Sesso: dominazione, dolore e turpiloquio

Buongiorno,
ho sempre pensato che il dialogo fosse importante per capire le inclinazioni ed i desideri piu' reconditi del proprio partner e magari realizzarli assieme. Cosi' quando diversi anni fa ho conosciuto quella che oggi è la mia compagna ho da subito sondato il terreno per capire che tipo di sesso desiderava. Anche prima di conoscerla ho sempre amato la dominazione nel sesso ed avendo scoperto lei portata alla sottomissione ho colto, come si dice, la palla al balzo. Sono anni che ogni rapporto segue il medesimo rituale :qualche preliminare, poi la penetrazione sempre esclusivamente anale (entrambi consideriamo quella vaginale noiosa), il sesso abbastanza brutale e istintivo (sculacciate, morsi). A me che da sempre amo il sadomaso piace anche infliggere un po' di dolore e lei gradisce e mi incita a farlo. In sostanza non abbiamo mai un rapporto "classico" ma ogni volta è presente l'elemento dominazione/sottomissione/dolore. Per entrambi questo è diventato un bisogno, uno sfogo, una sorta di atto liberatorio a livello psicologico che va aldilà della semplice ricerca di piacere. Ultimamente la mia compagna desidera anche sentire parole forti e insulti nei suoi riguardi durante il sesso e piu' sono sconci/osceni e denigratori e piu' ne trae eccitazione. Come ho già sottolineato pratichiamo esclusivamente sesso anale.
A volte mi chiedo se tutto ciò sia "normale" o se questo bisogno di vivere il sesso esclusivamente come un rapporto di dominazione/sottomissione sia salubre oppure indice di una personalità disturbata. Io stesso non potrei concepire il sesso con una donna in altro modo : brutale, dominante da parte mia ed esclusivamente anale tanto che non provo neppure particolare attrazione per la vagina.
In tutto questo c'e' qualcosa di patologico secondo voi ? C'e' qualcosa in particolare che porta una persona a concepire il sesso in questo modo ?

Grazie...
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile utente,
Nel rispetto del partner ed all' interno di un rapporto consensiente, non c' e' nulla di giusto o sbagliato, di sano o di patologico.
Se , con la sua partner, lei ha trovato un equilibrio di stile linguistico, di dominanza- sottomissione, credo che non dovrebbe porsi troppe domande, che senza una diagnosi clinica, non possono avere una risposta.
Le allego qualche articolo, per approfondimenti

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le utente,
ne ha mai parlato con la sua compagna? Ritiene che ci siano aspetti del vostro modo di vivere la sessualità che sono da approfondire?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#3]
Utente
Utente
Con la mia compagna ne parlo spesso e con grande interesse per le sue inclinazioni e desideri. Anche perchè l'ultima cosa che vorrei in un rapporto è sapere che non c'e' soddisfazione reciproca e che il sesso sia vissuto come un dovere o un dover accontentare il partner, cosa che sento spesso.
Per il resto viviamo la sessualità serenamente avendo trovato un punto di incontro e potendo realizzare quelle che sono le reciproche fantasie.
Ma siccome tendo spesso a pormi domande piu' per curiosità che per altro mi chiedevo come si inquadra una coppia che ad esempio non pratica mai sesso vaginale e non ne sente neppure la mancanza e piu' che il piacere dell'orgasmo ricerca il piacere della dominazione/sottomissione. Sbaglierò, ma non credo che questo modo di intendere il sesso rappresenti la norma.
Quindi come dice la dott.ssa Randone la psicologia considera lecito e sano tutto ciò che nel sesso accade tra due persone adulte, consenzienti e che ne traggono reciproca soddisfazione ?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Se per norma intende un comportamento più diffuso è possibile, ma credo che il dubbio nasca dal fatto che nell'immaginario collettivo il sadomasochismo è associato alla dimensione patologica nella quale l'eccitamento sessuale deriva esclusivamente dal provare dolore o procurarne al partner.
[#5]
Utente
Utente
E questa associazione è sbagliata ? Se ho ben capito il sadomasochismo è considerato una parafilia, quindi un disordine vero e proprio ? Il sadomasochismo sta al sesso come starebbero all'alimentazione concetti come anoressia o bulimia ? Qualcosa che può essere patologico dunque ?

