Sospetta fobia sociale
Gentile medico,
Credo di essere affetto da una forte fobia sociale, in quanto essendo purtroppo una persona molto timida e introversa, quando sto in mezzo agli altri sento un forte senso di malessere e disagio, un'ansia indescrivibile. Non riesco ad esprimermi come vorrei e me ne sto sempre in disparte per evitare di sbagliare e fare brutte figure.Ciò mi porta a un senso di inutilità e di dolore interiore indescrivibile Consapevole di questo, col tempo mi sono sempre più ritirato dalla vita sociale e nel momento in cui so che per forza di cose devo vedere persone scatta dentro di me un senso di angoscia inimmaginabile. Vorrei cortesemente chiederle la diagnosi e se ci sono soluzioni a questo problema che spesso mi porta purtroppo a fare pensieri molto negativi (suicidio ).
Grazie
Credo di essere affetto da una forte fobia sociale, in quanto essendo purtroppo una persona molto timida e introversa, quando sto in mezzo agli altri sento un forte senso di malessere e disagio, un'ansia indescrivibile. Non riesco ad esprimermi come vorrei e me ne sto sempre in disparte per evitare di sbagliare e fare brutte figure.Ciò mi porta a un senso di inutilità e di dolore interiore indescrivibile Consapevole di questo, col tempo mi sono sempre più ritirato dalla vita sociale e nel momento in cui so che per forza di cose devo vedere persone scatta dentro di me un senso di angoscia inimmaginabile. Vorrei cortesemente chiederle la diagnosi e se ci sono soluzioni a questo problema che spesso mi porta purtroppo a fare pensieri molto negativi (suicidio ).
Grazie
[#1]
gentile utente, nessua diagnosi on line può essere effettuata, solo una valutazione di persona potrebbe confermarla o meno. tuttavia, in queste occasioini, è importante cominciare un percorso terapeutco su indicazioni dello psicologo-psicoterapeuta al quale dovrebbe rivolgersi.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Caro Utente,
lei ci parla di un problema che è presente da lungo tempo, e che è progressivamente divenuto sempre più insopportabile e meno gestibile.
Prima d'ora ha mai pensato di chiedere un aiuto specialistico?
La situazione che lei descrive può essere riconducibile a più di una diagnosi, che ovviamente non è possibile porre a distanza: si può trattare di fobia sociale, ma anche di un disturbo depressivo o di un disturbo di personalità di tipo evitante.
Lei desidererebbe avere contatti sociali e non ne ha solo per l'intenso disagio che il solo pensiero di interagire con altri le suscita?
Oppure, potendo, non vorrebbe avere a che fare con nessuno anche immaginando che questo non le creasse alcun particolare problema?
Vorrei inoltre chiederle se la sua introversione è sempre stata così marcata o se in passato c'è stato un momento( magari riselente alla sua infanzia) in cui riusciva ad avere dei rapporti con altri e a stringere qualche amicizia.
lei ci parla di un problema che è presente da lungo tempo, e che è progressivamente divenuto sempre più insopportabile e meno gestibile.
Prima d'ora ha mai pensato di chiedere un aiuto specialistico?
La situazione che lei descrive può essere riconducibile a più di una diagnosi, che ovviamente non è possibile porre a distanza: si può trattare di fobia sociale, ma anche di un disturbo depressivo o di un disturbo di personalità di tipo evitante.
Lei desidererebbe avere contatti sociali e non ne ha solo per l'intenso disagio che il solo pensiero di interagire con altri le suscita?
Oppure, potendo, non vorrebbe avere a che fare con nessuno anche immaginando che questo non le creasse alcun particolare problema?
Vorrei inoltre chiederle se la sua introversione è sempre stata così marcata o se in passato c'è stato un momento( magari riselente alla sua infanzia) in cui riusciva ad avere dei rapporti con altri e a stringere qualche amicizia.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
È possibile che i brutti pensieri le stiano venendo come conseguenza al non essere riuscito finora a risolvere il suo problema. Il contatto sociale è uno dei bisogni primari dell'uomo, la sua mancanza può essere debilitante e fonte di grande disagio.
Se ne può uscire, ma è necessario affrontare un periodo di "allenamento" seguiti da uno psicoterapeuta (sempre se di fobia sociale si tratta), durante il quale ci si abitua ad alzare la propria soglia di tolleranza al contatto sociale.
Se ne può uscire, ma è necessario affrontare un periodo di "allenamento" seguiti da uno psicoterapeuta (sempre se di fobia sociale si tratta), durante il quale ci si abitua ad alzare la propria soglia di tolleranza al contatto sociale.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Gentile utente,
come le è stato detto per prima cosa occorre confermare la diagnosi e solo in seguito potrà essere instaurata una terapia adatta al suo caso.
La sua auto-diagnosi potrebbe essere giusta ma non vi sono tutti gli elementi per giudicare a distanza e in ogni caso per cominciare un percorso terapeutico e ricevere delle cure deve rivolgersi al medico.
Consideri ancora che oltre a terapie psicologiche vi sono anche delle terapie farmacologiche che sono molto efficaci nella fobia sociale e le conviene non far trascorrere altro tempo per uscire dalla cronicizzazione del suo disturbo.
Un'ultima annotazione: lei ha postato in area psicologia scrivendo "Gentile medico", ma in questa area non rispondono medici ma psicologi.
Adesso mi sembra abbia avuto tutte le informazioni che le servivano
Cordiali saluti
come le è stato detto per prima cosa occorre confermare la diagnosi e solo in seguito potrà essere instaurata una terapia adatta al suo caso.
