Amore e ansia

Salve
Ho già scritto quì altre volte, sempre per problemi riferiti al mio rapporto di coppia.
La madre del mio ragazzo è morta e lui è rimasto solo (ha perso il padre 5 anni fa) , ha una sorella e un fratello molto più grandi ma hanno famiglia.
Con i suoi genitori viveva in affitto in una casa appena vivibile (problemi di muffa, umidità soprattutto) e adesso continua a vivere lì perché l'affitto è basso. Abbiamo parlato di vivere insieme ma io sono disoccupata, tranne del lavoro saltuario. Lui ha speso molti soldi per mettere su un ufficio dove lavorare in proprio (ha partita iva) ma non è riuscito a causa delle troppe spese e della mamma, che a quel tempo si era ammalata di tumore. Ha abbandonato l'ufficio, trasferito in una stanza di casa sua, ma economicamente è a terra e ha sempre paura di non farcelaad arrivare a fine mese. Lavora tanto, anche se fa orari non regolari... la mattina ha semore sonno, si alza alle 9 se va bene, altrimenti anche alle 10 e lavoro fino a notte fonda. Ci vediamo comuque spesso ma sempre se c'è qualcosa da fare di utile per lui o per me. Sono quasi sempre io a proporre e a chiedere di vedersi (stesso problema quando aveva la mamma malata) e spesso risponde che ha da lavorare e non ce la fa. Questo mi sta annientando. In certi momenti mi sento trascurata e non desiderata, penso con malinconia ai primi tempi della nostra storia e sto male, piango di continuo, non riesco a pensare a me stessa. Lui non sa più come fare con le mie crisi e quando gli dico ciò che mi turba dice che è tutto nella mia testa, che non è così, che ha tanti problemi e che spesso lo anticipo e non gli do il tempo di farsi sentire. Ero abituata a sentirlo tutti i giorni e a vederlo almeno 3 o 4 volte la settimana, dove spesso era lui a chiedermi di uscire. Adesso, non c'è più quella spontaneità anche se quando siamo insieme è tutto come prima. Inoltre ogni 20 giorni circa torna il suo migliore amico e quando lui gli chiede di uscire risponde quasi sempre di sì e sembra che il lavoro non esista più. Certo ci esce una volta ogni due settimane e spesso lo chiede anche a me, per stare tutti insieme. Sto diventando gelosa e ossessiva. Solo quando va via questo suo amico e quando ci vediamo torno serena. Quando stiamo insieme lo vedo che nn vorrebbe mai andare via, che sta bene con me e mi fa sentire desiderata, ma poi finito il momento magico mi crolla tutto addosso.
Sono io esegerata? e iper insicura? quando piango sento un vuoto dentro incolmabile, una paura fortissima di perderlo, la mia testa si concentra sulla sua voce un po' rassegnata e fredda di quando mi sente così disperata (capita spesso) e mi fa venire l'ansia. Mi sento in trappola. Poi mi sento in colpa per averlo fatta star male e questo alimenta il mio stato di sofferenza. Che devo fare? Grazie anticipatamente.

ps.: volevo aggiungere che x certi aspetti è molto disponibile nei mie confronti, se gli chiedo di dormire da lui o di aiutarmi a fare qualcosa a lui fa piacere.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Sono quasi sempre io a proporre e a chiedere di vedersi (stesso problema quando aveva la mamma malata) e spesso risponde che ha da lavorare e non ce la fa. Questo mi sta annientando.
>>>

