I mie suoceri mi odiamo e le cognate vorrebbero vedermi morta
salve, vi scrivo perchè mi trovo in difficoltà e non so come affrontare il rapporto con i suoceri e con le cognate. sono sposata da soli 4 anni e il rapporto con queste persone mi sta logorando. all'inizio era buono o almeno a me così sembrava, la situazione è mutata dopo il matrimonio. premetto che mio marito non ha mai avuto un rapporto stretto con i suoi, i suoi genitori a livello professionale ricoprono ruoli importanti e sin da piccolo è stato sempre autonomo, è stato allevato dai nonni, crescendo è andato via di casa, ha lavorato lontano e poi dopo il matrimonio è venuto a vivere nel villino accanto a quello dei miei genitori. i suoi genitori fino al matrimonio se ne sono sempre fregati del figlio, concedetemi l'espressione, pensando solo alle figlie femmine (a loro ad esempio hanno trovato il posto di lavoro e comprato l'appartamento in cui vivere, a mio marito invece non hanno mai dato niente....come dicevo ha fatto tutto da solo sempre, dal posto di lavoro alle case in affitto, mio marito è sempre stato consapevole di questi favoritismi, ne ha sempre sofferto in silenzio). dopo il matrimonio la situazione è degenerata, per prima cosa il giorno del matrimonio mia suocera ha indossato un abito da sposa e non sto scherzando!!!!! non era bianco ma era comunque un abito da sposa di colore rosa!!!! poi dopo pochi mesi i suoceri e le cognate hanno iniziato a provare per noi una certa invidia soprattutto per il nostro villino che i miei genitori (emigrati in svizzera da giovani) hanno costruito per me e per mio marito. i miei suoceri hanno contribuito pochissimo, 15.000 EURO o poco più, anche se loro dicono in giro che hanno contribuito per metà. inoltre dal matrimonio in poi hanno iniziato ad odiare i miei genitori, ad ignorarmi....mi capita di incontrare le mie cognate al centro commerciale e loro fanno finta di non vedermi pur passando ad un metro da me. mio suocero a mala mi parla e pur giunta a mezza bocca, nelle cene ufficiali le mie cognate con i rispettivi mariti complottano alle mie spalle, mi guardano, parlottano e ridono tra loro. per fortuna ci vediamo nelle feste comandate perchè mio marito che è davvero esausto di loro non vuole andare a trovarli. loro invece dicono in giro che sono io che impedisco a mio marito di andare a trovarli. parlano male di me con tutti.io sto soffrendo tantissimo,pensate che sono arrivati anche a spiarci, mentre stendevo i panni li ho visti avvicinarsi furtivamente alla nostra abitazione in auto,quando mi hanno vista hanno fatto finta di niente e sono scappati. ogni volta che devo incontrarli per me è una tortura:comincia a farmi male la testa, ho le vertigini, la nausea e dei tremori per il corpo, pensate che dopo un pranzo ufficiale con loro mi è scoppiato anche un capillare nell'occhio. per non parlare del rapporto con mia figlia, la ignorano, infatti lei non li riconosce affatto!!! ho molta paura che possano rovinare il mio matrimonio, non so proprio che fare.anche io marito non sa che fare! aiuto!
[#1]
Cara signora,
a me sembra il suo problema sia in realtà un problema a metà. Mi pare infatti che, visto che suo marito è dalla sua parte e non ha un buon rapporto con i suoi famigliari, non ci sia molto da preoccuparsi.
Perché lei vive questa situazione così drammaticamente?
Non potrebbe essere che la situazione che descrive sia, senza nulla togliere a quanto ci racconta, un po' "ingigantita" dalla sua percezione?
Mi spiego meglio: se sentisse di dover dividere suo marito con la sua famiglia di origine forse avrebbe ragioni per starci così male; in questo caso, invece, mi sembra di capire che voi siate alleati e che, comunque, suo marito abbia già elaborato il suo rapporto freddo (o magari ambivalente) con la famiglia.
Quindi perché preoccuparsi tanto di dover piacere a sua suocera e alle sue cognate?
Lei, suo marito e vostra figlia siete una famiglia... questo è ciò che forse più conta, non tanto quanto altri (inclusi i parenti) possano influire sulla vostra vita.