La sua auto-diagnosi potrebbe essere giusta ma non vi sono tutti gli elementi per giudicare a distanza e in ogni caso per cominciare un percorso terapeutico e ricevere delle cure deve rivolgersi al medico.
Consideri ancora che oltre a terapie psicologiche vi sono anche delle terapie farmacologiche che sono molto efficaci nella fobia sociale e le conviene non far trascorrere altro tempo per uscire dalla cronicizzazione del suo disturbo.
Un'ultima annotazione: lei ha postato in area psicologia scrivendo "Gentile medico", ma in questa area non rispondono medici ma psicologi.
Adesso mi sembra abbia avuto tutte le informazioni che le servivano
Cordiali saluti
Massimo Lai, MD
[#5]
Ex utente
Gentili psicologi,
grazie per il vostro consulto. Si in passato circa tre anni fa,sono stato in cura presso due psicologi: uno per la terapia farmacologica infatti mi ha prescritto dei farmaci antidepressivi cioè sertralina e l'anafranil, l'altro solo per colloquio. Posso dire che purtroppo non ho avuto risultati importanti . Per questo motivo ho deciso dopo circa ottto mesi, di rinunciare a continuare la cura.
Anche se è dall' adolescenza che combatto queste problematiche che mi hanno impedito di vivere diversi momenti e tappe importanti, mi ritrovo in una situazione che sento giorno dopo giorno sempre più opprimente ho dei profondi sensi di colpa e un senso di spossatezza e stanchezza, aggravata anche dal fatto che queste problematiche mi impediscono le possibilità lavorative che, naturalmente, necessitano di contatti sociali con gli altri.
Io sicuramente vorrei avere contatti sociali accettabili (anche se da persona solitaria non so fino a che punto potrei spingermi) ma sento vano ogni sforzo; inoltre provo un senso di rabbia "invidia" e ingiustizia nei confronti di chi è l'opposto di quello che sono io (cioè verso le persone estroverse, brillanti, di successo).
Ho vissuto un'infanzia davvero splendida, allora non avevo problemi relazionali nè difficoltà di socializzazione e ricordo che avevo parecchi amici.
Vorrei soltanto una soluzione a queste problematiche
Grazie
grazie per il vostro consulto. Si in passato circa tre anni fa,sono stato in cura presso due psicologi: uno per la terapia farmacologica infatti mi ha prescritto dei farmaci antidepressivi cioè sertralina e l'anafranil, l'altro solo per colloquio. Posso dire che purtroppo non ho avuto risultati importanti . Per questo motivo ho deciso dopo circa ottto mesi, di rinunciare a continuare la cura.
Anche se è dall' adolescenza che combatto queste problematiche che mi hanno impedito di vivere diversi momenti e tappe importanti, mi ritrovo in una situazione che sento giorno dopo giorno sempre più opprimente ho dei profondi sensi di colpa e un senso di spossatezza e stanchezza, aggravata anche dal fatto che queste problematiche mi impediscono le possibilità lavorative che, naturalmente, necessitano di contatti sociali con gli altri.
Io sicuramente vorrei avere contatti sociali accettabili (anche se da persona solitaria non so fino a che punto potrei spingermi) ma sento vano ogni sforzo; inoltre provo un senso di rabbia "invidia" e ingiustizia nei confronti di chi è l'opposto di quello che sono io (cioè verso le persone estroverse, brillanti, di successo).
Ho vissuto un'infanzia davvero splendida, allora non avevo problemi relazionali nè difficoltà di socializzazione e ricordo che avevo parecchi amici.
Vorrei soltanto una soluzione a queste problematiche
Grazie
[#7]
Ex utente
Come diagnosi mi è stato detto che loro avevano riscontrato una certa depressione ed una "leggera" fobia sociale tutto sommato superabile. Per il resto hanno cercato di rassicurarmi dicendomi che comunque non si riscontravano in me problematiche tanto gravi.
Sta di fatto che queste problematiche io le avverto invece, in modo molto forte tanto da diventare sempre più insopportabili e non so come uscirne.
Sta di fatto che queste problematiche io le avverto invece, in modo molto forte tanto da diventare sempre più insopportabili e non so come uscirne.
[#8]
Forse la sua fobia sociale non è poi così "leggera" se sta limitando la sua esistenza in ogni ambito, compreso quello lavorativo.
Anche se un primo tentativo di terapia è finito senza grossi risultati questo non vuol dire che per lei non ci siano speranze di cambiamento.
Le consiglio di conseguenza di intraprendere un nuovo e diverso percorso psicoterapeutico senza perdere la fiducia nella possibilità di risolvere il suo problema.
Ci può dire qualcosa di più della terapia che ha interrotto perchè non vedeva risultati?
In particolare vorrei chiederle se era seguito in una struttura pubblica o privatamente, che tipo di psicoterapia era e con che cadenza avevano luogo le sedute.
Anche se un primo tentativo di terapia è finito senza grossi risultati questo non vuol dire che per lei non ci siano speranze di cambiamento.
Le consiglio di conseguenza di intraprendere un nuovo e diverso percorso psicoterapeutico senza perdere la fiducia nella possibilità di risolvere il suo problema.
Ci può dire qualcosa di più della terapia che ha interrotto perchè non vedeva risultati?
In particolare vorrei chiederle se era seguito in una struttura pubblica o privatamente, che tipo di psicoterapia era e con che cadenza avevano luogo le sedute.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.9k visite dal 14/06/2012.
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