La mia gelosia mi fa star male

Buongiorno carissimi Medici di medicitalia. Vengo a porvi una questione per me molto importante.

Ho 20 anni, sono fidanzato con una ragazza da 8 mesi. Mi scuso in anteprima se i miei problemi vi sembreranno stupidaggini, ma ogni età ha i suoi crismi.

E' fondamentale raccontarvi delle premesse riguardanti la vita della mia ragazza. Per un anno, è stata fidanzata con un ragazzo che la trattava coi piedi, la faceva sentire frustrata, e lei lo sopportava. Si sono lasciati in seguito a gravi faccende, e lei ha sentito l'esigenza di non essere più sfruttata da nessuno - ma anzi di sfruttare gli uomini. Nel giro di 6 mesi ha avuto relazioni più o meno sentite con circa 4 ragazzi, ha avuto un rapporto occasionale - voluto e cercato - con un ragazzo che era il suo pallino, è andata a letto con un altro - che praticamente per un mese e mezzo simboleggiava il suo ragazzo - che puntualmente l'ha delusa. Dopo un mese dalla fine della relazione con questo qui entro in gioco io: quando lei conosce me conosce contemporaneamente anche un altro ragazzo. In questo periodo posa anche per delle foto di nudo. Per un certo periodo - circa tre settimane - non riesce a essere onesta con nessuno dei due, mettendo un piede in due scarpe. Con lui - saprò dopo - si spinge fino ai preliminari, mentre con me la cosa procede in modo più "pulito". Resasi conto che il sentimento che nutrivo per lei era sincero e che anche lei provava qualcosa per me, si ritira in meditazione per 5 giorni, alla fine dei quali decide di troncare per sempre il parallelo rapporto con l'altro ragazzo e intraprendere una storia con me. Da quel giorno ad oggi tutto bene: lei mi è assolutamente devota, è abbastanza gelosa, certe volte pressante (ma tutto ok, la cosa mi fa piacere); mi ama sinceramente e non dimostra alcun interesse verso altri uomini. La amo sinceramente anch'io. Ma qui c'è il problema.
Non riesco a togliermi dalla testa tutta la sua vita precedente al nostro fidanzamento. Non riesco a togliermi dalla testa quel rapporto occasionale da lei voluto, che nell'immaginario collettivo è proprio delle donne facili e volubili; non riesco a togliermi dalla testa il suo passare da un ragazzo all'altro così velocemente, non riesco a togliermi dalla testa quelle foto di nudo e il fatto che, per un periodo antecedente il fidanzamento, lei avesse questa doppia vita - e praticamente mi tradisse, anche se in teoria non eravamo fidanzati.

Tutto ciò scatena in me una gelosia fortissima, al limite della paranoia. La nascondo come posso, lei mi rassicura sempre e mi capisce; cerco di confortarmi della sua assoluta fedeltà (almeno penso). Tuttavia non riesco a non provare rabbia per tutto questo, non riesco a dimenticarlo e non riesco a guardare avanti. Trovo moltissime spiegazioni ai suoi comportamenti, tantissime giustificazioni, tuttavia nessuna di queste mette a tacere la mia paura della sua volubilità. Come ne esco? Esagero? Grazie del gentile aiuto.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile ragazzo,
tutte queste dettagliate informazioni sulla sua ragazza le conosceva già prima di interessarsi a lei o ne è venuto a conoscenza in seguito?
Quali sono le caratteristiche di questa ragazza che l'hanno fatta innamorare?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)Non riesco a togliermi dalla testa...

gentile ragazzo sembra ovvio che questo sia un suo (di lei che scrive) problema e della difficoltà che ha nel fidarsi della sua ragazza. Se non ci sono segnali che mettono in discussione la sua fiducia allora è il suo pensiero che deve mettere in discussione, magari con l'aiuto di uno specialista. SE ci sono evidenze di comportamenti che non le danno fiducia allora è la relazione che ancora non si è impiantata a dovere.

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa Scalco,
queste informazioni le sapevo ancor prima di instaurare una relazione ufficiale con lei. Ovviamente non sapevo del ragazzo che frequentava parallelamente, anche se avevo qualche sospetto. Il punto è che non mi importava più di tanto. Ero spinto verso di lei per curiosità e per le sue qualità - che poi avrei amato -, ma non provavo ancora verso di lei alcun sentimento di possessività o gelosia e nemmeno d'amore. Il suo passato non era affare mio, e sicuramente non ci pensavo, ma non perché non mi importasse di lei, ma perché mi rendevo conto che oggettivamente sono fatti suoi. Cosa che so anche adesso, ma che purtroppo non mi è più di alcun aiuto.

