La situazione è paradossalmente peggiorata, mi ritrovo
Verso dicembre 2011, mentre stavo tornando a casa in auto a notte inoltrata, mi sono ritrovato a perdere la sensibilità delle braccia e ad avvertire una sensazione di soffocamento, con aumento esponenziale del battito cardiaco.
Stesso episodio, ma con sintomi molto più accentuati, mi è ricapitato circa 15gg dopo, mentre mi trovavo in autostrada sempre alla guida della mia auto.
Poi dopo aver effettuato ECG(da cui non è emerso nulla), per qualche mese non ho avuto più espisodi simili; fino la sera del 25 aprile 2012, quando trovandomi sempre alla guida della mia auto, ho avuto un'altra crisi identica, spaventato ho chiamato il 118 e al pronto soccorso(dopo esami negativi) mi hanno consigliato la visita di uno psicologo.
Da allora, preso grosso modo coscienza della natura di questi malesseri improvvisi, ossia dei probabili attacchi di panico, la situazione è paradossalmente peggiorata, mi ritrovo con forti nausee gran parte del giorno, giramenti di testa, gonfiore addominale e necessità di sospirare più spesso del previsto(non sempre riuscendoci).
Continuo a guidare l'auto, anche se tal volta(sempre mentre sono alla guida) mi assalgono paure incomprensibili, come la sensazione di soffocare, tali paure riesco a bloccarle non facendole più sfociare in attacco di panico vero e proprio, forse perchè ora, conoscendone la causa, non mi faccio più sorprendere e spaventare come prima.
Però c'è questo malessere continuo che si protrae per gran parte del giorno, che non mi permette di essere completamente lucido e reattivo e che, inutile dirlo, inizia a stancarmi parecchio.
Ho iniziato una terapia psicologica a cadenza settimanale.
Pensate che queste sensazioni di disagio fisico sopra elencate(nausee, giramenti di testa, affanni respiratori), siano causati dall'ansia che in questo periodo mi attanaglia?
Ringrazio per un'eventuale risposta.
Stesso episodio, ma con sintomi molto più accentuati, mi è ricapitato circa 15gg dopo, mentre mi trovavo in autostrada sempre alla guida della mia auto.
Poi dopo aver effettuato ECG(da cui non è emerso nulla), per qualche mese non ho avuto più espisodi simili; fino la sera del 25 aprile 2012, quando trovandomi sempre alla guida della mia auto, ho avuto un'altra crisi identica, spaventato ho chiamato il 118 e al pronto soccorso(dopo esami negativi) mi hanno consigliato la visita di uno psicologo.
Da allora, preso grosso modo coscienza della natura di questi malesseri improvvisi, ossia dei probabili attacchi di panico, la situazione è paradossalmente peggiorata, mi ritrovo con forti nausee gran parte del giorno, giramenti di testa, gonfiore addominale e necessità di sospirare più spesso del previsto(non sempre riuscendoci).
Continuo a guidare l'auto, anche se tal volta(sempre mentre sono alla guida) mi assalgono paure incomprensibili, come la sensazione di soffocare, tali paure riesco a bloccarle non facendole più sfociare in attacco di panico vero e proprio, forse perchè ora, conoscendone la causa, non mi faccio più sorprendere e spaventare come prima.
Però c'è questo malessere continuo che si protrae per gran parte del giorno, che non mi permette di essere completamente lucido e reattivo e che, inutile dirlo, inizia a stancarmi parecchio.
Ho iniziato una terapia psicologica a cadenza settimanale.
Pensate che queste sensazioni di disagio fisico sopra elencate(nausee, giramenti di testa, affanni respiratori), siano causati dall'ansia che in questo periodo mi attanaglia?
Ringrazio per un'eventuale risposta.
[#1]
Gentile utente,
la risposta al suo quesito è nell'esito negativo degli accertamenti medici effettuati.
Da quanto tempo è seguito dalla psicologa? Che tipo di percorso sta compiendo? Sta ottenendo benefici?
la risposta al suo quesito è nell'esito negativo degli accertamenti medici effettuati.
Da quanto tempo è seguito dalla psicologa? Che tipo di percorso sta compiendo? Sta ottenendo benefici?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gent.le utente,
se ha iniziato una psicoterapia come mai preferisce porre a noi e non allo specialista che la sta seguendo questa domanda?
se ha iniziato una psicoterapia come mai preferisce porre a noi e non allo specialista che la sta seguendo questa domanda?
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Ex utente
Gentile Dr. Rinella, anzitutto grazie della risposta; la presa di coscienza riguardo al problema è recente, quindi anche il supporto psicologico è agli inizi, fra tre giorni ho la terza seduta.
In realtà negli anni scorsi ero già stato in terapia, per altri motivi più generici, lievi depressioni causate da insuccessi al lavoro(ora son due anni che son disoccupato) e per carcare aiuto nell'orientarmi meglio in campo lavorativo e sociale.
Giuro che fino a due mesi fa neanche sapevo esattamente in cosa consistesse un attacco di panico, ora mi sveglio la mattina con 100/110 Btm, ed un'ansia che non mi abbandona quasi mai durante il giorno, capita anche, come le dicevo sopra, di ritrovarmi tal volta con il fiato corto e la paura di soffocare, anche se tale paura non sfocia più in attacco di panico, ma ha la durata di due o tre respiri, fino a che non riesco a "rompere il fiato".
Per rispondere alla sua di domanda, direi di si, ma più che dalla terapia(che come già detto è agli inizi), trovo supporto sul fatto che non ho più avuto episodi di intorpidimento delle braccia e sensazione di svenire, forse perchè ho imparato a riconoscere e riesco da solo a "controllare" il sopraggiungere di queste piccole crisi.
