Non vivo serenamente la mia sessualità
Mi dispiace veramente per quello che scrivo, perché so che ho un problema, è dentro di me, non ha legami con altre persone, è una lotta impari nel mio immaginario. Immaginavo sin da piccolo che avrei avuto una vita sessuale tranquilla una volta "attiva", ebbene all'inizio della mia adolescenza è stato così. Purtroppo dopo pochi mesi ho avuto un rapporto protetto con la mia ragazza (che amo follemente) durante il quale si è rotto il profilattico. Sapevo che non sarebbe successo niente, era a inizio rapporto, ma ero cosciente che l'immaginazione avrebbe distorto le percezioni del momento, e che a fine mese mi avrebbero tormentato. E' stato così, decisamente (vomito, "prurito perianale", insonnia). Alla fine le mestruazioni le sono arrivate, con ritardo, ma le sono arrivate. Io ho vissuto malissimo quel periodo e non le dicevo nulla, tenevo per me quel dolore squarciante, che reputo malattia.
Pensavo che sarebbe finita lì la mia angoscia, ma niente. Il mese successivo mi sono rifiutato di prendere i preservativi per non cadere in tentazione di usarli. Però la castità (paura del rapporto??) va vissuta in due e lei non era affatto contenta. Ecco il mio egoismo, non vivo il piacere e non lo procuro.
Del preservativo ho paura, non voglio un bambino e non voglio diventare un assassino (non sono obiettore, ma vaglio le possibili derive a cui un aborto può giungere, parlo solo del mio IO), e somministrare ormoni quotidianamente a una giovane donna non lo ritengo salutare (i medici, se contrari alla mia affermazione, esprimino il loro parere apertamente. Sono piucché felice di ritrattare la mia posizione)
Scusate se vi rendo partecipe del mio conflitto interiore, ma per quanto mi logoro nel pensare, mi perdo sempre di più, e mi sembra giusto affrontare il problema adesso e non seppellirlo fino ai 35 anni. A I U T O.
Pensavo che sarebbe finita lì la mia angoscia, ma niente. Il mese successivo mi sono rifiutato di prendere i preservativi per non cadere in tentazione di usarli. Però la castità (paura del rapporto??) va vissuta in due e lei non era affatto contenta. Ecco il mio egoismo, non vivo il piacere e non lo procuro.
Del preservativo ho paura, non voglio un bambino e non voglio diventare un assassino (non sono obiettore, ma vaglio le possibili derive a cui un aborto può giungere, parlo solo del mio IO), e somministrare ormoni quotidianamente a una giovane donna non lo ritengo salutare (i medici, se contrari alla mia affermazione, esprimino il loro parere apertamente. Sono piucché felice di ritrattare la mia posizione)
Scusate se vi rendo partecipe del mio conflitto interiore, ma per quanto mi logoro nel pensare, mi perdo sempre di più, e mi sembra giusto affrontare il problema adesso e non seppellirlo fino ai 35 anni. A I U T O.
[#1]
Caro ragazzo,
prima del giorno in cui si è rotto il preservativo come vivevi la sessualità?
Eri già in ansia per qualche motivo specifico o ti sentivi relativamente sicuro che non potesse succedere nulla di imprevisto?
Da quello che ci scrivi sembra che l'accaduto ti abbia talmente colpito che, pur di non stare di nuovo così male, sei disposto a sacrificare la possibilità di avere una vita sessuale con la tua ragazza, tanto che ci parli di castità.
La castità però è una scelta che deve essere sostenuta da motivazioni di ordine morale per essere frutto di una decisione seria e ponderata, e non derivare dal desiderio di evitare l'ansia, come accade a te: in questo caso non è una scelta, ma deriva dalla necessità di proteggersi dalla sofferenza mediante l'evitamento di situaizoni altamente ansiogene.
In generale, tralasciando per un attimo questo discorso, ti consideri una persona ansiosa?
Ti è già capitato di impressionarti molto per qualcosa che può essere accaduto a te o ad altri e di stare male nel modo che ci hai descritto?
prima del giorno in cui si è rotto il preservativo come vivevi la sessualità?
Eri già in ansia per qualche motivo specifico o ti sentivi relativamente sicuro che non potesse succedere nulla di imprevisto?
