Vergine in età adulta
spero che qualcuno possa aiutarmi, darmi dei consigli. Sono un ragazzo di 27 anni, all'apparenza con una vita normale. Non è così. Dall'adolescenza in avanti ho avuto una vita sociale ridottissima, prevalentemente a causa di genitori oppressivi con mentalità ferma a 40 anni fa e per ristrettezze economiche croniche. Questo fino ad un anno fa quando finalmente ho trovato il modo di andare via da casa e vivere da solo.
Ebbene alla veneranda età di 27 anni, sto cercando di rifarmi una vita ma ho il problema di non avere mai baciato e tantomeno aver avuto rapporti con una ragazza. Completamente inesperto. Il che mi spaventa, alcuni amici lo sanno, mi hanno consigliato di andare ad escort ma non credo possa funzionare. C'è anche da dire che sono un po' timido. Inizio a vivere questa situazione con paura e sono un po' preoccupato per il futuro, anche ame piacerebbe poter un giorno formare una famiglia ma di questo passo... è pura utopia.
Sono terrorizzato da cio' che possono pensare gli altri nel sapere questo mio dettaglio e ammetto che me ne vergogno abbastanza. Come puo' reagire una ragazza se lo viene a sapere?! Se avete domande da farmi, risponderò, vi chiedo pero 'di dirmi qualcosa, qualche consiglio. Non so cosa fare. Grazie
essere se stessi, è sempre la strategia migliore, la verginità, che nell'uomo non esiste, non è affatto una malattia.
Le allego due miei articoli sull'argomento prima volta, con un aspetto importante sul vissuto e modalità.
A mio avviso, la sessualità mercenaria, non è un bel sentire, la regalavano i padri alla maggiore età del figlio maschio, per farlo accedere alla vita adulta.
La sessualità andrebbe vissuta con emozionalità e passionalità, non è ginnastica pelvica.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1336-verginita-parte-seconda-dalla-parte-dell-uomo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1327-la-prima-volta-ed-il-concetto-di-piacere.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
credo di comprendere come possa sentirsi, i suoi timori, la sua vergogna, la sua paura di dover rivelare a qualcuno, che non sia nella sua stretta cerchia di amici, la sua "verginità".
E' comprensibile che lei si senta spaventato a causa della sua inesperienza.
Credo che abbia già fatto un grande passo nel trovare la forza e il coraggio di andare via di casa; non dev'essere stato facile, e non mi riferisco alle ristrettezze economiche, lanciarsi in una nuova vita nonostante le sue insicurezze e la sua timidezza.
Bene! Il primo passo è fatto; ora si tratta di sperimentarsi in qualcosa di nuovo, di spingersi un po' oltre, nonostante i suoi timori.
Che cosa le riesce difficile con le ragazze? E' la possibilità di conoscerle che manca? Il dover attaccare discorso? Il fare delle avances?
Frequenta, con i suoi amici, luoghi in cui si possano fare degli incontri?
E se si cosa accade poi nella situazione?
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
Per il dott. Callina:
più che coraggio è stata la disperazione che mi ha portato a svignarmela via da casa e appunto ci sono state le condizioni l'ho fatto.
Ora vivo da un annetto circa in una nuova città, molto lontano da dove vivevo prima.
Per le domande: non ho tante possiiblità di conoscerne di nuovo, sto valutando l'idea di fare qualche attività di volontariato dove poter incontrare coetanei.
Ad attaccare discorso ora ci riesco piuttosto bene, fino a qualche anno fa la timidezza sovente mi bloccava anche solo nel cercare di rivolgere la parola ad una ragazza. Almeno da questo punto di vista i passi in avanti ci sono stati. Fare avances.. ecco questo è un punto dolente, al di là della difficoltà non so bene come si debbano fare.
Nella città (piccolina 60-80 mila abitanti) nuova, ancora non ho una gran cerchia di amici, di conseguenza frequento pochi posti per incontrare nuova gente.
questa mi sembra un'ottima idea. Oltre alla gratificazione che un'attività di volontariato porta in sè, offre nuove opportunità di incontro e la possibilità di confrontarsi con persone che possono, nell'interazione, insegnarle a gestire le relazioni in una modalità differente.
<<al di là della difficoltà non so bene come si debbano fare.>>
in realtà non esistono regole codificate; è un sentire che deve partire da lei.
