Sarà ansia?
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Lei si fiderebbe a ricevere una diagnosi via web? Io no di sicuro. Non si può dirle cos'ha senza vederla di persona.
Tuttavia, dalla sua descrizione sembrerebbe trattarsi più di ansia che di depressione, curando la quale potrebbe migliorare anche il suo "pessimismo". Ma deve rivolgersi di persona a uno specialista.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Dr. Alberto Migliore
Psicologo - Psicoterapeuta
Torino - Chieri
www.migliorepsicologia.com

"perchè spesso mi viene da piangere e cambio umore facilmente senza motivo, mi rattristo da un minuto all'altro e mi passano in mente tutte le negatività del mondo quindi se non è depressione cos'è?"
Dal suo scritto sembra una condizione che perdura da diverso tempo, è così?

"la positività la vedo come una delusione, cioè tu pensi che vada tutto bene e invece quando ti arriva la brutta notizia stai male e soffri"
Questo modo di pensare sembra avere pochi sbocchi, azzardo un po': se sono positiva rischio prima poi di soffrire, se sono negativa inizio a soffrire fin da subito...
La differenza tra le due situazioni la fa sicuramente la paura di essere (forse) ancora delusi.
Potrebbe essere un'idea lavorare su queste cose e sull'ansia che è in qualche modo correlata..

non può lavorare su di sè da sola, ma con l'aiuto di uno psicologo-psicoterapeuta.
I sintomi, come la tachicardia, l'ansia, le corse in ospedale, le soste davanti al pc, eccc.....sono campanelli d'allarme che qualcosa non va e vorrebbe essere ascoltato.
Dare un nome ed un volto alla sintomatologia, decodificarla, prima di farla tacere e risolverla, pè il compito di chi si prenderà cura di lei.
Ho letto lo storico dei suoi consulti, contengono quasi tuti lo stesso disagio.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
nell'ultimo mese ha inviato molte richieste relative a disturbi di vario genere forse è arrivato il momento di fare un po' di chiarezza dentro di lei, attraverso un colloquio con uno Psicologo potrà approfondire gli aspetti del suo vissuto maggiormente correlati al disagio, che non significa necessariamente che abbia sviluppato un disturbo specifico.
A tal proposito la invito a leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it


1) I miei problemi fin quando sono riuscita a risolverli da sola ( quasi sempre) ok ma quando no ne ho sempre parlato con qualcuno che a modo suo mi ha aiutato quindi non credo che questa volta faccia diversamente altrimenti non starei quì a scrivere con voi;
2) So che lo psicologo è un esperto di psicologia e se non erro un problema psicologico deve esser risolto da questo;
3) Ci sono problemi e problemi, problemi che possono essere risolti da soli, quelli che possono essere risolti con l'aiuto di una persona qualunque e quelli che invece devono essere risolti con l'aiuto persone specializzate;
4) Se uno non vuole raccontare i suoi problemi non ne parla neanche tramite internet anzi credo che raccontare aiuta moltissimo;
5) Non per forza devo raccontare quello che faccio ai miei genitori o ai miei cari e sicuramente se uno arriva ad uno psicologo vuol dire che chi gli stò intorno in realtà è stato assente, non è riuscito a capirlo e ad aiutarlo;
6) Se non erro vi sono i consultori che vanno incontro a chi non può permettersi delle spese quindi il portafoglio non centra nulla, c'è una soluzione a tutto;
7) Gli psicologi e gli psichiatri sono come tutti gli altri specialisti e persone, c'è chi ispira fiducia e chi no e al mondo non c'è ne solo 1 ma l'imbarazzo della scelta..... senza offendere nessuno e sottolineo senza offendere vi sono alcuni che i pazzi sembrano loro e ti riempiono di farmaci per farti dormire che comunque non ti risolvono il problema.
Credo di avere un cervello che forse sotto sotto mi funziona, riconosco le cose sbagliate e quelle giuste.

1) I miei problemi fin quando sono riuscita a risolverli da sola ( quasi sempre) ok ma quando no ne ho sempre parlato con qualcuno che a modo suo mi ha aiutato quindi non credo che questa volta faccia diversamente altrimenti non starei quì a scrivere con voi;
2) So che lo psicologo è un esperto di psicologia e se non erro un problema psicologico deve esser risolto da questo;
3) Ci sono problemi e problemi, problemi che possono essere risolti da soli, quelli che possono essere risolti con l'aiuto di una persona qualunque e quelli che invece devono essere risolti con l'aiuto persone specializzate;
4) Se uno non vuole raccontare i suoi problemi non ne parla neanche tramite internet anzi credo che raccontare aiuta moltissimo;
5) Non per forza devo raccontare quello che faccio ai miei genitori o ai miei cari e sicuramente se uno arriva ad uno psicologo vuol dire che chi gli stò intorno in realtà è stato assente, non è riuscito a capirlo e ad aiutarlo;
6) Se non erro vi sono i consultori che vanno incontro a chi non può permettersi delle spese quindi il portafoglio non centra nulla, c'è una soluzione a tutto;
7) Gli psicologi e gli psichiatri sono come tutti gli altri specialisti e persone, c'è chi ispira fiducia e chi no e al mondo non c'è ne solo 1 ma l'imbarazzo della scelta..... senza offendere nessuno e sottolineo senza offendere vi sono alcuni che i pazzi sembrano loro e ti riempiono di farmaci per farti dormire che comunque non ti risolvono il problema.
Credo di avere un cervello che forse sotto sotto mi funziona, riconosco le cose sbagliate e quelle giuste.
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Esatto, e il suo:
>>> da una decina di anni da quando è iniziata la mia corsa quasi ogni giorno in ospedale per la tachicardia
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sembra uno di quelli per i quali l'aiuto specialistico DI PERSONA appare indispensabile.
Facendo finta che non lo sia, potrebbe perdere altro tempo e soffrire ancora senza necessità.

