Dopo aborto

Gent.li dottori provo a raccontare in breve la crisi personale che mi ha portato a scrivervi.
Circa un anno fa ho avuto un aborto al 4°mese di gravidanza, una gravidanza fortemente desiderata ed arrivata subito. Quando ho scoperto di essere incinta ho iniziato ad avere forti stati d'ansia e attacchi di panico che si sono manifestati anche a distanza di mesi dopo l'interruzione della gravidanza. Ho deciso così di iniziare una psicoterapia che in poco tempo ha dato ottimi risultati. Ora rimane dentro di me la paura e l'incertezza di riaffrontare una gravidanza con mio marito, sto mettendo in discussione il rapporto con lui, a volte penso che in quel periodo difficile lui non mi sia stato di sostegno e che quel forte trauma io l'abbia affrontato da sola. Altro campanello d'allarme è l'attrazione sessuale e mentale forte verso un altro uomo che limita attualmente i rapporti sessuali con mio marito. Mi chiedo , in questa grande confusione mentale, che cosa sarebbe meglio fare..
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
sarebbe opportuno che lei tornasse a confrontarsi con il terapeuta che già l'ha aiutata in passato.

(..)a volte penso che in quel periodo difficile lui non mi sia stato di sostegno (..)l'attrazione sessuale e mentale forte verso un altro uomo (..)

a volte si mette in modo arbitrario in discussione il proprio rapporto semplicemente per giustificare a se stessi un'attrazione extra.
ne parli con il terapeuta.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

attualmente è ancora in atto la psicoterapia o è stata interrotta o è terminata?
Ha pensato di provare a parlarne con la terapeuta che l'ha seguita in passato per cercare di mettere a fuoco e risolvere anche queste problematiche?

Dopo un'esperienza tanto spiacevole quanto traumatica è lecito avere tutte queste perplessità e paure.

Le faccio tanti auguri,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<a volte penso che in quel periodo difficile lui non mi sia stato di sostegno e che quel forte trauma io l'abbia affrontato da sola>>

Gentile Signora,
se quel bambino che purtroppo non è mai nato era stato fortemente desiderato da entrambi, forse avete messo in atto strategie differenti per affrontare quell'immenso dolore e (sono sempre ipotesi, non conoscendo la specifica situazione) non è detto che per suo marito sia stato meno traumatico che per Lei. Ancora "forse" pure Lei non ha compreso in pieno il dolore del suo compagno, perché espresso in modo differente dal suo o pudicamente tenuto nascosto.
Probabilmente sarebbe a suo tempo stato utile un aiuto congiunto che vi avesse potuto aiutare a metabolizzare insieme quella terribile sofferenza e ciò, anziché allontanarvi, avrebbe magari reso più salda la vostra unione.

Ora credo sia importante per Lei comprendere prima di tutto se vuol continuare a stare con quest'uomo, distinguendo da ciò il suo desiderio di maternità (a cui dar voce in seconda battuta).
Per far questo ricorra all'aiuto di una consulenza psicologica individuale e se giungerà alla conclusione che desidera che il padre dei suoi figli sia proprio suo marito, valuti comunque l'opportunità di effettuare in seguito un percorso di coppia in modo da ripartire su nuove basi, avendo chiarito le vostre reciproche posizioni e sgrombrato il campo dai possibili equivoci derivanti dalle cose non dette fino ad ora tra voi.

Cari auguri.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#4]
Dr.ssa Claudia Signa Psicologo 75 3
Gentile Signora,
concordo con i colleghi nel richiedere un approfondimento con il suo terapeuta.
Rispetto le sue paure è naturale e comprensibile pensare che queste possano ripresentarsi in considerazione dell'insorgere degli attacchi di panico con la sua precedente esperienza di gravidanza ciononostante la situazione attuale sembra essere diversa.
Inoltre l'avere affrontato le sue paure le consente di avere oggi degli strumenti diversi che prima non possedeva.
Infine nel considerare l'attrazione verso un altro uomo sarebbe opportuno rivalutare gli aspetti di relazione con il suo coniuge ed eventualmente lavorare su eventuali paure e/o incomprensioni che potrebbero essere connesse alla possibilità di una nuova gravidanza.

Cordialmente

Dr.ssa Claudia Signa;
Psicologa, perfezionata in valutazione psicologica.

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Utente
Utente
Ringrazio tutti per le risposte. Volevo dire che per questi dubbi mi sono rivolta al terapeuta che mi ha seguito in passato, e che evidenzia nel rapporto delle mancanze e una diversità di affrontare i problemi a livello comunicativo. A questo punto sarebbe comunque utile una terapia di coppia?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<A questo punto sarebbe comunque utile una terapia di coppia?>>

Si tratta di una cosa che deve valutare Lei insieme alla terapeuta che ha consultato e dipende da quali sono i suoi obiettivi e i suoi desideri (e se coincidono con quelli del suo partner.....).
In ogni rapporto ci sono mancanze e diversità di affrontare i problemi a livello comunicativo: bisogna vedere quanto ciascuno è disposto a fare un passo per andare verso l'altro.
Non è importante (e nemmeno possibile) essere d'accordo su tutto, ma riuscire a mettersi d'accordo, nonostante le differenze individuali.

Degli incontri di coppia potrebbero servire per decidere di trovare nuove fondamenta alla vostra unione, avendo forse concluso un ciclo del vostro rapporto.
Ma potrebbero anche servire per aiutarvi a separarvi "bene": la separazione è un processo che si sviluppa in varie tappe e non capita improvvisamente dalla sera alla mattina.

Lei pensa che ci siano comunque i presupposti di base per continuare a stare con suo marito oppure no?


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Utente
Utente
L'unica risposta concreta che mi sa dare in questo momento è che non riesco a desiderare come un anno fa una gravidanza con lui..mi piacciono i bambini, ho sempre avuto un senso di maternità ma ora "sono ferma, bloccata"..molte persone che mi circondano dicono che ci vuole tempo per riprendersi ma io grazie alla terapia ho superato il dolore quindi i miei dubbi e le mie paure a questo punto suppongo non derivino dal trauma avuto..
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