Ira, violenza e bugie
Salve, sono sposata da 2 anni con un uomo che ha da sempre manifestato cambiamenti repetini di umore, ma mai gravi da poter essere un problema. Passava velocemente dal sereno-allegro, all'adirato-furioso. Dopo il matrimonio ha tirato fuori molti "atteggiamenti" che stanno minando non solo il nostro rapporto ma anche la mia voglia di vivere. Mi spiego: mio marito è un bugiardo cronico, qualunque spiegazione alle sue azioni è una bugia, scarica le sue responsabilità sempre sugli altri, e si arrabbia moltissimo se è smascherato, ovviamente rigirando la frittata e sbattendo porte ed oggetti. Il 90% delle cose che dice non è vera o modificata per trarne beneficio. Tutti in famiglia lo sanno e si arrabbia moltissimo quando (giustamente) cerchiamo di insistere per sapere la verità. E' una persona molto nervosa, impaziente. Qualunque cosa cerchi di fare, pretende di farla immediatamente e senza approfondire, se non ci riesce a modo suo, ed in poco tempo, la distrugge! Faccio un esempio: cerca di montare uno scaffale senza leggere le istruzioni, non gli riesce e per questo lo distrugge a pugni o lo scaraventa sul muro. Idem con i decoder, mobili...e chiedendo sempre l'aiuto fisico mio, si arrabbia se non riesco a sostenere un peso o se mi vede spaventata dai suoi atteggiamenti violenti e diventa ancora più violento. Ricordo durante un trasloco, ha dapprima posizionato alla rinfusa le cose nel furgone e quando si è innervosito che non entrava più nulla, ha iniziato a gettare i mobili per le scale (con la comprensibile paura mia e dei condomini). Spesso mi offende in malo modo per come mi vesto, se una cosa che indosso non gli piace, inizia a dirmi ogni cattiveria, fino a farmi piangere. Cerca di farmi comprare capi che piacciono a lui e non a me e spesso lo accontento (o me li "regala"). Anche quando mi preparo per uscire è sempre lì a dirmi cosa mettere e cosa no. Questo ovviamente mi avvilisce. Un altro problema è quello delle spese: spende moltissimo per accessori o problemi che lui stesso crea alla macchina perchè mette mani con la pretesa di saper fare. A causa di ciò, e di alcune giocate al poker on line, sono stata costretta a togliergli la carta di credito ed il bancomat, perchè non arrivavamo a fine mese. Lui continua però a sottrarmele di nascosto e spendere.Ho provato a farlo ragionare soprattutto per il suo problema principale, quello del nervoso e della rabbia, ho anche cercato di farlo andare da uno psicologo ma lui per tenermi buona prima dice di si, ma poi quando stiamo per raggiungere l'obiettivo, inizia a dire che è una caxx.. che è solo un periodo, che lui non vuole spendere soldi e tempo perchè sono solo cretinate. Io non vivo più, le ho provate tutte, dovrei solo sopportare o trovare il coraggio di lasciarlo e rinunciare al mio sogno d'amore con l'uomo che amo. In tutto qst stiamo cercando di avere un bambino ed ora il mio terrore e che se arrivasse sia costretto a vivere in un ambiente violento e inquieto, o peggio ke diventi come lui
[#1]
<<Io non vivo più, le ho provate tutte, dovrei solo sopportare o trovare il coraggio di lasciarlo e rinunciare al mio sogno d'amore con l'uomo che amo. In tutto qst stiamo cercando di avere un bambino ed ora il mio terrore e che se arrivasse sia costretto a vivere in un ambiente violento e inquieto, o peggio ke diventi come lui>>
Gentile Utente,
leggendo le sue parole ho sinceramente provato tanta pena per Lei e per le tante donne che si trovano quotidianamente a fare i conti con situazioni come quella da Lei descritta.
