intende per percorso psicologico?
Il psichiatra è anche un psicologo, giusto? Potrei accennare al mio dottore di questi "percorsi"?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 11.3k visite dal 08/08/2012.
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