Lei è una persona solitamente ansiosa?
E' molto attenta al giudizio degli altri?
Un caro saluto
a me sembra il suo problema sia in realtà un problema a metà. Mi pare infatti che, visto che suo marito è dalla sua parte e non ha un buon rapporto con i suoi famigliari, non ci sia molto da preoccuparsi.
Perché lei vive questa situazione così drammaticamente?
Non potrebbe essere che la situazione che descrive sia, senza nulla togliere a quanto ci racconta, un po' "ingigantita" dalla sua percezione?
Mi spiego meglio: se sentisse di dover dividere suo marito con la sua famiglia di origine forse avrebbe ragioni per starci così male; in questo caso, invece, mi sembra di capire che voi siate alleati e che, comunque, suo marito abbia già elaborato il suo rapporto freddo (o magari ambivalente) con la famiglia.
Quindi perché preoccuparsi tanto di dover piacere a sua suocera e alle sue cognate?
Lei, suo marito e vostra figlia siete una famiglia... questo è ciò che forse più conta, non tanto quanto altri (inclusi i parenti) possano influire sulla vostra vita.
Lei è una persona solitamente ansiosa?
E' molto attenta al giudizio degli altri?
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#2]
Utente
si sono di natura molto ansiosa e per di più ho sempre paura di quello che la gente può pensare di me. soffro perchè è una situazione strana, sono sempre i genitori di mio marito e le sorelle e mi sembra brutto (soprattutto agli occhi degli altri )chiudere definitivamente i ponti però così è dura andare avanti così perchè vengo costantemente maltrattata, così mia figlia....anche mio marito si sente maltrattato e ne ha parlato con i genitori, però loro gli hanno risposto che non è vero niente, anzi che loro sono sempre stati genitori esemplari, inoltre vanno dicendo tutto questo a parenti ed amici in comune, facendo passare me per la cattiva della situazione. dicono che sono io che non faccio tornare a casa loro mio marito e che io lo istigo contro di loro. ma non è vero e mio marito lo sa, anzi per mia natura sono un tipo che ha paura di tutto e tutti, non mi so difendere nelle sue situazioni difficili e poi soffro perchè metto tutto dentro. ci sto davvero male anche perchè loro vogliono sempre che li andiamo a trovare, per far vedere ai vicini di casa che sono amati, ma poi quando andiamo a trovarli in casa, dove non ci vede nessuno, non ci parlano affatto e ci trattano con freddezza. ho notato anche che loro cercano sempre di parlare con mio marito, quando non ci sono....una volta lo hanno chiamato e gli hanno: vieni che dobbiamo parlarti ma senza tua moglie. inoltre hanno un rapporto strano con mia figlia, non la coccolano nè la prendono in braccio, nè un qualche minimo dialogo però ho notato che quando andiamo da loro la prendono per mano e la portano in un'altra stanza, lontano da noi e ci lasciano da soli nella sala.....proprio non capisco perchè. ho paura anche che possano farle del male sinceramente. non so davvero che pensare, io mi sono sempre comportata bene con loro....non so davvero dove ho sbagliato!
[#3]
Cara signora,
mi sembra molto preoccupata della situazione e, sinceramente, su taluni aspetti credo che non sia davvero necessario.
Ciò che sembra particolarmente rilevante nella sua storia è la sua eccessiva preoccupazione per il giudizio degli altri.
Credo sia opportuno un approfondimento di questa tematica.
Se davvero non c'è possibilità di una relazione affettiva autentica con i suoi suoceri, se ne faccia una ragione. Certe cose dipendono da noi ma il tentativo di cambiare gli altri è sempre fallimentare.
Un aspetto su cui invece la invito a riflettere è questo:
<<però ho notato che quando andiamo da loro la prendono per mano e la portano in un'altra stanza, lontano da noi e ci lasciano da soli nella sala [...] ho paura anche che possano farle del male >>
Se davvero teme che possano farle del male credo sia importante, per il bene di sua figlia, non permettere che accadano questi allontamenti.
Mi risulta difficile comprendere per quale ragione lei e suo marito restiate in disparte, in attesa nella sala, quando i suoi suoceri prendono per mano sua figlia e la portano in un altra stanza...
Riesce a spiegare la ragione di questo vostro atteggiamento?
