rapporto conflittuale con il sonno

Salve,
anni fa soffrivo di insonnia, che ho risolto facendo training autogeno. Ora, per quanto non ho piu' problemi ad addormentarmi (se non di rado, ma penso sia normale), ho ancora un rapporto conflittuale con il sonno: non riesco ad accettare l'idea di interrompere le mie attivita' per andare a letto. Insomma, non mi piace dormire, in quanto lo vedo solo come perdita di tempo. Di conseguenza, finisco sempre col dormire troppo poco, con tutte le naturali conseguenze. Penso che la miglior cosa per me sia fare psicoterapia. Vorrei avere qualche consiglio su quale tipo (o tipi) di psicoterapia fare.

Grazie in anticipo!
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
la conflittualità nel rapporto on il sonno, sembra essere il sintomo visibile di altro.
Ho riletto i suoi pregressi consulti, ha risolto le sue problematiche?
Si è rivolto ai professionisti da noi suggeriti?
[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

prima di pensare alla psicoterapia, ha provato a parlarne con il medico di base?

Mi incuriosice tuttavia ciò che dice riguardo la perdita di tempo: rappresenta una perdita di tempo per fare altro? che cosa? prendersi cura di se stesso e della sua salute è una perdita di tempo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Utente
Utente
Gentili Dottoresse, grazie per le vostre cortesi risposte.

Dr.ssa Valeria Randone, in effetti ho sempre avuto la sensazione che il mio rapporto conflittuale con il sonno nasconda qualcosa di piu' profondo, ma, da solo, non sono mai riuscito a capire cosa....
Lei fa riferimento ai miei precedenti consulti. Direi che e' tutto sotto controllo, e quest'estate faro' un'altra visita medica (se e' utile fornire i dettagli, mi faccia sapere).
Vorrei dire, comunque, che l'allergia al naso e' qualcosa che ho sempre avuto (probabilmente dovuta al fatto che ho una madre molto 'soffocante'....), anzi da piccolo avevo anche un po' d'asma. Gli altri problemi su cui ho chiesto consulenza su questo sito sono venuti molto dopo i miei problemi a dormire.

Dr.ssa Angela Pileci, se non ricordo male ne ho parlato col medico di base molti anni fa, ottenendo semplicemente i consigli di base sull'igiene del sonno. A me sembra che sia un problema di cui parlare con uno psicologo, piu' che con un medico. Da specificare anche che il training autogeno (fatto nel 2000) l'ho fatto con una dottoressa specializzata in psicologia clinica ma laureata in medicina. Lei mi consiglio' di prendere medicine per dormire, ma io rifiutai perche' mi sembrava un approccio sbagliato: forzarmi chimicamente a dormire quando dormire e' qualcosa che psicologicamente non accetto, non mi avrebbe certo fatto guarire, anzi.

Andare a dormire mi sembra una perdita di tempo perche' (almeno, stando al motivo conscio) sono una persona molto attiva, ho molti interessi, e ho sempre voglia di fare cose. Ammettere che il giorno e' concluso, interrompere le mie attivita' e andare a letto mi frustra, e al solo pensiero inizio a produrre adrenalina. Non c'e' nulla di particolare che faccio di notte, giusto le stesse cose che faccio anche di giorno. Ma devo anche dire che sono un amante della notte: di notte, quando la giornata lavorativa e' finita, tutti dormono, tutto e' tranquillo, fuori e' buio e tutto tace, mi sento piu' che mai in compagnia di me stesso.... bellissimo!!! Il tempo non mi basta mai, e mi ritrovo ad andare a letto alle 4 nel caso piu' fortunato....
Un particolare interessante e' che quando la mattina non devo andare a lavorare (tipo nel fine settimana), mi piace rimanere a letto fino a piu' tardi possibile per darmi la possibilita' di recuperare un po'. Cio' mi sembra alquanto incoerente con la mia frustrazione di andare a letto la sera....

Sono una persona molto razionale (molti dicono anche troppo), e so bene che dormire poco fa male, e che rimanere sveglio piu' a lungo non significa fare piu' cose perche' si perde in efficienza, eppure la mia razionalita' non mi aiuta ad aggiustare il mio comportamento. Sono ormai 15-20 anni che mi prometto di andare a letto presto ogni giorno... fallendo sistematicamente.

