Ansia da sogni
Gentilissimi Dottori, sono una ragazza di 23 anni e vi scrivo per esprimervi un disagio che mi affligge da qualche giorno e che vorrei subito allontanare; prima di tutto, però, devo dire che circa 8 mesi fa è iniziato un periodo di forte ansia che mi ha spinto ad intraprendere degli incontri di psicoterapia, conclusisi circa 1 mese fa. Sono stati mesi infernali, caratterizzati da insonnia (risolta senza uso di farmaci), pianti quotidiani, a volte per ore, mancanza di appetito, mal di testa e tensione muscolare continua. La mia paura più grande era quella di morire, ogni singolo sussulto del mio corpo lo interpretavo come sintomo grave: un mal di testa era sintomo di ictus, una lieve tachicardia di infarto e via dicendo. Purtroppo, nonostante la terapia sia conclusa e i livelli di ansia si siano sensibilmente abbassati, l'ipocondria continua ad essere presente e negli ultimi giorni i pensieri negativi si sono fatti sentire più ingentemente. Sto vivendo un periodo di forte stress per via dell'università: a settembre dovrei cambiare facoltà, ma ciò è causa dubbi e preoccupazione.
Tutto questo per arrivare al vero problema: premetto che non ho mai fatto sogni riccorrenti, ma da circa 3 notti sogno sempre di salutare. La prima notte una parte della mia famiglia, ieri sera un'altra e stanotte alcuni amici. Mi sveglio di soprassalto, con il cuore in gola, con la mente che vaga già in praterie che sarebbe meglio non percorrere. Ho il terrore che sogno + ipocondria diventino un mix atroce di paura e che mi facciano ricadere in quello stato orribile. Durante il giorno ci penso tanto e mi spesso mi viene paura di addormentarmi e di ripetere sogni poco sereni, se non terribili. Cosa vuol dire salutare? Forse il timore che mi possa succedere qualcosa si riflette in questo modo? Ma perchè è ricorrente? Non so se ho più paura del sogno o della possibilità di ricadere...
Vi ringrazio infinitamente
Tutto questo per arrivare al vero problema: premetto che non ho mai fatto sogni riccorrenti, ma da circa 3 notti sogno sempre di salutare. La prima notte una parte della mia famiglia, ieri sera un'altra e stanotte alcuni amici. Mi sveglio di soprassalto, con il cuore in gola, con la mente che vaga già in praterie che sarebbe meglio non percorrere. Ho il terrore che sogno + ipocondria diventino un mix atroce di paura e che mi facciano ricadere in quello stato orribile. Durante il giorno ci penso tanto e mi spesso mi viene paura di addormentarmi e di ripetere sogni poco sereni, se non terribili. Cosa vuol dire salutare? Forse il timore che mi possa succedere qualcosa si riflette in questo modo? Ma perchè è ricorrente? Non so se ho più paura del sogno o della possibilità di ricadere...
Vi ringrazio infinitamente
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Il suo sembra un classico quadro ansioso, che si autoalimenta della stessa ansia e dell'attenzione continua che lei pone sui sintomi e pensieri disturbanti.
Che tipo di psicoterapia ha fatto e come mai l'ha interrotta? Contenuto delle sedute? Ha ricevuto compiti da eseguire fra una seduta e l'altra?
Che tipo di psicoterapia ha fatto e come mai l'ha interrotta? Contenuto delle sedute? Ha ricevuto compiti da eseguire fra una seduta e l'altra?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Gentilissimo Dr. Santocito, La ringrazio per la tempestiva risposta.
