Fobia sociale fobia degli occhi

Salve a tutti, sono un ragazzo di 26 anni. Tempo fa vi ho scritto per la mia fobia , quella di guardare negli occhi. Ho seguito una terapia cognitivo comportamentale per più di un anno con una frequenza di 4 volte al mese inizialmente ma adesso sono dovuto scendere a una volta al mese per una questione economica visto che non lavoro. ho anche seguito una terapia farmacologica con zoloft da 100 mg, en da 1 mg 5 gocce 2 volte al dì. Adesso ho sospeso lo zoloft e prendo uno stabilizzatore dell'umore di cui non ricordo il nome ma è di 500 mg e 10 gocce al giorno di EN da 1 mg...dopo tutto questo la situazione è lievemente migliorata ma non sono guarito. IO NON RIESCO A GUARDARE LE PERSONE NEGLI OCCHI, MI VIENE L'ANSIA e quest'ansia mi accompagna anche dopo l'evento ù, ovvero l'incontro con la persona..non riesco a guardare nessuno negli occhi apparte con alcuni con cui mi riesce più facile. Sento sempre i muscoli orbicolare dell'occhio tesi e mi fanno malissimo spesso, ed ho sempre le occhiaie....molto spesso la gente mi dice che ho uno sguardo strano, che nascondo sofferenza e che le li metto a disagio..è un inferno...ormai mi sto abiduando......sono un mezzo mostro....potete aiutarmi?
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

quali miglioramenti ha apprezzato con la TCC ?

Quali sono gli obiettivi che non avete ancora raggiunto e che Le fanno dire di non essere del tutto guarito ?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
da questa postazione non credo che riusciremo ad aiutarla.
Forse la terapia da lei effettuata, si è conclusa prima della stabilizzazione dei risultati raggiunti, visto che il problema è rimasto immodificato.
Se il problema è economico, si rivolga ad una struttura pubblica, troverà professionisti in grado di esserle d'aiuto, online non si può fare psicoterapia, ma solo indirizzare l'utente verso la chiarezza ed il possibile percorso da seguire.
Ho riletto i suoi consulti e , contenevano tutti lo stesso disagio, credo che sarebbe il caso di risolverlo definitivamente.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6
Gentile utente,
sente che da quando la frequenza della terapia si è ridotta che i sintomi sono peggiorati nuovamente o pensa che la terapia non stava già facendo effetto?

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

[#4]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Allora, ho sempre avuto difficoltà a guardare negli occhi ma molto di meno rispetto ad adesso. Per quanto riguarda la terapia, da quando l'ho incominciata la situazione è migliorata, ma non credo che sia per l'effetto della terapia.... io ho assunto un atteggiamento di menefreghismo verso tante cose...come và và...ma non sono più quello di una volta e sono spesso apatico. Da un paio di giorni sento un nodo alla gola fastidioso, non lo sentivo da almeno 2 mesi ,e tempo fa ho sofferto moltissimo per i disturbi gastrointestinali. Comunque riprenderò la terapia ma non a pagamento presso enti pubblici. Stasera ad esempio il disturbo oculare mi ha disturbato pochissimo, voi vi starete chiedendo: e come mai? qual'è la causa ? qual'è la differenza tra questa sera e le altre sere???? non ne ho idea....sinceramente, nonostante sia una persona razionale e nonostante abbia una mentlità analitica, non vi saprei dire.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

di questo però deve parlarne con il terapeuta. Sarebbe interessante, proprio perchè ha seguito una TCC, poter accedere a queste sfumature, quali "qual'è la differenza tra questa sera e le altre sere?" ecc...

Il terapeuta Le ha fatto tenere dei diari su questo?

Tenga presente che avere una conversazione guardando negli occhi l'interlocutore è anche un'abilità sociale. Legga qui:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Saluti,

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> non sono più quello di una volta e sono spesso apatico. Da un paio di giorni sento un nodo alla gola fastidioso, non lo sentivo da almeno 2 mesi ,e tempo fa ho sofferto moltissimo per i disturbi gastrointestinali
>>>

I suoi sintomi potrebbero aver cambiato forma, e in più essersi aggiunta una componente depressiva a causa della frustrazione continua per non riuscire a risolvere il problema principale, ossia l'ansia di guardare gli altri negli occhi.

Può dirci in che cosa è consistita la TCC alla quale si è sottoposto?

Contenuto delle sedute, eventuali compiti ricevuti ecc.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#7]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Praticamente sono arrivato dalla dottoressa in uno stato pietoso, stavo troppo male. Le ho parlato del mio problema e lei mi ha chiesto cosa accade se io insisto a guardare negli occhi. Io le ho risposto che mi si irrigidiscono i muscoli degli occhi, diventano rossi e mi lacrimano a volte e naturalmente mi sale l'ansia. La cosa più brutta di questo è che l'interlocutore percepisce questo mio problema e si sente a disagio facendomi sentire uno scherzo della natura, succede pure con i miei familiari...è come una barriera che ti isola dal mondo. La dottoressa ha appurato quello che già avevo constatato io, ovvero che ho reso i movimenti degli occhi da naturali ad innaturali per via del mio continuo rimuginio. MI ha detto anche di provare ad attenzionare una altra parte del corpo per provare cosa succedeva, ma non funziona. Quando quardo le persone negli occhi e come se ci imbambolassimo a vicenda....abbiamo proseguito la terapia in una maniera che io definirei di monitoramento, ovvero una vota alla settimana (inizialmente)ci vedevamo e mi chiedeva come avevo passato questi giorni e io le raccontavo di tutto. Non ci siamo occupati per molto tempo di questo mio sintomo del contatto oculare e mi ha fatto anche allenare a guardarla negli occhi. Con lei succede che inizialmente non ci riesco e poi però ci riesco quasi senza nessun problema, forse perchè non mi incute timore, è un viso amico di una persona che vuole aiutarmi..forse è questa la chiave, il pensiero di minaccia...non lo so...lei ha voluto sapere poco sul mio passato perchè dice che i cognitivisti si occupano del presente. C'è un evento in particolare del mio passato di cui le ho parlato: la mia malattia neurologica, la charcot marie tooth, una mlattia che ha indebolito i muscoli delle gambe invalidandomi ma non in maniera da rovinarmi la vita. Io questo problema delle gambe l'ho già superato, nel senso che non mi importa più tanto...secondo me non ha nulla a che vedere con il contatto oculare. POi ci sono altri fattori, non lavoro sono in difficoltà economiche..insomma la vità per me è durissima. Io non capisco perchè non ci riesco. comunque mi ha anche fatto scrivere un diario e io di mia iniziativa ho registrato alcune sedute.
[#8]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Il lavoro che ha fatto con la dottoressa sembra aver contribuito a mettere in moto qualcosa, ma evidentemente c'è rimasto del lavoro da fare.

Se il problema fosse di tipo prettamente ansioso (ma a distanza possiamo solo ipotizzare, sulla base dei resoconti degli utenti), è probabile che una terapia più incisiva dovrebbe insistere sull'assegnarle compiti precisi da mettere in atto anche in seduta, come ha fatto con la collega, ma soprattutto fra una seduta e l'altra. E poi registrare i cambiamenti sulla base di come il compito è stato eseguito.

Tenga presente che "terapia cognitivo-comportamentale" è un termine-ombrello, sotto il quale possono ricadere metodiche applicative di diversi tipi. In altre parole è possibile che un altro terapeuta TCC le avrebbe magari fatto fare cose diverse.

Un'altra forma di terapia che potrebbe essere molto indicata nel suo caso è la breve strategica. Può leggere qui per informarsi:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html



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