Bulimia: un agonia incontrollabile
Gentili medici, vi scrivo perchè non ne posso piu'.
Ho 22 anni. Soffro di DCA. In particolare di Bulimia Nervosa. Che nell'ultimo periodo è diventata soffocante. E' da fine settembre/inizi ottobre 2011 che vomito praticamente quasi tutti i giorni. Il periodo piu' lungo in cui ho resistito è stato di circa due settimane. Da ottobre ad oggi ho perso quasi 10kg per questo disordine. Sottolineo che ho ripreso si dalla fine del 2011, ma ho conosciuto la bulimia(con compensazione) nel 2007. Da allora però la malattia è stata ''saltuaria'' cioè si è presentata pochissime volte a fasi. Mai come in questo periodo.. terribilmente LUNGO!!! 9mesi vomitare quasi tutti i giorni..assurdo.
A febbraio mi sono recata dal mio medico di base,che mi aveva prescritto unavisita neuropsichiatrica. Tornata a casa,ho preso l'impegnativa e ho cestinato tutto. Mi sono sentita umiliata, affranta, fallita, PROBLEMATICA. Un vero e proprio peso. In tutto cio' mia madre non sa nulla. Mi chiedo dove sia..siccome spesso mi abbuffo davanti a lei e dopo corro in bagno. Bah.
Le mie abbuffate sono caratterizzate da pasti unici nell'arco di pochi minuti/ore ,in una giornata. Del tipo inizio alle 12 e finisco prima delle14 ..ingurgito anche 10.000kcalorie ..dolce,salato,senza avvertire il senso di sazietà, se non qualche crampo addominale. Di seguito mi svuoto di tutto e mi sento felice.Mi sento viva.Mi sento rilassata. Quando vomito è una Liberazione. La liberazione dopo urla sorde. Urla non ascoltate da chi dovrebbe. A maggior ragione non ho intenzione di parlarne ai miei.
Attualmente ho un bmi di 20, sono esile oggettivamente, ma non riesco a non guardarmi diversamente. Mi vedo grassa. E ogni grammo perso mi vedo uguale,se non ancora piu' grassa.
Vorrei uscire da questo tunnel..da sola. Non ho soldi ,a chi posso rivolgermi? Cosa posso fare? Si uscirà veramente? Oggi èstato devastante. Dopo essermi abbuffata di 4 etti di pasta imbottita,300gr di latticini, una baguette enorme e mezza , succo di frutta, due pacchi di savoiardi, nutella, 500ml di latte (tutto insieme)ho passato la giornata in camera. Ho fatto cose assurde,umilianti,come quella di prendere un sacchetto e vomitarci all'interno. Ma non ci sono riuscita del tutto. Ho alternato a pause,dato anche il caldo eccessivo, finchè ho chiuso e nascosto il sacchetto nell'armadio,(dove ce ne era gia uno)e sono andata in bagno per liberarmi di tutto. E' così è stato.
Forse non do bene l'idea di quanto questa malattia sia sofferente e porti a fare /compiereazioni anormali e assurde... un appello alle ragazze/i malate/i come me..per favore riguardatevi e cercate anche voi un aiuto. Non siete e non sarete mai soli.
Grazie gentilissimi medici..in attesa di una vs risposta...
Ho 22 anni. Soffro di DCA. In particolare di Bulimia Nervosa. Che nell'ultimo periodo è diventata soffocante. E' da fine settembre/inizi ottobre 2011 che vomito praticamente quasi tutti i giorni. Il periodo piu' lungo in cui ho resistito è stato di circa due settimane. Da ottobre ad oggi ho perso quasi 10kg per questo disordine. Sottolineo che ho ripreso si dalla fine del 2011, ma ho conosciuto la bulimia(con compensazione) nel 2007. Da allora però la malattia è stata ''saltuaria'' cioè si è presentata pochissime volte a fasi. Mai come in questo periodo.. terribilmente LUNGO!!! 9mesi vomitare quasi tutti i giorni..assurdo.