Spiacente di farla troppo lunga.... se pensate ci siano informazioni specifiche che possano essere utili, saro' ben lieto di fornirle.
[#4]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro Utente,

vorrei sapere se ha interrotto o meno la pratica del TA e quale diagnosi ha posto per la sua situazione (se ne ha formulata una) la dottoressa che si è occupata del suo caso.

Quello che ci descrive infatti potrebbe dipendere sia da problematiche di tipo depressivo (l'iperattività è spesso una difesa dall'emersione di sentimenti di questo tipo) sia di tipo ansioso.

In questo secondo caso è possibile che lei non voglia cedere il controllo sul mondo circostante, cosa che avviene ovviamente nel momento in cui si dorme: questa difficoltà è spesso riscontrabile nei bambini che non vogliono andare a dormire e che possono diventare adulti ansiosi e insonni, perchè già nell'infanzia presentano la tendenza a controllare, pretendere molto da sè, accumulare oggetti ecc. (tutte manifestazioni dell'esigenza di controllare sè stessi e la realtà circostante).

Da bambino dormiva senza problemi?
Stava nella sua cameretta o nel lettone?
Quando ha iniziato a soffrire d'insonnia?
[#5]
Utente
Utente
Gentile Dott. Massaro,
la ringrazio per la sua replica. Il TA lo faccio ancora, ma ormai solo prima di dormire (quando ero ancora studente e non lavoravo lo facevo anche le classiche 2 volte durante la giornata). Penso che non smettero' mai di farlo! Non credo quella dottoressa pose una diagnosi specifica per la mia tendenza ad andare a letto tardi; ricordo pero' che mi diceva che dovevo semplicemente fare leva sulla mia volonta' e sforzarmi di andare a letto presto.... Non ha mai funzionato.

Ho avuto un breve episodio di depressione all'inizio del 2009, durato appena una settimana (data questa brevita', forse molti professionisti non la definirebbero nemmeno come depressione, ma a giudicare da come ero devastato posso assicurare che lo era!!), ma la considero solo un'eccezione dovuta alle situazioni particolarmente sfortunate che vivevo in quel momento. La verita' e' che sono una persona molto positiva (anche se da adolescente ero molto "leopardiano"), e forse e' proprio per questo che ne sono uscito subito. In famiglia non mi risultano casi di depressione.
Per quanto riguarda l'ansia, essa e' il motivo per cui mi fu suggerito il TA. All'epoca avevo infatti insonnia (primo motivo per cui chiesi consulto psicologico), palpitazioni fortissime, cefalea tensiva cronica (diagnosi fatta da un neurologo), e mi stressavo enormemente per via degli esami universitari. Dopo un annetto di TA riuscivo ad addormentarmi, palpitazioni non ne avevo praticamente piu', lo stress da esami era contenuto a livelli direi normali. Per il mal di testa la storia e' piu' complicata; diciamo che si e' evoluto, e continua ancora a evolversi. Insomma, se fino ad allora ero un po' ansioso, ora mi sento capace di prendere qualsiasi situazione di petto, sia grazie al TA che grazie ad altre successive esperienze che mi hanno rinforzato parecchio. Definirei mia madre una persona abbastanza ansiosa.

Tuttavia, sono certamente una persona che tende molto al controllo. Ne diventai consapevole con la psicologa del TA, ma i motivi di cio' non li ho mai capiti.

Rispondo alle sue domande:
Da bambino non credo avessi problemi a dormire, ma ricordo che, una volta a letto, giocavo sempre un po' con mio padre o mia zia prima di dormire. Anche a scuola elementare (e tutte le successive), essendo sempre stato un "gufo", finivo col fare i compiti di sera, andando a letto regolarmente piu' tardi della media dei bambini della stessa eta'.
Ricordo di aver dormito nel lettone insieme a mio padre fino a circa 10 anni. Mia madre dormiva nell'altra stanza con mia sorella.
Ho iniziato a soffrire di insonnia a 14 anni, a seguito di un'influenza. Iniziai a bere mezzo bicchiere di vino prima di andare a letto per rilassarmi e potermi addormentare (aiutava spesso!). Ho iniziato a fare TA a 22 anni.
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