Come parlare ai genitori di un problema all'apparato genitale???

Salve. Sono un ragazzo di 18 anni e, l'anno scorso, studiando biologia (frequento un liceo scientifico), ho scoperto di avere problema all’apparato genitale: si tratta di una fimosi serrata. Devo dire che è stato uno shock, ma, da un po’di tempo, ho realizzato che una visita da un andrologo sarebbe indispensabile, visto che il problema mi sta frenando molto, specialmente nei rapporti con le ragazze.Abitando in un piccolo paese di provincia, però,non posso recarmi da solo in ospedale: è lontano. Quindi i miei genitori dovrebbero saperlo...ma come? Io ho una vergogna terribile a parlare loro di ciò...inoltre dovrei risolvere il problema in quest'estate, perchè il prossimo anno scolastico ho la maturità e non posso assentarmi e, tra l’altro, vorrei risolverlo proprio a luglio, visto che ad agosto non vorrei rovinare le vacanze né a me stesso, dopo un anno abbastanza duro, né alla mia famiglia. Avete consigli su come posso fare per parlargliene? Avevo pensato di parlarne con mio padre, ma non so proprio come aprire il discorso…potreste farmi esempi pratici? Tra l'altro non so come possa io avere questo problema, visto che il mio pediatra era molto scupoloso. Ricordo però che lui cercava a risolvere "manualmente" questo problema e forse ci riusciva. Io, però, piangevo e mi faceva malissimo. Essendo dunque un trauma che mi porto dietro da parecchio, ho paura che la scena possa ripetersi durante l'eventuale visita andrologica. Scusate se ho fatto giri di parole e ho usato termini "poco tecnici", ma volevo solo cercare di rendere al meglio la situazione e spero di esserci riuscito.
Distinti saluti.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro ragazzo,

immagino che in casa tua non si sia mai parlato molto di sessualità e che quindi il tuo imbarazzo possa derivare anche dal fatto che certi temi non sono per così dire all'ordine del giorno fra di voi.
E' così?

Che tipo di rapporto hai con tuo padre?
Tu e lui avete mai parlato di argomenti riguardanti il sesso?
Essendo un uomo potrebbe essere più semplice dirgli che sospetti di avere qualcosa che non va nelle parti intime (per essere certo dell'eventuale diagnosi aspetta che sia un medico a valutare la situazione) piuttosto che parlarne a tua madre.

Se il pediatra era già intervenuto per tentare di risolvere un problema analogo anni fa significa che i tuoi hanno già in mente la possibilità che non tutto sia risolto, e sicuramente ricordano che in passato si sono rese necessarie determinate manovre che ti hanno provocato fastidio e dolore.
Non credi?

A parte la necessità di parlarne con loro, hai provato a verificare se dalle tue parti non ci sia un consultorio raggiungibile anche senza che ti accompagnino?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Io ho una vergogna terribile a parlare loro di ciò..."

Gentile ragazzo, come pensi che potrebbero reagire i tuoi genitori?
Ad ogni modo, dal momento che ti rendi conto della complessità della cosa, varrebbe la pena parlare con loro apertamente, lasciando da parte questa inutile vergogna.