Ho intrapreso la terapia cognitivo-comportamentale alla fine di dicembre e l'ho conclusa a fine giugno. In realtà, è stato il mio terapeuta a dirmi di interrompere, in quanto aveva visto (e non solo lui) degli enormi miglioramenti. In sedici sedute abbiamo affrontato tutti i tipi di argomenti: famiglia, amici, relazioni varie, università. Per le prime sedute il mio terapeuta mi diceva di scrivere ogni volta che l'ansia cresceca, quindi ero sempre intenta a scrivere. Mi diceva di scrivere i miei pensieri, le immagini che creavo, ecc. Il problema è che circa 3 anni fa ho perso un cugino all'improvviso, così, senza motivo. Lì per lì ho accusato il colpo, ma poi sono andata avanti. A novembre dell'anno scorso è bastato un mal di testa un po' più forte del solito a farmi cadere nel più profondo stato di disperazione. Ho tirato fuori tutte quelle paure che forse erano silenti da tempo. Tuttavia, sradicare completamente pensieri che per mesi hanno piantato radici ben profonde, non credo sia facile e forse Lei può confermarlo. Il problema è che fino a qualche giorno fa le mie giornate erano normalissime, poi è bastato un piccolo fastidio fisico a mandarmi in tilt, il tutto condito da sogni ricorrenti che prima di allora non avevo mai fatto. Mi sono sempre considerata una persona razionale, ma dopo questo periodo ho capito che in profondità la mia razionalità è alquanto condizionabile. Infatti, avevo due possibilità di interpretare ciò che ho sognato: prenderlo per quello che era, malgrado la ricorrenza, oppure leggerlo in modo, come dire, "profetico". Ovviamente la seconda opzione ha avuto la meglio e il risultato è che più ci penso e più spaventa. Purtroppo sui sogni hanno parlato in tanti e certe teorie fanno molta presa, se poi si è predisposti è la fine. Adesso c'è la paura di rifare lo stesso sogno e svegliarsi con ulteriori (errate?) conferme.
Non voglio assolutamente rientrare in quel tunnel, solo che in questo momento ciò che mi è successo mi condiziona...
La ringrazio ancora per la pazienza
Ho intrapreso la terapia cognitivo-comportamentale alla fine di dicembre e l'ho conclusa a fine giugno. In realtà, è stato il mio terapeuta a dirmi di interrompere, in quanto aveva visto (e non solo lui) degli enormi miglioramenti. In sedici sedute abbiamo affrontato tutti i tipi di argomenti: famiglia, amici, relazioni varie, università. Per le prime sedute il mio terapeuta mi diceva di scrivere ogni volta che l'ansia cresceca, quindi ero sempre intenta a scrivere. Mi diceva di scrivere i miei pensieri, le immagini che creavo, ecc. Il problema è che circa 3 anni fa ho perso un cugino all'improvviso, così, senza motivo. Lì per lì ho accusato il colpo, ma poi sono andata avanti. A novembre dell'anno scorso è bastato un mal di testa un po' più forte del solito a farmi cadere nel più profondo stato di disperazione. Ho tirato fuori tutte quelle paure che forse erano silenti da tempo. Tuttavia, sradicare completamente pensieri che per mesi hanno piantato radici ben profonde, non credo sia facile e forse Lei può confermarlo. Il problema è che fino a qualche giorno fa le mie giornate erano normalissime, poi è bastato un piccolo fastidio fisico a mandarmi in tilt, il tutto condito da sogni ricorrenti che prima di allora non avevo mai fatto. Mi sono sempre considerata una persona razionale, ma dopo questo periodo ho capito che in profondità la mia razionalità è alquanto condizionabile. Infatti, avevo due possibilità di interpretare ciò che ho sognato: prenderlo per quello che era, malgrado la ricorrenza, oppure leggerlo in modo, come dire, "profetico". Ovviamente la seconda opzione ha avuto la meglio e il risultato è che più ci penso e più spaventa. Purtroppo sui sogni hanno parlato in tanti e certe teorie fanno molta presa, se poi si è predisposti è la fine. Adesso c'è la paura di rifare lo stesso sogno e svegliarsi con ulteriori (errate?) conferme.
Non voglio assolutamente rientrare in quel tunnel, solo che in questo momento ciò che mi è successo mi condiziona...
