Sono dilaniato dall'ansia

Gentili professionisti
questa e la mia storia; un problema di salute e stato oltre che fonte di sofferenza, sia per l'impatto sintomatologico, sia perche ha squilibrato la mia vita, e stato il punto di sviluppo di qualcosa ancora piu intensa, costante tutto il giorno e logorante.. questa e l'ansia, prima di allora non sapevo neppure cosa fosse..
la mia giornata tipo, sotto il profilo della salute, e caratterizzata da malesseri vari come: stordimento,nausea,capogiri tensione delle spalle,sudore freddo e faccia pallida,ho avuto episodi di cefalea, durati 8 mesi e poi risolti spontaneamente.
tutto e stato inquadrato da subito come manifestazioni da stress.
il perdurare di cio mi ha spinto ad andare da uno specialista in psichiatria che ha collegato il tutto all'ansia e mi ha prescritto un primo medicinale, ma non mi e servito. piu trascorre il tempo, piu la faccenda si fa intensa, purtroppo anche i medici hanno cominciato ad essere infastiditi dalla mia presenza, nonostante erano loro a fissare appuntamenti.. insomma, non sono stato realmente creduto tanto che mi e stato detto piu volte che i sintomi erano una mia illusione per avere attenzione medica. la notte dello stesso giorno sono stato malissimo, ho temuto che siccome nessuno mi credeva, che fossi diventato un pazzo.. dal giorno successivo, la mia vita per quanto agli occhi degli altri sia assolutamente normalissima, continuo le mie attivita di sempre con buona volonta, soddisfazione e gratificazione, ma con il terrore nel cuore.., quello che un domani tutto questo non si risolva, e che evolva irrimediabilmente in depressione e altre malattie psicologiche, temo che un domani inizi a vedere la morte come possibile soluzione a cio e che sia io a renderla concreta. Allo stato attuale ritengo che seppure afflitto dall'ansia cronica, non sia depresso, il mio umore non sara felicissimo ma non sono neppure a terra, dormo bene e la mattina mi alzo riposato, sperando che tutto sia finito in meglio, ma non va mai cosi. non temo la morte in se, ma temo che un domani sia io a vederla come la soluzione, cio aumenta a dismisura l'ansia e la rafforza. ho parlato di cio a un medico specialista che mi ha detto che si tratta di episodi di panico i quali a sua volta hanno innescato un disturbo ansioso generalizzato esteso alla propria salute. mi ha prescritto diversi altri medicinali ma anche con quelli non cambia niente. La domanda che pongo e; se non sono depresso,psicotico o potenziale suicidario perche queste cose mi spaventano? mi piacerebbe molto riuscire a vincere le mie paure... mi scuso per essere stato prolisso e vi ringrazio.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10
<ho temuto che siccome nessuno mi credeva, che fossi diventato un pazzo>

Chiunque al suo posto avrebbe avuto questo pensiero: se non ci sentiamo accolti e compresi, specialmente da chi ci aspettiamo ci possa curare, pensiamo di essere un caso disperato!
Invece, a volte ci sono solo dei malintesi con il curante, altre volte leggiamo nelle parole un po' "tecniche" del medico della freddezza nei nostri confronti.

Non si deve spaventare della sua paura di stare male, ma farne la motivazione per iniziare un percorso di cura che preveda - eventualmente accanto ai farmaci - una psicoterapia.

Gli specialisti che ha consultato non le hanno mai dato indicazioni in merito alla psicoterapia?

