E' depresso
Gentili dottori, da un anno sto con un ragazzo di 32. Dalle prime uscite, nonostante fossimo molto presi, mi disse che era spaventato perchè gli piacevo molto ma aveva promesso a sé stesso che non avrebbe più avuto una ragazza e che era lunatico e “mezzo matto”. La storia va avanti molto bene, poi iniziano i tira e molla che si presentano per tre volte (nov, dic, giun). Periodicamente mi lascia e ripete le stesse cose: sta bene da solo, non vuole illudermi, si gode il momento, non riesce a progettare di più che uscire insieme (quindi nemmeno i viaggi), non mi devo innamorare perchè lui non si innamora,“ti amo” l'ha detto una volta sola nella sua vita, non fa progetti, non si sposerà... eppure c’è discordanza tra quello che dice e i suoi comportamenti da innamorato (quando non ha i suoi momenti bui). A volte ci vediamo tutti giorni ed è euforico, mi tratta come una principessa, poi diventa apatico. Dice che il problema non sono io, gli piaccio, non c'è un'altra ma è lui e che è così e non cambia. Fino alla morte della nonna stava sempre da lei, la adorava. Da piccolo il padre era assente per mesi per lavoro, è andato in pensione e ha intrapreso un'attività che fino a quando, sei anni fa, è morto in un incidente. Non so come ha vissuto il lutto, ma fa paragoni tra “prima” e “dopo”, allude spesso alla tragedia senza tuttavia parlarne nello specifico. Dice che le uniche persone a cui tiene sono la sua famiglia, alludendo tristemente al fatto che ora sono rimasti in tre e che non si soffre per una ragazza se ci si lascia perché il vero dolore è un altro. Dice che “una volta” era bello, ora si stupisce che una carina come me possa stare con lui. Poco dopo il lutto si è messo con la sua ex che mi ha rivelato aver trattato allo stesso modo in cui tratta me (cosa che non aveva fatto con le precedenti ragazze), e ci è stato tre anni. Lei lo mise alle strette e lui la lasciò definitivamente. Altri elementi: molto attaccato alla madre, ha un fratello più grande e fanno spesso viaggi e uscite insieme. A volte non ha voglia di far nulla e rimane a casa per tutto il giorno, teme l'aereo, ama le persone anziane, è timido e chiuso; è terrorizzato dalle chiacchiere della gente; beve molti caffè, fuma e beve birra, ama mangiare; è svogliato: si è segnato in palestra e non ci va quasi mai; ha paura anche di dirmi che mi vuole bene; E' un po' spericolato; a periodi soffre di mal di testa; dimentica le cose; se gli faccio complimenti si agita; quando usciamo con gli amici a volte di punto in bianco vuole andare via perchè è stanco. E' insicuro e indeciso; dice che vorrebbe fare altre cose oltre il lavoro ma alla fine non prende mai iniziative. E' propositivo solo a periodi, dice che non crede in niente e non gli importa di nulla; con gli amici esce anche quando è in crisi con me, con loro non si confida; è sensibile alle brutte notizie; ha paura dei medici; fa solo quello che pensa, è sincero; non crede nella psicologia. E' depresso? Come aiutarlo sperando che torni?
[#1]
Gentile Ragazza,
cosa la spinge a voler coltivare un rapporto sentimentale con una persona con i problemi che ha descritto, a sperare che torni da lei, a volerlo aiutare?
Per aiutare una persona così sofferente (secondo quanto riferisce) credo servirebbe l'aiuto di uno specialista.
Perdoni la franchezza, ma dal mio punto di vista e per come sembrano stare le cose, sperare di coltivare un buon rapporto a due con una persona con il tipo di problematiche che espone potrebbe essere illusorio e fonte di sofferenza.
Tenga però presente la natura del mezzo on line che ci permette solo di fare ipotesi anche fallibili e fornire semplici spunti di riflessione.
Cordialmente
cosa la spinge a voler coltivare un rapporto sentimentale con una persona con i problemi che ha descritto, a sperare che torni da lei, a volerlo aiutare?
Per aiutare una persona così sofferente (secondo quanto riferisce) credo servirebbe l'aiuto di uno specialista.
