Difficoltà di carattere sessuale

Gentile dottore,
sono una donna di 33 anni che sta affrontando un momento difficile col proprio parner a livello sessuale. Premetto che abbiamo una bimba di 8 mesi e che le differenze di desiderio sessuale sono quasi sempre state un problema fra di noi. Il mio compagno, come molti uomini, preferirebbe avere una vita sessuale molto più intensa; a me basta una volta a settimana. Inoltre lui vive la sessualità in maniera molto libera e gioiosa, e per questo lo invidio; io la vivo con un misto di repressione, senso di colpa e con la sensazione di fare qualcosa di sporco, di sbagliato. Vorrei fare presente che intorno ai sei, sette anni mi è capitato di trovare un fumetto pornografico di mio padre nel cruscotto della macchina: sorpresa da mia madre, sono stata sgridata e ho vissuto la situazione come se la responsabilità del fatto fosse la mia. Inoltre è capitato che in casa per sbaglio infilassi nel videoregistratore una videocassetta appartenente sempre a mio padre che mostrava delle immagini di sesso di gruppo, mentre cercavo un film che volevo vedere a cena con tutta la famiglia! Nessuno si è accorto di nulla, ma ricordo la vicenda con sgomento e imbarazzo. Ricordo poi che dall'età di circa dieci anni un cugino mio coetaneo, mi abbia coinvolto in giochi di carattere sessuale che implicavano strofinamenti, baci, fino ad arrivare ad un rapporto orale che ho praticato su di lui.
Ora capita che, oltre ad avere poco desiderio nei confronti del mio compagno, io riesca ad eccitarmi solo immaginando di essere parte di un set da film hard, o ricordando immagini pornografiche già viste(nel tempo ho iniziato a rubare e fruire dei filmini di mio padre per il mio piacere personale, continuando poi per conto mio a cercare film e immagini "spinti"), oppure che durante l'atto io provi nei confronti del mio compagno disgusto e rabbia (a volte mi trovo a pensare che mi sembra un cane che fa sesso), sperando solo che si sbrighi a finire.
Devo però dire che io e il mio compagno facciamo anche bene l'amore, con rapporti molto soddisfacenti, che io raggiungo quasi sempre l'orgasmo, che sono innamorata di lui, anche se a volte il fatto che stiamo insieme da molti anni mi fa pensare di essere a letto più con un fratello che con il mio uomo.
Sono molto preoccupata per questi problemi; ho già pensato di rivolgermi ad uno psicologo, ma poi la struttura pubblica presso la quale esercitava non ha rinnovato il contratto. Vorrei davvero risolvere queste mie difficoltà e vivere una sessualità serena, gioiosa e libera da sensi di colpa. A chi dovrei rivolgermi?
Vi ringrazio di cuore per il tempo che vorrete dedicarmi
Francesca
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
Gentile signora,

se non ho capito male Lei ha già fatto una prima valutazione presso uno psicologo. Com'è andata? Che cosa è emerso da questa prima valutazione?

Tutto ciò che Lei descrive farebbe pensare di più a problematiche individuali che poi si accentuano nella coppia: la nascita del bimbo che fa diminuire il desiderio molto comunemente, una storia complicata e una educazione probabilmente chiusa riguardo a questi temi.

Inoltre Lei dice: "anche se a volte il fatto che stiamo insieme da molti anni mi fa pensare di essere a letto più con un fratello che con il mio uomo."

Il desiderio sessuale può chiaramente essere rinnovato se si creano le condizioni giuste. In tal senso anche l'atteggiamento del partner potrebbe aiutarla.

Ad ogni modo può rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per una valutazione approfondita, magari anche coinvolgendo il Suo compagno.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
credo sia opportuno suddividere ed analizzare la sua richiesta in due punti salienti:
il calo del desiderio sessuale momentaneo e l'immaginario erotico.
Il primo, potrebbe essere correlato alla normale fase di adattamento della donna al dopo parto ed alla coppia alla dimensione di famiglia, il secondo invece metirerebbe un'analisi ulteriore ed approfondita, sia del contenuto dell'immaginario, che delle emozioni sottostanti.
L’allattamento ( non so se lei sta allattando ancora o ha già terminato) è caratterizzato, dal punto di vista ormonale, dalla presenza della prolattina, "ormone dell’accudimento", a scapito del testosterone, il famigerato "ormone del desiderio sessuale", quindi un calo del desiderio post-gravidanza e parto è fisiologico e normale, il suo persistere palesa invece un disagio nella donna e nella coppia.
L’“anamnesi dell’immaginario erotico”, è una tappa molto delicata del colloquio clinico e, deve essere svolta con tatto e cautela, raccogliendo soprattutto informazioni sulle prime esperienze erotiche e sui fantasmi che queste hanno potuto generare.
Una seconda tappa anamnestica, investiga la natura del fantasma preferito, i fantasmi eccitatori pre-orgasmici ed orgasmici, le sensazioni che li accompagnano (rabbia, ostilità, tenerezza, dominio, sottomissione) ed il grado di implicazione della persona nei propri scenari fantasmatici.
E’ opportuno inoltre , conoscere i “contro investimenti fantasmatici”, cioè i fantasmi che possono avere un valore anti-erogeno o ansiogeno.
Le fantasie, però non andrebbero censurate, ma coltivate e ben nutrite, sia da soli che in coppia.



A tal proposito, le allego alcuni articoli scientifici, per approfondimenti ulteriori.



https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2019-calo-del-desiderio-sessuale-e-nascita-del-primo-figlio.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html


Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Utente
Utente
Gentile Dr. Pileci,
purtroppo come Le ho accennato gli incontri con lo psicologo si sono interrotti molto presto, e devo dire che qui ho potuto esprimere quello che credo essere il nucleo che ha generato i miei "fantasmi" perché il contesto è anonimo, io non vi vedo, e inoltre ho scritto, non ho dovuto parlare!! Non sono riuscita ad aprirmi molto con il Suo collega dal vivo, quindi niente prima valutazione.
Certo mi angoscia un pò sentir dire ad un'esperta che la mia storia è complicata, io mi sento una persona che ha vissuto più o meno le stesse esperienze degli altri, ma probabilmente non è così, e accettarlo è un primo passo per affrontare il mio passato e uscirne fuori. Crede che una terapia con uno psicologo psicoterapeuta possa essere risolutiva?

Gentile Dr. Randone,
Lei dice "un calo del desiderio post-gravidanza e parto è fisiologico e normale, il suo persistere palesa invece un disagio nella donna e nella coppia", ma, a parte il fatto che non allatto più da qualche mese, io non ho mai avuto un desiderio molto accentuato, neanche con altri partner, se non nella prima fase dell'innamoramento!
Per quanto riguarda i “contro investimenti fantasmatici” posso dire con sicurezza che la tenerezza, la dolcezza sono per me forti deterrenti al mantenimento dell'eccitazione.

Vi ringrazio di cuore per l'interessamento e per le sollecite e puntuali risposte

Francesca
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
Gentile Francesca,

mi riferivo a quei fantasmi di cui ci ha scritto. Se ancora presenti è davvero il caso di parlarne con lo psicologo psicoterapeuta. Può capitare di non trovarsi bene con un professionista, ma può sempre cambiare.

Una volta effettuata una prima valutazione sarà lo specialista a dirle se possibile risolvere la situazione e come.

Buona giornata,