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Sarebbe utile effettuare un distiguo tra le parafilie che obbligatoriamente sfociano in un comportamento autoerotico, ecsludendo l'altro e quelle che, trovando un partner complementare o consensiente, si sviluppano un un rapporto di tipo sessuale.

Perchè lei necessita di un'etichetta diagnostica?
Vive la sessulità con sensi di colpa, vorrebbe modificare qualcosa?
Le manda qualcosa nel rapporto e legame?

Molte parafilie sono ego-sintoniche, cioè in sintonia con l'io, quindi vissute in perfetta armonia, altre invece sono ego-distoniche, creano cioè una spaccatura tra volere e sentire, mettendo in crisi chi le ospita e generando sensi di colpa .


Il sadomasochismo, inoltre non esclude obbligatoriamente l'ambiente vaginale a favore di quello anale, magari è una sua predilezione, che potrebbe celare qualche difficoltà.
Da quì sono solo ipotesi, come le ho già detto all'inizio del consulto.
le allego un altro articolo, sulle difficoltà-fobie nei confronti dell'ambiente vaginale.

Una consulenza di approfondimento sarebbe indicata.


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/261-vagina-dentata-avversione-o-fobia-sessuale.html
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
L'equazione tra sadomasochismo e disturbi dell'alimentazione non è corretta.
Io mi riferivo alla possibilità di accedere alla gratificazione sessuale SOLO attraverso il sadomasochismo che potrebbe essere approfondita in primis attraverso il confronto con la sua partner e, qualora emergano ulteriori perplessità con uno Psicologo-Psicoterapeuta.
[#8]
Utente
Utente
Le domande che ho posto derivano soprattutto da una certa curiosità. Vivo il sesso serenamente, senza senso di colpa alcuno e ne traggo grande soddisfazione. E cosi' la mia partner, a detta sua.
Non ho nemmeno problemi particolari nella penetrazione vaginale che pero' non trasmettendomi quel senso di "dominio" mi eccita meno e quindi se posso la evito a favore dell'anale (quando poi è la partner stessa a dirmi che la trova banale...)....
Probabilmente ho sempre scelto un certo tipo di partner e sono sempre stato compreso e addirittura incitato in queste mie predilezioni e quindi tavolta pongo a me stesso delle domande, come ad esempio :

Quando trovi un partner a cui piace tutto quello che piace a te e con cui anche qualcosa che normalmente è particolare/strano diventa normale potresti pensare che in cio' che fai non c'e' nulla di deviato, ma magari c'e' ?
Perchè si tende a sostenere che tutto ciò che la coppia vive in modo consenziente e con soddisfazione reciproca sia corretto, ma siamo davvero certi che è sempre cosi' ?
Non potrebbe magari un certo tipo di sesso magari essere conseguenza di traumi subiti, educazione sbagliata et similia ?
Anche se dentro di me nutro la convinzione che ognuno debba fare quello che sente di fare (se non lede la libertà del prossimo) e che il sesso che vediamo nei film sia falso, ipocrita, costruito e che il vero sesso libero ed istintivo sia infondo molto piu' simile ad una violenza, seppure tra adulti consenzienti. Magari sbaglio ?



[#9]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gli psicologi non si esprimono in concetti relativi al giusto-sbagliato, morale-immaorale e simili.
Gli eventuali traumi subito, non si possono approfondire online, nè obbligatoriamente correlare con le parafilie.
Se le sue curiosità corrispondono alla necessità di un approfondimento diagnostico, le ripeto da quì non è consentito farlo, nè possibile.
valuti l'ipotesi di una consulenza
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