Anorgasmia- ansia
Buongiorno, sono un ragazzo di 22 anni.
Da circa un anno ho iniziato un percorso di psicologia psicoanalitica che mi sta aiutando a stare un pò meglio. soffrivo e soffro ancora anche se in misura minore di ansia generalizzata.
Fatto positivo alcuni mesi orsono sono riuscito a comprendere l'origine dei miei pensieri e ad iniziare ad espellerli(anche con sintomi fisici)in quel processo che è chiamato catarsi.
Da quando ho 17 anni tutte le volte che avevo relazioni con delle ragazze mi mettevo a dieta e mi abbronzavo parecchio, con molta attenzione x l'abbigliamento e l'apparire.
Notavo in questi periodi una diminuzione della voglia sessuale verso la ragazza, cosa che riacquistavo quando non avevamo più contatti.
Le relazioni erano brevi perchè dopo un po non riuscivo a mantenere il peso corporeo e allora troncavo la relazione.
Terminati i rapporti la mia voglia sessuale riprendeva vigore.
Da circa un mese ho avviato una relazione e per la prima volta ho avuto un rapporto sessuale completo con una persona con cui cerco di avviare una storia, bene, non riesco a raggiungere l'eiaculazione neanche dopo 1 ora e noto che la mia fantasia nei suoi confronti è scarsa.
Anorgasmia situazionale, perchè in tutti gli altri casi di rapporti occasionali non ho questo problema.
Noto anche che mi sembra di essere rigido o comuque non immerso nel rapporto e provo forse anche meno piacere.
Io non voglio che questo problema mi faccia perdere questa ragazza, ma potete capire che è un fattore di tensione e stress x me.
Si può risolvere in breve tempo qeusta patologia pur essendo legata ad aspetti psicologici oppure è strettamente correlata al percorso e che quindi x forza di cose non può andarne slegata?
Il rivolgersi ad un sessuologo oltre che allo psicoterapeuta potrà migliorare rapidamente la situazione?
grazie
Da circa un anno ho iniziato un percorso di psicologia psicoanalitica che mi sta aiutando a stare un pò meglio. soffrivo e soffro ancora anche se in misura minore di ansia generalizzata.
Fatto positivo alcuni mesi orsono sono riuscito a comprendere l'origine dei miei pensieri e ad iniziare ad espellerli(anche con sintomi fisici)in quel processo che è chiamato catarsi.
Da quando ho 17 anni tutte le volte che avevo relazioni con delle ragazze mi mettevo a dieta e mi abbronzavo parecchio, con molta attenzione x l'abbigliamento e l'apparire.
Notavo in questi periodi una diminuzione della voglia sessuale verso la ragazza, cosa che riacquistavo quando non avevamo più contatti.
Le relazioni erano brevi perchè dopo un po non riuscivo a mantenere il peso corporeo e allora troncavo la relazione.
Terminati i rapporti la mia voglia sessuale riprendeva vigore.
Da circa un mese ho avviato una relazione e per la prima volta ho avuto un rapporto sessuale completo con una persona con cui cerco di avviare una storia, bene, non riesco a raggiungere l'eiaculazione neanche dopo 1 ora e noto che la mia fantasia nei suoi confronti è scarsa.
Anorgasmia situazionale, perchè in tutti gli altri casi di rapporti occasionali non ho questo problema.
Noto anche che mi sembra di essere rigido o comuque non immerso nel rapporto e provo forse anche meno piacere.
Io non voglio che questo problema mi faccia perdere questa ragazza, ma potete capire che è un fattore di tensione e stress x me.
Si può risolvere in breve tempo qeusta patologia pur essendo legata ad aspetti psicologici oppure è strettamente correlata al percorso e che quindi x forza di cose non può andarne slegata?