Mi rendo conto che sia più difficile per lei che, forse, ha saltato qualche tappa evolutiva nel rapporto con l'altro sesso.
Forse per questo motivo sarebbe utile che lei si consultasse con uno psicologo di persona che possa aiutarla a elaborare il suo vissuto emotivo e ad acquisire maggiore fiducia nelle sue qualità.
Un caro saluto.
Gent.le ragazzo,
perché dare per scontato che debbano saperlo? Per quanto riguardo le avances non ci sono copioni prestabiliti un po' alla volta sarà lei a scegliere fin dove spingersi nell'approccio con l'altro. Inoltre le nuove generazioni sono piuttosto intraprendenti quindi può anche capitarle di ricevere avances, a quel punto non le resta che lasciar intendere che sono gradite e la situazione evolverà naturalmente.
Ottima l'idea del volontariato, un'altra potrebbe essere quella di iscriversi ad associazioni culturali che organizzano escursioni, gite ecc.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
capisco le sue paure e i suoi timori,
ma non c'è un'età con cui di preciso si "debbano vivere obbligatoriamente certe esperienze".
Ognuno ha i suoi tempi e le proprie motivazioni,
si descrive come "un ragazzo" e ha 27 anni appunto!
Inoltre dice di essere "timido" e questo probabilmente la rende meno sicuro nel relazionarsi con gli altri
e da quanto dice, in modo particolare, con le ragazze.
Sostiene di essere preoccupato per il futuro e che un giorno vorrebbe avere una famiglia tutta sua "ma di questo passo...è pura utopia".
Consideri innanzitutto i dati di realtà, oggi giorno l'età in cui una coppia mette su famiglia si è molto protratta, c'è chi lo fa a 40 anni e oltre...
Per cui la paura di vedere il suo desiderio soddisfarsi così lontano di sicuro non le fa vivere in modo sereno la sua vita attuale;
ma è proprio questo "passo" che è da cambiare!
Ogni viaggio inizia sempre con un passo...e non è mai troppo tardi per il cambiamento, soprattutto se è verso un benessere ed una condizione più serena e soddisfacente!
Come sottolineavano i miei colleghi, credo che l'idea di fare qualcosa per ampliare i "contatti", le conoscenze, iscriversi ad un'associazione di volontariato, ad un corso di ballo, andare in palestra, avere insomma più vita sociale, può aiutarla molto....è un buon inizio certamente; la spinta a farlo, la motivazione è indispensabile!
Lavorare su come può sentirsi più sicuro, rinforzare la stima di sé, sentirsi a suo agio nella relazione con l'altro, questo potrebbe essere il passo successivo!
Le auguro di cuore di fare del suo meglio, in primis...per se stesso!
Dr.ssa Rosanna Di Cosmo
nella realtà è molto più difficile fare ciò che a parole sembra molto facile.
Di strada da fare ne ho davvero tanta, anche paragonandomi ai miei coetanei vedo che ho saltato tante "tappe", come le definisce il dott. Callina, c'è tanto da recuperare.
Non resta che provarci.
Grazie per le risposte, sono incoraggianti. Può sembrare banale però è bello ricevere un poco di comprensione.
Cordiali saluti.
Il consiglio resta lo stesso.
Le auguro di trovare presto dentro di sè le risorse che certamente ha per mettersi in cammino lungo questa strada che potrebbe essere più breve di quel che pensa.
Se crede, ci tenga informati.
Un caro saluto
molte delle abilità che Lei percepisce carenti nel repertorio comportamentale sono apprese e questo è facilmente spiegabile dal fatto che in passato non ha avuto modo di apprenderle.
Tuttavia il passato non possiamo modificarlo, ma possiamo sicuramente incidere sul presente e futuro e, se lo riterrà utile, cercare di comprendere il significato delle esperienze passate. Forse, nel passato non sarebbe stato in grado di vivere pienamente quelle esperienze e forse non era neppure pronto.
In generale però non ci sono "scadenze" per queste situazioni: ciascuno deve cercare la propria strada e costruire attorno a queste esperienze importanti un significato personale.
Se vuole può leggere questo articolo, sperando che possa essere utile:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Buona giornata,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
credo che abbia sbagliato qualcosa nello scrivere "..molte delle abilità che Lei percepisce carenti nel repertorio comportamentale sono apprese e questo è facilmente spiegabile dal fatto che in passato non ha avuto modo di apprenderle."
