Pessimismo di fondo
Gentilissimi medici, salve a tutti.
Sono una ragazza di 20 anni, e vi scrivo per un problema del quale ho sempre desiderato parlare con uno specialista, uno psicologo appunto, ma non ho mai fatto.
Ho 20 anni, sono al 2 anno di Università di Lingue, vivo in una famiglia tranquilla e sto con un ragazzo a cui tengo molto e viceversa. Apparentemente va tutto molto bene, il punto però è che mi son resa conto di essere ossessionata quasi da un "pessimismo di fondo" nella vita quotidiana.
Mi spiego meglio, magari anche con qualche esempio. Qualche esempio stupido, certo, ma secondo me si potrebbe capire meglio proprio da un esempio stupido, tratto da una situazione che è fine a se stessa, tanto da poter dire di non aver reagito in quel particolare modo per avere un particolare risultato per esempio, ma che tutto mi è partito da dentro. Ed è questo che mi turba.
Qualche tempo fa facevamo esercizi in lingua straniera, e c'era un questionario tra gli esercizi, senza nessun valore ovvio, era solo un esercizio per ampliare il lessico dell'altra lingua, in cui si chiedeva quando si pensava di poter fare un viaggio all'estero in aereo. Le opzioni erano 1-un giorno nella vita 2-prima dei 40 anni 3-dopo questo corso 4-quest'estate. La mia risposta è stata la 1. Ma non perchè io non abbia voglia di viaggiare, anzi..è tutto il contrario, ma perchè dentro di me so che non potrei mai farlo vuoi per dei genitori che ora come ora ritengono sia troppo presto, vuoi perchè non potrei mai immaginare che io, davvero, possa andare a fare un viaggio in aereo in un tempo così breve. Inutile dire che nessun'altro diede la risposta 1.
Ma insomma, finchè la questione è ridotta solo ad uno stupido esercizio non mi interessa..il problema è quando questo comportamento si "scontra" con altre persone a cui tengo. Esempio: il mio ragazzo mi chiede se un giorno mi piacerebbe fare un bel viaggio di parecchi giorni con lui. Io gli dico "Sì.." ma non è un sì felice, emozionato, e ovviamente lui se ne accorge, ci resta un po' male, e questo mi dispiace molto. Eppure se potessi starei già in viaggio con lui. E allora perchè ho questo pessimismo che mi perseguita?!
Molte volte mi sento inadatta, penso che molte cose non potrò mai farle, e allora tendo a rispondere in maniera negativa perchè temo di farmi prendere dall'emozione di un'esperienza nuova, che poi potrebbe essere puntualmente distrutta e irrealizzata. Ho paura di avere i bastoni tra le ruote, e allora mi ritiro in anticipo "dalla mia battaglia".
Insomma, questo è il mio "problema"..mi piacerebbe tanto poter cambiare..anche perchè mi rendo conto di avere solo 20 anni, e la gente della mia età vive di speranze, e io temo di averne, perchè temo che siano deluse in anticipo e che restino irrealizzate.
Spero vivamente di avere una vostra risposta, e vi ringrazio in anticipo.
Sono una ragazza di 20 anni, e vi scrivo per un problema del quale ho sempre desiderato parlare con uno specialista, uno psicologo appunto, ma non ho mai fatto.
Ho 20 anni, sono al 2 anno di Università di Lingue, vivo in una famiglia tranquilla e sto con un ragazzo a cui tengo molto e viceversa. Apparentemente va tutto molto bene, il punto però è che mi son resa conto di essere ossessionata quasi da un "pessimismo di fondo" nella vita quotidiana.
Mi spiego meglio, magari anche con qualche esempio. Qualche esempio stupido, certo, ma secondo me si potrebbe capire meglio proprio da un esempio stupido, tratto da una situazione che è fine a se stessa, tanto da poter dire di non aver reagito in quel particolare modo per avere un particolare risultato per esempio, ma che tutto mi è partito da dentro. Ed è questo che mi turba.
Qualche tempo fa facevamo esercizi in lingua straniera, e c'era un questionario tra gli esercizi, senza nessun valore ovvio, era solo un esercizio per ampliare il lessico dell'altra lingua, in cui si chiedeva quando si pensava di poter fare un viaggio all'estero in aereo. Le opzioni erano 1-un giorno nella vita 2-prima dei 40 anni 3-dopo questo corso 4-quest'estate. La mia risposta è stata la 1. Ma non perchè io non abbia voglia di viaggiare, anzi..è tutto il contrario, ma perchè dentro di me so che non potrei mai farlo vuoi per dei genitori che ora come ora ritengono sia troppo presto, vuoi perchè non potrei mai immaginare che io, davvero, possa andare a fare un viaggio in aereo in un tempo così breve. Inutile dire che nessun'altro diede la risposta 1.
