Prima pensavo positivamente al giorno in cui mi sarei laureata, trovato una casa, messo su

Salve,
sono una ragazza di 23 anni e vi scrivo per avere qualche consiglio. Non so neanche da dove iniziare per spiegare quello che provo, anzi che non provo. Vorrei prima spiegare qual'è la mia situazione ambientale : mia madre è schizofrenica ed è seguita da 9 anni da vari specialisti, ed ogni giorno si reca ad un centro diurno per essere assistita, mio padre 5 anni fa ha avuto un ictus e oltre alle conseguenze fisiche è diventato come un bambino di 6 anni iperaggressivo, è inoltre depresso, mangia pochissimo vive chiuso in casa e ha paranoie nei confronti di tutti. Litigano in continuazione e ogni giorno ci sono problemi da risolvere. Si comportano nei miei confronti come se loro fossero figli miei, dipendono da me non tanto economicamente (magari il problema fosse solo quello) ma soprattutto emotivamente per cui ho il peso di occuparmi di loro e di ogni faccenda che li riguardi. Inoltre sono una studentessa universitaria e lavoro tutti i giorni. Sono felicemente fidanzata da molti anni. Mi dispiace per il racconto sulla mia vita ma l'ho scritto per descrivere in quale situazione mi ritrovo.
Negli anni passati reagivo molto emotivamente ai problemi familiari (liti, ambulanze, ricoveri dei miei genitori, problemi finanziari etc,) ma da un anno a questa parte ho iniziato a provvedere ai loro bisogni senza sentire più nulla dal punto emotivo: mi chiedono attenzione, creano problemi io reagisco dandogli attenzione, e risolvendo i problemi, come un automa, senza provare nulla, solo rassegnazione. Il problema è che ultimamente, a seguito di problemi più "seri" ho iniziato a non sentire più alcun sentimento, nei confronti di nessuno, nè felicità nè tristezza, nè amore nè odio. conduco la mia vita facendo quello che devo fare ma senza sentire più nulla, mi capita di avere degli episodi di ansia, ma sono gli unici momenti in cui sento qualcosa. penso spesso alla morte e al fatto che vorrei semplicemente sparire, ma senza far soffrire nessuno, semplicemente come se non fossi mai esistita. ieri sera ho invitato a cena il mio fidanzato per scusarmi di come sono stata nell'ultimo periodo, ma poi (può sembrare ridicolo) ho avuto un attacco di panico perchè pensavo al fatto che la morte fosse una cosa molto semplice da affrontare e vedendo che tutti mangiavano pesce e carne ho iniziato a sentire che c'era morte tutto intorno. tornata a casa ho preso delle confezioni di medicinali,mi sono chiusa in bagno ho preparato le pasticche e un bicchiere d'acqua ma dopo averne ingerita una ho avuto paura e mi sono fermata. Negli anni passati ho sempre reagito pensando che se stavo giù era a causa loro, e che risolvendo i loro problemi avrei risolto anche i miei. Ormai, non so da quando, ho iniziato a pensare diversamente, a convincermi che nella mia vita ci sarà solo frustrazione e che non otterrò mai i risultati che desidero. Prima pensavo positivamente al giorno in cui mi sarei laureata, trovato una casa, messo su famiglia, o anche semplicemente progettare le vacanze. Oggi come oggi non riesco neanche a pensare a cosa accadrà stasera o domani, è come se sentissi di non avere più un futuro davanti, come se non fosse più contemplato nella mia vita, nei miei pensieri il futuro è semplicemente sparito. c'è solo vuoto. vorrei tornare quella di prima, quando anche nei momenti più difficili riuscire a fare una piccola cosa, come mangiare una fetta di anguria sotto al sole, mi rendeva felice, felice di essere viva e di esistere. Non riesco a smuovermi, sento il vuoto intorno e sento come se nella mia mente qualcuno avesse premuto il tasto "stop".
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazza, nel frattempo ha trovato un momento di lucidità che le darà certamente una mano
(..)so che devo andare in psicoterapia e credo che da lunedì ci andrò (..)

questo le darà la possibilità di un confronto e di trovare strategie molto più funzionali per affrontare la situazione e, perchè no, modificarla.
tanti auguri.

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
si grazie per la risposta immediata, credo che quella sarà l'unica strada da percorrere.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazza,
la scelta di cercare un professionista per prendersi cura di sé è stata indubbiamente la cosa più giusta da fare.
Non penso che Lei non senta, ma credo che, giustamente, abbia necessità di tirare avanti, nonostante tutto.
L'anestesia emotiva, l'apparente congelamento delle reazioni emotivo-affettive nei confronti dei suoi cari è tutto sommato una strategia di protezione davanti ad un carico di responsabilità e di esasperazione di stati d'animo che, credo, chiunque avrebbe difficoltà a tollerare.
Ha ragione: da qui non si può far molto per Lei, ma se anche solo questo suo sfogo può momentaneamente esserle stato d'aiuto per allentare la tensione, è già stato importante.
Un sostegno psicologico potrà aiutarla a salvaguardare quanto di buono c'è nella sua vita (lo studio, il ragazzo...) in attesa che giungano anche per Lei momenti più sereni.