Il rivolgersi ad un sessuologo oltre che allo psicoterapeuta potrà migliorare rapidamente la situazione?
grazie
[#1]
Dal suo racconto sembra che lo stabilire una relazione affettiva con una ragazza le comporti un alto livello di insicurezza, tale da dover mettere in atto una serie di comportamenti "estetici" volti a rafforzare la sua autostima.
Tale insicurezza non può che ripercuotersi anche sugli aspetti sessuali del rapporto.
Certamente ci vuole del tempo per ristrutturare la propria personalità, consolidatasi nel corso degli anni di vita e esperienze.
Però può esserle utile focalizzare il lavoro terapeutico su quest'argomento.
Tale insicurezza non può che ripercuotersi anche sugli aspetti sessuali del rapporto.
Certamente ci vuole del tempo per ristrutturare la propria personalità, consolidatasi nel corso degli anni di vita e esperienze.
Però può esserle utile focalizzare il lavoro terapeutico su quest'argomento.
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
[#2]
Salve,
il sessuologo le potrà fornire delle tecniche per aiutarla, cosa che non è detto che lo psicoterapeuta che la segue sia in grado di fare.
Certo, la ricerca di una rapida soluzione è, probabilmente, legata alla caratterisca ansiosa.
il sessuologo le potrà fornire delle tecniche per aiutarla, cosa che non è detto che lo psicoterapeuta che la segue sia in grado di fare.
Certo, la ricerca di una rapida soluzione è, probabilmente, legata alla caratterisca ansiosa.
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#3]
"Il rivolgersi ad un sessuologo oltre che allo psicoterapeuta potrà migliorare rapidamente la situazione?"
Gentile Utente, la figura del sessuologo in Italia non è riconosciuta dalla Legge e pertanto affidarsi a tali figure espone il paziente al rischio di trovare una persona che non sia in grado nè di diagnosticare nè di curare una psicopatologia.
Lo psicologo è il professionista che fa la diagnosi e lo psicoterapeuta è colui che può curare la psicopatologia.
Sicuramente lo psicologo psicoterapeuta cui Lei si è rivolto adesso può fare entrambe le cose. Solamente per i disturbi sessuali potrebbe essere opportuno separare le due cose: continuare la terapia con il curante e rivolgersi ad un altro terapeuta che si occupi specificamente di disturbi sessuali (es un terapeuta ad orientamente cognitivo-comportamentale) per il trattamento di questi disturbi.
Ne parli col curante.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/580-chi-cura-i-disturbi-sessuali.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1625-sessuologo-chi-e-costui.html
Un cordiale saluto,
Gentile Utente, la figura del sessuologo in Italia non è riconosciuta dalla Legge e pertanto affidarsi a tali figure espone il paziente al rischio di trovare una persona che non sia in grado nè di diagnosticare nè di curare una psicopatologia.
Lo psicologo è il professionista che fa la diagnosi e lo psicoterapeuta è colui che può curare la psicopatologia.
Sicuramente lo psicologo psicoterapeuta cui Lei si è rivolto adesso può fare entrambe le cose. Solamente per i disturbi sessuali potrebbe essere opportuno separare le due cose: continuare la terapia con il curante e rivolgersi ad un altro terapeuta che si occupi specificamente di disturbi sessuali (es un terapeuta ad orientamente cognitivo-comportamentale) per il trattamento di questi disturbi.
Ne parli col curante.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/580-chi-cura-i-disturbi-sessuali.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1625-sessuologo-chi-e-costui.html
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
<<Anorgasmia situazionale, perchè in tutti gli altri casi di rapporti occasionali non ho questo problema.
Noto anche che mi sembra di essere rigido o comuque non immerso nel rapporto e provo forse anche meno piacere.>>
Gentile Ragazzo,
potrebbe essere che, proprio perché in questo specifico caso per Lei la posta in gioco è più alta, mira ad un eccessivo controllo della situazione in modo da evitare possibili "errori"? Che in tale caso la sua insicurezza di poter raggiungere uno standard ideale (magari neanche troppo realistico) si ritorca contro di Lei?