La ringrazio ancora per la pazienza
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>>> Tuttavia, sradicare completamente pensieri che per mesi hanno piantato radici ben profonde, non credo sia facile e forse Lei può confermarlo
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Questa è una richiesta di rassicurazione, che sembra rivelare che sebbene del lavoro sia stato fatto, non è stato probabilmente sufficiente a ottenere ciò che in terapia breve strategica chiamiamo cambiamento di second'ordine.
Un cambiamento di prim'ordine è quello in cui si risolvono i sintomi del problema presentato del paziente, ma che possono tornare a farsi sentire, magari in forma differente, quando ci si ritrova ad attraversare momenti più stressanti del solito.
Il cambiamento di second'ordine è invece quello che produce una generalizzazione, tale da "immunizzare", per così dire, la persona di fronte alle situazioni potenzialmente stressanti, anche poco simili a quella originale. In sostanza avviene un cambiamento di percezione delle situazioni inizialmente problematiche o dei sintomi fisici.
In particolare è possibile che nella terapia che ha descritto siano mancate prescrizioni specifiche per l'ansia. Scrivere e tenere diari è una prescrizione 'general purpose', che può essere data più genericamente.
Le suggerisco di valutare la possibilità di tornare in terapia, magari con un diverso terapeuta. Può leggere qui per informarsi:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
>>>
Questa è una richiesta di rassicurazione, che sembra rivelare che sebbene del lavoro sia stato fatto, non è stato probabilmente sufficiente a ottenere ciò che in terapia breve strategica chiamiamo cambiamento di second'ordine.
Un cambiamento di prim'ordine è quello in cui si risolvono i sintomi del problema presentato del paziente, ma che possono tornare a farsi sentire, magari in forma differente, quando ci si ritrova ad attraversare momenti più stressanti del solito.
Il cambiamento di second'ordine è invece quello che produce una generalizzazione, tale da "immunizzare", per così dire, la persona di fronte alle situazioni potenzialmente stressanti, anche poco simili a quella originale. In sostanza avviene un cambiamento di percezione delle situazioni inizialmente problematiche o dei sintomi fisici.
In particolare è possibile che nella terapia che ha descritto siano mancate prescrizioni specifiche per l'ansia. Scrivere e tenere diari è una prescrizione 'general purpose', che può essere data più genericamente.
Le suggerisco di valutare la possibilità di tornare in terapia, magari con un diverso terapeuta. Può leggere qui per informarsi:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
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Ex utente
Gentilissimo Dr. Santocito, La ringrazio ulteriormente per il tempo dedicatomi. Ci stavo già pensando, in effetti, però rivolgendomi al mio stesso terapeuta. Ho instaurato con lui un rapporto di estrema fiducia e confidenza. D'altronde, questo è il primo episodio che mi capita dopo la terapia, durante non ne avevo avuti, prescindendo dal periodo particolare in generale.
Prenderò in considerazione il suo suggerimento. Nel frattempo, dovessero ripresentarsi sogni poco piacevoli, devo fare forza su me stessa ed evitare di fare interpretazioni strane? Mi rendo conto di sembrare patetica, ma in sostanza: devo stare tranquilla? Non vorrei svegliarmi domattina nuovamente con il cuore in gola...
Grazie
Prenderò in considerazione il suo suggerimento. Nel frattempo, dovessero ripresentarsi sogni poco piacevoli, devo fare forza su me stessa ed evitare di fare interpretazioni strane? Mi rendo conto di sembrare patetica, ma in sostanza: devo stare tranquilla? Non vorrei svegliarmi domattina nuovamente con il cuore in gola...
Grazie
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Purtroppo non è opportuno rispondere alle richieste di rassicurazione, perché si rischia di alimentare l'ansia anziché attenuarla, né è opportuno fornire 'consigli' a distanza per intervenire direttamente. Se ritiene di aver bisogno di aiuto, deve cercarlo di persona.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.1k visite dal 19/07/2012.
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