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentilissima dottoressa, la ringrazio molto per la sua celere risposta.
il nuovo medico di base, mi consiglio di parlare con uno psicologo, leggendo in internet ho visto che il metodo piu accreditato e quello della terapia psicologica cognitivo-comportamentale.. sono stato da lui, ho partecipato a 15 sedute per poi comprendere che cio che facevamo non era psicoterapia ma semplici consulenze psicologiche.. poi avendo deciso (lo psicologo) di accettare un posto di lavoro all'estero, non ho piu potuto frequentarlo. il medico specialista ritiene che tutto e dovuto da uno squilibrio chimico della neurotrasmissione e che la cura sono farmaci a vita... (come prospettiva non e granche visto anche l'assenza di risultato!) ha un impronta molto biologica. io nella mia ignoranza ritengo che le vicissitudini di ogni persona non sono semplicemente chimica... questo per me motiva l'insuccesso dei farmaci. Vorrei aggiungere alcune cose che, per questione di spazio ho dovuto omettere dal primo post: Non ho problemi di memoria e concentrazione, non sono eccessivamente irritabile,non uso stupefacenti e alcolici neppure occasionalmente, non sono svogliato e apatico, magari un po demoralizzato da questa difficile convivenza, un po meno vitale perche tormentato dall'ansia. gioisco anche delle piccole cose, ma in maniera diversa, sembra che sia attivo un limitatore che mi trattiene in una gabbia, tipo perche gioire troppo se tanto il mio destino sara caratterizzato inevitabilmente da cio che temo? A dirla tutta non so neppure cosa i medici intendono per malattia depressiva, solo che quando parlo con persone che si dichiarano depresse, mi sembrano "destinate" a una sofferenza atroce e infinita.. probabilmente questo e cio che mi incute terrore. Conoscendo la sofferenza in termini di salute mi spaventa il fatto di aggiungerne dell'altra.
So bene che una diagnosi online non deve esistere, ma almeno in ottica ipotetica sulla base di cio che le ho riportato, si farebbe l'idea di una persona malatta di depressione o dannatamente ansiosa e preoccupata? niente di tecnico, solo un punto di vista anche per scegliere un percorso psicoterapeutico mirato. la ringrazio ancora.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10
Sono un po' confusa.

Parla di una "diagnosi" di "squilibrio chimico", di depressione, di ansia, di stress e di un problema di salute con sintomatologia.

Per cercare di darle qualche indicazione, avrei bisogno che mi spiegasse un po' meglio la storia del suo "problema di salute" (che ho capito essere stato l'evento scatenante l'ansia, o sbaglio?).

Quale specialista le ha parlato di "squilibrio chimico" (uno psichiatra?), come glielo ha spiegato, quale diagnosi le ha fatto?

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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Le spiego meglio..
ho avuto un disturbo al tratto genito-urinario caratterizzato da prima con un epididimite acuta, fin qui niente di particolare, il punto che nei giorni successivi lo stesso organo a subito un episodio semi-torsivo risolto in pronto soccorso con una detorsione manuale del medico urologo, dopo 3 giorni nel cuore della notte, sono stato svegliato da un dolore lancinante, mai provato nulla di simile, sono svenuto e mi sono risvegliato con dei sanitari deln 118 e un medico in casa, corsa all'osedale e intervento chirurgico di riposizionamento e fissaggio di entrambi gli organi.. sembrava risolto, ma dopo 1 settimana nuove infiammazioni sia epididimiti che orchiti con rilevamento di varicocele III grado (questo niente di che) a fatica risolte le infiammazioni e infezioni intervento di correzione della varicosita.
sono stato bene 2 mesetti poi una mattina mi sono accorto di avere dlore alla vescica e durante la minzione le poche gocce di urina erano miste a sangue e sembravano delle lame affilate, si e ritenuto fosse un infezione della vescica.
ad oggi va molto meglio sotto quell'aspetto, ma subito dopo si sono presentati i malesseri gia citati (stordimento,nausea,capogiri tensione delle spalle,sudore freddo e faccia pallida,ho avuto episodi di cefalea, durati 8 mesi e poi risolti spontaneamente). anche perche il sonno ne ha risentito notevolmente.. riuscivo a dormire un oretta il pomeriggio perche il dolore lenito da antidolorifici..
da qui in poi si entra nell'ambito dell'ansia. prima di allora non ho mai avuto disturbi di ansia, se non l'ansia da esame scolastico, nulla di piu, e l'unico fattore che ha fatto esplodere l'ansia.
lo squilibrio dei neurotrasmettitori e venuto fuori dallo psichiatra nonostante poi sia una teoria, dopo la visita e la prescrizione con la diagnosi appunto di "episodi di panico i quali a sua volta hanno innescato un disturbo ansioso generalizzato esteso alla propria salute." questo e quanto.. il resto del mio "percorso" e nei miei 2 post.
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Le espongo meglio i dettagli:
Ho avuto innumerevoli problemi al tratto genito-urinario dapprima con riccorrenti epididimiti acute alle quali in breve tempo si sono aggiunti un episodi sub-torsivo risolto in pronto soccorso con una manovra detorsiva manuale fatta da medico urologo, fin qui niente di particolare, ma, sempre in rapida successione, un episodi torsivo completo: semplicemente ho avuto dolore lancinante, ho perso i sensi e mi sono ripreso con i sanitari del 118 e un medico a casa mia, sono stato sottoposto a intervento chirurgico di detorsione e fissaggio, bene per un paio di settimane poi di nuovo episodi di epididimite acuta e orchiti sempre all'organo sinistro, rilevato varicocele III grado, e sanato chirurgicamente e dopo aver prima guarito le farie infiammazioni e infezioni, dopo un mese circa si e aggiunto un infezione della vescica con notevole difficolta della minzione, poche gocce miste con sangue eche sembravano lame affilate..inutile dire la sofferenza e le lunghe notti in bianco. finalmente risolto, credo sia questo l'unico fattore scatenante, in quanto, in vita mia, non sono mai stato ansioso, fatta eccezione per l'ansia da esame scolastico, ma niente di piu. subito dopo una settimana circa i sintomi indicati (stordimento,nausea,capogiri tensione delle spalle,sudore freddo e faccia pallida,ho avuto episodi di cefalea, durati 8 mesi e poi risolti spontaneamente)
il perdurare di cio e tutto il resto gia citato ha fatto esplodere l'ansia e le mille paure gia citate. riguardo la teoria dello squilibrio chimico, e venuto fuori dal medico psichiatra, dopo la diagnosi di "episodi di panico i quali a sua volta hanno innescato un disturbo ansioso generalizzato esteso alla propria salute" per lo meno nel referto leggo questo, e poi ha prescritto delle cure farmacologiche. il resto che riguarda l'ansia lo ha letto nei miei due post.....
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86