Se le cose stessero in questi termini, sarebbe ovvio il suo non riuscire a lasciarsi andare e cogliere la piacevolezza di quanto sta accadendo. Si dice che per poter entrare nel corpo, bisogna "perdere" la testa!
Con il professionista che l'accompagna nella terapia non ha affrontato tale questione?
Io credo che quello sia il contesto adeguato per parlarne: da qui abbiamo sempre precisato che gli aspetti legati alla sessualità vanno comunque trattati da mani esperte, ossia da uno psicoterapeuta, all'interno di un lavoro più complesso che tenga conto di tanti fattori.
Ne discuta con il suo terapeuta: sono certa che potrà darle indicazioni personalizzate sul da farsi.
Cordiali saluti.
Noto anche che mi sembra di essere rigido o comuque non immerso nel rapporto e provo forse anche meno piacere.>>
Gentile Ragazzo,
potrebbe essere che, proprio perché in questo specifico caso per Lei la posta in gioco è più alta, mira ad un eccessivo controllo della situazione in modo da evitare possibili "errori"? Che in tale caso la sua insicurezza di poter raggiungere uno standard ideale (magari neanche troppo realistico) si ritorca contro di Lei?
Se le cose stessero in questi termini, sarebbe ovvio il suo non riuscire a lasciarsi andare e cogliere la piacevolezza di quanto sta accadendo. Si dice che per poter entrare nel corpo, bisogna "perdere" la testa!
Con il professionista che l'accompagna nella terapia non ha affrontato tale questione?
Io credo che quello sia il contesto adeguato per parlarne: da qui abbiamo sempre precisato che gli aspetti legati alla sessualità vanno comunque trattati da mani esperte, ossia da uno psicoterapeuta, all'interno di un lavoro più complesso che tenga conto di tanti fattori.
Ne discuta con il suo terapeuta: sono certa che potrà darle indicazioni personalizzate sul da farsi.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#5]
Utente
Ringrazio per le risposte, preciso che ho purtroppo dedicato soltanto l'ultima seduta al trattare questo argomento dato che "non lo conoscevo".
La frequenza delle sedute è pari ad una per settimana, ma non penso di poter intensificare portandola a due anche x motivi economici, a riguardo potrebbe essermi utile leggere qualche testo sull'argomento?
Potete consigliarmi qualcosa?
I prossimi passi che seguirò saranno parlarne oltre che con il medico di base anche, ovviamente, con il mio terapeuta.
per la Dr. Paola Scalco:
"proprio perché in questo specifico caso per Lei la posta in gioco è più alta, mira ad un eccessivo controllo della situazione in modo da evitare possibili "errori"? Che in tale caso la sua insicurezza di poter raggiungere uno standard ideale (magari neanche troppo realistico) si ritorca contro di Lei?
Se le cose stessero in questi termini, sarebbe ovvio il suo non riuscire a lasciarsi andare e cogliere la piacevolezza di quanto sta accadendo. Si dice che per poter entrare nel corpo, bisogna "perdere" la testa!"
il problema credo, a senso, che possa essre proprio la paura di ottenere un rifiuto da lei, di non riuscire ad essere all'altezza della situazione, di non riuscire a "soddisfarla".
Se ho un rapporto con una persona da cui non mi aspetto di continuare a vederci riesco ad essere più sciolto godendomi il rapporto, e questa è una differenza notevole rispetto a quello che mi accade ora.
Ripeto che il calo della voglia è anch'esso presente e evidente, il motivo di questo?
ringrazio in anticipo x le risposte
La frequenza delle sedute è pari ad una per settimana, ma non penso di poter intensificare portandola a due anche x motivi economici, a riguardo potrebbe essermi utile leggere qualche testo sull'argomento?
Potete consigliarmi qualcosa?
