Voglia di andare via.

Salve, Vi scrivo perche' fino a qualche settimana fa ero una ragazza con una vita "normalissima"; una studentessa di 26 anni che dopo la laurea aveva in progetto di sposare il suo adorabile ragazzo, ed una famiglia in cui apparentemente tutto andava bene. Il mio tasto dolente e' proprio la mia di famiglia,composta da i miei genitori e da 2 fratelli ( 25 e 12 anni), mia madre una persona forte che cerca di affrontare tutto cio' che la vita le prospetta, mio padre invece una persona debole che si arena ad ogni piccola difficolta' e dopo aver perso il lavoro invece di darsi da fare per essere utile quanto meno in casa, gironzola tutto il giorno da una stanza all'altra. La sua debolezza e il suo egoismo lo hanno fatto ammalare; i medici dicono " delirio di gelosia" ovvero non lasciare mai in pace mia madre, cercare indizi del suo presunto tradimento, attacchi d'ira, invece di ringraziarLa poiche' e' andata lei a lavorare 10 ore al giorno con un adolescente da crescere,sottolineo che da quando mia madre lavora mi occupo io di tutto della casa, di mio fratello, in pratica tutte le responsabilita' mi sono state lanciate sulle spalle, mentre mio padre sta sul divano a grattarsi la pancia ed a fantasticare sul tradimento di mia madre che non esiste io dovevo pensare a tutto invece di uscire con le mie amiche o il mio fidanzato . Vi lascio immaginare, da quando gli e' stata diagnosticata questa psicosi, in che inferno vivo adesso, io e mio fratello piu' grande siamo sepolti in casa, il piccolino,che adoro, ha difficolta' ad affrontare questa situazione.
In tutto questo i miei familiari si aspettano molto da me perche' io sono sempre stata la piu' forte, ma adesso sento di crollare di non farcela ho attacchi d'ansia, mi manca il respiro e se penso al mio futuro mi sento cosi' arrabbiata nei confronti di mio padre, perche' non ha pensato che potevamo avere bisogno di lui, per lui esisteva ed esiste solo mia madre noi siamo solo contorno.
In questo momento dovevo solo pensare ad un esame, alle vacanze estive al mio matrimonio invece sono qui a scrivere e sfogarmi per evitare che l'ansia e il malessere mi avvolga. La mia domanda e': se è lecito avere voglia di abbandonare tutto e tutti e cercare la mia serenita' altrove o sono egoista e una brutta persona?; per il momento cerco solo di resistere solo per il mio fratellino piu' piccolo perche' lo amo cosi' tanto che non voglio che capisca fino in fondo tutta la situazione e possa continuare a crescere sereno, come siamo cresciuti io e l'altro mio fratello.
Ringrazio anticipatamente chiunque risponda
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"è lecito avere voglia di abbandonare tutto e tutti e cercare la mia serenita' altrove o sono egoista e una brutta persona?; "

Gentile Utente,

quella che Lei descrive è la sofferenza dei parenti che accudiscono un ammalato. Per le malattie mentali tale sofferenza e peso diventa ancora più pesante e difficile.

Chi ha diagnosticato tale psicosi al papà?

Lei e Suo fratello non avete pensato a chiedere un supporto per voi due (supporto anche sociale per essere aiutati nelle cose da fare a casa)?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
La malattia gli e' stata diagnosticata da uno psichiatra che pero' vivendo in una citta' diversa dalla nostra ci ha consigliato di rivolgerci ad uno specialista vicino a noi (psichiatra psicoterapeuta); ed oggi alle 18:30 deve recarsi a questo primo incontro.
Sono cosi' spaventata che le cose divengano piu' complicate.
Avevo pensato di rivolgermi ad uno psicologo dell'usl quando e se la situazione diventera' piu' stabile. Per cio' che concerne mio fratello e' un ragazzo molto chiuso che si fa abbattere anche lui dal primo scoglio che incontra; si figuri che nei giorni in cui tutto era un caos lui non faceva che piangere e dire che tutto questo non poteva essere vero..e quindi io e mia madre( la diretta interessata di queste ossessioni) abbiamo dovuto subito ingoiare la pillola ed andare avanti per cercare di aiutare mio padre e la nostra famiglia.
Le ho chiesto se è lecito pensare certe cose perche' a volte penso sarebbe stato meglio che mio padre avesse avuto una malattia fisica; non ci sarebbero state ansie su cosa puo' accedere , tutto cio' che dice o ogni movimento di mio padre non mi sarebbe sembrato anomalo.
So perfettamente che la rabbia che provo nei confronti di mio padre e' qualcosa che risiedeva gia' dentro di me per tantissimi motivi( ad esempio per la casa dove un giorno andro' a vivere non ha mai messo neanche un chiodo nonostante ho cercato di coinvolgerlo in tutti i modi), ma prima riuscivo a gestirla cercando di capirlo, ma ora mi viene troppo difficile, quando lo guardo a volte non riesco a provare neanche compassione ma mi chiedo solo come ha potuto portare la sua famiglia sull'orlo di un precipizio con una ragazzino ancora da crescere che ha tutto il diritto di avere dei genitori che lo sostengano e lo indirizzano nella retta via, come li abbiamo avuto sia io che mio fratello; e invece come punto di riferimento si ritrova solo me e mia madre che siamo donne mentre lui e' un maschietto ed ha bisogno di confrontarsi con una figura maschile.
Le chiedo scusa per le tante righe ma adesso che in un certo qualmodo ho detto a qualcuno i miei pensieri mi sento piu' leggera
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Nelle strutture pubbliche puo ' trovare psicologo/ psicotapeuta e psichiatra, per diagnosi, eventuale farmacotapia e psicoterapia
Si potrebbe valutare di sostenere l' intero nucleo familiare, in alcune ausl lo fanno

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Se non ho capito male siete venuti a conoscenza della malattia del papà in tempi piuttosto recenti...

Tutte le emozioni che state provando, Lei e Suo fratello, sono più che comprensibili e anche la protezione che Lei vorrebbe offrire al fratellino e le premure sono più che giustificate.

All'inizio è normalissimo; il papà però ha una malattia mentale che "non si vede" a differenza di una malattia fisica e probabilmente questo complica ulteriormente le cose.
Approfitti per domandare al medico psichiatra che segue il papà come si manifesta la malattia e come aiutarlo, come sia opportuno comportarsi con lui (ad esempio se è paranoico sul tradimento mai discutere con lui sui dati di realtà perchè si sentirebbe solo vittima di un complotto).

Per quanto riguarda la figura di uno psicologo cui rivolgersi potrebbe essere utile, ma credo nell'ottica di apprendere strategie comportamentali per relazionarsi al meglio col papà.

Anche la rete sociale è fondamentale in questi casi: si lasci aiutare.

Un cordiale saluto,