Perdoni la franchezza, ma dal mio punto di vista e per come sembrano stare le cose, sperare di coltivare un buon rapporto a due con una persona con il tipo di problematiche che espone potrebbe essere illusorio e fonte di sofferenza.
Tenga però presente la natura del mezzo on line che ci permette solo di fare ipotesi anche fallibili e fornire semplici spunti di riflessione.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Grazie per aver risposto così presto! A spingermi a coltivare il rapporto è il grande amore che provo per lui. So che non sarà facile, ma credo che lui non abbia mai ricondotto il suo atteggiamento ad un reale problema psicologico e vorrei tentare di farglielo capire affinché possa essere felice, a prescindere da me.
[#4]
Gentile Utente,
in accordo con quanto già detto dalla dott.ssa Rinella, mi permetto di suggerirLe una lettura che spero possa aiutarla a tentare di prendere le distanze da una relazione e da un amore tossico:
"Donne che amano troppo" di R. Norwood.
Accanirsi in queste relazioni dove non si cammina fianco a fianco è sempre doloroso. Sembra inoltre che il Suo (di lei che scrive) ruolo sia quello della "crocerossina": per quale ragione dovrebbe sacrificarsi così anzichè vivere una storia d'amore "normale"?
Io suggerirei anche a Lei che ci sta scrivendo di chiedere un aiuto specialistico perchè in genere ci si tiene lontani dalla sofferenza patologica e si cerca una persona da amare che ci faccia stare bene, non da soccorrere, nè che ci respinge o che abbia idee confuse.
Sarebbe in tal senso importante comprendere quali Suoi meccanismi e quali ragione l'hanno spinta a mettersi in una storia del genere.
Un cordiale saluto,
in accordo con quanto già detto dalla dott.ssa Rinella, mi permetto di suggerirLe una lettura che spero possa aiutarla a tentare di prendere le distanze da una relazione e da un amore tossico:
"Donne che amano troppo" di R. Norwood.
Accanirsi in queste relazioni dove non si cammina fianco a fianco è sempre doloroso. Sembra inoltre che il Suo (di lei che scrive) ruolo sia quello della "crocerossina": per quale ragione dovrebbe sacrificarsi così anzichè vivere una storia d'amore "normale"?
Io suggerirei anche a Lei che ci sta scrivendo di chiedere un aiuto specialistico perchè in genere ci si tiene lontani dalla sofferenza patologica e si cerca una persona da amare che ci faccia stare bene, non da soccorrere, nè che ci respinge o che abbia idee confuse.
Sarebbe in tal senso importante comprendere quali Suoi meccanismi e quali ragione l'hanno spinta a mettersi in una storia del genere.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Utente
Cara Dottoressa, avevo già sentito parlare del libro, lo leggerò senz'altro. La motivazione per cui ho scelto questo ragazzo è perché ero molto attratta da lui fisicamente, ero invaghita ancora prima di conoscerlo. Quando ho cominciato a frequentarlo ho avuto l'impressione di un ragazzo equilibrato e normale, solo col tempo ho imparato a dare peso a quello che diceva e a vedere che qualcosa non andava. Il mio dubbio sui suoi disturbi risale a una settimana fa... Comunque ci penserò su tenendo in considerazione anche un aiuto specialistico per me. Ho intenzione di vivere la situazione con tranquillità, non privandomi delle amicizie e delle attività piacevoli e non precludendomi le possibilità che la vita potrà offrirmi, pur tentando almeno di consigliargli una cura nella speranza di una guarigione. Grazie!
[#6]
"Ho intenzione di vivere la situazione con tranquillità, non privandomi delle amicizie e delle attività piacevoli e non precludendomi le possibilità che la vita potrà offrirmi..."
Spostare il focus su di sè mi pare la scelta migliore.
Lasci che questo ragazzo risolva le proprie difficoltà prima.
Un cordiale saluto,
Spostare il focus su di sè mi pare la scelta migliore.
Lasci che questo ragazzo risolva le proprie difficoltà prima.
Un cordiale saluto,
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2k visite dal 15/07/2012.
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