Da quello che ci scrivi sembra che l'accaduto ti abbia talmente colpito che, pur di non stare di nuovo così male, sei disposto a sacrificare la possibilità di avere una vita sessuale con la tua ragazza, tanto che ci parli di castità.
La castità però è una scelta che deve essere sostenuta da motivazioni di ordine morale per essere frutto di una decisione seria e ponderata, e non derivare dal desiderio di evitare l'ansia, come accade a te: in questo caso non è una scelta, ma deriva dalla necessità di proteggersi dalla sofferenza mediante l'evitamento di situaizoni altamente ansiogene.
In generale, tralasciando per un attimo questo discorso, ti consideri una persona ansiosa?
Ti è già capitato di impressionarti molto per qualcosa che può essere accaduto a te o ad altri e di stare male nel modo che ci hai descritto?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
"Sapevo che non sarebbe successo niente, era a inizio rapporto, ma ero cosciente che l'immaginazione avrebbe distorto le percezioni del momento"
Gent.le ragazzo,
c'è un tono colpevolizzante nelle tue parole che non può essere ignorato, inoltre sembra che tu già immaginassi la tua reazione e che pur identificando razionalmente l'inizio di un processo di decodifica distorta dell'esperienza, si sia generato un conflitto interiore che ti spinge a scegliere comportamenti evitanti (la castità), fonti di ulteriori sensi di colpa.
Hai ragione, il tuo disagio va affrontato, perché forse non riguarda solo la sessualità ma nasce innanzi tutto da un atteggiamento molto colpevolizzante nei tuoi confronti.
Gent.le ragazzo,
c'è un tono colpevolizzante nelle tue parole che non può essere ignorato, inoltre sembra che tu già immaginassi la tua reazione e che pur identificando razionalmente l'inizio di un processo di decodifica distorta dell'esperienza, si sia generato un conflitto interiore che ti spinge a scegliere comportamenti evitanti (la castità), fonti di ulteriori sensi di colpa.
Hai ragione, il tuo disagio va affrontato, perché forse non riguarda solo la sessualità ma nasce innanzi tutto da un atteggiamento molto colpevolizzante nei tuoi confronti.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Utente
Innanzitutto vorrei ringraziarvi per l'interesse mostrato.
Ho avuto un rapporto molto sereno con la mia sessualità, non è mai stata influenzata da atteggiamenti narcisistici o, nel caso opposto, apatici. Ero incredibilmente curioso di scoprire cos'era la sessualità, e da un appagamento superficiale di questa è scaturita una certà tranquillità. L'ho vissuta normalmente, senza ansia perché non mi ponevo IL problema.
La rottura ha distrutto la fiducia che avevo riposto nel contraccettivo, il problema di una gravidanza indesiderata, l'assoluta certezza di non poter dare quello che i miei genitori mi hanno garantito, persuadere (so che è reato, o è immorale....) la mia compagna di abortire, e soprattutto (preferisco essere sincero...) le ripercussioni sulla mia carriera universitaria.
In genere non sono un soggetto ansioso, anche sotto esame rendo in maniera lucida. Organizzo la mia ansia e la metabolizzo. Un bambino però non penso di poterlo inserire nel mio mondo al momento, e non voglio rovinare la vita di nessuno tantomeno di mio figlio. Sono sicuro che se un giorno la mia ragazza dovesse abortire, pur essendone piucché convinta, questo le provocherebbe un immenso dolore. Non voglio rimorsi, non voglio affrontarli, voglio studiare in pace. Però vorrei anche la mia vita sessuale indietro, anche se non riesco più ad entrare nelle farmacie.
Quello che ho scritto sul tema "bambino" è profondamente sentito, per la prima volta mi sono trovato davanti ad un problema di vitale importanza che non sapevo affrontare; e il risvolto sintomatico di insonnia, e soprattutto vomito mi hanno turbato. Non voglio vivere questo di nuovo, non riuscirei a sopportarlo. Sarei disposto a tutto pur di non viverlo, anche alla castità. Dovrei ritrovare la fiducia nell'anticoncezionale, anzi dovrò, non posso esasperare la mia compagna con le mie ipocondrie.