io ho evidenziato le numerose richieste in un breve intervallo di tempo proprio per invitarla a considerare la situazione nella sua criticità, lei stessa ci racconta che addirittura si trascina da dieci anni.
Se vuole rivolgersi al Consultorio, qui trova i riferimenti per prenotare un colloquio con uno Psicologo, che non è un medico e quindi non prescrive farmaci, ma se lo riterrà opportuno le consiglierà eventualmente un consulto con uno Psichiatra.
http://www.asp.rc.it/?q=node/1112
le è stato consigliato di fare un colloquio con uno Psicologo, durante il quale lo specialista può indirizzarla verso la tipologia di intervento più aderente alle sue esigenze, eventualmente un colloquio di 50 minuti a frequenza settimanale non dovrebbe interferire troppo con i suoi impegni, sicuramente meno che correre al Pronto Soccorso quasi tutti i giorni per la tachicardia.
La consulenza on line su questo portale ha delle regole ben precise, che escludono una presa in carico diretta ma in rete può trovare specialisti che offrono questo tipo di servizio, sta a lei scegliere ma considerare il colloquio diretto e quello a distanza equivalenti è solo un'illusione.
E' molto difficile, come diceva la dott.ssa Randone, riuscire da soli a lavorare su se stessi se i sintomi sono forti e frequenti.
Ci sono due cose che comunque le vorrei far notare sperando le siano d'aiuto:
Lei dice <<Credo che determinate cose accadono perchè si hanno dei problemi e io ringraziando a Dio non ne ho o meglio i problemi li abbiamo tutti ma sono cose risolvibili.>> avere questo tipo di (false) convinzioni la potrebbe portare a pensare di essere davvero "malata" <<Sono davvero malata psicologicamente?>> poiché lei è portata a pensare che una persona non possa avere sintomi psicologici se non ha dei problemi evidenti e gravi (<<i problemi li abbiamo tutti ma sono cose risolvibili.>>). Rifletta sul fatto, almeno, che certamente tutti abbiamo dei problemi ma ognuno di noi è diverso e poi lei non sa gli altri come reagiscono ai loro problemi.
Poi dice anche <<Credo di avere un cervello che forse sotto sotto mi funziona, riconosco le cose sbagliate e quelle giuste. >> da come scrive direi che il cervello le funziona sicuramente bene. Il punto è che un buon funzionamento cognitivo, nella maggior parte dei casi, non evita il disturbo psicologico di natura emotiva ed affettiva, come nel caso della depressione con attacchi di panico (depressione lieve, come è facile che sia nel suo caso).
Lei non è "pazza", anche per il semplice fatto che si pone questa domanda, cosa che normalmente non accade nelle personalità molto disturbate. Questi pensieri sono comuni nelle lievi depressioni, ma lei ha il coraggio di ammetterli, altre persone fanno più fatica a portar fuori pensieri difficili.
Per concludere, credo che il suo punto di forza sia davvero la sua autonomia intellettuale (si percepisce dal tono sicuro con cui risponde ai consulti e dalla sua buona capacità di argomentare) e la sua capacità cognitiva. L'importante è che lei sappia che chiedere aiuto non significa essere deboli o malati, ma è invece prerogativa delle persone che hanno consapevolezza dei propri limiti. Spesso le persone intimamente insicure sono quelle più refrattarie a chiedere aiuto. Si faccia coraggio.
Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it


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Lei può non crederlo, eppure le cose stanno in questo modo.
È certamente una questione di comportamento non verbale, dato che una relazione terapeutica utile e proficua può svilupparsi soltanto di persona.
Consideri questo: chi cerca aiuto psicologico di persona, avendone bisogno, riesce a stare meglio dell'80% di chi non lo cerca. Per quanto mi riguarda e dal punto di vista di un orientamento come il breve strategico, la psicoterapia online non esiste. E in ogni caso è vietata dal regolamento del sito.
Quanto alle priorità di tempo o economiche, solo lei può decidere quanto sia importante la sua salute, ed esiste comunque anche il servizio pubblico come le è già stato fatto notare.
Più questa discussione prosegue, più sta confermando il paradosso che le ho evidenziato: voi psicologi dovete aiutarmi a fare a meno degli psicologi. Voi siete gli esperti, ma io voglio che mi diciate le cose nel modo in cui mi fa piacere sentirle.
Sulle rassicurazioni, dare per scontato che facciano sempre bene è un errore. Almeno da un punto di vista strategico. Le rassicurazioni possono dare un momentaneo sollievo, ma alla lunga confermano che se ne ha bisogno, perciò possono alimentare silenziosamente la convinzione: io sono una persona ansiosa, che ha bisogno di rassicurazioni.
Risolvere un problema psicologico come l'ansia non significa ricevere molte rassicurazioni, significa riuscire a non averne più bisogno.
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