Gent.le utente,
i problemi fisici che ha dovuto affrontare potrebbero aver generato una condizione di vulnerabilità che a sua volta ha determinato uno stato ansioso, ma questa ipotesi va verificata attraverso il confronto diretto con lo specialista.
L'efficacia di un percorso terapeutico deriva dal verificarsi di un processo di cambiamento, questo è il criterio che può aiutarla a comprendere se l'intervento scelto è adeguato.
La invito a consultare uno psicologo di persona, dandosi la possibilità di confrontarne più di uno attraverso il colloquio, magari scegliendo tra gli specialisti che utilizzano tecniche di rilassamento come il training autogeno.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10
Mi scusi se insisto, ma ho bisogno di capire.

Dunque, alcuni sintomi di malessere (stordimento,nausea...) sono emersi poco dopo che le cure mediche avevano risolto l'ultimo episodio infiammatorio; si sono risolti spontaneamente dopo 8 mesi, ma il perdurare di questi sintomi l'ha spinta a rivolgersi ad uno psichiatra che le ha prescritto un medicinale.

Quindi è possibile che lo psicofarmaco abbia contribuito a sopire quei sintomi che potremmo suppore psico-somatici?



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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Rispondo alla dottoressa Cattelan
si e giusto, i sintomi di malessere "pseudoneurologico", sono apparsi improvvisamente, nel senso di assenza di gradualita, pochi giorni dopo aver piu o meno risolto l'ultimo episodio infiammatorio.
Alcuni sintomi come la cefalea,durata ben 8 mesi, sono scomparsi, gli altri sono rimasti anche dopo l'ansuzione di medicinali ssri e benzodiazepinici.
la cefalea era stata inquadrata come tensiva dal neurologo, il quale mi ero rivolto in prima battuta e risolta con terapia laroxyl che l'ha fatta sparire, e non si sono piu presentate.gli altri probabilmente sono di matrice ansiosa, (mi riferisco a capogiro,stordimento etc..) il perdurare di questi mi ha spinto ad andare dallo psichiatra...ma li ho ancora..