Ho avuto un rapporto molto sereno con la mia sessualità, non è mai stata influenzata da atteggiamenti narcisistici o, nel caso opposto, apatici. Ero incredibilmente curioso di scoprire cos'era la sessualità, e da un appagamento superficiale di questa è scaturita una certà tranquillità. L'ho vissuta normalmente, senza ansia perché non mi ponevo IL problema.
La rottura ha distrutto la fiducia che avevo riposto nel contraccettivo, il problema di una gravidanza indesiderata, l'assoluta certezza di non poter dare quello che i miei genitori mi hanno garantito, persuadere (so che è reato, o è immorale....) la mia compagna di abortire, e soprattutto (preferisco essere sincero...) le ripercussioni sulla mia carriera universitaria.
In genere non sono un soggetto ansioso, anche sotto esame rendo in maniera lucida. Organizzo la mia ansia e la metabolizzo. Un bambino però non penso di poterlo inserire nel mio mondo al momento, e non voglio rovinare la vita di nessuno tantomeno di mio figlio. Sono sicuro che se un giorno la mia ragazza dovesse abortire, pur essendone piucché convinta, questo le provocherebbe un immenso dolore. Non voglio rimorsi, non voglio affrontarli, voglio studiare in pace. Però vorrei anche la mia vita sessuale indietro, anche se non riesco più ad entrare nelle farmacie.
Quello che ho scritto sul tema "bambino" è profondamente sentito, per la prima volta mi sono trovato davanti ad un problema di vitale importanza che non sapevo affrontare; e il risvolto sintomatico di insonnia, e soprattutto vomito mi hanno turbato. Non voglio vivere questo di nuovo, non riuscirei a sopportarlo. Sarei disposto a tutto pur di non viverlo, anche alla castità. Dovrei ritrovare la fiducia nell'anticoncezionale, anzi dovrò, non posso esasperare la mia compagna con le mie ipocondrie.
[#4]
Caro ragazzo,
è comprensibile ed auspicabile che lei voglia la sua vita sessuale indietro. Per raggiungere questo risultato credo però che non sia sufficiente un consulto on line.
Mi sembra di capire che abbia condiviso le sue paure con la sua ragazza che, pur non accettandole, ne è a conoscenza nei termini in cui le sta raccontando a noi. E' corretto?
Se è così, non ha pensato di rivolgersi, accompagnato dalla sua ragazza, presso un consultorio familiare della sua zona?
Lì sapranno darvi tutte le informazioni necessarie per una corretta contraccezione, eventualmente alternativa al profilattico e, se necessario, avrete la possibilità di un consulto con uno psicologo che, di persona, saprà certamente come meglio indirizzarvi per meglio affrontare le sue paure.
http://www.asl.lecco.it/Templ_cont.asp?IDLivello1=63&IDlivello2=452
Un caro saluto e in bocca al lupo
è comprensibile ed auspicabile che lei voglia la sua vita sessuale indietro. Per raggiungere questo risultato credo però che non sia sufficiente un consulto on line.
Mi sembra di capire che abbia condiviso le sue paure con la sua ragazza che, pur non accettandole, ne è a conoscenza nei termini in cui le sta raccontando a noi. E' corretto?
Se è così, non ha pensato di rivolgersi, accompagnato dalla sua ragazza, presso un consultorio familiare della sua zona?
Lì sapranno darvi tutte le informazioni necessarie per una corretta contraccezione, eventualmente alternativa al profilattico e, se necessario, avrete la possibilità di un consulto con uno psicologo che, di persona, saprà certamente come meglio indirizzarvi per meglio affrontare le sue paure.
http://www.asl.lecco.it/Templ_cont.asp?IDLivello1=63&IDlivello2=452
Un caro saluto e in bocca al lupo
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#5]
Grntile Ragazzo,
Dalla castita' , all' aborto ce ne passa.
Esistono vie di mezzo , da conoscere e valutare caso per caso e coppia per coppia .
La rottura del preservativo, l' angoscia conseguente, sembra avere slatentizzato ataviche paure correlate alla sfera del piacere.
Un colloquio di approfondimento delle dinamiche che caratterizzano la sua sessualita' , credo si da valutare.
Inoltre un colloquio con un ginecologo, sarebbe utile per trovare il metodo contraccettivo piu' adatto a voi, contraccezione e salute sessuale vanno a braccetto.