Cosa c'è da vergognarsi per un problema di salute?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Vi ringrazio per le tempestive risposte.
Per la dottoressa Massaro: è vero, in casa non si parla di argomenti riguardanti il sesso. Con mio padre non ho un cattivo rapporto, ma non ci ho mai parlato con lui di certe cose...cioè sono proprio io a non volerlo, forse ho paura di non usate termini adatti e quindi finire nella maleducazione, non so. Il fatto è che quando sto solo con lui e ci provo, alla fine quando sto sul momento di iniziare a parlare, non ci riesco e finisco sempre per cambiare argomento. Per quanto riguarda il fatto del pediatra, riflettendo, io credo che lui mi abbia "avviato" ad una certa "pratica", comportandosi quindi normalmente come con tutti gli altri bambini, perchè io credo che se ci fosse davvero stato qualche problema, mi avrebbe fatto circoncidere già da piccolo. Quindi temo anche che mio padre potrebbe arrabbiarsi perchè glielo dico a diciotto anni e del fatto che non ho "portato avanti quella pratica". Ma io al massimo avevo 4-5 anni, ho solo dei ricordi molto frammentati e se mi faceva male, è normale che, essendo un bambino, non l'abbia fatto. Non so cosa pensare. Dalle mie parti potrei solamente recarmi dal medico di famiglia con cui ho un buon rapporto, poichè lo conosco bene (e questo mi imbarazza T.T). Però, pensandoci, lui è anche amico di mio padre, quindi potrebbe aiutarmi a risolvere la cosa parlando con lui. Grazie mille per la pazienza e mi scusi per lo sfogo, ma io non ne ho mai parlato con nessuno, quindi spero possa capirmi.
Per la dottoressa Pileci: sì, è vero, si tratta di un problema di salute, ma mi imbarazza il "posto in cui si trova". Inoltre temo che mio padre possa reagire in malo modo per via del tempo che è passato e del fatto che non ho "praticato una certa ginnastica manuale", come probabilmente aveva suggerito il medico. Ma come ho già detto alla dottoressa Massaro, io ero un bambino e questa pratica mi faceva molto male, quindi per questo, probabilmente non l'ho mai fatto ed è una cosa che, ancora oggi, mi porto dietro da allora. Grazie per la sua pazienza e la sua disponibilità. Cordiali saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo,

proprio perchè si tratta di un problema di salute, sarebbe il caso di parlare (con coraggio) al medico di base e al papà.

Puoi sempre dire che è passato tanto tempo proprio perchè la cosa ti creava un certo imbarazzo e non sapevi come dirlo.

Dillo come l'hai detto qui a noi.

Saluti,
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazzo,
tieni anche conto che quella che tu definisci "ginnastica manuale", cioè lo scorrimento e la retrazione del prepuzio sul glande in modo da scoprirlo, è assolutamente essenziale per una questione di tipo igienico-sanitario: è indispensabile per una corretta pulizia, ossia per eliminare lo smegma che naturalmente si forma, evitando così possibili infezioni più o meno "importanti".
Come vedi, già solo per questo aspetto è importante che tu decida di parlarne.
Non hai fratelli più grandi che possano fungere da intermediari?
Anche con tua madre è difficile per te affrontare l'argomento?

Intanto ti consiglio di leggere utili informazioni su questo sito pensato proprio per i ragazzi:
www.amicoandrologo.it

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Penso che se fosse stato necessario portare avanti una determinata pratica seguendo le indicazioni del pediatra i tuoi si sarebbero accertati che questo avvenisse, ma se così non è credo sia probabile che tu non abbia disatteso alcuna indicazione e che, di conseguenza, non ci sia motivo perchè ti rimproverino se parlassi loro del tuo problema.

L'idea di rivolgerti in prima battuta al medico di base è molto buona: potrai iniziare così a ricevere una valutazione medica del tuo quadro clinico e discuterete assieme su quale sia il modo migliore per coinvolgere anche tuo padre se questo sarà necessario.
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Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Ok, grazie a tutti voi. Domani dovrò andare dal mio medico di base, per farmi compilare un foglio per poter conseguire la patente di guida e spero di riuscire a parlargli anche di questa cosa. Cordiali saluti
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Se può farti piacere, ci puoi tenere aggiornati su come è andata.

Saluti.
[#9]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Puoi confrontarti tranquillamente con lui, che avrà già affrontato chissà quante altre volte situazioni come la tua.