Le farò una domanda diretta. È già riuscita a prendere seriamente in considerazione l'ipotesi che da parte del suo ragazzo il sentimento verso di lei possa esser cambiato, oppure spera, sotto sotto, che tutto dipenda dai problemi che lui si sta trovando ad affrontare, e che risolvendo quelli tutto torni come prima?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Cosa intende per "sentimento cambiato"? maturato o affievolito?
Gliel'ho chiesto e lui dice che non è cambiato niente, tempo si è messo anche a piangere perché nn ce la fa a vedermi così depressa in quei momenti. Dice che mi ama, pochi giorni fa ha detto che sono la sua anima gemella, che lo faccio stare bene e che riesco a buttar giù le sue barriere. Ci siamo visto domenica, io avevo un concorso di pittura e lui ha voluto accompagnarmi. Dopo siamo stati tutta la sera a giro, eravamo felici entrambi. Mi ha scritto di quanto era felice di vedermi contenta e serena e di come con me riesca ad essere se stesso. Se il sentimento è cambiato come può comportarsi così? poi lunedì l'ho chiamato e mi ha risposto distaccato e di fretta perché aveva da fare, questo mi ha già mandato in crisi e la sera quando ci siamo sentiti ho iniziato a chiedergli quando ci si sarebbe visti e poi a piangere. Ero stata con lui anche lunedì mattina. Certo che ho la speranza che non sia cambiato niente, ma non riesco a capire se sia io ossessiva o lui che è cambiato a cui davvero non manco più se non ci vediamo.

Ripeto che quando stiamo insieme va tutto bene, lui è molto affettuoso, premuroso, ha voglia di me (se non è troppo stanco). Anche con i suoi amici nn ha molta voglia di uscire (solo con questo ragazzo, che è quasi un fratello per lui, e che si è trasferito lontano) ma cmq ci esce pochissimo. sta parecchio in casa a lavorare. E' capitato spesso che lo andassi a trovare e che smettese di lavorare per stare con me anche se eravamo rimasti che dormivo da lui e che lui avrebbe cmq lavorato.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Se il sentimento è cambiato come può comportarsi così?
>>>

La domanda andrebbe fatta a rovescio, ovvero partendo intanto dal dato di fatto che i comportamenti sono cambiati, se non ho capito male. Da quello, si potrebbe risalire ai motivi.

>>> ma non riesco a capire se sia io ossessiva o lui che è cambiato a cui davvero non manco più se non ci vediamo
>>>

Questo è difficile da capire a distanza, soltanto leggendo ciò che ci dice.

>>> Sono quasi sempre io a proporre e a chiedere di vedersi (stesso problema quando aveva la mamma malata) e spesso risponde che ha da lavorare e non ce la fa. Questo mi sta annientando.
>>>

Potrebbe essere che lui viva questa sua modalità di cercarlo come troppo insistente e intrusiva, ma siamo nel campo delle ipotesi. La cosa migliore sarebbe che riuscisse a parlare con uno psicologo di persona, per poter chiarire bene da cosa dipende. Magari invitando anche il suo ragazzo ad andarci con lei.

Ci sono i professionisti privati, ma esiste anche la possibilità del servizio pubblico, da non sottovalutare.

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Utente
Utente
Grazie per le sue risposte. Avevo iniziato ad andare da una psicologa, anche su consiglio del mio ragazzo. Lei diceva che molto probabilmente sono io ad anticiparlo sempre, ad opprimerlo mentre prima non succedeva. Ho interrotto perché non mi trovavo bene e le cose comunque andavano meglio con lui. Anche io ho pensato ad una terapia di coppia, lui ha detto che mi accompagnerebbe.
Ma prima ho pensato di scirvere quì per ulteriori chiarimenti. Capisco sia difficile valutare esternamente ma ho davvero tanta paura che qualcosa sia cambiato. Questa mia paura è diversi mesi che c'è, così come le crisi di pianto (anche davanti a lui).

La domanda fatta al rovescio: come può comportarsi così se il sentimento non è cambiato? Non lo so, mi dimostra amore quando siamo insieme. Se glielo chiedo dice che gli manco anche io ma che non possiamo vederci sempre e che non può essere 24 ore su 24 disponibile. Questo perché, come ho raccontato prima, divento assillante e nonostante ci fossimo visti il giorno stesso o il giorno prima ho bisogno di sapere quando ci rivedremo, mi prende l'ansia e il bisogno di saperlo, vorrei che fosse lui a chiederlo ma non riesco ad aspettare. Ieri gli ho proposto un film questo week end e lui ha detto di sì ma ho comunque paura che sia forzato da me. Prima aveva molto più tempo, la mamma era viva e aveva un lavoro stabile, con orari definiti. Aveva il tempo di vedere me ed i suoi amici.