Dalla castita' , all' aborto ce ne passa.
Esistono vie di mezzo , da conoscere e valutare caso per caso e coppia per coppia .
La rottura del preservativo, l' angoscia conseguente, sembra avere slatentizzato ataviche paure correlate alla sfera del piacere.
Un colloquio di approfondimento delle dinamiche che caratterizzano la sua sessualita' , credo si da valutare.
Inoltre un colloquio con un ginecologo, sarebbe utile per trovare il metodo contraccettivo piu' adatto a voi, contraccezione e salute sessuale vanno a braccetto.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Forse non hai notato i due signifcati insiti in questa affermazione:
"Organizzo la mia ansia e la metabolizzo"
Tu intendevi dirci che sei in grado di tenere tutto sotto controllo e di vivere con (apparente?) serenità, ma la tua frase ci dice anche che riconosci di avere una certa quota di ansia con la quale fare i conti e che finora l'hai "metabolizzata" e dunque in un certo senso "spalmata" su vari ambiti, mantenendola in condizioni di (temporanea) inoffensività.
Ne consegue che l'imprevisto che ti è accaduto ha fatto emergere prepotentemente l'ansia che pensavi di tenere sotto controllo, tanto che ci hai detto questo:
"per la prima volta mi sono trovato davanti ad un problema di vitale importanza che non sapevo affrontare".
In realtà, come si potrebbe dire di chiunque altro, non è realistico pensare che tu in passato sia stato in grado di affrontare prontamente e senza turbamenti tutti i "problemi vitali" che puoi aver incontrato.
Non è nemmeno vero che non hai pensato davvero al rischio di concepire un figlio non voluto, perchè usi il preservativo proprio per evitarlo.
Quello che secondo me ti turba è aver toccato con mano la possibilità di trovarti di fronte ad una situazione imprevista pur avendo calcolato tutti i rischi e considerandotene di conseguenza esente, avendo adottato nel caso in questione una condotta sicuramente responsabile.
L'idea che qualcosa sfugga dal tuo controllo e non vada secondo i tuoi piani è inaccettabile e ti getta nel panico e nello sconforto.
Mi appari decisamente terrorizzato, e per questo motivo ti consiglio sentitamente di rivolgerti anche di persona ad uno psicologo che possa aiutarti ad uscire dalla spiacevole situazione in cui ti trovi.
"Organizzo la mia ansia e la metabolizzo"
Tu intendevi dirci che sei in grado di tenere tutto sotto controllo e di vivere con (apparente?) serenità, ma la tua frase ci dice anche che riconosci di avere una certa quota di ansia con la quale fare i conti e che finora l'hai "metabolizzata" e dunque in un certo senso "spalmata" su vari ambiti, mantenendola in condizioni di (temporanea) inoffensività.
Ne consegue che l'imprevisto che ti è accaduto ha fatto emergere prepotentemente l'ansia che pensavi di tenere sotto controllo, tanto che ci hai detto questo:
"per la prima volta mi sono trovato davanti ad un problema di vitale importanza che non sapevo affrontare".
In realtà, come si potrebbe dire di chiunque altro, non è realistico pensare che tu in passato sia stato in grado di affrontare prontamente e senza turbamenti tutti i "problemi vitali" che puoi aver incontrato.
Non è nemmeno vero che non hai pensato davvero al rischio di concepire un figlio non voluto, perchè usi il preservativo proprio per evitarlo.
Quello che secondo me ti turba è aver toccato con mano la possibilità di trovarti di fronte ad una situazione imprevista pur avendo calcolato tutti i rischi e considerandotene di conseguenza esente, avendo adottato nel caso in questione una condotta sicuramente responsabile.
L'idea che qualcosa sfugga dal tuo controllo e non vada secondo i tuoi piani è inaccettabile e ti getta nel panico e nello sconforto.
Mi appari decisamente terrorizzato, e per questo motivo ti consiglio sentitamente di rivolgerti anche di persona ad uno psicologo che possa aiutarti ad uscire dalla spiacevole situazione in cui ti trovi.
[#7]
Utente
Grazie ancora per tutto il tempo che gratuitamente mi avete offerto. Grazie dr.Massaro.