Se non dimostrano affetto per vostra figlia con quale pretesto la allontanano da voi?
Ci sono altri elementi che possono indurla a temere maltrattamenti?
Per quanto riguarda il suo stato ansioso credo possa avere un grosso peso nella qualità delle relazioni, nonché sulla forte influenza che esercita su di lei il giudizio altrui.
Ha mai pensato di contattare uno psicologo di persona per l'elaborazione di questo suo vissuto?
Un caro saluto
mi sembra molto preoccupata della situazione e, sinceramente, su taluni aspetti credo che non sia davvero necessario.
Ciò che sembra particolarmente rilevante nella sua storia è la sua eccessiva preoccupazione per il giudizio degli altri.
Credo sia opportuno un approfondimento di questa tematica.
Se davvero non c'è possibilità di una relazione affettiva autentica con i suoi suoceri, se ne faccia una ragione. Certe cose dipendono da noi ma il tentativo di cambiare gli altri è sempre fallimentare.
Un aspetto su cui invece la invito a riflettere è questo:
<<però ho notato che quando andiamo da loro la prendono per mano e la portano in un'altra stanza, lontano da noi e ci lasciano da soli nella sala [...] ho paura anche che possano farle del male >>
Se davvero teme che possano farle del male credo sia importante, per il bene di sua figlia, non permettere che accadano questi allontamenti.
Mi risulta difficile comprendere per quale ragione lei e suo marito restiate in disparte, in attesa nella sala, quando i suoi suoceri prendono per mano sua figlia e la portano in un altra stanza...
Riesce a spiegare la ragione di questo vostro atteggiamento?
Se non dimostrano affetto per vostra figlia con quale pretesto la allontanano da voi?
Ci sono altri elementi che possono indurla a temere maltrattamenti?
Per quanto riguarda il suo stato ansioso credo possa avere un grosso peso nella qualità delle relazioni, nonché sulla forte influenza che esercita su di lei il giudizio altrui.
Ha mai pensato di contattare uno psicologo di persona per l'elaborazione di questo suo vissuto?
Un caro saluto
[#4]
Utente
quando noi andiamo a trovarli praticamente non c'è dialogo, di solito mio marito siede in disparte sul divano (in silenzio, lui è un tipo molto remissivo, tiene tutto dentro e poi ogni tanto esplode), io intanto controllo con gli occhi la bimba che cammina nella sala. i suoceri di solito siedono di fronte molto freddi e il discorso al massimo si limita alle condizioni meteo o a come va il lavoro (ma davvero 2 parole), se arrivano poi le cognate con i mariti il clima diventa rigido e disgustoso. noi comunque poi andiamo sempre a riprenderci la bimba nell'altra stanza, ho dimenticato di dirlo. loro la allontanano senza dire nulla, è una situazione molto strana anche da descrivere. per quanto riguarda i maltrattamenti non ci sono altri fattori per il momento (salvo qualche brutta occhiata e una totale mancanza di dolcezza nei confronti della piccola) anche perchè adesso abbiamo diminuito le visite che di solito si limitano a natale, pasqua, compleanni e cerimonie......più o meno ci vediamo una volta al mese o al centro commerciale! però loro chiamano mio marito tutti i giorni al telefono...lui non ne può più e ultimamente mio marito risponde solo una volta a settimana. certe volte dobbiamo anche staccare il telefono perchè chiamano per un'ora di fila anche fino alle 22.00!!! le loro fredde telefonate si limitano a: quando venite a trovarci? oppure chiedono dettagli privati, ad esempio quando ero incinta chiedevano sempre a mio marito il mio emocromo oppure quante volte andavo al bagno o addirittura se avevo perdite ematiche vaginali! addirittura mia cognata voleva entrare in sala parto ma non me lo ha neanche chiesto! così io ho detto al medico che non volevo nessuno con me! cose realmente assurde! mio marito all'inizio li assecondava poi non più perchè ha iniziato a comprendere che erano diventati invadenti e manipolatori! così abbiamo deciso di allontanarci un pò ma a loro non va bene: voglio dimostrare a tutti che sono dei genitori rispettati, per questo pretendono che andiamo, ma se andiamo ci trattano male e se non andiamo parlano male di me con tutti. a lei chiedo: COME MAI QUESTI GENITORI SI COMPORTANO COSì? SONO FORSE IO IL PROBLEMA? OPPURE è MIO MARITO? anni fa mio suocero e mio marito litigarono e mio suocero disse parole molto brutte a mio marito, manifestando tutto il suo disprezzo verso il figlio. mio marito vorrebbe chiudere con loro, ma allo stesso tempo non se la sente perchè prova comunque affetto nei loro confronti. per questo soffre.....inoltre durante le liti con i genitori mio marito non ha mai la risposta