Cerco di stare sereno, di stare meno tempo possibile davanti a pc o televisione, di fare movimento, la cosa che mi sconforta è il pensiero che debba sudarmi una tranquillità che fino a due mesi fa neanche consideravo un dono, ma un qualcosa di "normale" e dovuto.
Non vorrei sembrarle melodrammatico, ma vorrei quanto prima riappropriarmi di questa serenità, tornare a fare ciò che facevo prima libero da questi turbamenti che, anche se poco, hanno modificato lo svolgersi della mia quotidianità.
Gentile Dr Camplone, per rispondere alla sua domanda, ho già parlato in questi termini al mio psicologo, penso anzi sia stata la prima cosa che io gli abbia riferito, come dicevo alla sua collega, la terapia è agli inizi e quindi il mio dottore non si è sbilanciato in giudizi o risposte, perlopiù ha ascoltato, vi ho scritto per ottenere un altro punto di vista, anche se superficiale(visti i mezzi), sul mio problema.
Son comunque convinto che l'aiuto psicologico possa aiutare ad individuare il problema, ma l'ipotetico nodo, debba essere sciolto da noi stessi.
In realtà negli anni scorsi ero già stato in terapia, per altri motivi più generici, lievi depressioni causate da insuccessi al lavoro(ora son due anni che son disoccupato) e per carcare aiuto nell'orientarmi meglio in campo lavorativo e sociale.
Giuro che fino a due mesi fa neanche sapevo esattamente in cosa consistesse un attacco di panico, ora mi sveglio la mattina con 100/110 Btm, ed un'ansia che non mi abbandona quasi mai durante il giorno, capita anche, come le dicevo sopra, di ritrovarmi tal volta con il fiato corto e la paura di soffocare, anche se tale paura non sfocia più in attacco di panico, ma ha la durata di due o tre respiri, fino a che non riesco a "rompere il fiato".
Per rispondere alla sua di domanda, direi di si, ma più che dalla terapia(che come già detto è agli inizi), trovo supporto sul fatto che non ho più avuto episodi di intorpidimento delle braccia e sensazione di svenire, forse perchè ho imparato a riconoscere e riesco da solo a "controllare" il sopraggiungere di queste piccole crisi.
Cerco di stare sereno, di stare meno tempo possibile davanti a pc o televisione, di fare movimento, la cosa che mi sconforta è il pensiero che debba sudarmi una tranquillità che fino a due mesi fa neanche consideravo un dono, ma un qualcosa di "normale" e dovuto.
Non vorrei sembrarle melodrammatico, ma vorrei quanto prima riappropriarmi di questa serenità, tornare a fare ciò che facevo prima libero da questi turbamenti che, anche se poco, hanno modificato lo svolgersi della mia quotidianità.
Gentile Dr Camplone, per rispondere alla sua domanda, ho già parlato in questi termini al mio psicologo, penso anzi sia stata la prima cosa che io gli abbia riferito, come dicevo alla sua collega, la terapia è agli inizi e quindi il mio dottore non si è sbilanciato in giudizi o risposte, perlopiù ha ascoltato, vi ho scritto per ottenere un altro punto di vista, anche se superficiale(visti i mezzi), sul mio problema.
Son comunque convinto che l'aiuto psicologico possa aiutare ad individuare il problema, ma l'ipotetico nodo, debba essere sciolto da noi stessi.
[#4]
(..)ma l'ipotetico nodo, debba essere sciolto da noi stessi(..)
in parte può essere vero, ma sempre con l'aiuto dello psicologo per arrivare a capire come stroncare gli attacchi.
le consiglio questa lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
in parte può essere vero, ma sempre con l'aiuto dello psicologo per arrivare a capire come stroncare gli attacchi.
le consiglio questa lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#6]
Ex utente
La ringrazio Dr. De Vincentiis, la lettura di quel piccolo appunto restituisce una giusta fotografia di quello che è e di cosa causa in noi questo problema.
Dr. Camplone, infatti, è proprio quel che cerco da un aiuto psicoterapico, senza voler sembrare supponente, mi sono sempre ritenuto un individuo dalle molte risorse e dal grande potenziale, purtroppo pressochè inespresso, forse anche questo continuo "girare a vuoto" ha contribuito a far insorgere in me questi problemi d'ansia.
Volevo porvi poi una domanda banale, io sono un fumatore, ho letto da profano(in rete) che il fumo favorisce in qualche modo l'ansia, mentre ponendo la questione al mio psicologo, mi son sentito dire che così non è, anzi, che il fumo aiuta in qualche modo a canalizzare le ansie e che quindi non è di fatto un'aggravante.
Qual'è il vostro parere in proposito?
Grazie.
Dr. Camplone, infatti, è proprio quel che cerco da un aiuto psicoterapico, senza voler sembrare supponente, mi sono sempre ritenuto un individuo dalle molte risorse e dal grande potenziale, purtroppo pressochè inespresso, forse anche questo continuo "girare a vuoto" ha contribuito a far insorgere in me questi problemi d'ansia.
Volevo porvi poi una domanda banale, io sono un fumatore, ho letto da profano(in rete) che il fumo favorisce in qualche modo l'ansia, mentre ponendo la questione al mio psicologo, mi son sentito dire che così non è, anzi, che il fumo aiuta in qualche modo a canalizzare le ansie e che quindi non è di fatto un'aggravante.
Qual'è il vostro parere in proposito?
Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.2k visite dal 17/06/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.