Ho riflettuto sulla mia maniacale attitudine a organizzare tutto, forse per evitare la comparsa di problematiche improvvise che possano destabilizzarmi. In effetti sono molto cauto nelle affermazioni di carattere personale, in parole povere: non voglio sorprese. Non so se per indole, o per qualche esperienza passata ho ereditato/sviluppato questo atteggiamento pseudonevrotico.
Necessariamente ho dovuto parlarne un po' con la mia ragazza, perché non trovandomi mai "attrezzato" ha cominciato a pormi delle domande. E' stata molto paziente (non so come abbia fatto) e non le ho raccontato tutto il mio dolore, ho preferito dirle solo in parte delle mie ansie. Non ho mentito, però ho ritenuto preferibile dirle solo alcune verità. Non avevo voglia di essere giudicato, perché so che non è normale avere questo comportamento.
Sono consapevole, e voglio tornare a vivere la mia intimità in modo sicuro e tranquillo. Non so se andrò ad un consultorio, però un colloquio con uno psicologo lo prenoto immediatamente, e se non basta un ginecologo saprà spiegarmi i rischi della contraccezione in modo dettagliato.
Grazie davvero, non mi sembra neanche reale aver ricevuto dei consigli da dei professionisti in modo immediato e gratuito.
P.S.: Cavolo, non avevo proprio pensato ad atteggiamenti comuni all'area della sessualità e a quella sociale (non so se è corretto definirla così).
Ho riflettuto sulla mia maniacale attitudine a organizzare tutto, forse per evitare la comparsa di problematiche improvvise che possano destabilizzarmi. In effetti sono molto cauto nelle affermazioni di carattere personale, in parole povere: non voglio sorprese. Non so se per indole, o per qualche esperienza passata ho ereditato/sviluppato questo atteggiamento pseudonevrotico.
Necessariamente ho dovuto parlarne un po' con la mia ragazza, perché non trovandomi mai "attrezzato" ha cominciato a pormi delle domande. E' stata molto paziente (non so come abbia fatto) e non le ho raccontato tutto il mio dolore, ho preferito dirle solo in parte delle mie ansie. Non ho mentito, però ho ritenuto preferibile dirle solo alcune verità. Non avevo voglia di essere giudicato, perché so che non è normale avere questo comportamento.
Sono consapevole, e voglio tornare a vivere la mia intimità in modo sicuro e tranquillo. Non so se andrò ad un consultorio, però un colloquio con uno psicologo lo prenoto immediatamente, e se non basta un ginecologo saprà spiegarmi i rischi della contraccezione in modo dettagliato.
Grazie davvero, non mi sembra neanche reale aver ricevuto dei consigli da dei professionisti in modo immediato e gratuito.
P.S.: Cavolo, non avevo proprio pensato ad atteggiamenti comuni all'area della sessualità e a quella sociale (non so se è corretto definirla così).
[#8]
"non avevo proprio pensato ad atteggiamenti comuni all'area della sessualità e a quella sociale"
Accade spesso che un problema che si manifesta incidentalmente nell'area che riguarda la sessualità abbia tutt'altra origine e dipende per esempio da un disturbo d'ansia o da un disturbo depressivo.
Per quanto ti riguarda è probabilmente solo un caso che la prima volta che ti sei sentito impreparato nell'affrontare una situazione questa sia stata del tipo che ci hai riferito.
Avrebbe potuto capitarti non questo ma qualcos'altro, e ti saresti sentito allo stesso modo.
Ottimo proposito quello di rivolgerti di persona ad uno psicologo per parlarne, se vuoi aggiornaci sugli sviluppi della situazione.
Accade spesso che un problema che si manifesta incidentalmente nell'area che riguarda la sessualità abbia tutt'altra origine e dipende per esempio da un disturbo d'ansia o da un disturbo depressivo.
Per quanto ti riguarda è probabilmente solo un caso che la prima volta che ti sei sentito impreparato nell'affrontare una situazione questa sia stata del tipo che ci hai riferito.
Avrebbe potuto capitarti non questo ma qualcos'altro, e ti saresti sentito allo stesso modo.
Ottimo proposito quello di rivolgerti di persona ad uno psicologo per parlarne, se vuoi aggiornaci sugli sviluppi della situazione.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.7k visite dal 12/06/2012.
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