Quanto è "normale" non avere interessi sessuali?
Come scritto nei precedenti consulti, sto seguendo una psicoterapia psicoanalitica da oltre due anni. Vivo in un isolamento quasi assoluto. Non studio, non lavoro ed ho contatti solamente con mia madre e con il mio terapeuta.
Ho 25 anni. Ho un disturbo alimentare lieve, credo, e il mio rapporto col corpo è abbastanza complicato da gestire.
Non ho mai avuto un ragazzo, nemmeno da adolescente. Ma, comunque, faticavo già ad avere e mantenere amicizie.
Ora, come anche in passato, non ho mai provato attrazione fisica verso qualcuno. Se penso alle effusioni, agli atti sessuali, li vedo come cose che non potrebbero mai far parte di me. Ma, così come la pratica, nemmeno il sentimento fa parte di me.
Spesso, trovo frivoli e patetici i temi che riguardano la sfera amorosa. Ma mi chiedo anche se non sia io a vivere il tutto in maniera infantile.
Non so se tutto ciò dipenda dalla strana dimensione nella quale sono cresciuta.
E non so se dal mio percorso di psicoterapia debba aspettarmi cambiamenti in questo senso. O se, con esso, debba invece scoprire di essere semplicemente fatta così e imparare a trovare il mio spazio nel mondo.
Ho 25 anni. Ho un disturbo alimentare lieve, credo, e il mio rapporto col corpo è abbastanza complicato da gestire.
Non ho mai avuto un ragazzo, nemmeno da adolescente. Ma, comunque, faticavo già ad avere e mantenere amicizie.
Ora, come anche in passato, non ho mai provato attrazione fisica verso qualcuno. Se penso alle effusioni, agli atti sessuali, li vedo come cose che non potrebbero mai far parte di me. Ma, così come la pratica, nemmeno il sentimento fa parte di me.
Spesso, trovo frivoli e patetici i temi che riguardano la sfera amorosa. Ma mi chiedo anche se non sia io a vivere il tutto in maniera infantile.
Non so se tutto ciò dipenda dalla strana dimensione nella quale sono cresciuta.
E non so se dal mio percorso di psicoterapia debba aspettarmi cambiamenti in questo senso. O se, con esso, debba invece scoprire di essere semplicemente fatta così e imparare a trovare il mio spazio nel mondo.
[#1]
Cara Utente,
in linea di massima qualunque psicoterapia è impiegabile per curare qualunque psicopatologia, ma è possibile che un certo orientamento psicoterapeutico non sia adatto ad una certa persona o in assoluto, o in un determinato momento della sua vita.
Ogni quanto hanno luogo le sedute?
Immagino che si svolgano in maniera classica, e cioè non vis-a-vis: è così?
In questi due anni di terapia ha riscontrato dei cambiamenti?
Ha ricevuto una diagnosi precisa?
in linea di massima qualunque psicoterapia è impiegabile per curare qualunque psicopatologia, ma è possibile che un certo orientamento psicoterapeutico non sia adatto ad una certa persona o in assoluto, o in un determinato momento della sua vita.
Ogni quanto hanno luogo le sedute?
Immagino che si svolgano in maniera classica, e cioè non vis-a-vis: è così?
In questi due anni di terapia ha riscontrato dei cambiamenti?
Ha ricevuto una diagnosi precisa?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
gentile utente
su cosa sta lavorando in terapia?
perchè questi quesiti non li sta affrontando con il suo terapeuta?
su cosa sta lavorando in terapia?
perchè questi quesiti non li sta affrontando con il suo terapeuta?
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Utente
Io non ho alcun dubbio riguardante il percorso di terapia che sto affrontando.
Spesso, per comunicare, ho usato dei fogli scritti, essendo alquanto faticoso anche solo parlare. Quindi, mi rendo conto che il problema parte da qui.