Ma insomma, finchè la questione è ridotta solo ad uno stupido esercizio non mi interessa..il problema è quando questo comportamento si "scontra" con altre persone a cui tengo. Esempio: il mio ragazzo mi chiede se un giorno mi piacerebbe fare un bel viaggio di parecchi giorni con lui. Io gli dico "Sì.." ma non è un sì felice, emozionato, e ovviamente lui se ne accorge, ci resta un po' male, e questo mi dispiace molto. Eppure se potessi starei già in viaggio con lui. E allora perchè ho questo pessimismo che mi perseguita?!
Molte volte mi sento inadatta, penso che molte cose non potrò mai farle, e allora tendo a rispondere in maniera negativa perchè temo di farmi prendere dall'emozione di un'esperienza nuova, che poi potrebbe essere puntualmente distrutta e irrealizzata. Ho paura di avere i bastoni tra le ruote, e allora mi ritiro in anticipo "dalla mia battaglia".
Insomma, questo è il mio "problema"..mi piacerebbe tanto poter cambiare..anche perchè mi rendo conto di avere solo 20 anni, e la gente della mia età vive di speranze, e io temo di averne, perchè temo che siano deluse in anticipo e che restino irrealizzate.
Spero vivamente di avere una vostra risposta, e vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Dal Suo racconto più che pessimismo, mi sembra emerga un senso di insicurezza di fondo.
Anche i dati utente non corrispondono a quanto da lei dichiarato (età 59 vs. età 20).
Forse potrebbe valutare la possibilità di esplorare meglio questi aspetti in una situazione di maggiore tutela come un colloquio clinico.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
Anche i dati utente non corrispondono a quanto da lei dichiarato (età 59 vs. età 20).
Forse potrebbe valutare la possibilità di esplorare meglio questi aspetti in una situazione di maggiore tutela come un colloquio clinico.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.
[#2]
Ex utente
Ehm..temevo non ci fosse un equivoco del genere e invece è successo. Inizialmente l'iscrizione a questo sito era stata fatta per un consulto richiesto da mia madre, io sono la figlia, e ho pensato che non era necessario creare un altro account per esporre il mio problema, forse avrei dovuto lasciare un PS a proposito.
Cordiali Saluti.
Cordiali Saluti.
[#3]
Gentile utente,
sono in totale accordo con il collega precedente: le consiglio un colloquio clinico volto a puntualizzare lo stato d'animo in cui si trova al fine di effettuare un'eventuale percorso idoneo a lei ed alla sua situazione generale.
Cordialmente
sono in totale accordo con il collega precedente: le consiglio un colloquio clinico volto a puntualizzare lo stato d'animo in cui si trova al fine di effettuare un'eventuale percorso idoneo a lei ed alla sua situazione generale.
Cordialmente
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#4]
Gentile Utente,
a 20 anni è naturale pensare al futuro con incertezza, da un lato si è pieni di sogni e prospettive, dall'altro ci si accorge di essere ancora giovani per affrontare alcune scelte e ci si tira indietro.
Quali traguardi ha fin qui realizzato? Quali sono i suoi progetti per la sua vita? Quali rischi è disposta ad affrontare?
Provi a riflettere, con calma, sul suo futuro, che è fatto di scelte e opportunità.
Se la riflessione è troppo faticosa e necessita di un supporto si rivolga ad uno psicologo che possa sostenerla, provi a chiedere nel consultorio della sua zona, o magari anche all'università se è previsto il servizio.
Cordialmente
a 20 anni è naturale pensare al futuro con incertezza, da un lato si è pieni di sogni e prospettive, dall'altro ci si accorge di essere ancora giovani per affrontare alcune scelte e ci si tira indietro.
Quali traguardi ha fin qui realizzato? Quali sono i suoi progetti per la sua vita? Quali rischi è disposta ad affrontare?
Provi a riflettere, con calma, sul suo futuro, che è fatto di scelte e opportunità.
Se la riflessione è troppo faticosa e necessita di un supporto si rivolga ad uno psicologo che possa sostenerla, provi a chiedere nel consultorio della sua zona, o magari anche all'università se è previsto il servizio.
Cordialmente
Dott.ssa Tiziana Teruzzi
www.tizianateruzzi.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.5k visite dal 06/03/2008.
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