Gesticolare con mani e parlare da sola
salve, chiedo info per mia figlia
un' adolescente timida di 13 anni compiuti frequenta 3°media con buoni profitti (media 7) escluso matematica (voto sempre 4), situazione familiare genitori separati da ca una anno con pochi rapporti relazionali, una sorella di 7 anni.
premesso cio' chiedo vs parere in quando mia figlia ho notato che in camera da sola gesticola con le mani in modo velocissimo (le mani mosse davanti e sono all'altezza del petto collo e viso) e parla da sola senza voce oppure con voce bassissima (non sento al suono) e tale disturbo lo avevo notato anche quando era piu' piccola ma non si era ripetuto negli anni successivi, fino a pochi gg fa.
Come già detto è in piena adolescenza e pertanto rifiuta le semplici regole e consigli di sempre dai piu' semplici tipo " fai lo zaino stasera, domattina fai tardi a scuola" , a quello " stai attenta ad attraversare la strada" ...e inoltre ha atteggiamenti forti ma non violenti nei confronti della sorellina (si rivolge alla sorella terminando la frase con una parole tipo "stupida", "cretina" "imbecille" o altro....)
per quanto riguarda la scuola (mat. matematica) non mi riferisce mai i voti che prende (sempre 4 nonostante anni di ripetizioni bisettimanali )
a volte ha anche atteggiamenti non idonei all'età e alla presenza di persone estranee alla famiglia (il mio compagno) del tipo.. una sera in pantaloncini corti ssimi si posizionava sul divano tipo "gatto" in atteggiamento provocante (per noi adulti) ma forse non si rendeva conto di questo ???non le ho chiesto niente
le ho solo detto di avere atteggiamenti piu' consoni alle situazioni ...mentre in altra occasione eravamo solo noi tre di casa girava semi nuda con slip e occhialini di piscina (dice che pensava di essere divertente alle 23.00 di sera e il gg dopo c'era scuola) in tale situazione mi sono veramente arrabbiata
ma come sempre lei contatta telefonicamente il padre che la consola accusando contestualmente me di essere una cattiva madre,
poi in altra occasione usa termini indecenti..tipo va in bagno e riferisce che va a..scusi il termine.. (cacare oppure escrementare) e le assicuro che mai noi usiamo queste parole nemmeno la figlia piccola le dice, siamo abituati ad usare un linguaggio educato e consono alle situazioni.
sono molto disperata anche perchè non capisco tutti questi atteggiamenti
che posso ricondurre solo al fatto che il padre per anni e anni da sempre è stato molto assente (per problemi salute della madre e suoi personali)ma era assente anche quando era in casa con noi mai si è interessato alle bimbe, alla scuola o ai loro problemi che fossero di salute o altro , se non in modo DECISAMENTE SUPERFICIALE , raramente dava loro dimostrazioni di affetto e raramente regole o brontolate (tutto questo era di mia competenza come ogni altra cosa)
adesso la figlia grande non mi sente piu' .....
quali sono i vostri consigli per questa difficile situazione in cui mi trovo ?
grazie anticipatamente per vs consigl
un' adolescente timida di 13 anni compiuti frequenta 3°media con buoni profitti (media 7) escluso matematica (voto sempre 4), situazione familiare genitori separati da ca una anno con pochi rapporti relazionali, una sorella di 7 anni.
premesso cio' chiedo vs parere in quando mia figlia ho notato che in camera da sola gesticola con le mani in modo velocissimo (le mani mosse davanti e sono all'altezza del petto collo e viso) e parla da sola senza voce oppure con voce bassissima (non sento al suono) e tale disturbo lo avevo notato anche quando era piu' piccola ma non si era ripetuto negli anni successivi, fino a pochi gg fa.