Nel giro di poco tempo mi innamorai di lei, semplicemente per com'è fatta: mi fa ridere, è simpatica, è intelligente, è affascinante, mi intriga e mi attrae. Inoltre mi capisce molto, abbiamo molti modi di fare in comune e lo stesso punto di vista su molte cose. Tutto ciò, come dicevo, me ne ha fatto innamorare. Quando sono con lei tutto svanisce, mi sento improvvisamente meglio. Ed è stato quando mi sono innamorato di lei che il suo passato ha iniziato a far capolino nei miei pensieri, insinuando piano piano, nella mia mente, un crescente sentimento di gelosia e frustrazione, e oggi è molto più forte di 8 mesi fa.

Penso che - anche se non voglio abbandonarmi ad auto-diagnosi da quattro soldi - probabilmente nella mia mente lei è stata idealizzata, al punto che soffro a pensare che anche lei, come tutte le persone, non è pura e casta, può avere la puzza sotto al naso, può avermi preso in giro, può aver fatto sesso occasionale con altri e foto di nudo prima di me. Non so come spiegarLe la sensazione, ma immagino che Lei, in quanto psicologa, può essersi fatta un'idea dei miei travagli. Non riesco a vivere in modo completamente sereno la relazione: questi pensieri mi affliggono più di quanto sembri. Lei, a suo dire, non soffre questa mia gelosia, perché dice che la fa sentire amata e importante, come in effetti è; ma quando si toccano inavvertitamente argomenti inerenti il suo passato - che lei tende a giustificare e io a condannare (anche se non sono nessuno per condannare) - ne nasce una cattiva discussione in cui si sottintende che io considero il suo passato da donna facile, e in cui lei ammette di essersi fatta volutamente usare, ma che questi sono fatti suoi e che ora è una persona del tutto diversa perché ha deciso di stare con me. Ovviamente questa sua ammissione di colpa mi manda ancora di più ai pazzi. Comunque, anche se lei non soffre molto questa mia gelosia, sono io che non sto bene e che in questa sede chiedo gentilmente una mano per uscirmene - anche perché oggi non ne soffre, domani potrebbe mandarmi lietamente a quel paese. Chiedo un modo, una strada, che mi consenta di capire veramente che ciò che conta è il presente, e che non posso vivere in un passato non mio e in cui, per giunta, io non c'ero: lo so bene, ma non riesce a bastarmi. Sto cominciando seriamente a pensare di avere dei problemi.

Grazie infinite della pazienza, dell'ascolto e dell'aiuto che spero arriverà.
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Utente
Utente
Grazie dottor De Vincentiis per la sua risposta, componevo il messaggio mentre lei ha postato.
Quello che non so è appunto COME rivedere i miei pensieri; che qui il problema sono io lo so bene.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>che qui il problema sono io lo so bene

Gentile ragazzo, questo non è per nulla scontato. Ad esempio, lei dice:

>>Ovviamente questa sua ammissione di colpa mi manda ancora di più ai pazzi

Questo lascerebbe intendere che lei considera la sua ragazza "colpevole" di ciò che ha fatto prima di stare con lei.

A volte, quando un pensiero ci disturba, tendiamo a cercare di "scacciarlo via". Ognuno può avere un suo modo per provarci, distraendosi, cercando di non pensarci o di pensare ad altro, sostituendo pensieri sgradevoli con altri "positivi".

Purtroppo, i tentativi di sopprimere i pensieri possono avere uno sgradevole effetto collaterale: più cerchiamo di non pensare a qualcosa, più ce lo troviamo tra i piedi.

Può provare lei stesso, se vuole, con un semplice esperimento: provi a non pensare ad un coniglietto bianco per 5 minuti. Si sforzi, con tutto sè stesso, di reprimere questo pensiero.

Cosa accade?

Il problema, gentile ragazzo, è che ogni sforzo che si compie per cercare di "insabbiare" un'emozione spiacevole potrebbe rinforzarla ed ogni tentativo di scacciare via dei pensieri li porta alla nostra attenzione più insistenti di prima.

Ci sarebbe da valutare se la sua sia una difficoltà momentanea, circoscritta e destinata a risolversi spontaneamente, o se sia una tematica ansiosa, magari a base ossessiva. Sia nel primo che nel secondo caso, ogni tentativo di repressione o evitamento di contenuti di pensiero è da evitare.

La saluto con le parole di una persona che delle donne aveva capito più di lei e di me messi insieme:

"Gli uomini vorrebbero essere sempre il primo amore di una donna. Questa è la loro sciocca vanità. Le donne hanno un istinto più sottile per le cose: a loro piace essere l'ultimo amore di un uomo."