Rispondo alla Dottoressa Camplone
ringrazio anche lei per l'intervento.
riguardo il punto "i problemi fisici che ha dovuto affrontare potrebbero aver generato una condizione di vulnerabilità che a sua volta ha determinato uno stato ansioso, ma questa ipotesi va verificata attraverso il confronto diretto con lo specialista" e quello che, sia specialista psichiatra, medico di base, e lo psicologo dal quale sono andato, considerano la "spina irritativa". in termini di "disagio psicologico di vita" non avrei di che lamentarmi..sotto questo aspetto sono abbastanzo contento.

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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10
<il perdurare di questi mi ha spinto ad andare dallo psichiatra...ma li ho ancora..>

ok, era questo che non mi quadrava.. il "poi risolti spontaneamente" si riferiva solo agli episodi di cefalea (peraltro non risolti spontaneamente, ma con una cura!) e non agli altri sintomi che ci sono ancora e la fanno stare male, anche psicologicamente, per il timore che non passino più.

E' corretto?

[#10]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Si, era riferito solo alla cefalea. Spontaneamente, nell senso di cura indipendende da quella suggerite dallo psichiatra anche se si e utilizzato un triciclico.

alla domanda:agli altri sintomi che ci sono ancora e la fanno stare male, anche psicologicamente, per il timore che non passino più non solo e corretta, e appunto il loro perdurare 24ore su 24 ormai da alcuni anni, il fatto che tutto sommato non sono stato creduto granche, mi si ripeteva: "e solo stress, non pensarci che vanno via!" hanno datto il via alle paure che ora mi accompagnano spesso, mantenendo e aggravando il tutto.
Normalmente, non chiedo particolari rassicurazioni,nessuno puo darmele, se non in cose dove occorre, non mi spaventa tanto la preoccupazione di avere determinate paure, ma il fatto che queste si avverino..Questo giustifica la mia richiesta, non tanto di una diagnosi tecnica, quanto sapere se il mio scritto rispecchia una personalita depressa o eccessivamente ansiosa, almeno in teoria...

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
Gent.le utente,
la valutazione che ci chiede l'ha già avuta e ce l'ha riportata citando la diagnosi testualmente: "episodi di panico i quali a sua volta hanno innescato un disturbo ansioso generalizzato esteso alla propria salute" .
Io non aggiungerei altro se non l'invito ad integrare la terapia farmacologia con un colloquio con uno Psicologo per valutare quale sia l'intervento più adeguato.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10
Un'ultima domanda.

La tematica della "depressione" si riferisce a un suo vissuto soggettivo di umore basso, di paura del futuro ecc., oppure le sono state date indicazioni dagli specialisti?
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Rispondo alla dottoressa Cattelan
gli specialisti parlano di ansia generalizzata, in sintesi che tutti i sintomi che ho si riconducono al disturbo ansioso.
come vissuto soggettivo, temo che un prolungato stato d'ansia, tensione e malessere possa portarmi a questo, attualmente descrivento il mio stato d'animo direi che, non sono particolarmente felice di avere questa "compagna", un po scoraggiato perche non trovo rimedio alla sofferenza, non temo il futuro in termini generali, mi chiedo invece come potro sopportare al meglio la situazione ansiosa.
non mi sento di mal umore o irritabile, ma un po demoralizzato dalla situazione. consideri che oramai sono diversi anni che sto male e ho dimenticato cosa significa stare bene..il mio apettito e buono come al solito, non ho problemi col peso, non ho noie col sonno, dormo abbastanza bene e mi alzo al mattino riposato, dormo tutta la notte senza risvegli. non ho affaticabilità o mancanza di energia. mi stanco di piu dopo il lavoro o attivita impegnative. Anche se in preda all'ansia non mi agito, tipo stare su e giu per la casa senza sosta e non mi sento rallentato nei movimenti.
ho sempre interesse e piacere per le attivita e passioni che coltivo, ma non ne godo piu al 100% perche prigioniero della paura, mi sembra che tutto cio che faccio per quanto piacevole e appagante esso sia, non mi aiutera a stare meglio e risolvere il mio problema. Credo che le altre persone non ravvedano in me un viso cupo e occhi tristi, infatti con chi non ne ho mai parlato vedo chiaramente che non percepisce differenza. Aggiungo che per controllare l'ansia non ricorro a gesti o azioni atti a placare l'ansia, tipo rituale scacciansia.