Pensa che il suo sogno d'amore abbia ancora possibilità di avverarsi, che ci sia un margine di recupero in questa triste storia?
Sostiene di amare suo marito, ma ama anche se stessa?
Dal momento che il suo compagno non pare disposto a rivolgersi ad uno psicologo, ha mai pensato di andarci Lei? Potrebbe ricevere sostegno in questa situazione che le causa sofferenza, riflettre sull'opportunità di cercare già ora un bambino, comprendere meglio che direzione vuol dare alla sua vita...
Se si rivolge ad un Consultorio, gli incontri sono gratuiti, per cui non ci sarebbe nemmeno un ostacolo di tipo economico.
Cordialità.
Gentile Utente,
leggendo le sue parole ho sinceramente provato tanta pena per Lei e per le tante donne che si trovano quotidianamente a fare i conti con situazioni come quella da Lei descritta.
Pensa che il suo sogno d'amore abbia ancora possibilità di avverarsi, che ci sia un margine di recupero in questa triste storia?
Sostiene di amare suo marito, ma ama anche se stessa?
Dal momento che il suo compagno non pare disposto a rivolgersi ad uno psicologo, ha mai pensato di andarci Lei? Potrebbe ricevere sostegno in questa situazione che le causa sofferenza, riflettre sull'opportunità di cercare già ora un bambino, comprendere meglio che direzione vuol dare alla sua vita...
Se si rivolge ad un Consultorio, gli incontri sono gratuiti, per cui non ci sarebbe nemmeno un ostacolo di tipo economico.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
Gentile dr.ssa siamo stati al consultorio della nostra città, e ironia del destino vi è solo una psicologa che opera solo al mattino ed in qst mese è in ferie....
Le dirò, dopo i vari tentativi (non riusciti), con mio marito di cercare un aiuto per lui, credo anche io che forse l'unica cosa che mi resta da fare è chidere un aiuto per me, qualcuno che mi sostenga in qst cammino dolorosissmo di un fallimento che non mi aspettavo e che non riesco ad accettare.
Per recuperare un rapporto di serenità con mio marito e porre rimedio ai suoi attacchi di ira, forse l'amore non basta, soprattutto quando sembra che sia solo da parte mia.
Ho chiesto anche aiuto più volte alla sua famiglia (che non è stata affatto sorpresa di tutto quello che raccontavo) ma a parte parole di conforto nei miei confronti, il disinteresse regna sovrano. La mia famiglia perlopiù ignora tutto quanto accade in casa mia, perchè non voglio dar loro un dispiacere e spero tanto di riuscire a ricostruire il sogno di un matrimonio felice, anche perchè mio marito in pubblico recita la parte dell'innamorato presente e premuroso e nessuno mi crederebbe.
Tornando ai suoi consigli, crede davvero che non vi sia alcun modo di riuscire a "guarire" mio marito e quindi a salvare il mio matrimonio?
Vorrei sapere se gli atteggiamenti che ha mio marito, possono in qualche modo accostarsi a sintomi di una qualche patologia che in qualche modo si possa curare?
Io comunque non demordo, aspetterò che la psicologa torni dalle ferie, ma come mi accorgo se è "brava" ed in grado davvero di capire ed aiutarci?
La ringrazio per i suoi preziosi consigli e per aver ascoltato il mio sfogo, fin troppo taciuto.
Le dirò, dopo i vari tentativi (non riusciti), con mio marito di cercare un aiuto per lui, credo anche io che forse l'unica cosa che mi resta da fare è chidere un aiuto per me, qualcuno che mi sostenga in qst cammino dolorosissmo di un fallimento che non mi aspettavo e che non riesco ad accettare.
Per recuperare un rapporto di serenità con mio marito e porre rimedio ai suoi attacchi di ira, forse l'amore non basta, soprattutto quando sembra che sia solo da parte mia.