Come già detto è in piena adolescenza e pertanto rifiuta le semplici regole e consigli di sempre dai piu' semplici tipo " fai lo zaino stasera, domattina fai tardi a scuola" , a quello " stai attenta ad attraversare la strada" ...e inoltre ha atteggiamenti forti ma non violenti nei confronti della sorellina (si rivolge alla sorella terminando la frase con una parole tipo "stupida", "cretina" "imbecille" o altro....)
per quanto riguarda la scuola (mat. matematica) non mi riferisce mai i voti che prende (sempre 4 nonostante anni di ripetizioni bisettimanali )
a volte ha anche atteggiamenti non idonei all'età e alla presenza di persone estranee alla famiglia (il mio compagno) del tipo.. una sera in pantaloncini corti ssimi si posizionava sul divano tipo "gatto" in atteggiamento provocante (per noi adulti) ma forse non si rendeva conto di questo ???non le ho chiesto niente
le ho solo detto di avere atteggiamenti piu' consoni alle situazioni ...mentre in altra occasione eravamo solo noi tre di casa girava semi nuda con slip e occhialini di piscina (dice che pensava di essere divertente alle 23.00 di sera e il gg dopo c'era scuola) in tale situazione mi sono veramente arrabbiata
ma come sempre lei contatta telefonicamente il padre che la consola accusando contestualmente me di essere una cattiva madre,
poi in altra occasione usa termini indecenti..tipo va in bagno e riferisce che va a..scusi il termine.. (cacare oppure escrementare) e le assicuro che mai noi usiamo queste parole nemmeno la figlia piccola le dice, siamo abituati ad usare un linguaggio educato e consono alle situazioni.
sono molto disperata anche perchè non capisco tutti questi atteggiamenti
che posso ricondurre solo al fatto che il padre per anni e anni da sempre è stato molto assente (per problemi salute della madre e suoi personali)ma era assente anche quando era in casa con noi mai si è interessato alle bimbe, alla scuola o ai loro problemi che fossero di salute o altro , se non in modo DECISAMENTE SUPERFICIALE , raramente dava loro dimostrazioni di affetto e raramente regole o brontolate (tutto questo era di mia competenza come ogni altra cosa)
adesso la figlia grande non mi sente piu' .....
quali sono i vostri consigli per questa difficile situazione in cui mi trovo ?
grazie anticipatamente per vs consigl
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, purtroppo l'unico consiglio che mi sento di darle è quello di effettuare una valutazione.
Si tratta di comportamenti bizzarri, da quello che descrive; ma non esiste il "manuale del perfetto comportamento", che dica quali sono "normali" e quali "patologici".
Per cui secondo me potrebbe esserci l'indicazione per una valutazione approfondita, ad esempio con uno psicologo esperto in problematiche dell'età evolutiva, con particolare attenzione alla preadolescenza/adolescenza.
Cordiali saluti
Si tratta di comportamenti bizzarri, da quello che descrive; ma non esiste il "manuale del perfetto comportamento", che dica quali sono "normali" e quali "patologici".
Per cui secondo me potrebbe esserci l'indicazione per una valutazione approfondita, ad esempio con uno psicologo esperto in problematiche dell'età evolutiva, con particolare attenzione alla preadolescenza/adolescenza.
Cordiali saluti
[#2]
Sembrerebbe che oltre alla "normale" provocatorietà dell'adolescente, intesa in tutti i sensi, vi sia qualcosa di più, forse anche un atteggiamento di sfida nei suoi confronti come madre. Il fatto che sia rimasta più attaccata al padre dopo la separazione può essere "casuale", nel senso che i figli possono reagire alla separazione dei genitori allontanandosi da entrambi o da uno solo di essi, a seconda della percezione e interpretazione da loro data all'evento.
Al gesticolare non credo va data troppa importanza come comportamento preso isolatamente. Dopotutto sua figlia è ancora piccola e probabilmente si porta dietro ancora comportamenti tipici dei bambini, come quello di riflettere a voce alta o gesticolare. Probabilmente si risolverà da sé con il tempo.
Oltre a queste considerazioni piuttosto generiche, mi rendo conto, non si può andare. In particolare è escluso che possa ricevere indicazioni precise a distanza su un caso delicato come quello riguardante un'adolescente.
Sottoscrivo quanto detto dal collega, rivolgetevi a un collega per una consulenza di persona, inizialmente potrebbe farlo anche solo uno dei due genitori.
Al gesticolare non credo va data troppa importanza come comportamento preso isolatamente. Dopotutto sua figlia è ancora piccola e probabilmente si porta dietro ancora comportamenti tipici dei bambini, come quello di riflettere a voce alta o gesticolare. Probabilmente si risolverà da sé con il tempo.
