Ansia e problemi stomaco

Salve gentili dottori, vi scrivo per chiedervi un parere su un problema che di fatto influenza negativamente la mia vita.
Da circa 3 anni soffro di mal di stomaco (borborigmi, stipsi alternata a diarrea, ecc, quasi mai crampi o comunque situazioni dolorose).
Voi vi chiederete cosa potrebbe aver creato questi problemi 3 anni fa, me lo sono domandato pure io, ma non trovo una risposta definitiva: forse lo stress dell'università (ero iscritto al primo anno), forse l'inizio di una "nuova vita" (abbandono dell'adolescenza con conseguente carico di responsabilità: bisogno di guadagnare qualcosa, ecc ecc), forse altri fattori che sottovaluto. In ogni caso da circa 3 anni passo gran parte delle giornate con mal di stomaco.
Però vorrei entrare meglio nel dettaglio: la cosa che mi provoca "fastidio" (forse meglio dire imbarazzo) sono i brontolii di stomaco. Vi sembrerà buffo probabilmente, ma, di fatto l'unico disturbo che mi preoccupa è questo: sono terrorizzato da situazioni come, ad esempio, star in un aula in silenzio e il mio stomaco inizia rumorosamente a brontolare. Mi sono capitate diverse situazioni simili (brontolii durante lezioni, esami, o prima di essi) e sono praticamente sempre fuggito, nel vero senso della parola..
Per qualche mese (2 anni fa, e per questo problema) sono stato seguito da uno psicoterapeuta il quale credo che abbia individuato il problema in una mia bassa autostima. Ci abbiamo un po' lavorato e forse in quel periodo sono un po' migliorato, ma il problema non è sparito (diceva che devo imparare a conviverci, ma io voglio eliminarlo).
Ho pure fatto diverse visite da dottori vari e gastroenterologi e mi hanno diagnosticato una "probabile" sindrome del colon irritabile, ma comunque tutti concordano sul fatto che qualsiasi cosa io abbia è di natura psicologica.

La cosa che mi fa più rabbia è che di fatto io ho l'ansia dell'ansia: cioè so che se mi viene l'ansia (e penso allo stomaco) mi verrà l'ansia e lo stomaco, naturalmente, inizierà a brontolare e di la il disagio.
So che è facile dire "non pensarci" ma non ci riesco proprio. Voglio evitare psicofarmaci o altro (al massimo durante qualche esame importante ho preso qualche goccia di tranquillante, e forse solo sapere di averlo in corpo mi ha aiutato, proprio perchè è tutta una questione di testa).
Comunque ad oggi la situazione non sembra migliorata, anzi tendo ormai ad evitare qualsiasi situazione in cui si presenti il silenzio, il mio maggior nemico. Evito così il cinema, anche semplici serate tra amici a casa in cui potrebbe esserci qualche attimo di silenzio, ecc, tutto ciò ormai mi terrorizza.

Vorrei sapere il vostro parere e come potrei affrontare meglio questo problema perchè non vorrei che peggiorasse e, soprattutto, continui ad influenzare la mia vita..

Grazie mille per le risposte e scusate se mi sono dilungato così tanto.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

se i medici hanno escluso cause organiche e intolleranze alimentari di qualunque tipo, allora è il caso di avere una diagnosi chiara da uno psicologo psicoterapeuta; che diagnosi aveva posto lo psicologo cui si era rivolto in passato?

Oltre al lavoro sull'autostima, avete anche affrontato altri temi? Avete cercato di affrontare il problema dell'ansia e del timore di diventare ansioso ("La cosa che mi fa più rabbia è che di fatto io ho l'ansia dell'ansia...")?

Una prima cosa che può fare è evitare di evitare per le ragioni che ci ha spiegato: se lei non va più al cinema o a lezione per paura che altri possano sentire il suo stomaco brontolare, il disagio si amplificherà.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Sonia Sardo Psicologo, Psicoterapeuta 3
Gentile Utente,
concordo con la collega ovvero se lei continua ad evitare situazioni dove si trova con altre persone il problema si amplifica, la sua vita sociale si impoverisce e questo può avere ripercussioni anche sul suo umore. Non ho ben capito per quale motivo è terminata la terapia dato che il problema, come Lei scrive, stava migliorando.
A me sembra che il reale problema sia non tanto il brontolio di stomaco ma il forte "fastidio" che le determina. Se non avesse così tanta paura di avere questi brontolii, pensa che potrebbe affrontare le situazioni di cui Lei parla con minore ansia?. Se la risposta è affermativa non pensa che avendo un livello minore di ansia anche il suo stomaco ne gioverebbe? Dato che Lei scrive "so che se mi viene l'ansia (e penso allo stomaco) mi verrà l'ansia e lo stomaco, naturalmente, inizierà a brontolare". Quindi il problema da affrontare è l'ansia che si verifica nelle situazioni che Lei riporta.
Cordiali Saluti

Dr. Sonia Sardo
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

[#3]
Utente
Utente
Si il problema è proprio questo: non so gestire l'ansia, anzi sono bravo solo a farmela venire in determinate situazioni..
non so cosa potrei fare..
mi consigliate dei tranquillanti durante gli esami in modo da andarci piu tranquillo e "convincermi" che posso farcela pian piano da solo?
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Il suggerimento rimane quello di vedere uno psicologo di persona.

Se il collega dovesse poi essere del parere che Lei abbia un disturbo d'ansia o una difficoltà a modulare queste emozioni, sarà lui ad indirizzarla da uno psicoterapeuta.

Diciamo che per il trattamento dell'ansia patologica la terapia d'elezione è la psicoterapia cognitivo-comportamentale.

Un cordiale saluto,
Ansia

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