I prossimi passi che seguirò saranno parlarne oltre che con il medico di base anche, ovviamente, con il mio terapeuta.
per la Dr. Paola Scalco:
"proprio perché in questo specifico caso per Lei la posta in gioco è più alta, mira ad un eccessivo controllo della situazione in modo da evitare possibili "errori"? Che in tale caso la sua insicurezza di poter raggiungere uno standard ideale (magari neanche troppo realistico) si ritorca contro di Lei?
Se le cose stessero in questi termini, sarebbe ovvio il suo non riuscire a lasciarsi andare e cogliere la piacevolezza di quanto sta accadendo. Si dice che per poter entrare nel corpo, bisogna "perdere" la testa!"
il problema credo, a senso, che possa essre proprio la paura di ottenere un rifiuto da lei, di non riuscire ad essere all'altezza della situazione, di non riuscire a "soddisfarla".
Se ho un rapporto con una persona da cui non mi aspetto di continuare a vederci riesco ad essere più sciolto godendomi il rapporto, e questa è una differenza notevole rispetto a quello che mi accade ora.
Ripeto che il calo della voglia è anch'esso presente e evidente, il motivo di questo?
ringrazio in anticipo x le risposte
[#6]
La comprensione del motivo di questo (e, soprattutto, delle sue possibili soluzioni) è proprio uno degli obiettivi che dovrà porsi in terapia: da qui non potremmo far altro che ipotesi generiche e di scarso aiuto per Lei.
Un'utile lettura (da prendere come occasione di riflessione su di sé e non certo come auto-terapia) potrebbe essere quella del libro "Gli specchi dell'eros maschile" di Jole Baldaro Verde e Roberto Todella, di Raffaello Cortina Editore.
Cordialità.
Un'utile lettura (da prendere come occasione di riflessione su di sé e non certo come auto-terapia) potrebbe essere quella del libro "Gli specchi dell'eros maschile" di Jole Baldaro Verde e Roberto Todella, di Raffaello Cortina Editore.
Cordialità.
[#7]
Caro Ragazzo,
L'anorgasmia maschile, trattandosi spesso di una disfunzione sessuale,alleata nell’immaginario collettivo al concetto di durata e virilità,si tende a non riconoscerla e fraintenderla dal punto di vista diagnostico e, se il fastidio non si trasforma in disagio del singolo e della coppia, non viene valutata l’ipotesi di una consultazione e/o trattamento.
Spesso le consultazioni si chiedono quando un possibile concepimento diventa difficile o impossibile.
Le cause psichiche che stanno alla base dell’anorgasmia maschile, sono legate ad un’iper controllo cosciente sulla passionalità,istintività, primitività del piacere e delle fantasie ad esso correlate.
Un Super Io troppo rigido,spesso funge da guardiano al fluire dell’eccitazione,a favore di un’auto osservazione cosciente di tutto quello che succede nel corpo e nella mente di questi uomini.
Un ‘altra causa correlata alla disfunzione è talvolta una conflittualità all’interno del legame,che dalla relazione si trasferisce al talamo,rendendo il coito estremamente difficoltoso.
Un immaginario erotico ipoevoluto,spesso è associato ad un quadro di iper controllo, questi pazienti non conoscono né coltivano il loro immaginario e,tantomeno lo adoperano durante l’intimità..
Questa rigidità e rigore del flusso ideico a contenuto erotico,non aiuta la sessualità.
Valuti l'ipotesi di effettuare comunque una visita andrologica per diagnosi certa .
Adoperate metodi contraccettivi?
L'ansia e l'iper controllo, non aiutano la sessualità.
Se desidera nel mio blog e sito, troverà tantissimo materiale sulla sessualità maschile.
L'anorgasmia maschile, trattandosi spesso di una disfunzione sessuale,alleata nell’immaginario collettivo al concetto di durata e virilità,si tende a non riconoscerla e fraintenderla dal punto di vista diagnostico e, se il fastidio non si trasforma in disagio del singolo e della coppia, non viene valutata l’ipotesi di una consultazione e/o trattamento.