Ci saranno, comunque, a breve, dei cambiamenti già previsti col terapeuta. Continuerò gli incontri con lui, ma si vedrà un inserimento di qualche tipo, col centro di salute mentale.
Le sedute si svolgono vis-a-vis, due volte alla settimana.
Non ho ricevuto diagnosi precise.
Ho riscontrato dei cambiamenti, anche solo di presa di coscienza di tante cose, ma non riesco ancora a reinserirmi in un meccanismo di vita normale.
Spesso, per comunicare, ho usato dei fogli scritti, essendo alquanto faticoso anche solo parlare. Quindi, mi rendo conto che il problema parte da qui.
Ci saranno, comunque, a breve, dei cambiamenti già previsti col terapeuta. Continuerò gli incontri con lui, ma si vedrà un inserimento di qualche tipo, col centro di salute mentale.
Le sedute si svolgono vis-a-vis, due volte alla settimana.
Non ho ricevuto diagnosi precise.
Ho riscontrato dei cambiamenti, anche solo di presa di coscienza di tante cose, ma non riesco ancora a reinserirmi in un meccanismo di vita normale.
[#4]
Non si tratta quindi di una psicoterapia analitica "classica", perchè non utilizzate il lettino e questo di solito avviene in qualunque tipo di psicoterapia psicoanalitica e di psicoanalisi.
Per fugare eventuali dubbi può verificare i titoli di chi la segue presso l'albo online degli psicologi ( www.psy.it ) o al limite presso quello dei medici ( www.fnomceo.it ), nel caso in cui stessimo parlando di un medico psicoterapeuta e non di uno psicologo.
Visto che non ha mai ricevuto un inquadramento diagnostico partirei con il fare chiarezza sulla formazione della persona che si occupa di lei, per assicurarsi del fatto che questo dipenda dall'approccio utilizzato.
Nell'ultimo anno ci ha scritto diverse volte chiedendo informazioni, pareri e spiegazioni, e questo può non essere buon segno così come potrebbe non esserlo il fatto che non è stata finora indirizzata anche ad uno psichiatra per valutare se non sia il caso di integrare la psicoterapia con l'assunzione di uno psicofarmaco.
E' quindi un'ottima idea che lei sia prossimamente seguita anche dal CPS, perchè in questo modo otterrà un altro parere fondato - cosa che da qui ovviamente non è possibile darle perchè manca la conoscenza diretta del suo caso - ed una possibile integrazione farmacologica alla psicoterapia.
Per fugare eventuali dubbi può verificare i titoli di chi la segue presso l'albo online degli psicologi ( www.psy.it ) o al limite presso quello dei medici ( www.fnomceo.it ), nel caso in cui stessimo parlando di un medico psicoterapeuta e non di uno psicologo.
Visto che non ha mai ricevuto un inquadramento diagnostico partirei con il fare chiarezza sulla formazione della persona che si occupa di lei, per assicurarsi del fatto che questo dipenda dall'approccio utilizzato.
Nell'ultimo anno ci ha scritto diverse volte chiedendo informazioni, pareri e spiegazioni, e questo può non essere buon segno così come potrebbe non esserlo il fatto che non è stata finora indirizzata anche ad uno psichiatra per valutare se non sia il caso di integrare la psicoterapia con l'assunzione di uno psicofarmaco.
E' quindi un'ottima idea che lei sia prossimamente seguita anche dal CPS, perchè in questo modo otterrà un altro parere fondato - cosa che da qui ovviamente non è possibile darle perchè manca la conoscenza diretta del suo caso - ed una possibile integrazione farmacologica alla psicoterapia.
[#5]
Utente
Le sedute e la figura del terapeuta sono per me di vitale importanza.
So che è psichiatra e psicoanalista. Nel suo studio, c'è anche un lettino, che non ho mai utilizzato.
Credo di poter dire che il problema, in un certo senso, sono io. Che comunico a parole con grande difficoltà. Non chiedo, non parlo.