A febbraio mi sono recata dal mio medico di base,che mi aveva prescritto unavisita neuropsichiatrica. Tornata a casa,ho preso l'impegnativa e ho cestinato tutto. Mi sono sentita umiliata, affranta, fallita, PROBLEMATICA. Un vero e proprio peso. In tutto cio' mia madre non sa nulla. Mi chiedo dove sia..siccome spesso mi abbuffo davanti a lei e dopo corro in bagno. Bah.
Le mie abbuffate sono caratterizzate da pasti unici nell'arco di pochi minuti/ore ,in una giornata. Del tipo inizio alle 12 e finisco prima delle14 ..ingurgito anche 10.000kcalorie ..dolce,salato,senza avvertire il senso di sazietà, se non qualche crampo addominale. Di seguito mi svuoto di tutto e mi sento felice.Mi sento viva.Mi sento rilassata. Quando vomito è una Liberazione. La liberazione dopo urla sorde. Urla non ascoltate da chi dovrebbe. A maggior ragione non ho intenzione di parlarne ai miei.
Attualmente ho un bmi di 20, sono esile oggettivamente, ma non riesco a non guardarmi diversamente. Mi vedo grassa. E ogni grammo perso mi vedo uguale,se non ancora piu' grassa.
Vorrei uscire da questo tunnel..da sola. Non ho soldi ,a chi posso rivolgermi? Cosa posso fare? Si uscirà veramente? Oggi èstato devastante. Dopo essermi abbuffata di 4 etti di pasta imbottita,300gr di latticini, una baguette enorme e mezza , succo di frutta, due pacchi di savoiardi, nutella, 500ml di latte (tutto insieme)ho passato la giornata in camera. Ho fatto cose assurde,umilianti,come quella di prendere un sacchetto e vomitarci all'interno. Ma non ci sono riuscita del tutto. Ho alternato a pause,dato anche il caldo eccessivo, finchè ho chiuso e nascosto il sacchetto nell'armadio,(dove ce ne era gia uno)e sono andata in bagno per liberarmi di tutto. E' così è stato.
Forse non do bene l'idea di quanto questa malattia sia sofferente e porti a fare /compiereazioni anormali e assurde... un appello alle ragazze/i malate/i come me..per favore riguardatevi e cercate anche voi un aiuto. Non siete e non sarete mai soli.
Grazie gentilissimi medici..in attesa di una vs risposta...
[#1]
Cara Utente,
è indubbio che lei si sente sola e che, rifiutando sia di chiedere aiuto ad un esperto sia di rivelare apertamente alla sua famiglia come sta, non può che sentirsi ancora più sola.
Questa sua affermazione:
"mia madre non sa nulla. Mi chiedo dove sia..siccome spesso mi abbuffo davanti a lei e dopo corro in bagno"
mi fa pensare che in lei sia particolarmente vivo il desiderio che, prima o poi, qualcuno si renda conto di come si sente e che si stia dicendo che è impossibile che sua mandre non si accorga di nulla.
In realtà anche di fronte a situazioni che dall'esterno parrebbe difficile non vedere è più che possibile che una persona altamente coinvolta nel problema non riscontri nulla di particolarmente preoccupante, dal momento che non sa o non è in grado di vedere cosa stia succedendo.
I DCA si accompagnano solitamente a significative difficoltà nell'ambito della famiglia e costituiscono anzi il versante più visibile di una patologia familiare non riconosciuta come tale dai suoi protagonisti, mentre il disturbo è vissuto semplicemente come un problema circoscritto alla persona che ne è portatrice.
In questo senso dubito fortemente che, se finora questo non è avvenuto, sua mamma possa capire che lei sta male e possa venirle incontro in qualche modo, se non accetterà di dirle come si sente e cosa le sta succedendo.
Accolga il suggerimento del suo medico di base e si rivolga ad un centro per la cura dei DCA.
A questo indirizzo trova tutti i recapiti di centri validi e riconosciuti dal Ministero della Salute:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1197-anoressia-e-bulimia-a-chi-rivolgersi.html
Da questo tipo di disturbo si può guarire, ma occorre intraprendere un percorso psicoterapeutico adeguato: mi auguro che lei prenda questa decisione e che possa vedere e sentire finalmente che al suo problema esiste una soluzione.
