Problemi comportamentali bambino tredicenne affetto da neurofibromatosi di tipo 1

Buongiorno, ho un nipote di 13 anni affetto da neurofibromatosi di tipo 1 che credo sia la causa del suo leggero ritardo mentale e che ha diversi problemi comportamentali. Immagino che la richiesta di "aiuto" dovrebbe arrivare dalla madre del bambino e non dalla zia, ma purtroppo anche la madre è affetta dalla stessa malattia del figlio e il padre, rimasto orfano di entrambi i genitori quand'era piccolo, non è esattamente un genitore modello e appoggia molto il metodo educativo secondo il mio parere molto severo della moglie, in quanto molto spesso tratta suo figlio da idiota, lo offende davanti ad estranei urlandogli di tutto, lo tiene praticamente sempre in castigo privandolo dei suoi giochi preferiti, molto raramente lo premia, anche solo con parole di stima, quando si comporta bene o va bene a scuola. Non l'ho mai vista abbracciare suo figlio, chimarlo amore o altri vezzeggiativi, e il bambino, non so se a causa di questi comportamenti materni reagisce rubando cose ad altri bambini o soldi alla madre o in casa, quando gli si chiede qualcosa il 90% delle volte evita lo sguardo e non risponde, abbassa lo sguardo e rimane muto quasi imbarazzato per la situazione, dice tantissime bugie, anche per stupidaggini. Purtroppo nonostante si sia cercato in tutti i modi di aiutare sto bambino e la madre, spingendoli entrambi da qualche medico specialista, non c'è stato nessun miglioramento della situazione. La madre si rifiuta di far seguire il figlio da qualche medico specialista perche tanto dice che il figlio è così e la situazione non cambierà, lei non vuole andare da un medico per farsi consigliare su come gestire il figlio perche secondo lei lo educa bene e non deve cambiare nulla, i nonni, nonostante gli sforzi, sono riusciti a portare il bambino da uno psicologo infantile solo perche i genitori sono partiti per le vacanze durante il periodo scolastico e hanno detto ai nonni di fare quello che volevano. E ovviamente lo psicologo, assieme ad un altro medico consultato in un secondo momento hanno detto che volevano parlare con la madre, e il padre per gestire la cosa, ma a parte il padre, la madre non ne ha mai voluto sapere perche lei non vede il problema.
In questi giorni il bambino in questione ha rubato una bicicletta davanti a una chiesa a un altro bambino che non conosceva. I nonni sono riusciti a nascondere la cosa alla madre e quindi vi ho scritto per chiedervi consiglio su come affrontare la situazione e quali parole usare per non scatenare la rabbia della madre appena verra a conoscenza della cosa, ma soprattutto vorrei un consiglio su come gestire tutta la situazione famigliare, Alla nonna materna era stato consigliato da uno psicologo, di non rimproverare la madre per i suoi comportamenti sbagliati, onde evitare di farla sentire in colpa e una pessima madre, ma così facendo non si affrontano mai i gravi problemi che ci sono.
Vi ringrazio e attendo vostra risposta
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile signora,

la situazione della famiglia di suo nipote è sicuramente complessa e molto delicata.

Vista la patologia della quale soffre il ragazzino immagino che sia in cura presso qualche specialista, e che vi sia stato detto che non tutto quello che in lui desta preoccupazione dipende dalla malattia.

Considerato il quadro che ha delineato dei suoi genitori è probabile che i problemi comportamentali del ragazzo dipendano almeno in una certa misura dallo stile educativo in parte affettivamente carente e in parte eccessivamente rigido e punitivo che stanno adottando nei suoi riguardi.

Se lei e i nonni avete ragione di pensare che suo nipote sia maltrattato sia per i castighi e le mortificazioni continue, sia per il mancato ricorso alle cure psicologiche che gli servirebbero, potete iniziare a rivolgervi al consultorio familiare e chiedere di parlare con un assistente sociale con il quale consigliarvi sul da farsi.

Il benessere del ragazzino deve essere la vostra priorità e se per salvaguardarlo è necessario ricorrere a questa strada spero che troviate il coraggio di non tirarvi indietro.
In caso contrario visto che il suo malessere si sta manifestando tramite condotte antisociali (furto) il rischio è che se si rendesse responsabile di uno o più furti dopo il compimento del 14° anno potrebbe essere denunciato e iniziare un percorso giudiziario sicuramente molto più duro e triste di quanto potrebbe esserlo oggi l'eventuale intervento dei servizi sociali.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it