Non ho mai fatto visite psichiatriche e sono arrivata al terapeuta che mi segue tramite un consultorio.
Anche questa nuovo percorso al centro di salute mentale è una cosa che verrà fatta in accordo e comunione con lui.
So che è psichiatra e psicoanalista. Nel suo studio, c'è anche un lettino, che non ho mai utilizzato.
Credo di poter dire che il problema, in un certo senso, sono io. Che comunico a parole con grande difficoltà. Non chiedo, non parlo.
Non ho mai fatto visite psichiatriche e sono arrivata al terapeuta che mi segue tramite un consultorio.
Anche questa nuovo percorso al centro di salute mentale è una cosa che verrà fatta in accordo e comunione con lui.
[#6]
"Credo di poter dire che il problema, in un certo senso, sono io. Che comunico a parole con grande difficoltà. Non chiedo, non parlo"
Su questo non c'è dubbio: il problema è dentro di lei, altrimenti non avrebbe senso che lei si sottoponesse ad una psicoterapia, ma colpevolizzarsi non le serve a nulla dal momento che è in terapia proprio per superare queste difficoltà.
Per quanto i tempi per risolvere un problema psicologico possano essere lunghi, se in questi 2 anni e mezzo ha solo compreso meglio alcuni aspetti della situazione ma non ha fatto nessun passo avanti (ed è "chiusa in casa" come all'inizio, senza aver nemmeno ricevuto una diagnosi che dia conto del perchè sussista questa situazione di isolamento) nulla le vieta di chiedersi se la persona che la sta seguendo sia quella giusta.
Le numerose volte che si è rivolta a noi invece che a lui per pareri e chiarimenti sollevano non poche perplessità in questo senso.
Gli chieda almeno (o cerchi di verificare) se ha frequentato una Scuola di psicoterapia: dal momento che gli psichiatri conseguono il titolo di psicoterapeuta assieme alla specializzazione in Psichiatria, senza aver quindi seguito la stessa formazione specifica che è obbligatoria per gli psicologi che vogliono diventare psicoterapeuti, è possibile che sia solo specializzato in psichiatria e che non abbia seguito un'ulteriore formazione in psicoterapia (come la maggior parte degli psichiatri psicoterapeuti).
Se le cose stanno così lei ha il diritto di esserne al corrente, indipendentemente dalla decisione di proseguire il lavoro con questo medico.
Su questo non c'è dubbio: il problema è dentro di lei, altrimenti non avrebbe senso che lei si sottoponesse ad una psicoterapia, ma colpevolizzarsi non le serve a nulla dal momento che è in terapia proprio per superare queste difficoltà.
Per quanto i tempi per risolvere un problema psicologico possano essere lunghi, se in questi 2 anni e mezzo ha solo compreso meglio alcuni aspetti della situazione ma non ha fatto nessun passo avanti (ed è "chiusa in casa" come all'inizio, senza aver nemmeno ricevuto una diagnosi che dia conto del perchè sussista questa situazione di isolamento) nulla le vieta di chiedersi se la persona che la sta seguendo sia quella giusta.
Le numerose volte che si è rivolta a noi invece che a lui per pareri e chiarimenti sollevano non poche perplessità in questo senso.
Gli chieda almeno (o cerchi di verificare) se ha frequentato una Scuola di psicoterapia: dal momento che gli psichiatri conseguono il titolo di psicoterapeuta assieme alla specializzazione in Psichiatria, senza aver quindi seguito la stessa formazione specifica che è obbligatoria per gli psicologi che vogliono diventare psicoterapeuti, è possibile che sia solo specializzato in psichiatria e che non abbia seguito un'ulteriore formazione in psicoterapia (come la maggior parte degli psichiatri psicoterapeuti).
Se le cose stanno così lei ha il diritto di esserne al corrente, indipendentemente dalla decisione di proseguire il lavoro con questo medico.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.3k visite dal 06/08/2012.
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