Cari auguri.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicoterapeuta, Psicologo 615 14
Cara ragazza,
lei è molto giovane e si è trovata ad affrontare una situazione familiare veramente difficile, in modo prolungato e, mi sembra di capire, quasi completamente da sola.
Affrontare il disturbo psichiatrico della sua mamma e l'ictus di suo padre, richiede molte risorse psicologiche, fisiche, economiche: da quello che ci racconta sembra che abbia fatto tutto da sola, e che se la sia cavata molto bene, visto che comunque riesce a studiare e a lavorare, ad avere una sua vita.
Però ora le mancano le energie, non prova emozioni, il tono dell'umore si è abbassato, addirittura riferisce pensieri di morte.
E' decisamente il caso che si fermi a cercare aiuto per sè! Sarebbe da chiedersi come mai lei sia "scoppiata" in questo sfogo disperato solo ora, e perché addirittura se ne scusa!
Il mio parere è che lei debba trovare un sostegno psicologico, ma anche pratico.
Sua madre è seguita dal Dipartimento di Salute Mentale? E suo padre da qualche centro specializzato?
I DSM prevedono sostegno psicologico anche dei familiari degli assistiti, ed hanno assistenti sociali per le questioni pratiche.

Un caro saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#5]
Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
Vi ringrazio di cuore per le risposte, potrà sembrare stupido ma mi fa sentire meno sola.
Mia madre è seguita da anni da vari specialisti, mio padre non si vuole far aiutare, rifiuta anche la fisioterapia. Ho provato ad andare al consultorio dove è seguita mia madre per chiedere aiuto anche per mio padre e mi hanno detto che mi avrebbero fatto sapere ma poi nessuno è venuto per aiutarmi.
Mia madre due settimane fa ha tentato di suicidarsi, ed ha avuto una rapida ricaduta, sono andata a parlare con la sua psicologa e sono stata attenta a lei 24 ore su 24, tranne quando andavo al lavoro ovviamente, e mio padre negli stessi giorni ha finto di stare male fino a farmi chiamare preoccupatissima l'ambulanza (per poter mostrare che è lui quello di cui ci si deve prendere cura). Poi pochi giorni dopo hanno ripreso la loro vita di tutti i giorni come se nulla fosse accaduto.. in più utlimamente do sostegno economico anche a mia nonna che non riesce ad arrivare alla fine del mese. In questo periodo c'è la sessione d'esami e il lavoro è molto faticoso. Il mio fidanzato ormai è esausto a forza di stare dietro a tutte queste storie ed ho paura che, nonostante tutto l'amore che prova per me, stia iniziando a stancarsi della mia presenza..
Sono anni che dico che sono al limite e che non ho più forze, ma non mi ero mai sentita così vuota e senza risorse come adesso.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.ma signorina,
Da quanto ci riferisce Lei vive da anni in una condizione di forte stress emotivo e forse sarebbe indicata per Lei una terapia integrata (che includa una valutazione psicologica e una terapia farmacologica).
Penso che sarebbe utile rivolgersi anche al suo medico curante.
Ci faccia sapere! I migliori saluti e auguri.
[#7]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicoterapeuta, Psicologo 615 14
"non mi ero mai sentita così vuota e senza risorse come adesso."
Non deve più sottovalutare questo suo sentire, anzi, è già arrivata troppo oltre!

"Mia madre è seguita da anni da vari specialisti," cosa vuol dire? Intende all'interno del servizio pubblico, oppure privatamente?

"mio padre non si vuole far aiutare, rifiuta anche la fisioterapia" Questo potrebbe far parte della sua patologia, ma a mio avviso non dovrebbe accettarlo passivamente!

Non capisco se lei affronta da sola tutto questo per scelta oppure perché obbligata in quanto non ci sono altri familiari: lei ha fratelli o sorelle? E suoi genitori hanno altri parenti stretti?

"mi hanno detto che mi avrebbero fatto sapere ma poi nessuno è venuto per aiutarmi" Non si scoraggi e cerchi aiuto attivamente, per sé e per suo padre. Consulti anche un'assistente sociale. Una situazione come la sua non può essere affrontata solo da lei, è già andata avanti troppo tempo. I servizi hanno un bacino di utenza molto grande e a volte vanno un pò sollecitati. Non arrivi al punto di ammalarsi!!

Se lo desidera ci tenga informati,

[#8]
Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
Mia madre è seguita all'interno del servizio pubblico, va da una psicologa e da una psichiatra due volte a settimana e tutti i giorni al centro diurno (tranne sabato e domenica). Con mio padre non so più che fare. Sono figlia unica e i parenti di mio padre non li ho mai conosciuti e quelli di mia madre non mi aiutano, quindi si può dire che a parte il mio fidanzato che, probabilmente se continuo così mi lascerà, non ho nessuno.
[#9]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicoterapeuta, Psicologo 615 14
Lei ha diritto ad un aiuto anche a livello economico, si faccia spiegare come dall'assistente sociale del servizio che segue sua madre.
Non si scoraggi se c'è bisogno di tempo. La situazione nelle ASL può essere difficile, si risente pesantemente della crisi economica, ma è un diritto suo e della sua famiglia.

Effettui al più presto una consulenza psicologica e si attivi per vedere riconosciuti i vostri diritti. Si è resa conto a sue spese che non può più farcela da sola.

Un caro saluto,
[#10]
Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
Grazie mille
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