Vorrei che questa ansia passasse. Lui dice di prenderla con più tranquillita, di sorridere, perché tutte le volte che succede s'innamora di più. Ha bisogno di serenità.

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Questo perché, come ho raccontato prima, divento assillante e nonostante ci fossimo visti il giorno stesso o il giorno prima ho bisogno di sapere quando ci rivedremo, mi prende l'ansia e il bisogno di saperlo, vorrei che fosse lui a chiederlo ma non riesco ad aspettare.
>>>

Se lei riconosce di essere assillante, ossessiva e oppressiva nei confronti del suo ragazzo, il problema potrebbe benissimo consistere in questo: il comportamento del suo ragazzo potrebbe essere cambiato perché non riesce più a sopportare questo suo modo di fare.

Se l'ipotesi fosse corretta è possibile che non serva una terapia di coppia, ma una consulenza o terapia individuale su di lei per aiutarla a disfarsi della sua ansia.

>>> Lui dice di prenderla con più tranquillita, di sorridere, perché tutte le volte che succede s'innamora di più. Ha bisogno di serenità.
>>>

Lo vede? Sembrerebbe una conferma.

L'amore è come una pianta: sa crescere da sola, se non ha erbacce d'attorno a impedirla. Perciò è probabile che il suo voler essere così presente stia soffocando l'amore del suo ragazzo che, se non si sentisse così pressato, si esprimerebbe liberamente.

Ma non servirebbe a nulla dirle: "Smetta di essere ansiosa", oppure che lei dica a se stessa: "Devo smetterla di essere ansiosa e oppressiva". Se fosse così semplice ci sarebbe già riuscita.

Perciò ritengo che debba riprendere in considerazione l'idea di rivolgersi a un diverso terapeuta, per aumentare le probabilità di venire a capo del suo problema in tempi rapidi.

Esistono terapeuti che utilizzano vari approcci, alcuni brevi e particolarmente adatti ai problemi relazionali, può leggere qui per documentarsi:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2336-scegliere-lo-psicologo.html

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Utente
Utente
Ha perfettamente ragione. Tutte le volte che credo di aver superato o di stare superando il problema, l'ansia ricompare. Mi sembra di avere dei momenti di lucidità, dove percepisco le mie paure come esagerate e quindi riesco a stare tranquilla e serena e dei momenti in cui sono sopraffatta dall'ansia. Come adesso... In questi momenti non riesco a capire se sono assillante o se è lui il problema. Razionalmente credo di essere esagerata ma ho sempre il dubbio che non sia così.
So che è una domanda forse poco pertinente ma secondo lei è ossessivo il mio comportamento? Esserci visti il giorno stesso e la sera avere l'ansia di sapere quando ci rivedremo è esagerato? I suoi amici ci avevano proposto una mezza giornata in montagna e lui ha chiesto se si poteva fare quando ero presente anche io. Quindi so che domani ci vediamo, ma non da soli. Nel week al cinema lo stesso, ma dipende da una mia richiesta. Vorrei sentirmi dire: ho voglia di vederti, mi manchi. Ma dopo uno o due giorni che non ci vediamo è un po'esagerato, giusto? I primi tempi me lo diceva spesso ma oltre ad avere meno problemi, io nn ero sicura di quello che provavo... forse era solo una fase inziale?

Mi scuso per le mille domande, sono proprio in ansia.

La ringrazio anche dei link su come scegliere lo psicoterapeuta.
Se è un problema solo mio non è necessaria una terapia di coppia ma sento il bisogno di un mediatore, qualcuno che ci aiuti a comunicare meglio. A causa della mia ansia spesso non ci riesco.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> So che è una domanda forse poco pertinente ma secondo lei è ossessivo il mio comportamento?
>>>

Potrebbe esserlo, perché alla base dell'ossessività c'è una mancanza di sicurezza e di conseguenza la ricerca continua di rassicurazioni. Che può esprimersi con il bisogno assoluto ed esclusivo di vicinanza dell'altro, con la gelosia, con il bisogno di sentirsi con molta frequenza ecc. Tutti ottimi modi per distruggere una relazione, per inciso.