Spesso le consultazioni si chiedono quando un possibile concepimento diventa difficile o impossibile.
Le cause psichiche che stanno alla base dell’anorgasmia maschile, sono legate ad un’iper controllo cosciente sulla passionalità,istintività, primitività del piacere e delle fantasie ad esso correlate.
Un Super Io troppo rigido,spesso funge da guardiano al fluire dell’eccitazione,a favore di un’auto osservazione cosciente di tutto quello che succede nel corpo e nella mente di questi uomini.
Un ‘altra causa correlata alla disfunzione è talvolta una conflittualità all’interno del legame,che dalla relazione si trasferisce al talamo,rendendo il coito estremamente difficoltoso.
Un immaginario erotico ipoevoluto,spesso è associato ad un quadro di iper controllo, questi pazienti non conoscono né coltivano il loro immaginario e,tantomeno lo adoperano durante l’intimità..
Questa rigidità e rigore del flusso ideico a contenuto erotico,non aiuta la sessualità.
Valuti l'ipotesi di effettuare comunque una visita andrologica per diagnosi certa .
Adoperate metodi contraccettivi?
L'ansia e l'iper controllo, non aiutano la sessualità.
Se desidera nel mio blog e sito, troverà tantissimo materiale sulla sessualità maschile.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#8]
Utente
Buongiorno,
un iper-controllo, la paura di essere rifiutato perchè "ho qualcosa che non va" sono i problemi sui quali devo lavorare.
Escludo, a priori, eventuali cause organiche con una tale convinzione che non mi concede di illudermi pensando che vi siano disfunzioni fisiologiche, la disfunzione è insita nel mio modo di pensare!
Ho frequentato e a volte ancora saltuariamente frequento, prostitute. Bene con loro il problema è il contrario, non praticando sesso abitualmente l eiaculazione precoce la fa da padrona.
la differenza tra loro e un partner?
Da loro non mi aspetto di essere giudicato, non ho paura di non piacere, non ho paura di essere rifiutato, invece in un rapporto di coppia si..
E perchè ho questa paura di essere rifiutato?questa ansia da prestazione?perchè penso che vi sia qualcosa che non va in me al punto che questa cosa possa essere vista , notata. Il problema è che non c'è niente!
Utilizziamo il preservativo per tutto il rapporto ad esclusione di quello orale, pensa che possa essere un ulteriore freno anche soltanto per il piacere carnale?
Per un breve momento non l abbiamo utilizzato ed ho avuto la sensazione che potessi raggiungere l eiaculazione tanto che mi sono fermato(ma parlo di pochi istanti) quindi non ho una sicurezza elevatissima.
un iper-controllo, la paura di essere rifiutato perchè "ho qualcosa che non va" sono i problemi sui quali devo lavorare.
Escludo, a priori, eventuali cause organiche con una tale convinzione che non mi concede di illudermi pensando che vi siano disfunzioni fisiologiche, la disfunzione è insita nel mio modo di pensare!
Ho frequentato e a volte ancora saltuariamente frequento, prostitute. Bene con loro il problema è il contrario, non praticando sesso abitualmente l eiaculazione precoce la fa da padrona.
la differenza tra loro e un partner?
Da loro non mi aspetto di essere giudicato, non ho paura di non piacere, non ho paura di essere rifiutato, invece in un rapporto di coppia si..
E perchè ho questa paura di essere rifiutato?questa ansia da prestazione?perchè penso che vi sia qualcosa che non va in me al punto che questa cosa possa essere vista , notata. Il problema è che non c'è niente!
Utilizziamo il preservativo per tutto il rapporto ad esclusione di quello orale, pensa che possa essere un ulteriore freno anche soltanto per il piacere carnale?
Per un breve momento non l abbiamo utilizzato ed ho avuto la sensazione che potessi raggiungere l eiaculazione tanto che mi sono fermato(ma parlo di pochi istanti) quindi non ho una sicurezza elevatissima.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 3.4k visite dal 03/07/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.