pronta, o resta in silenzio o grida come un pazzo e poi si sente male. noi non sappiamo come comportarci perchè i suoceri sono molto scaltri, suscitano anche in mio marito dei sensi di colpa e gli dicono: tua madre sta male per causa tua, non dorme la notte perchè non la chiami tutti i giorni, se morirà di crepacuore sarà per causa tua. invece mia suocere sta bene in salute. oppure hanno chiamato un amico carissimo di mio marito che è un sacerdote e anche i suoi genitori per cercare di far ragionare mio marito. la cosa vergognosa è che hanno fatto diversi favori a questo sacerdote e alla sua famiglia anche importanti pur di farseli amici. io avevo pensato di andare da uno psicologo ma allo stesso tempo sono sicura che non riuscirei ad aprirmi di persona con qualcuno. ora lo sto facendo perchè c'è uno schermo che ci divide. mi può dire secondo lei perchè questi suoceri e queste cognate malefiche si comportano così?
[#5]
Cara signora,
se potessi dirle il motivo per cui si comportano così probabilmente sarei iscritto all'albo dei veggenti, non a quello degli psicologi.
Battute a parte; non ho elementi per poterle dare una risposta e anche se lei potesse fornirmene altri non potrei fare una valutazione su altre persone basandomi sulla sua percezione della situazione.
Con questo non intendo che la sua percezione sia necessariamente distorta; intendo solo che ogni percezione è assolutamente soggettiva e quindi non esite una realtà assoluta, avulsa dall'interpretazione che la persona ne fa.
Il consiglio che posso darle è quello di prendere le distanze da questa situazione che la fa stare tanto male e di non preoccuparsi del giudizio di altri che nulla hanno a che fare con le vostre dinamiche familiari.
Credo comunque che se trovasse il coraggio di rivolgersi ad uno psicologo di persona potrebbe trarne grandi benefici.
Un caro saluto
se potessi dirle il motivo per cui si comportano così probabilmente sarei iscritto all'albo dei veggenti, non a quello degli psicologi.
Battute a parte; non ho elementi per poterle dare una risposta e anche se lei potesse fornirmene altri non potrei fare una valutazione su altre persone basandomi sulla sua percezione della situazione.
Con questo non intendo che la sua percezione sia necessariamente distorta; intendo solo che ogni percezione è assolutamente soggettiva e quindi non esite una realtà assoluta, avulsa dall'interpretazione che la persona ne fa.
Il consiglio che posso darle è quello di prendere le distanze da questa situazione che la fa stare tanto male e di non preoccuparsi del giudizio di altri che nulla hanno a che fare con le vostre dinamiche familiari.
Credo comunque che se trovasse il coraggio di rivolgersi ad uno psicologo di persona potrebbe trarne grandi benefici.
Un caro saluto
[#6]
Utente
la ringrazio di cuore dottore volevo chiederle un'ultima cosa : come mi devo comportare con i suoceri e con le cognate? ora praticamente sto sempre zitta, mi mostro gentile e servizievole e rimetto tutto dentro, se li incontro al centro commerciale e loro fanno finta di non vedermi sono sempre io che saluto per prima per educazione (pur facendo una violenza psicologica a me stessa e per salvare le apparenze), devo continuare su questa strada o cominciare a render pan per focaccia? se io potessi li insulterei in tutte le lingue del mondo, ho una rabbia dentro che lei neanche immagina....anni e anni di soprusi, ingerenze, battutine acide, cattiverie infinite e prese per i fondelli.... li ho tutti accumulati dentro, uno dopo l'altro! a volte penso di poter esplodere da un momento all'altro ma poi mi calmo o mi sforzo di farlo anche perchè i miei genitori mi impongono di tacere perchè dicono che l'educazione è la base di tutto e sono pur sempre i genitori e le sorelle di mio marito! ma non è facile....loro mi odiano e secondo me faranno di tutto per cercare di rovinare il mio matrimonio anche perchè sono consapevoli che mio marito è per natura buono e che stravede per loro, ultimamente si è allontanato perchè lui soffre per queste ingiustizie che deve sopportare ma allo stesso tempo si vede benissimo che ne sente la mancanza! dunque chiedo a lei qual è il comportamento giusto da tenere in questi casi per non impazzire ma allo stesso per evitare vere e proprie risse e soprattutto per salvare il mio matrimonio? la ringrazio di cuore e la saluto
[#7]
Cara Utente,
<<qual è il comportamento giusto da tenere in questi casi per non impazzire ma allo stesso per evitare vere e proprie risse e soprattutto per salvare il mio matrimonio?>>
non credo ci sia un comportamento stereotipato che possa essere "giusto" in ogni situazione.