Oltre a queste considerazioni piuttosto generiche, mi rendo conto, non si può andare. In particolare è escluso che possa ricevere indicazioni precise a distanza su un caso delicato come quello riguardante un'adolescente.
Sottoscrivo quanto detto dal collega, rivolgetevi a un collega per una consulenza di persona, inizialmente potrebbe farlo anche solo uno dei due genitori.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Gentile Signora, concordo con quanto consigliatoLe dai colleghi. Da quanto riferIsce sembra che sussista in sua figlia uno stato di ipereccitazione, che esprime parlando e gesticolando da sola. Forse anche di solitudine. Non lo si puo' escludere. Lei dialoga con sua figlia? Le chiede delle opinioni? Se assume atteggiamenti che lei definisce "provocatori" forse vorrebbe la Sua attenzione. Pensa di dargliene a sufficienza? E non soltanto per darle delle ingiunzioni? In che rapporti affettivi, profondi sta nei confronti della sorella? Potrebbe provare gelosia?
Sono tutti spunti che Le sto offrendo per riflettere e inquadrare i comportamenti e gli atteggiamenti "provocatori di Sua figlia.
Un aiuto da parte di uno psicologo psicoterapeuta dell'eta' evolutiva potrebbe essere utile se la situazione non le apparira' rimontabile recuperando una migliore relazione con Sua figlia.
Ci faccia sapere!
I migliori saluti.
Sono tutti spunti che Le sto offrendo per riflettere e inquadrare i comportamenti e gli atteggiamenti "provocatori di Sua figlia.
Un aiuto da parte di uno psicologo psicoterapeuta dell'eta' evolutiva potrebbe essere utile se la situazione non le apparira' rimontabile recuperando una migliore relazione con Sua figlia.
Ci faccia sapere!
I migliori saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
L'adolescenza è una fase piuttosto difficile per ogni genitore, nel senso che i figli non si pongono il problema di affrontarla, semplicemente la vivono. Può darsi che la bambina provi una qualche forma di disagio, ma non necessariamente si tratta di "disturbi". Gesticolare e parlare da sola può essere una reazione dovuta a qualche conflitto emotivo della bambina, che da sola prende le forme di un comportamento apparentemente bizzarro, altre volte prende la forma di una provocazione.
La separazione è una fase molto difficile. I genitori da un lato sono alle prese con una rottura molto difficile, dall'altro devono ricostruirsi una vita. Per questi motivi può capitare che si trascurino alcuni aspetti del rapporto coi figli, oppure che ai primi segnali di un disagio qualsiasi il senso di colpa predomini su tutto e faccia temere il peggio.
Il fatto che il padre sia capace di consolarla è un buon segno, rappresenta una risorsa per la bambina. Può essere problematico per i genitori, che si chiedono se sono abbastanza capaci oppure perchè hanno un pessimo rapporto tra di loro.
Il mio consiglio è di rivolgersi ad un terapeuta in prima persona. Per esporre la questione e valutare insieme a lui/lei se effettuare una valutazione della bambina oppure tentare per altre strade.
Non è infrequente lavorare coi genitori per aiutare i figli, per cui non si senta chiamata in causa come "il problema" se le proponessero dei tentativi in questa direzione.
La separazione è una fase molto difficile. I genitori da un lato sono alle prese con una rottura molto difficile, dall'altro devono ricostruirsi una vita. Per questi motivi può capitare che si trascurino alcuni aspetti del rapporto coi figli, oppure che ai primi segnali di un disagio qualsiasi il senso di colpa predomini su tutto e faccia temere il peggio.
Il fatto che il padre sia capace di consolarla è un buon segno, rappresenta una risorsa per la bambina. Può essere problematico per i genitori, che si chiedono se sono abbastanza capaci oppure perchè hanno un pessimo rapporto tra di loro.
Il mio consiglio è di rivolgersi ad un terapeuta in prima persona. Per esporre la questione e valutare insieme a lui/lei se effettuare una valutazione della bambina oppure tentare per altre strade.
Non è infrequente lavorare coi genitori per aiutare i figli, per cui non si senta chiamata in causa come "il problema" se le proponessero dei tentativi in questa direzione.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 23.2k visite dal 04/06/2012.
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