>>> Tutte le volte che credo di aver superato o di stare superando il problema, l'ansia ricompare.
>>>

Uno dei problemi dell'ansioso-ossessivo è che ha la tendenza a non voler delegare ad altri la cura delle proprie cose, ma a far da sé. Magari si decide ad andare in cura, ma appena sta meglio interrompe le cure prima di averle terminate, e così poco dopo ci ricasca.

>>> ma sento il bisogno di un mediatore, qualcuno che ci aiuti a comunicare meglio. A causa della mia ansia spesso non ci riesco.
>>>

Ma se si trattasse di ansia non sarebbe un problema di comunicazione. Ciò che lei sente lo sta comunicando benissimo: "Sono ansiosa da morire!"

Il problema consisterebbe semmai nel liberarsi dall'ansia eccessiva, in modo da non sentire più la necessità di comunicarla.

(altra tentata soluzione dell'ansioso: più faccio vedere che sono in ansia cercando rassicurazione nelle figure di riferimento, meglio starò; e invece il problema peggiora).

[#8]
Utente
Utente
<<(altra tentata soluzione dell'ansioso: più faccio vedere che sono in ansia cercando rassicurazione nelle figure di riferimento, meglio starò; e invece il problema peggiora)>>

E' proprio così!
Ho fretta di tutto, anche di stare meglio, e la psicoterapia, breve che sia, richiede pur sempre tempo.
Cercherò comunque un altro psicoterapeauta, è l'unica soluzione.

Grazie ancora!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> e la psicoterapia, breve che sia, richiede pur sempre tempo
>>>

Eh, sa come si dice: l'impossibile lo facciamo già, per i miracoli ci stiamo attrezzando ^___^

Le faccio molti auguri

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Utente
Utente
grazie mille per gli auguri :)
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Utente
Utente
purtroppo in questo periodo il servizio della asl è sospeso e riprende settembre e non ho le possibilità per permettermi un privato. e purtroppo sono ripiombata nel solito problema. sta volta ho paura anche che non mi desideri più e come al solito non so se sono solo mie paranoie o se c'è un solido fondamento di verità. i primi mesi che stavamo insieme tutte le volte (o quasi) che ci vedevamo mi faceva capire quanto mi voleva, adesso, ossia da pochi mesi a questa parte spesso non è così. sono io che lo sprono per fare l'amore, per avere un po' di intimità. spesso ha sonno e vuole dormire, magari mi abbraccia e dormiamo abbracciati ma non va oltre. l'ultima volta che lo abbiamo fatto risale a lunedì, non è tanto tempo è vero ma ero abituata a farlo più spesso. mi diceva che mi voleva e tante belle cose. ora spesso lo anticipo io anche se quando lo facciamo lo sento coinvolto, ma non spontaneo. gli ho chiesto se c'era qualcosa che non andava e perché mi sembra che non sia più come prima e lui mi ha risposto scocciato che non lo sa, che forse avrà altri pensieri. poi gli ho chiesto se il desiderio è sempre lo stesso e lui si è arrabbiato, non voleva rispondermi e poi mi ha detto che si è stancato di sentirselo chiedere tutte le volte. che quando rido e sono felice le cose sono diverse. ma prima ridevo ed ero felice solo non riesco ad aspettare, torno con il pensiero al passato, vedo le differenze e mi allarmo e non riesco a nasconderlo. è come se fossi entrata in un circolo vizioso. io vado in ansia lui ha meno voglia, io torno in ansia. appena riesco a calmarmi un po' mi aspetto che tutto torni come prima, come se niente fosse successo. di solito non riesco ad aspettare più di 3 o 4 giorni. quando torno sull'argomento non mi rendo conto di quanto possa diventare pesante ma non capisco nemmeno perché lui non cerchi di farmi capire che non è così, vorrei che mi consolasse perché dentro sono a pezzi mentre lui vorrebbe fossi più solare. che devo fare? oltre ad andare prima possibile da uno psicologo.

ultima cosa: io ho bisogno di parlarne con lui, ma non vuole. devo aspettare perché salto troppo velocemente a conclusioni catastrofiche? lui non ha disfunzioni sessuali, ha normale erezione, eiaculazione e orgasmo ma è sempre stanco. fa le ore piccole ma succedeva anche prima.
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