Risposta alla dottoressa Camplone
Si e probabile che sia io che aggiungo cio che non ce, e accolgo il suggerimento di parlare con uno psicologo, sperando stavolta di trovare la strada giusta..
grazie ancora ad entrambe le dottoresse per il tempo dedicatomi..
[#14]
Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10
Con la mia domanda volevo sapere, visto che fin'ora si è solamente parlato di ansia, anche da parte dei medici, da dove le derivasse il timore di soffrire di depressione (della quale mi sembra si sia informato bene sui sitnomi!).

[#15]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Credo che derivi dal fatto che nel mio immaginario, sia una sorta di non plus ultra dei disturbi psicologici, escludendo altre condizioni molto gravi.
leggendo gli elenchi dei sintomi che la contraddistinguono, noto che molti di essi, sopratutto quelli "psicologici" sono molto spaventosi... l'ansia e un supplizio ma quelli mi sembrano molto piu gravi e intensi, non vorrei sentirmi un "morto vivente" e dominato dalla tristezza infinita..
credo sia piu una paura di peggiorare la mia situazione con l'aggiunta di un altra malattia.
sono informato, in termini di elenchi di sintomi, ma non ho la minima idea di cosa i medici intendono, quando pongono questa diagnosi.
ad origine, non pensavo che i disturbi ansiosi si esplicavano con sintomi tanto invadenti quanto duraturi, non accettavo l'idea che fosse realmente cosi, ad oggi ad essere sincero un po di dubbio ce l ho lo stesso, questo mi ha portato a pensare che era sicuramente qualcosa di piu grave e importante...appunto "depressione". della quale fin da ragazzino, ho visto sempre come qualcosa di terribile ma lontana dalla mia vita, come pure l'ansia, percio se mi e venuta l'ansia potrei essere candidato anche a questa. finche sono stato bene, reputavo queste cose come "lontane" e impossibili da avere.
credo sia questo il perche...
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10
Le ho fatto tutte queste domande perchè penso che ci sia molta confusione dentro di lei e questo non giova sicuramente alla sua serenità.

In origine sembra ci sia stata una "confusione", nel suo significato etimologico di "con" (insieme) e "fusione" di un piano somatico - a lei più conosciuto, ma inaspettatamente doloroso e ricorrente - e un piano psicologico, inaspettato per le sue esperienze precedenti.

Poi "confusione" di specialisti a cui rivolgersi, di cure da seguire.

E anche una "confusione" sui risultati ottenuti (per esempio, la cefalea è stata curata con un farmaco e non è guarita "spontaneamente").

Forse non ha avuto la possibilità di comprendere pienamente cosa stava succedendo e come la stavano curando. Forse lo "spettro" della depressione è legato al fatto di essere stato curato con farmaci cosiddetti "antidepressivi", ma che hanno anche altre indicazioni terapeutiche.

Le consiglio, quindi, di rivolgersi ad uno psicoterapeuta e cercare, prima ancora che di "sconfiggere" l'ansia, di fare un po' di ordine in quello che le è successo, farsi spiegare i meccanismi psicologici che la caratterizzano, anche con una valutazione psicodiagnostica.

Spesso la paura nasce da ciò che non si conosce o da una distorta interpretazione dei fatti.
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Probabilmente e proprio come dice lei..certo confusione dei fatti c'e ne, forse anche la "denominazione" dei medicinali impiegati mi ha forviato. poi per spontaneamente intendevo che la guarigione esulava dall'ambito di psichiatria in quanto e stato un neurologo a prescriverla, avrei dovuto scrivere "per mezzo di una terapia data dal neurologo" mi sono spiegato malissimo. ma questo lo so bene.
credo che all'affermazione: "Spesso la paura nasce da ciò che non si conosce o da una distorta interpretazione dei fatti" sia una buona strada di partenza per chiarire il tutto attraverso un esperto psicologo.
E stato utilissimo parlare,anche se virtualmente,con lei. Di questo la ringrazio ancora, e mi scuso per averle occupato tempo. La saluto.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10
Non si deve scusare per aver utilizzato le risorse che questo servizio mette a disposizione.

Sono sicura che con il professionista giusto per lei (non per tutti va bene lo stesso psicologo o lo stesso metodo terapeutico) inizierà a stare molto meglio.

Saluti.
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