Adolescente con malformazione ano rettale

Mia figlia ha 14 anni (15 in agosto) ed ha subito già tredici inteventio chirurgici per ovviare alla malformazione anorettale (atresia ano rettale con cloaca) con la quale è purtoppo nata. Recentemente ha eseguito l'ultimo intervento per sistemare la vagina ed ora più o meno dovrebbe essere sistemata tranne che per la assoluta mancanza di continenza e quindi deve eseguire le rettoclisi giornaliere per potersi gestire.
I problemi di insicurezza la fanno chiudere in se stessa, ha poche relazioni sociali e rifiuta l'idea di avere anche solo qualche "simpatia" maschile poichè il suo problema la tiene sempre in tensione.
Non so come aiutarla, addirittura fra un mese dovrà fare una visita di controllo dell'intervento e cominciare quindi a fare delle dilatazioni alla vagina e mi immagino già il suo0 rifiuto, così come è stato per le visite in quella zona che abbiamo sempre dovuto fare in anestesia perchè rifiuta di aprire le gambe.
L'apparato riproduttore funziona, l'utero, anche se bicolle, c'è, ci sono le ovaia ed uno è perfetto. La cosa che manca ora è aiutarla dal punto di vista psicologico ma non so da dove cominciare. Potrei essere indirizzata? psicologo o psicoterapeuta? esistono specializzazioni per questo tipo di malformazioni che intaccano la sfera intima? - Grazie per una eventuale risposta
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara signora,

non esistono specializzazioni particolari per questo tipo di malformazione. Il problema, da un punto di vista psicologico, si posiziona nella sfera emotivo-relazionale.

Come lei stessa riscontra il maggior disagio di sua figlia è quello di non riuscire ad instaurare relazioni sociali e a rifiutare ogni possibile incontro, di qualunque natura, con l'altro sesso.

Il percorso che che ha dovuto affrontare è molto doloroso e, purtroppo, la sua serenità psichica è stata compromessa; l'incontinenza fecale diviene invalidante e può diventare, simbolicamente, un ostacolo difficile da superare per avvicinarsi all'altro.

Ho avuto in cura, qualche anno fa, un ragazzo plurioperato per lo stesso tipo di malformazione (nel suo caso si trattava di atresia ano rettale con ipospadia); il processo di accettazione è stato lungo ma alla fine il ragazzo in questione è riuscito ad integrarsi bene nel contesto sociale.

Il consiglio è quello di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta della sua zona che possa aiutare sua figlia ad elaborare il suo vissuto emotivo.
Personalmente suggerirei un orientamento psicodinamico.

Un caro saluto e in bocca al lupo.

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Cara Signora,
un lavoro su sua figlia diventa indispensabile, sia per l'accettazione di queste reiterate operazioni, che per la "sede" degli interventi, che chiaramente correla con gli organi genitali.
Esercizi di dilatazioni, visite, esplorazioni, gambe aperte, immagino il disagio e la paura.
Consideri che all'età di sua figlia, corrisponde la scoperta della sessualità , della corporeità, dell'espolorazione delle emozioni e sensazioni ad essa correlate, ma quando il corpo viene solo medicalizzato non può essere sede di piacere e di curiosità.
IL primo passo da fare , con l'aiuto di uno psicologo-psicoterapeuta, è quello di farle fare pace con la sua corporeità, un lavoro sull'accettazione e valorizzzazione del suo corpo e, dopo tutto il resto, come la sfera della socialità, relazionalità ed ovviamente sessualità.
COnsideri che sua figlia, dopo 13 interventi, avrà interiorizzato, un 'immagine corporea danneggiata e frammentata, ricostruirla e renderla integra, diventa indispensabile.
Cari auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Cara signora,comprendo il suo dispiacere e la grande difficoltà di sua figlia ad accettare e anche a cercare la soluzione migliore dal punto di vista tecnico, rimando per questo aspetto agili specialisti del settore.
Concordo col dott. Callina nel consigliare un aiuto da parte di uno psicologo ad approccio psicodinamico .
Intanto io cercherei di proporre alla ragazza strategie che migliorino la sua sicurezza esteticamente, cercherei anche di pensare all'acquisizione di particolari abilità, ho visto spesso come suonare la chitarra sia molto positivo, perchè nel mondo giovanile mette il soggetto al di sopra del gruppo e detentore di un certo potere e ammirazione perchè colora e determina il " clima " della serata.
Cercherei insomma di vedere se è possibile farla diventare e sentire una artista con una corda in più degli altri e poi c'è il suo problema , certo, e lì tutte le tecniche possibili..
Per farla diventare la ragazza che suona, o che inventa gioielli alternativi,( sono solo esempi ), e non restare quella che ha quel problema ,,
Le sembreranno strane proposte, cara signora, ma spesso la soluzione sta nel " volare più alto", coraggiosamente..
Saluti affettuosi

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it