(O. Wilde)

Cordialmente
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo, ho cercato di leggere empaticamente la su richuesta di consulto e ho sentito una coNtraddizione: a lei piace questa ragazza proprio com'e e com'era. Il problema inizia quando lei la pensa "sua". E allora nasce il fastidio per quello stesso modo di essere che le piaceva.
Allora nasce il dubbio che il suo "problema" sia un desiderio di "possedere" la ragazza. Di toglierle la sua maniera di essere solo in funzione del bisogno di possederla.
Come psicologa devo metterla in guardia da tale atteggiamento. Essendo stata "maltrtattata" dai rapporti occasionali avuti prima di conoscere lei, la ragazza puo' momentaneamente sdentirsi "ricompensata' nel suo bisogno narcisismo dalla sua possessivita', ma alla lunga la vivta' come una prigione nella quale lei e' solo un oggetto in Suo potere. E non lo so quanto questo potra' essere compatibile con un progetto di vita paritario, cooperante che dovrebbe essere l'obiettivo comune da perseguire.
Ci pensi!
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#7]
Utente
Utente
Vi ringrazio molto delle cortesi risposte.

Condivido pienamente tutti i vostri pareri, e non posso che osservare che è ancora più evidente che il problema sono io. La soluzione che mi si prospetta, quindi, non è altro che lavorare per "farmene una ragione"? Ha ragione il Dott. Calì quando dice che più si vuole non pensare a qualcosa più quella cosa ci assilla. Ha ragione la Dott.ssa Esposito quando dice che un atteggiamento così alla lunga sarà deleterio per la relazione.

Quindi non mi resta altro da fare che pensarci sù? Il punto della questione è proprio questo, per quanto ci pensi non giungo a un bel nulla. E allora vi chiedo, qual è il modo giusto di procedere nell'ordinare i miei pensieri? Non voglio certo la minestra pronta, non voglio che qualcuno mi dica "lei deve pensare questo e le passerà". Vorrei che gentilmente mi si indirizzasse sulla strada giusta per raggiungere la serenità che mi manca.

Grazie infinitamente a tutti.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Il punto della questione è proprio questo, per quanto ci pensi non giungo a un bel nulla

>>qual è il modo giusto di procedere nell'ordinare i miei pensieri?

Non avverte la contraddizione tra questa sua consapevolezza ed il suo obiettivo ("ordinare i pensieri"?)
[#9]
Utente
Utente
Potrebbe essere più chiaro Dott. Calì? La contraddizione c'è di certo ma io non la avverto.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo, purtroppo gli esseri umani utilizzano, nelle loro interazioni con il contesto, almeno 2 suistemi (sono di più' ma a lei interessano questi due): un sistema cognitivo che utilizza i pensieri e un sistema affettivo/emozionale. E' questo sistema affettivo emozionale che ci fa "provare" emozioni (amore, odio, gelosia, repulsione, rabbia, paura, ecc).
Lei sta cercando di utilizzare il sistema che gestisce i pensieri per ottenere un cambiamento nella sfera affettiva/emozionale. Purtroppo non c'e' un passaggio tra i due sistemi.
Lei puo' pensare delle cose, metterle in atto (anche se le costa fatica) ed aspettare che il suo sistrma emozionale recepisca il cambiamento. Ci vorra' un po" di tempo, come puo' intuire!
Se ha la possibilita' chieda aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta che costituira' un dbato di realta' molto utile ad accettare un vero cambiamento.
I migliori saluti
[#11]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo, purtroppo gli esseri umani utilizzano, nelle loro interazioni con il contesto, almeno 2 suistemi (sono di più' ma a lei interessano questi due): un sistema cognitivo che utilizza i pensieri e un sistema affettivo/emozionale. E' questo sistema affettivo emozionale che ci fa "provare" emozioni (amore, odio, gelosia, repulsione, rabbia, paura, ecc).
Lei sta cercando di utilizzare il sistema che gestisce i pensieri per ottenere un cambiamento nella sfera affettiva/emozionale. Purtroppo non c'e' un passaggio tra i due sistemi.
Lei puo' pensare delle cose, metterle in atto (anche se le costa fatica) ed aspettare che il suo sistrma emozionale recepisca il cambiamento. Ci vorra' un po" di tempo, come puo' intuire!
Se ha la possibilita' chieda aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta che costituira' un dato di realta' molto utile a confrontarla con le sue problematiche, unico modo propedeutico ad accettare un vero cambiamento.
I migliori saluti
[#12]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
"Più ci penso e più mi incasino: come posso pensarci (di più, meglio, più efficacemente) per non incasinarmi?"

"Questo taglio mi fa male: aspetta che lo allargo un pò, vediamo se il dolore passa..."