Ho chiesto anche aiuto più volte alla sua famiglia (che non è stata affatto sorpresa di tutto quello che raccontavo) ma a parte parole di conforto nei miei confronti, il disinteresse regna sovrano. La mia famiglia perlopiù ignora tutto quanto accade in casa mia, perchè non voglio dar loro un dispiacere e spero tanto di riuscire a ricostruire il sogno di un matrimonio felice, anche perchè mio marito in pubblico recita la parte dell'innamorato presente e premuroso e nessuno mi crederebbe.
Tornando ai suoi consigli, crede davvero che non vi sia alcun modo di riuscire a "guarire" mio marito e quindi a salvare il mio matrimonio?
Vorrei sapere se gli atteggiamenti che ha mio marito, possono in qualche modo accostarsi a sintomi di una qualche patologia che in qualche modo si possa curare?
Io comunque non demordo, aspetterò che la psicologa torni dalle ferie, ma come mi accorgo se è "brava" ed in grado davvero di capire ed aiutarci?
La ringrazio per i suoi preziosi consigli e per aver ascoltato il mio sfogo, fin troppo taciuto.
[#3]
Gentile Signora,
a distanza e, per di più, per interposta persona, far diagnosi sarebbe deontologicamente scorretto. Penso che la situazione potrebbe migliorare di molto se suo marito prendesse consapevolezza di avere un problema e decidesse di prendersi cura di sé rivolgendosi alle strutture adeguate.
Questo non potrebbe che avere ripercussioni positive sulla vostra vita coppia e sull'esistenza di entrambi.
L'unico modo di comprendere se la psicologa che ha contattato fa al caso vostro è quello di effettuare alcuni colloqui (almeno due o tre) e vedere come va, proprio "a pelle", se si trova bene oppure no.
In questo periodo di attesa si ascolti e cerchi di comprendere ciò che LEI vuole, ciò che è disposta a tollerare e cosa no, quali sono i suoi progetti e se li può condividere o no con suo marito. Non prenda decisioni affrettate, ma non eviti di prendere decisioni solo per timore del giudizio o della delusione degli altri.
Non so se faccia al caso suo, ma la invito a consultare il seguente sito:
http://www.centroantiviolenzabari.it/
Eventualmente, in tale centro potrà trovare vari professionisti (dagli psicolgi agli avvocati, ai mediatori familliari) che potrebbero essere un'alternativa al Consultorio.
Non esiti ad utilizzare questo sito se ha altre richieste o se, semplicemente le va di tenerci informati sull'evolversi della situazione.
Cari auguri.
a distanza e, per di più, per interposta persona, far diagnosi sarebbe deontologicamente scorretto. Penso che la situazione potrebbe migliorare di molto se suo marito prendesse consapevolezza di avere un problema e decidesse di prendersi cura di sé rivolgendosi alle strutture adeguate.
Questo non potrebbe che avere ripercussioni positive sulla vostra vita coppia e sull'esistenza di entrambi.
L'unico modo di comprendere se la psicologa che ha contattato fa al caso vostro è quello di effettuare alcuni colloqui (almeno due o tre) e vedere come va, proprio "a pelle", se si trova bene oppure no.
In questo periodo di attesa si ascolti e cerchi di comprendere ciò che LEI vuole, ciò che è disposta a tollerare e cosa no, quali sono i suoi progetti e se li può condividere o no con suo marito. Non prenda decisioni affrettate, ma non eviti di prendere decisioni solo per timore del giudizio o della delusione degli altri.
Non so se faccia al caso suo, ma la invito a consultare il seguente sito:
http://www.centroantiviolenzabari.it/
Eventualmente, in tale centro potrà trovare vari professionisti (dagli psicolgi agli avvocati, ai mediatori familliari) che potrebbero essere un'alternativa al Consultorio.
Non esiti ad utilizzare questo sito se ha altre richieste o se, semplicemente le va di tenerci informati sull'evolversi della situazione.
Cari auguri.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.9k visite dal 20/07/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.