Articolo molto interessante, per quanto mi riguarda le lacune nelle abilità sociali sono derivanti dalla scarsa vita sociale che avevo prima per via di una situazione familiare molto particolare (non entro nei dettagli ma ho dei genitori che non hanno il minimo senzo della realtà).
Ammetto che adesso nella nuova città ho qualche difficoltà nel crearmi una rete di rapporti sociali. Vuoi per mancanza di tempo, a volte timidezza, certi giorni anche mancanza di voglia.
Ma con l'estate, il bel tempo e le vacanze che trascorrerò qui credo che riuscirò a fare passi avanti.
Grazie
Non ci vuole un tirocinio, ma un buon rapporto con se stessi e una relazione, degna di portare questo nome, per potersi sperimentare e conoscere piu' a fondo.
innanzitutto non è obbligato a comunicare a destra e a sinistra quello che racconta qui. le questioni intime e private si scelgono di condividerle con qualcuno oppure no. Il sogno e il desiderio di mettere su famiglia, se lo vuole davvero nessuno può toglierlo dalla testa. In ultimo, essere arrivato a 27 anni vergine, può essere dovuto a tante motivazioni, dalle piu' semplici alle piu' complesse. Può aiutarla confrontarsi con un esperto su questo; parlarne faccia a faccia, può essere già terapeutico e liberatorio. Ci pensi!
Dott.ssa Roberta De Bellis
Non ha più pensato al fatto di contattare un collega di persona per un consulto?
Un caro saluto
perchè pensa che andare con una studentessa a pagamento possa aiutarla a risolvere il suo problema?
Come giò le è stato detto, nel momento in cui avrà il suo primo rapporto non deve necessariamente dire alla sua ragazza che è il suo primo rapporto. Creda in se stesso, se non prova non crede! Poi, dopo che si sarà instaurato un buon rapporto con la sua ragazza (parlo in termini futuristici), può pensare di dirglielo. Lei lo intende come una malattia. Assolutamente no, non c'è nulla di male. Può venire fuori o no in una discussione confidenziale. E' chiaro però, che se per lei è il problema attorno a cui sta girando la sua vita, sarà come un suo biglietto da visita. Avrà sempre questa idea fissa. E questo non va bene. Morivo per cui forse è meglio lavorare con uno psicoterapeuta su idee distorte e sulla sicurezza e autostima, in modo che il rapporto con l'altro per lei non sia più un problema.
Rileggendo in questi termini, pensa che andare a pagamento e sarebbe di aiuto?
Un caro Saluto
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
Ho riflettuto sulle sue parole, effettivamente focalizzandomi troppo sul problema rischio di trasmettere questa sensazione..
Il punto è che più passa il tempo più mi vengono complessi, paure, ansia, vorrei poter recuperare velocemente il tempo perso ma non so come fare.
Per la sua domanda, forse aiuterebbe poco andare a pagamento. Infatti ho chiesto a voi proprio per avere dei pareri.
Mi sa che ci vorrà ancora un bel po' di tempo per risolvere.. ammesso che ci riesca.
saluti
non vado più dalla psicologa, costa davvero troppo. E ho difficoltà a vederne i benefici.
Comunque sia ho provato ad andare a pagamento, risultato: disastro totale. La ragazza era una 20enne, carina e molto gentile. Nonostante tutti ti tentativi di parte sua sia manuali che con altro (penso si capisca) non sono riuscito ad avere una erezione. Poi ho provato da solo ma nulla. E' stato direi frustrante. Eppure appena sono tornato a casa ho provato da solo e funzionava! Credo si tratti di ansia da prestazione o qualcosa del genere. Ci ho riflettuto a lungo e a questo punto non credo funzionerà nemmeno andando con altre a pagamento.
Inoltre ora ho 28 anni.
Ho poco tempo per socializzare, ho un lavoro precario, mi sto impegnando da solo per cercare altro prima della scadenza del contratto e devo fare tutto da solo anche perchè non ho dietro i genitori che aiutano.
Se va tutto bene forse fra un annetto dovrei avere condizioni economiche-lavorative più stabile.
Almeno ho avuto modo di toccare un corpo femminile, un piccolo passo in avanti, mi manca ancora l'esperienza del baciare.
In realtà non ho domande specifiche da rivolgere, è più che altro uno sfogo.