Ciò che conta è che lei riesca a trovare un equilibrio e che riesca a vivere serenamente la sua vita senza preoccuparsi troppo del giudizio altrui.
Condivido quanto dicono i suoi genitori rispetto all'educazione; credo che, in ogni caso, la buona educazione vada rispettata perché è ciò che alla fine fa meglio anche a noi.
Essere maleducati non fa male solo agli altri; se lei lo fosse, quando li incontra al centro commerciale, e cominciasse ad inveire contro di loro come si sentirebbe? Crede che starebbe meglio?
Non credo, peraltro, sia maleducazione non correre a salutare persone che fingono di non vedermi quando li incontro al centro commerciale... ma questo è il mio punto di vista e non può essere valido per tutti.
"Non ti curar di lor ma guarda e passa" diceva Dante in un canto dell'Inferno riferendosi agli angeli che non si erano schierati né con Lucifero né con Dio.
Fuor di metafora, se i suoi suoceri e le sue cognate hanno voglia di non schierarsi, di indossare maschere con lei, con suo marito, con la gente... e fingere con tutti che il vostro rapporto è simile a quello della famiglia del mulino bianco... perché lei dovrebbe fare lo stesso? Perché adeguarsi?
Credo, come le ho già detto, che tutte queste dinamiche che la tengono prigioniera di comportamenti dettati dal timore dell'altrui giudizio vadano analizzati con l'aiuto di uno psicologo della sua zona, de visu.
Sono certo che ne trarrebbe grandi giovamenti.
Un caro saluto
<<qual è il comportamento giusto da tenere in questi casi per non impazzire ma allo stesso per evitare vere e proprie risse e soprattutto per salvare il mio matrimonio?>>
non credo ci sia un comportamento stereotipato che possa essere "giusto" in ogni situazione.
Ciò che conta è che lei riesca a trovare un equilibrio e che riesca a vivere serenamente la sua vita senza preoccuparsi troppo del giudizio altrui.
Condivido quanto dicono i suoi genitori rispetto all'educazione; credo che, in ogni caso, la buona educazione vada rispettata perché è ciò che alla fine fa meglio anche a noi.
Essere maleducati non fa male solo agli altri; se lei lo fosse, quando li incontra al centro commerciale, e cominciasse ad inveire contro di loro come si sentirebbe? Crede che starebbe meglio?
Non credo, peraltro, sia maleducazione non correre a salutare persone che fingono di non vedermi quando li incontro al centro commerciale... ma questo è il mio punto di vista e non può essere valido per tutti.
"Non ti curar di lor ma guarda e passa" diceva Dante in un canto dell'Inferno riferendosi agli angeli che non si erano schierati né con Lucifero né con Dio.
Fuor di metafora, se i suoi suoceri e le sue cognate hanno voglia di non schierarsi, di indossare maschere con lei, con suo marito, con la gente... e fingere con tutti che il vostro rapporto è simile a quello della famiglia del mulino bianco... perché lei dovrebbe fare lo stesso? Perché adeguarsi?
Credo, come le ho già detto, che tutte queste dinamiche che la tengono prigioniera di comportamenti dettati dal timore dell'altrui giudizio vadano analizzati con l'aiuto di uno psicologo della sua zona, de visu.
Sono certo che ne trarrebbe grandi giovamenti.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 19.2k visite dal 18/06/2012.
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