è indubbio che lei si sente sola e che, rifiutando sia di chiedere aiuto ad un esperto sia di rivelare apertamente alla sua famiglia come sta, non può che sentirsi ancora più sola.
Questa sua affermazione:
"mia madre non sa nulla. Mi chiedo dove sia..siccome spesso mi abbuffo davanti a lei e dopo corro in bagno"
mi fa pensare che in lei sia particolarmente vivo il desiderio che, prima o poi, qualcuno si renda conto di come si sente e che si stia dicendo che è impossibile che sua mandre non si accorga di nulla.
In realtà anche di fronte a situazioni che dall'esterno parrebbe difficile non vedere è più che possibile che una persona altamente coinvolta nel problema non riscontri nulla di particolarmente preoccupante, dal momento che non sa o non è in grado di vedere cosa stia succedendo.
I DCA si accompagnano solitamente a significative difficoltà nell'ambito della famiglia e costituiscono anzi il versante più visibile di una patologia familiare non riconosciuta come tale dai suoi protagonisti, mentre il disturbo è vissuto semplicemente come un problema circoscritto alla persona che ne è portatrice.
In questo senso dubito fortemente che, se finora questo non è avvenuto, sua mamma possa capire che lei sta male e possa venirle incontro in qualche modo, se non accetterà di dirle come si sente e cosa le sta succedendo.
Accolga il suggerimento del suo medico di base e si rivolga ad un centro per la cura dei DCA.
A questo indirizzo trova tutti i recapiti di centri validi e riconosciuti dal Ministero della Salute:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1197-anoressia-e-bulimia-a-chi-rivolgersi.html
Da questo tipo di disturbo si può guarire, ma occorre intraprendere un percorso psicoterapeutico adeguato: mi auguro che lei prenda questa decisione e che possa vedere e sentire finalmente che al suo problema esiste una soluzione.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile ragazza,
per maggiori informazioni ti allego questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html
Saluti,
per maggiori informazioni ti allego questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Cara ragazza,
consideri che il primo passo già l'ha fatto, chiedere aiuto. Però questo non deve diventare una richiesta utile solo a sentirsi a posto con la coscienza, c'è bisogno che dalla richiesta di aiuto si passi ad intraprendere un percorso di cura serio.
Io farei prima una valutazione diagnostica per capire se è il caso di intraprendere solo una Psicoterapia oppure contattare qualche centro specializzato che, oltre alla Psicoterapia, offre anche un servizio comunitario.
Per uno Psicologo può rivolgersi alla sua asl di competenza oppure può rivolgersi in alternativa ad uno Psicologo privatamente. Tenga conto che molti colleghi Psicologi prestano particolare attenzione alle condizioni economiche del paziente, come è giusto che sia.
Non abbassi la guardia,
la saluto cordialmente,
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
329.80.29.784
consideri che il primo passo già l'ha fatto, chiedere aiuto. Però questo non deve diventare una richiesta utile solo a sentirsi a posto con la coscienza, c'è bisogno che dalla richiesta di aiuto si passi ad intraprendere un percorso di cura serio.
Io farei prima una valutazione diagnostica per capire se è il caso di intraprendere solo una Psicoterapia oppure contattare qualche centro specializzato che, oltre alla Psicoterapia, offre anche un servizio comunitario.
Per uno Psicologo può rivolgersi alla sua asl di competenza oppure può rivolgersi in alternativa ad uno Psicologo privatamente. Tenga conto che molti colleghi Psicologi prestano particolare attenzione alle condizioni economiche del paziente, come è giusto che sia.
Non abbassi la guardia,
la saluto cordialmente,
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
329.80.29.784
Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it
[#4]
Gent.le ragazza,
la situazione che descrive è molto delicata la invito a prendere contatti con un centro specializzato presso la sua ASL:
http://www.aslna3sud.it/pdf/continuum.pdf
la situazione che descrive è molto delicata la invito a prendere contatti con un centro specializzato presso la sua ASL:
http://www.aslna3sud.it/pdf/continuum.pdf
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.6k visite dal 01/07/2012.
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Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.