Buona giornata.
ha anche avuto modo di sperimentare che se non ci sono le condizioni adatte le cose non funzionano.
Non credo abbia fatto bene ad interoompere gli incontri con la psicologa che, a mio avviso, non andrebbero focalizzati su questo specifico "problema", ma su altri temi (controllo, ansia, autostima...) che concorrono probabilmente ad originarlo.
Se non l'ha ancora letto, per ulteriori spunti di riflessione allego il seguente articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1852-ansia-da-prestazione-e-spectatoring.html
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
il lavoro della piscologa era di poca utilità, e visti i costi/benefici ho preferito smettere le sedute.
Cosa intendo fare?
Non ne ho la più pallida idea, riprovare ad andare a pagamento con il Viagra, o non so..
Mi sono iscritto in palestra per provare a fare amicizia nella nuova città in cui vivo, e parallelamente al lavoro mi sto impegnando per cercarne altro prima della scadenza del contratto. Ho pochissimo tempo libero.
Guardi, esattamente sul da farsi non so rispondere.
Saluti.
mi chiamo Pileci.
Il lavoro con la psicologa era di poca utilità nel senso che non L'aiutava a cercare soluzioni per il Suo disagio e a lavorare sui temi per Lei critici che in parte erano emersi anche qui?
Per quanto riguarda i costi ha provato a rivolgersi alle strutture pubbliche (Servizi di Psicologia Clinica presso gli ospedali o ai Consultori)?
Uno dei problemi che possono insorgere quando si decide di ritornare alle vecchie strategie è quello di rinforzare da una parte questa strategia e credere di non poter avere una soluzione. Se questa scelta fin qui non ha funzionato, che cosa Le fa pensare che in futuro potrà funzionare?
Accanirsi su qualcosa che evidentemente non funziona, non ci porta alla soluzione di un problema...
Un cordiale saluto,
ora ho 30 anni, e c'è qualche aggiornamento. Premetto che ho dedicato molto tempo negli ultimi anni per trovare la stabilità lavorativa, adesso finalmente raggiunta, ora ho la testa libera dai pensieri correlati, e posso dedicare più tempo ed energie a risolvere la vita privata.
Circa un annetto e mezzo fa mi sono frequentato con una ragazza, il come è iniziato è dovuto ad un colpo di fortuna più che alle abilità sociali. Arrivati ad un certo punto le ho raccontato del mio passato e della mia inesperienza. Anche del fatto che non avevo mai baciato. Ne sono rimasto sorpreso, ma lei mi ha accettato così, senza farmi storie. Ho avuto i miei primi tentativi di rapporto con lei. Mi spiego meglio, partendo dalla considerazione che lei è sempre stata molto carina, gentile e comprensiva con me, ho avuto sempre difficoltà di erezione. A volte non andava proprio, più spesso la perdevo appena indossavo il condom, siamo riusciti ad avere credo 3 rapporti completi su una dozzina di tentativi in totale. La relazione è durata poco, qualche mese, poi è finita, per tanti motivi.
Nel praticare autoerotismo ho sempre è andato tutto sempre bene, mai nessun tipo di problema, credo sia dipeso dall'ansia da prestazione. Paura di non essere all'altezza, di non essere in grado di soddisfarla, timore per via dell'insperienza sono sicuramente delle concause.
Poi sono stato fermo, avevo altro a cui pensare. Risolta, da poco, la stabilità lavorativa sono ritornato ad investire sulla vita sociale.
Ma sono rimasto indietro rispetto ai coetanei. Mi mancano tante competenze non acquisite, non sono bravo a ballare, mi manca esperienza di vita in generale, infatti quando escono discorsi su storie d'amore ed esperienze in generale passate, taccio, ma semplicemente perché non ho nulla, o comunque poco da raccontare. Il comunicare poco, e la poca esperienza mi mette in una situazione di svantaggio rispetto agli altri. Come faccio a recuperare? Mica è possibile cambiare il passato. E poco ci posso fare se ho avuto una famiglia con mentalità ferma a 40 anni fa, croniche carenze economiche e vita sociale ridotta quasi a zero.
Inoltre credo di avere l'ansia d'approccio.
Pensavo nuovamente di provare con una escort, sia per acquisire maggiori competenze e sicurezza nel baciare che per il resto, anche se tecnicamente non credo funzionerebbe per via dell'ansia da prestazione.
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