Facci sapere!
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Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
E' passato troppo tempo, ma finalmente ho trovato il coraggio di parlarne a mio padre. Ovviamente l'ha presa come pensavo (per questo ho tenuto la cosa nascosta per un anno): ritiene che da piccolo non abbia fatto la "ginnastica" che il pediatra aveva consigliato. Premetto che avevo circa 4-5 anni e lo ricordo a mala pena, ma mi faceva malissimo e quindi, quando all'età di 5 anni, stando a quello che dice mio padre, lui e mia madre avrebbero affidato il "compito" a me, io non lo avrei svolto... . Ma, ripeto, mi faceva malissimo e, probabilmente era prevedibile che un bambino di quell'età non l'avrebbe fatto. Inoltre a mio padre sembra strano che non abbia sentito il "bosogno" di scoprire il glande all'età di circa 12 anni... al che non gli ho detto che per masturbarsi non era necessario! Infatti ero molto imbarazzato e mi sembrava alquanto volgare dirlo. Precisato ciò , ora mi chiede di "esercitarmi" da solo!!! Io ho appena finito di litigare con lui dicendo che non ho alcuna intenzione di rischiare un'emorragia, visto che mi sono documentato. Ha già chiamato il medico e a giorni farò una visita. Specifico che l'atmosfera in casa è diventata pesantissima. Non oso pensare come la prenderebbe se il medico gli desse ragione! Come dovrei reagire ai suoi attacchi? Io temo che il medico mi darà creme dicendo di "esercitarmi". Ho una paura tremenda di ciò perchè credo che non ce la farei. Aiutatemi! T.T
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo,

senti il medico.
Se in casa si respira questo clima pesante di imbarazzo e di cose indicibili riguardanti la salute, comprendo che la gestione del problema non sia semplice per te.
Ma adesso la priorità è il problema che è esclusivamente medico.

Aspetta di sentire che cosa ti dirà l'andrologo.

Buona giornata,
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Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Ha ragione...anche io stavo pensando la stessa cosa. Devo dire, però che, essendo molto ansioso, ho una paura tremenda di affrontare questa visita. Già da adesso, mi sento battere il cuore a 1000! Per quanto riguarda mio padre, beh credo che farò finta di non sentire. Devo cercare di estraniarmi. Grazie ancora.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Sicuramente all'età di 5 anni non potevi avere un sufficiente senso di responsabilità nè una comprensione adeguata della situazione: i tuoi non avrebbero dovuto quindi affidare a te il compito di effettuare quotidianamente una manovra molto dolorosa, che era ovvio che non avresti continuato a ripetere.

Pensi che il coinvolgimento dei genitali nel problema possa averli fatti sentire in imbarazzo e che per questo abbiano lasciato a te quel compito?

"Non oso pensare come la prenderebbe se il medico gli desse ragione!"

E' probabile che il medico gli dia ragione, a meno che non smentisca ciò che vi era stato detto di fare, e se ciò avverrà mentre sarete tutti presenti potrai chiedere al dottore se i tuoi avrebbero dovuto o no continuare ad occuparsi della faccenda, visto che all'epoca eri un bambino dell'asilo.
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Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Oggi sono stato dall'urologo/andrologo. Ovviamente è come prevedevo: a breve dovrò fare un piccolo intervento, ma ha detto che non è nulla di grave o troppo impegnativo. Non ha dato molta importanza al fatto che da piccolo non ho fatto la mia "ginnastica". Ammetto che ero imbarazzatissimo e non riuscivo nemmeno a parlare, ma ora mi sento più leggero, mi sento meglio, nonostante il problema ci sia ancora. Però sento che la soluzione è vicina. Grazie a tutti voi che mi avete risposto e che mi avete dato ottimi consigli. :)
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<Non ha dato molta importanza al fatto che da piccolo non ho fatto la mia "ginnastica".>>

Come spesso accade, la realtà è meno tremenda di come ce la prefiguriamo.
Questo episodio le sia di insegnamento per il futuro.

In bocca al lupo per l'intervento.
Saluti.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Direi che meglio di così non poteva andare: hai potuto evitare ulteriori discussioni con i tuoi genitori e risolverai senza essere costretto a compiere manovre dolorose.

In bocca al lupo anche da parte mia e un caro saluto,