Impulso di vomito guardando il cibo

Carissimi Dottori,
ho 26 anni ed ho sempre avuto appetito e mangiato normalmente.
Ma qualche mese fa mi è successa qualcosa che mi ha distrutto e cambiato la vita.
Avevo preso una pizza e portata a casa, ero con la ragazza, e appena mi metto a tavola e inizio a mangiare, non ho più fame, mi viene come un rigetto.
Da quel giorno mi risuccedeva spesso, ma una volta mi è accaduto in pizzeria...non riuscivo più a mangiare, sempre quando ero io e la ragazza.
Magari ho fame, ma appena mi presentano il piatto davanti mi si chiude lo stomaco e mi viene il vomito se provo a mangiare.
Spesso, anche al solo pensiero sto male, se so che devo uscire per andare a mangiare qualcosa con qualche ragazza, io e lei.
Io penso tutto sia nato da alcuni litigi tra me e lei, però, ho notato, che questa cosa, ora, purtroppo, mi succede quando vado a mangiare o a bere qualcosa solo con una ragazza, mai successo con parenti, amici o in compagnia.
Da un pò di mesi, ormai, che sono single e quindi la cosa si è molto attenuata grazie a Dio...però se penso che devo uscire a cena con una tipa, mi viene quest'ansia che spesso si trasforma in quello che vi ho prima raccontato.
Ma com'è mai possibile una cosa del genere?!
Vi prego, aiutatemi!!Potrò mai guarire?!
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

per poter guarire deve prima far valutare ad uno specialista che tipo di distrubo ha, e quindi valutare un adeguato intervento che potrebbe includere dei colloqui con uno psicoterapeuta, ed eventualmente un supporto farmacologico.

Da quello che descrive, sembrerebbe trattarsi di un disturbo d'ansia legato allo stress dell'incontro con ragazze e dal dover ricostruire una vita sentimentale, e magari dal dover elaborare eventuali aspetti ancora aperti legati alla precedente storia.

Però solo uno specialista può valutare se l'entità dell'emotività manifestata richieda dei colloqui o una psicoterapia vera e propria.

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazzo,
la nausea ed il vomito, sono dei sintomi, cosa c'è dietro questa sintomatologa, non essendo lei intossicato, solo uno psicologo-psicoterapeuta, può stabilirlo.

SEmbra, ma con il beneficio del dubbio, trattarsi di una nausea acorrelata alla sfera dell'affettività e relazionalità, ma un approfondimento diagnostico diventa d'obbligo

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Tutto è partito dopo che le cose tra di noi non andavano bene...io potrei vedere se la cosa è passata, ma se non è passata la mia paura è che non passi più, oltre i costi delle eventuali sedute...non posso permettermene tante!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Non si può stabilire se tante o poche.
La prima tappa è diagnostica, poi si stabilirà il dafarsi.
Lo psicologo, lo trova anche in convenzine, nelle strutture pubbliche
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Spesso, anche al solo pensiero sto male, se so che devo uscire per andare a mangiare qualcosa con qualche ragazza, io e lei."

Gentile Utente, potrebbe essere semplicemente che Lei sia stato male quella sera (nausea) e ha collegato il malessere alla situazione (essere a cena con la sua ragazza). L'apprendimento di quella circostanza è stato memorizzato. E' come se io le dicessi ce sono stata male mangiando una bella torta al cioccolato e quindi ora -ogni volta che vedo o anche solo penso alle torte o al cioccolato- ho ancora i conati di vomito.



"Ma com'è mai possibile una cosa del genere?!"

Quindi l'apprendimento potrebbe spiegare come mai si sia verificata una cosa del genere e come venga anche mantenuta. Probabilmente non ha a che vedere con quella ragazza o con le ragazze, ma la costruzione che lei ha fatto - collegando lo stimolo alla situazione- le ha permesso di memorizzare pizza-cena-ragazza.


"Potrò mai guarire?"
Sì, basta intervenire nel giro di poco tempo perchè altrimenti queste reazioni si amplificano e diventa poi più difficile intervenire. In genere sono consigliabili percorsi psicologici attivi e focalizzati che permettono di estinguere in tempi stretti il sintomo, come ad esempio quello di tipo cognitivo-comportamentale.

Buona giornata,



Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Grazie mille Dottori!
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Utente
Utente
Salve a tutti,
ormai sono 6 mesi che sto facendo psicoanalisi e training autogeno(ogni tanto salto la mia seduta quotidiana), sono migliorato ma non del tutto guarito.
Il problema è del tutto invalidante, l'ansia mi prende spesso e a tratti, va e viene...
Non so più cosa devo fare...l'ipnosi secondo voi può essere più utile?
Grazie, saluti
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Utente
Utente
...mi hanno, poi, prescritto il CYBALTA per l'ansia, cosa ne pensate?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

per la prescrizione del farmaco, deve domandare al medico prescrittore o allo psichiatra.
Per quanto riguarda invece la psicoterapia, deve fare il punto della situazione con il terapeuta.
Se Lei ha bisogno di imparare a gestire meglio l'ansia, può chiedere all'analista di affiancare un'altra terapia, oppure di cambiare approccio e scegliere approcci più indicati perchè attivi e focalizzati, come ad esempio quello cognitivo-comportamentale.

Un cordiale saluto,